Discussione

Una Ucraina neutrale potrebbe essere un ponte naturale tra Mediterraneo e la Cina (via Mosca)

Una Ucraina neutrale potrebbe essere un ponte naturale tra Mediterraneo e la Cina (via Mosca)

La storia gioca sempre brutti scherzi . E mentre venti di guerra spiarono in Ucraina , proprio Il 25 gennaio 1918 la Central'na Rada Ucraina proclamò la sua indipendenza dalla Russia sovietica proclamando uno Stato ucraino sovrano, ma meno di un mese dopo, il 9 febbraio, l'Armata Rossa entrò a Kiev. Assediata dalle forze bolsceviche e dopo aver perso gran parte del suo territorio, la Central'na Rada cercò aiuti dall'estero e fu indotta a firmare il trattato di Brest-Litovsk il 9 febbraio diventando così alleata dell'Impero tedesco. Ben presto le forze germaniche scacciarono i bolscevichi dal territorio ucraino, e tra il 13 ed il 25 aprile invasero la Repubblica Popolare di Crimea. Ormai però la popolazione ucraina era disillusa sulla reale forza della Central'na Rada, che perse non solo popolarità, ma anche il controllo effettivo sul proprio territorio, e il 29 aprile il governo germanico esautorò il consiglio ucraino, non prima che quest'ultimo promulgasse la Costituzione della Repubblica Popolare Ucraina. Tutta questa disquisizione che riguarda fatti di oltre un secolo fa dimostra ancora una volta la fragilità delle strutture politiche nate a seguito del primo conflitto mondiale e di come ancora oggi ne paghiamo le conseguenze. L'Europa non ha ancora preso coscienza di queste pesanti eredità e sembra essere un gigante nano. Priva di una politica estera comune , priva di un vero esercito europeo agisce in ordine sparso . La mancanza di un esercito comune europeo è frutto del primo problema ovvero non avere una propria visione comune . Non abbiamo sufficientemente applicato ( o mai approfondito) il quello che Aldo Moro amava ripetere che “nessuno è chiamato a scegliere tra l’essere in Europa o nel Mediterraneo, poiché l’Europa intera è nel Mediterraneo”. Un’Europa che vedeva come una “comunità allargata”, un’unione aperta alla collaborazione internazionale, un baluardo di solidarietà e dialogo contro l’indifferenza, dalla doppia vocazione complementare: mediterranea ed atlantica. Oggi noi potremmo aggiungere che nessuno è chiamato a scegliere tra l'essere atlantici e avere commerci con la Russia o la Cina , non sono situazione entro le quali dobbiamo scegliere ma che possono convivere senza problemi. Dal 1989 in avanti i mezzi di comunicazione di massa dell'Europa occidentale hanno trattato i paesi dell'Europa orientale come paesi di serie B senza capirne fino in fondo le potenzialità e senza di fatto condividere su un piano paritario i rapporti con loro. Ad esempio abbiamo "parcheggiato" la Romania e la Bulgaria (nazioni chiave nei rapporti con l'oriente nel senso lato) fuori dall'area Schengen senza motivi particolari e rinviando la loro adesione a questo accordo di volta in volta. La Russia dopo gli accordi di "pratica di mare" con il quale si poneva le basi della nascita del “Consiglio a 20” con l'ingresso della Russia nel vertice NATO e firma della Dichiarazione di Roma sugli interventi comuni tra i quali il contrasto al terrorismo e la non proliferazione delle armi di distruzione di massa è stata progressivamente allontanata creando inutili tensioni e frizioni. Oggi nuove tensioni agitano l'Ucraina ed i confini orientali dell'Europa che non solo creando problemi per la sicurezza in Europa ma mettendo anche a rischio un potenziale snodo di contatto tra Europa e Cina . Una Ucraina pienamente sovrana , magari federale che sappia valorizzare le sue diversità che da sempre la compongono potrebbe essere il passaggio naturale del corridoio meridionale della "nuova via della Seta" . Un corridoio che attraverso la Romania, la Bulgaria, l'Ucraina e la Russia arrivi a Pechino . Una strada che metta in comunicazione magari anche la Prima Roma, con la Quarta passando attraverso la Terza . Il mio auspicio e riprendere in mano lo spirito di "Pratica di Mare" e ritornare ad essere Europei , Atlantici e allo stesso aperti al dialogo con tutti Marco Baratto

 

Salve Euromed, o forse posso chiamarla Marco Baratto, come si è firmato in fondo all'articolo. È stata una lettura interessantissima, mi è piaciuta così tanto che ho subito aggiunto il suo profilo ai miei 101 perché voglio seguire le sue pubblicazioni future. Sono tematiche che che mi interessa seguire ma raramente trovo qualcuno che le tratta in modo così piacevole. Ha un modo di scrivere che apprezzo particolarmente e trovo i suoi punti di vista condivisibili. Non vedo l'ora di poter leggere il prossimo articolo, grazie e a presto.