Discussione

Il prof. Giuseppe Caridi ospite nella nuova conversazione sul Viceregno spagnolo

Il prof. Giuseppe Caridi ospite nella nuova conversazione  sul Viceregno spagnolo

Il prossimo 11 novembre sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la nuova conversazione , organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” , avente come titolo “Da Regno a Viceregno: primo secolo di Governo spagnolo”. Alla conversazione, organizzata da remoto, parteciperà lo storico Giuseppe Caridi. Studioso degli aspetti sociali, economici, religiosi e politico–amministrativi della Calabria, è autore di numerosi libri, monografie, saggi e articoli. Dal novembre 2000 ricopre l’incarico di Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria. Con la caduta della dinastia aragonese nel 1503, dopo le intricate vicende dell'ultimo periodo (dalla calata di Carlo VIII in Italia, la morte di Ferrante, i brevi regni sfortunati dei suoi successori), Ferdinando il Cattolico annette il Regno di Napoli alla corona Spagnola e sancisce la fine della sua indipendenza. Il Vicereame spagnolo durerà formalmente dal 1516 al 1713, circa due secoli, e si succederanno più di cinquanta Viceré. Gli Spagnoli videro nell'Antico Stato un ingrandimento di domini da cui trarre risorse e da utilizzare come base militare. Furono più di due lunghi secoli, scanditi delle epidemie di peste e dalle carestie, e dalle rivolte popolari, come quella di Masaniello. La miseria dell'epoca era largamente condivisa anche dagli altri Stati della penisola. Il periodo della dominazione spagnola lasciò inoltre una fisionomia particolare al Meridione e specialmente alla sua capitale: usi e costumi degli Spagnoli dominatori furono in buona parte assorbiti. Nell'ottobre 1696 morì il re di Spagna Carlo II. Si aprì un conflitto per la successione tra il nuovo sovrano Filippo V, francese, e gli Asburgo d'Austria.Nel 1701, l'aristocrazia napoletana tentò di approfittare della situazione, e si schierò dalla parte austriaca offrendo la corona all'arciduca Carlo d'Asburgo, figlio dell'imperatore Leopoldo. Il tentativo passò alla storia come la congiura dei Macchia, dal nome di uno dei protagonisti, Gaetano Gambacó principe di Macchia. Il nobile napoletano, avverso al regime spagnolo, divenne il capo militare della congiura, che ebbe anche per protagonista il principe Tiberio Carafa. Scoperta la congiura, il principe di Macchia, dopo aver combattuto le truppe spagnole inviategli contro dal vicerè Medinaceli, fu costretto a rifugiarsi a Vienna, dove morì nel 1703. il fallimento del tentativo di liberare il regno dagli Spagnoli fu anche dovuto alla diffidenza popolare nei confronti dell'aristocrazia napoletana, acuitasi dopo i fatti di Masaniello. Infatti nell'occasione, il Sedile del Popolo rifiutò l'appoggio alla rivolta. La Spagna riuscì a domarla, mentre la guerra vera e propria si combatteva in Piemonte. Pochi anni dopo, il 7 luglio 1707, l'esercito austriaco entrò in Napoli senza spargimento di sangue. Il Regno restò sottomesso all'Impero, fino alla liberazione che Carlo di Borbone porterà a termine nel 1734. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da mercoledì 13 ottobre.Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 11 novembre.