Discussione

SFIORITA

Andando avanti con gli anni una donna si accorge istintivamente di perdere terreno, di divenire per una sorta di magia, sortilegio, invisibile, estranea a se stessa, agli altri. Gli eventi negativi prendono il sopravvento, generano rabbia e dolore. Un tempo la propria bellezza e giovinezza era esaltata, ammirata, apprezzata, prediletta, difesa, assecondata, protetta, osannata, persino fotografata e dipinta da vari ammiratori segreti e non. La propria bellezza inebriava, faceva venire la pelle d’oca, era avida di carezze audaci, l’ovale abbronzato del volto faceva impazzire giovani e anziani, le labbra sensuali suscitavano desiderio e tenerezza, il movimento erotico del corpo stimolava gli sguardi di palese ammirazione di uomini pericolosamente virili e trasmetteva gioia di vivere e amore. Alle giovani donne si è sempre offerto un tappeto di fiori e di luci. Al loro passaggio, al loro incedere si sono aperti scrigni preziosi, porte ruvide. Gli uomini coinvolti, si sono industriati a rendere alla giovane la vita facile, ricca di lusinghe e regali, promesse e legami. Le donne giovani si sono sempre sentite al centro dell’attenzione, amate come regine, e alcune si sono insuperbite, hanno ostentato la loro bellezza in modo tangibile, hanno snobbato le donne mature considerandole inutile, sconfitte e queste hanno sofferto per i loro sberleffi quotidiani e continui. Le giovani confortate dalla bellezza acerba hanno creduto di avere il mondo ai piedi, di conquistare l’universo, di avere il diritto di accalappiare giovani rampolli e di insultare donne anziane. Hanno usato la loro bellezza mozzafiato per ottenere posti di lavoro, ingaggi, successi però tutti effimeri e temporanei. Molte giovani per la paura inconscia di invecchiare anzi tempo hanno nascosto i propri difetti con interventi estetici anche massicci. Molte per rinnovare la giovinezza si sono sottoposte ad interventi di chirurgia estetica. Hanno continuato rifatte a guardare le altre donne invecchiate con una punta di disprezzo e ironia, come dall’alto di un trono regale carico di pietre preziose. Hanno osservato il volto rugoso, distrutto di altre donne con aria diffidente, scostante, odiosa. Hanno ostentato gioelli ed eleganza come se questi fossero veramente duraturi. Poi anche le giovani donne hanno scoperto dopo anni la trappola in cui erano cadute. Con il tempo anche per loro, sempre pimpanti, è venuto il tramonto, è sceso un velo sul loro sguardo limpido. Il loro ruolo è sembrato ridicolo, si sono ritrovate fuori posto con gli uomini che guardavano inevitabilmente altre bellezze. Alle donne mature restano scampoli di ricordi, di complimenti, di frasi allegre e poi il buio totale che avvolge come nebbia umida carica di pioggia. La bellezza sfiorita non attira più sguardi curiosi e indiscreti, non fa più testo, non suscita pensieri gradevoli, non fa girare la testa a nessuno. Allora viene il tempo del cupo mutismo, dei bilanci, delle chiusure al mondo. Restano solo sporadici ammiratori attirati dal ricordo di una antica luce abbagliante. Ogni donna matura sa in fondo al proprio cuore che oltre la bellezza effimera che dura lo spazio di un mattino ci dovrebbe essere e ci deve essere qualcos’altro per cui valga la pena vivere e respirare ossia l’amore e il rispetto per la personalità che non tramonta mai a dispetto del tempo che passa e segna il volto, ma non può segnare il cuore nel profondo. L’amore dovrebbe restare intatto nel tempo a dispetto delle rughe, perché si ama l’anima di una persona, la sua essenza non il suo corpo destinato al decadimento. Chi segue solo le leggi della bellezza estetica è solo un sognatore che ha perso il lume della ragione e la rotta. Le vie dell’amore sono infinite e prive di fragilità e debolezze.