Discussione

ABBANDONARE

Nel nostro tempo spesso le relazioni sono brevi, su internet ci sono legami amorosi che durano solo settimane o addirittura giorni. Sono storie trasparenti, leggere, che non lasciano traccia nel cuore, nell’anima. Sono storie che scivolano via come acqua di mare sulla pelle. Alla fine si abbandona la persona non si ricorda più nemmeno il suo nome. Si trasferisce l’attenzione su un’altra preda, volutamente si cancella ogni riferimento alla persone precedente. Grazie a una raffinata psicologia moderna si impone di lasciare nel dimenticatoio ogni storia d’amore finita male. Per una sorta di autoprotezione si tolgono tutti i riferimenti alla storia. Gli oggetti, le musiche, i regali della storia d’amore vengono gettati, fatti a pezzi. Ci si sbarazza volentieri di tutto quello che viene considerato ciarpame. Vengono demoliti con ordine ricordi, oggetti, vengono distrutte foto e lettere. Tutto questo nella speranza che il cervello e il cuore cancellino pazienti ogni piccola traccia. Gli oggetti, le cose di storie d’amore durate anni vengono buttate nella spazzatura, relegate in un cassetto sperduto. Con violenza e amarezza ci si separa dai ricordi. Con indignazione si gettavo via le tracce evidenti di un rapporto. In alcuni casi si fa la guerra all’ultimo sangue al ricordo per vantarsi poi di aver fatto piazza pulita in tutti i sensi come un tergicristallo cancella la sporcizia dal vetro dell’auto. Viene fatto un repulisti generale con soddisfazione. Finalmente ci siamo liberati di oggetti inutili e dolorosi. Consigliamo a tutti di dimenticare, di distruggere senza indugio, senza rimpianto o commozione. Anche gli oggetti più cari subiscono la stessa sorte. I pelusche vengono abbandonati all’angolo delle strade con disinvoltura, senza sconvolgimenti. Si crede idiotamente che tutto possa scomparire da un giorno all’altro. Si vende l’abito da sposa, si brucia l’album delle fotografie di nozze, si tolgono di mezzo i regali e tutto torna a posto, tutto torna normale. Ci si abbandona a un’altra storia senza un passato, senza tracce, senza pena nel cuore. Spesso però alcune circostanze riportano a galla vecchi ricordi, ritornano alla mente per sbaglio, luoghi, nomi, paesi, incontri, feste, danze, oggetti, canzoni. La visita a una città riporta ripensamenti, analogie. La verità viene a galla. Si stringono tra le mani nuovi oggetti che evocano il passato. I ricordi riaffiorano deboli, soffocati tra le pieghe grigie della memoria lucida. I ricordi tornano per tormentare, dilaniare, per condannare, per far capire. Il guaio è che tutto torna in superficie più pressante di prima. Non si può cancellare con un colpo di spugna il vissuto. C’è sempre qualcuno che ricorda, annota, ricostruisce. I ricordi cancellati possono essere tarli.