ATTI UNICI COMICI
Fuori un bar . Poche sedie. Piazza plebiscito. Il Vesuvio innevato.
Una signora con suo marito a passeggio con il loro cane.
Una vecchia vende castagne.
Uno gnomo fa giochi con i cerchi di fuoco.
Una lumaca si fuma una pipa in un angolo.
Una guardia senza capello , passa per strada, cantando.
Non credi d’essere in ritardo per il pranzo domenicale dai tuoi.
No , cara siamo stati invitati due giorni fa
Non ti sembra un po’ troppo presto
Un po’ troppo, non dire sciocchezze
Mio padre arrivava sempre in ritardo.
Io non ne posso più di questi equivoci
E la voce della coscienza
Ma tiene sempre a dicere
Certo perché il mio cane non è una volpe
Che colpa ha lui, se tutti pensano male di noi.
Cara forse hai visto male
Non credo, c’è quel signore con gli occhiali che ci segue con lo sguardo.
Ma non lo vedi quanto è sfortunato
Sciagurato.
Il mondo è fatto a scale, c’è chi sale, c’è chi scende
Chi dice addio alla sua bella
Chi dici addio al mondo intero
E noi paghiamo tutte le pene
Ed il vento dell’inverno ,soffia forte , dietro le finestre delle case.
I fantasmi in festa con le loro catene, s’aggirano per la città.
Mano nella mano ,vanno incontro al loro destino
Verso quel paradiso promesso
E la sposa si fa baciare dal marito
Poi dal compare
Poi dall’amico del compare
E la gioia è solo un traguardo che incute rispetto , il timore di non farcela
Di non poter saltare lo steccato dell’ incomprensione
Dell’ avarizia
Della disgrazia
Di quel terrore che ogni uomo nasconde nel proprio cuore
E la sera è tenera come la speranza ed il giorno è un immagine lasciva.
Come l’anno trascorso che si è portato via questa mia aspirazione
Verso un altra vita , verso un altro viaggio
Cara non capisco
Certo che è difficile farti capire
Se fossi stato un cane avresti capito subito
Oh io un cane
Ma, io sono tuo marito
Quindi , ti dico torniamo a casa
Io a casa non voglio tornare
Allora togliti questo cappotto
Io il cappotto non lo voglio togliere
Allora togliti la gonna
Io la gonna non la tolgo
Va bene giriamo per di qui
Non spingere
Il cane morde il padrone
Il cane richiama all’ordine
E la città rimane perplessa con gli occhiali sopra il naso
Il panorama è una illusione
La neve sul vesuvio è bianca
Sporca di sangue innocente
Le mani sono legate ad altre mani
La vita persegue il cerchio delle sue reincarnazione
La tua gelosia mi infastidisce
Ora scendi dal carro dei traditi ed andiamo a casa
Non stringere ,mi fai male
Cerco di farti capire ,che io sono tuo marito
Non è cosi che si riconquista una donna
L’amore può essere azzurro
Può essere simile al mare
Egli va è ritorna, bagna le coste, bagna ,questa terra madre
Sotto gli scogli spogli le sirene suonano
I sogni vengono a galla alla fine
Raccontano l’esistenza di questo uomo
Raccontano il giorno in cui egli s’innamorò
Di quella volta che andò incontro a se stesso e rise forte
Questa vita è una lunga copia di certe cose inaudite
E la somma di ogni peccato commesso
La porta per entrare dentro un nuovo mondo
Stasera non ritornerò a casa con te
Fai bene , insegui le tue aspirazioni
Che io prendo l’ascensore
La vecchia che vende le castagne
Sognava di diventare ricca ,sedeva per strada senza denti.
Gridava chi compra castagne , sogni a metà prezzo.
Castagne arrostite che odorano di melodie perdute.
Castagne da mettere dentro la tasca dei calzoni
Ed il calore di una castagna ,riscaldava , strada facendo
Il suo calore evaporava nell ‘effimera illusione
Nella similitudine
Nella certezza
Nell’ebbrezza d’essere nessuno
Nisciuno
Nisciuno d’into ò scuro
Appresso a questo corteo funere
Appresso alla signora ed il marito
con il cane che balla ed abbaia a tutti quelli che passano.
E la certezza di esistere ,che muore prima di sopravvivere.
Il credere che rende la vecchia una incallita venditrice di peccati
Peccati simili ad una castagna
Che diventa rossa
Poi marrone
Nera come la notte con le sue stelle
Scura come la sorte che scivola per le strade a lume spento
Sotto lampioni affamati di sesso
E lassù qualcuno guarda e spera
La sera è fredda , non ha nome , non ha passato
Passa per strada la signora ed il marito con il cane che abbaia a tutti
E la vecchia ha venduto caste castagne al casto giovane
Al casto fanciullo orfano di padre
Alla casta ragazza venuta dal paese ad ammirare quello strano monte
colmo di neve.
Non c’è amore , non c’è tristezza
In ogni canzone, in ogni cattiva azione
Sotto questo cielo plumbeo
Io ho sognato il mio amore , la mia alternativa
Per diverse rime e per diversi gradi ,sono diventato un pescatore di asterischi.
Ora sono un discolo scolaro a scuola
Ho imparato la grammatica dei sogni
Ho perseguito il senso d’ogni frase
Nella ciucceide
Mi sono sentito come un fanciullo dentro una culla
Lo gnomo mi ha guardato di nascosto mentre passavo
Lui giocava con i cerchi di fuochi dell’esistenza
In quella via di mezzo
In questa pandemia
In questo dolore , tutti hanno riso nel guardare lo gnomo
Dai baffi lunghi e all’insù
Giocoliere , del circo arrivato a natale in città
Ed una donna bassa e grassa si è innamorata di lui
Lo ha portato a casa sua a conoscere i suoi genitori.
E lo gnomo gli ha raccontato il cerchio della sua esistenza
Il suo percorrere a ritroso , la poesia geometrica della circostanze
E la notte divenne assai lunga
Come i lunghi baci dati dallo gnomo alla donna grassa
E lei rimase sbalordita
Nel guardare quel monte innevato
Nel guardare la strada ,vide la vecchia vendere castagne
E la signora con il marito, ritornare a casa di fretta.
Siamo nati per rivivere passati amori in nuove reincarnazione
Errando per terre incantate
Salendo scendendo dalla metro
Arriviamo a piazza plebiscito
La lumaca ci aspetta sulle scale ,fumando la sua pipa
La lumaca è un angelo benedetto
Ha parlato una volta con il signore del cielo, della terra
Ha guardato in fondo all’universo dei mie versi
Ha percorso la salita è la discesa degli inferi ,tutta da sola
Ha cercato di giungere in fondo a quel vicolo dei miracoli
Ma ,non mai giunta in anticipo
Non mai arrivata alla fine di questa storia
La lumaca è l’amore segreto
E il canto della strada che percorriamo mano nella mano
E la guardia senza cappello che attraversa la strada
Consapevole che non sarebbe mai arrivato a casa sua quella sera
Poiché c’era un angelo che l’aspettava sotto casa
L’aspettava seduto sopra una nuvola
Sopra un sasso
Era la sera dopo natale
Verso l’inizio di questo nuovo anno
David Sassoli
Ed il cuore gli batteva forte in petto
E avrebbe voluto gridare
Parlare delle tante lotte
Della sua giovinezza
Di quando, passò per strada ,senza capello ,cantando la sua vita.
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