Discussione

READING

Ci sono molti circoli letterari che organizzano reading di poesia gratuiti, per appassionati. Tutti possono partecipare liberamente ed essere assidui frequentatori. L’atmosfera è spesso familiare, intima, rilassante. Ci sono giurie perfette, poeti e artisti dotati di molte qualità. I poeti sono persone educate, fini, delicate, sensibili, altruisti, aperti. Si fanno foto di gruppo, riprese, dibattiti. Il clima è cordiale, apparentemente sincero. Tutto si svolge in modo pulito. Tutti sono invitati e considerati sullo stesso piano. Molti circoli realizzano pure siti personalizzati agli autori. Entrare nel giro può all’inizio essere elettrizzante, si possono conoscere molti artisti. Dopo qualche tempo l’esperienza ci mette davanti a nuove realtà che non avevamo notato. Al varco ci attendono delusioni. In certi ambienti non mancano gli agguati, le trappole. Non si sfugge come alcuni organizzatori hanno predilezione per qualche artista e lo favorisce spudoratamente anche se poco abile alla prova dei fatti. Il prediletto, amico, figlio, nipote, conoscente legge molte più opere sue di altri, viene invitato per primo e rinvitato più volte, anche se le sue opere sono di mediocre valore. In certi casi conta il grado di parentela più che la bravura. Ci passano avanti persone che scrivono senza senso, a vanvera che poi sono premiati e risultano vincenti. Alcuni non raccomandati vengono invitati a leggere le loro opere per ultimi e magari possono leggere un solo scritto. Poi inorridiamo quando persone brave sono messe in ridicolo, criticate in modo basso, costrette a subire commenti velenosi. Le opere migliori sono messe al bando, osteggiate, considerate superflue, screditate per invidia. Si da addosso a persone serie e corrette, si da il benservito in nome della raccomandazione. In luce devono essere messi solo alcuni. Solo alcuni devono essere apprezzati e conosciuti, gli altri devono restare in ombra, sperare in un miracolo per avere un minimo di visibilità. Alcuni partecipanti vengono invitati solo per fare numero, per battere le mani ai beniamini protetti dall’alto. Si assiste a tutta una serie di scorrettezze da parte dei dirigenti organizzatori. Chi è protetto può fare il bello e il cattivo tempo, andare via quando vuole, interrompere un discorso, fare commenti, aggiungere frasi, andare via molto prima della conclusione. I protetti leggono le loro opere e se ne vanno e non ascoltano cosi le opere degli altri. Per salvarsi dal veleno meglio uscire di scena, fingere di avere un impegno e andare via e non tornarci più. Cosi si passa dalle stelle della poesia pura alle stalle delle assurde raccomandazioni.