Discussione

LOGORAMENTO

Viviamo in una epoca moderna dove tutto è veloce, tutto scorre e fluisce via come un fiume in piena. E’ una epoca dotata di razionalità, di velocità. il fascino è tutto nel movimento divertente, affascinante, piacevole. Le persone strane sono solo quelle lente. Abbiamo l’ossessione della fretta, non sappiamo attendere. Cogliamo al volo le occasioni, e i ritardi ci mettono di malumore, ci agitano. Ci rifugiamo nella velocità, velocità di azione, velocità pure nelle relazioni sociali, umane, amorose. Non c’è spazio per le aspettative, per le paure, per le esitazioni. La pazienza non è considerata, apprezzata. In questo vortice veloce che è divenuta la vita le cose, le persone vengono triturate, schiacciate, ridotte in polvere, travolte, risucchiate. Come in una guerra di logoramento lentamente tutto sfuma, perde colore, contorni, si dilegua. Intorno solo una realtà che ha fatto della rapidità il suo motto, e che assume le tonalità del grigio. Tutti corrono dalla mattina alla sera, in un moto spesso insensato e il desiderio di rimanere rannicchiati nel letto è svilito, accantonato, distrutto. Ai bambini nati si instilla lo stesso amore per una vita veloce, perché solo la velocità esalta. Si accantonano affetti, amori che si consumano rapidamente come un caffè al bancone del bar. Si passa da un amore all’altro seguendo la tecnica dell’usa e getta. Nella nostra società tutto si basa sull’usa e getta. Si usano tovaglioli di carta, bottiglie di plastica e si buttano via senza pensare alle conseguenze per l’ambiente, per la natura. Anche le fotografie sono mutate, cambiate, sostituite. Un tempo la camera degli sposi aveva sul comò la sua bella foto delle nozze che vi restava in eterno, fino alla fine dei giorni della coppia. Ora viene tolta dopo pochi mesi dalla celebrazione delle nozze a vantaggio di altre fotografie che vengono anche esse poi eliminate. Nei mercatini dell’usato troviamo oggetti che vengono messi in vendita e che appartenevano a parenti, nonni. Si vendono soprammobili, ricordini, quadri, statuine, regali. Anche i ricordi sono sottoposti al rito macabro dell’usa e getta. Tutto viene spazzato via come sotto la furia di una tempesta. Non si ammette l’importanza del ricordo. Anche gli abiti più eleganti subiscono la stessa sorte e seguono la logica dell’usa e getta. Vengono tolti dall’armadio abiti ancora nuovi e dati alla caritas o altri enti assistenziali. Abiti legati a particolari ricordi e avvenimenti sono tolti di mezzo per fare spazio magari ad abiti più insignificanti. Il ricordo viene cancellato, diventa il bersaglio della tecnica dell’usa e getta che va tanto di moda. Si usano e gettano varie cose, come cellulari, apparecchi elettronici, elettrodomestici, divani, cucine, tavoli, sedie. Ognuno è il candidato ideale per questa pratica. Gli oggetti non vengono sottoposti al riuso, non conoscono un’altra vita. Oggetti anche costosi sono eliminati e rivenduti. Niente viene immagazzinato, protetto, custodito. Si cambiano auto ogni anno, mogli ogni dieci anni come se le cose avessero insita una scadenza fissa da rispettare. Del resto chi ha un’auto un po' vecchia viene deriso, giudicato povero, ridicolo. Questo usa e getta continuo ci logora, ci snerva a lungo andare. Dobbiamo sempre cambiare casa, marca di profumo, scarpe e borsa. Anche le vetrine imitano la gente, si adeguano e cambiano quasi ogni settimana. Ritorniamo allo stesso negozio e non ritroviamo a distanza di una settimana gli articoli visti in precedenza che abbiamo ammirato, magari sostituiti da altri meno appariscenti. L’uso e getta è divenuta una pratica umiliante e logorante. Al lavoro dobbiamo ogni giorno indossare un abito nuovo mai visto e così tutto l’anno. Gli abiti vengono gettati quasi nuovi e non si riciclano. L’usa e getta spesso non include atti di generosità o solidarietà. Gli armadi si riempiono di abiti e le strade di rifiuti. l’usa e getta va di moda pure nelle relazioni sentimentali dove si prende e lascia con una facilità impressionante senza soffermarsi sui sentimenti.