101

 

INVENZIONI

Nel mondo moderno si lotta ogni giorno per un posto al sole. Si lotta per vincere, per imporsi, per avere successo, per avere un lavoro, un amore, una casa, persino un amico. Certe volte risulta difficile pure volere ottenere un amico al proprio fianco. La lotta per la vita è dura, la vita si rivela arida, avida, ci succhia il sangue, le energie, si rivela sorda alle nostre esigenze. Ogni giorno siamo dilaniati, feriti. Ogni giorno troviamo nemici, rivali, persone che ci reputano antipatici, che ci giudicano senza obiettività, che non ci vogliono bene. Ci sentiamo smarriti, come note stonate in un contesto armonioso. La gentilezza non è la regola, ma l’eccezione. Ci meravigliamo quando qualcuno ci tratta gentilmente, ci rispetta, risponde alle nostre domande. Per alcuni siamo un peso, un ostacolo, per i colleghi un bagaglio ingombrante. Ogni volta si vuole ottenere di più e si ricevono le briciole, si è eliminati. Davanti ci sfilano persone invincibili, socialmente apprezzate, privilegiate che ci scrutano in modo odioso. Certe volte vorremmo smettere di esistere. Ogni volta abbiamo paura della reazione degli altri. Siamo coretti, responsabili e nessuno ci stima, ci fa fare carriera. Allora diamo sfogo alla fantasia, davanti al fanatico di turno che si esalta inventiamo. Agli altri cerchiamo di consegnare una immagine perfetta. La tentazione è quella di non apparire vulnerabili, teneri. Ci inventiamo viaggi mai fatti, auto mai possedute. Per tiraci su e apparire al pari degli altri ci aiutiamo con piccole e grandi bugie. Le nostre invenzioni ci servono per sopravvivere, per coprire, per confondere le acque e alla fine finiamo per crederci pure noi. Alla fine pensiamo di essere stati veramente in Giappone o in altro luogo dopo che abbiamo visto video e ci siamo documentati in proposito per non essere presi alla sprovvista. Il mondo moderno ci costringe a mentire, la verità potrebbe essere scomoda, umiliante, suscitare ilarità. Ci sono madri che dicono che il loro figlio è direttore sanitario quando è un semplice infermiere, ma fa parte dell’assurdo gioco di apparire.

Leggi tutto

 

Swart &The True - Show me love

Swart &The True - Show me love

Il nuovo singolo di Swart & TheTrue “SHOW ME LOVE” è un brano love ispirato ai pezzi love americani fine anni 90, inizio 2000 per capirci la wave di alcuni pezzi di 50cent, che per me è un ispirazione, come “Best Friend RMX” con Olivia da cui riprendo il ritornello nello special finale. L’ho scritto pensando alla situazione attuale che sto vivendo con una ragazza, una situazione di tira e molla dove vorrei che venissero messi molto di più a nudo i suoi sentimenti nei miei confronti piuttosto che restare in questo limbo. Radio date: 2 giugno
Etichetta: 
Orangle Srl - oranglerecords.com CONTATTI SOCIAL Spotify: open.spotify.com/intl-it/artist/70VPz653yAvCUO279wuthA GIOVANE ESSE '03 CLASS 80011 @16swart, @laboulevard ON IG.

Leggi tutto

 

“Hold on” è la nuova carezza sensoriale della cantautrice slovacca LIIA

“Hold on” è la nuova carezza sensoriale della cantautrice slovacca LIIA

Quando la musica valica i confini del marketing per abbracciare la sua accezione più intima e profonda, tornando a rappresentare uno dei più potenti mezzi di espressione e condivisione, il risultato è un ensemble di emozioni, che accendono i colori del cuore trasformandone le ombre in varchi di libertà e rinascita. Questo è da sempre il filo conduttore delle release di LIIA, brillante e raffinata cantautrice slovacca naturalizzata italiana, che dopo aver affascinato il pubblico con l’EP “Flowering Trees”, una sorprendente analogia tra la fioritura degli alberi e l’evoluzione interiore dell’essere umano, attraversa le corde del cuore con “Hold on”, una carezza sensoriale sospesa tra la raffinatezza dell’indie, il calore del soul e l’immediatezza del pop. Traendo dall’arcobaleno emotivo-sensoriale che alberga in ciascuno di noi, l’artista formatasi alla Beverly Hills Playhouse che ha fatto della versatilità, della sperimentazione e della raffinatezza autorale la sua cifra stilistica, presta la sua voce inconfondibile ad un’impeccabile richiesta d’aiuto tradotta in musica, un raffinatissimo fluire di liriche capace di trasformare un’incessante tempesta interiore in una rigenerante pioggia estiva, un limpidissimo ruscello di serenità da cui abbeverarsi per tornare ad amare la vita. Ogni essere umano, nel corso della propria esistenza, sperimenta sensazioni di frustrazione, impotenza, inadeguatezza; condizioni che nella loro silente costanza, paralizzano giorno dopo giorno, arrivando a bloccare le emozioni, ad assiderare totalmente anima e cuore, fino all’apatia, fino all’indolenza. “Hold on”, letteralmente “resisti”, è un inno alla resilienza, un punto di incontro tra le aspettative disilluse di un futuro ormai alle spalle e un presente da cui ricominciare, togliendo gli ormeggi a tutte quelle insicurezze e paure che ci hanno sempre impedito di salpare verso i nostri sogni, accettando l’oggi e agendo – non aspettando con inerzia – per un domani migliore, perché è nell’attesa partecipata che si rinasce, da se stessi, in se stessi. «Questa canzone – dichiara LIIA – è nata lo scorso Dicembre. Stavo uscendo da un periodo molto difficile per me, e il mio producer, Jason Rooney, insistette per farmi scrivere qualcosa di nuovo. Suonerà come un cliché, ma in quel momento mi è scattato dentro qualcosa e sono arrivate dal cuore le prime parole, come se le dicessi a me stessa: “Hold on, Hold on”; “Resisti, che domani è un altro giorno”». Un incontro in musica con chi ci circonda per ritrovare autostima e fiducia e, mediante un sano amor proprio, tendere la mano a chi vacilla, diventando una spalla - «Let me be your shoulder» - per chi si sente «heavy with the burden» («appesantito dal fardello») delle proprie ombre interiori e «paralyzed by the night» («paralizzato dalla notte») dei propri pensieri, ricordandogli che nei momenti di totale smarrimento, l’unica via da percorrere è quella del cuore, perché «Love is the way» («L’amore è la strada»). Un brano che echeggia come un mantra e rinsalda le crepe dello spirito, sovvertendole in preziosissimi fori da cui assimilare ed irradiare tutta la luce e tutta la bellezza che appartiene a ciascuno di noi. “Hold on”, con mix e master a cura dei Phaser Studios di Milano, è impreziosito dagli scatti di Elena Padovan e Carla Marchetta, immagini in grado di catturare con eleganza l’eclettismo di LIIA, un’artista poliglotta dall’anima cosmopolita che sa raccontare il mondo attraverso l’unica lente capace di carpire e rimandare le infinite e meravigliose sfumature dell’essere-umani, quella della verità di chi sa ascoltare il proprio cuore oltre ogni giudizio.

Leggi tutto

 

... e poi il silenzio.

Quali sono state le tue ultime parole mentre con lo sguardo incredulo sentivi squarciare il tuo addome Quelle stesse mani che ti avrebbero dovuto proteggere quelle mani che quel bimbo avrebbero dovuto cingere Quale terrore mentre la tua vita scorreva via e il pensiero sul tuo piccolo dentro di te ti faceva mettere le tue mani sul grembo a proteggerlo per l'ultima volta da quel feroce uomo che sarebbe dovuto essere suo padre quel padre quel compagno che senza cuore uccideva te e il frutto del vostro amore. patrjzja

Leggi tutto

 

Arzano – Scoppia la bagarre durante i lavori di Assise sul regolamento Tari: il marito della sindaca

Arzano – Scoppia la bagarre durante i lavori di Assise sul regolamento Tari: il marito della sindaca

Arzano – Scoppia la bagarre durante i lavori di Assise sul regolamento Tari: il marito della sindaca inveisce contro consigliere comunale. Provvidenziale l’intervento della Polizia locale e di alcuni presenti. Sono bastate poche parole critiche da parte del consigliere di minoranza Gennaro Ferone all'indirizzo della sindaca Aruta, per far scattare le ire del consorte della prima cittadina durante i lavori di consiglio di ieri l'altro. Già molto attivo sui social contro chi critica l’operato dell’amministrazione presieduta dalla coniuge, proprio non c'è l'ha fatta a stare a guardare come un semplice cittadino. Un consiglio dai toni accesi in quanto l’opposizione ha fatto emergere come alcuni regolamenti fossero “copiati” da altri comuni, della nuova tariffa TARI che favorirebbe gli imprenditori e il ruolo politico del segretario generale, Francesco Battaglia. Tanto è bastato, però, a far saltare i nervi all'insofferente consorte bloccato dai vigili urbani prima che si scagliasse contro il consigliere, reo di aver contestato i provvedimenti della maggioranza. S.D.M.

Leggi tutto

 

ALLUVIONI : cercasi prevenzione

ALLUVIONI : cercasi prevenzione

Siamo all’ennesima tragedia metereologica, la sciagura abbattutasi nel territorio dell’Emilia Romagna, ci riporta al tema della prevenzione mai tenuta in seria considerazione. Tra burocrazie e speculazioni, molti progetti sono rimasti incompiuti. Nelle casse dello Stato ci sono 8,4 miliardi di euro per la mitigazione del rischio idrogeologico. Sono fermi dal 2018...e... homosaccens.it/alluvioni-cercasi-prevenzione/

Leggi tutto

 

PERUGIA. LA CITTÀ ANTICA

PERUGIA. LA CITTÀ ANTICA

La città antica. Perugia è un comune italiano di 165.763 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia e dell’Umbria. Fondata dagli Etruschi, è stata una delle grandi dodecapoli dell’Etruria sotto il nome di Perusna (toponimo che al tempo dell’Impero Romano diventerà Perusia). È situata in posizione dominante la Valle del Tevere sulla sommità di un rilievo collinare articolato in una serie di dorsali che ne ha condizionato lo sviluppo urbanistico. La cinta muraria etrusca originaria, oggi ancora visibile, racchiude il Colle Landone e il Colle del Sole sui quali si erge la città. Con un ampio centro storico la città conserva un armonioso aspetto medievale e presenta le caratteristiche di un comune sparso, con la presenza di nuovi quartieri nelle aree pianeggianti, numerose frazioni diffuse nel vasto territorio comunale e una moltitudine di aree verdi e campi. Storia. Dopo i primi insediamenti ad opera di popolazioni umbre, Perugia fu colonizzata dagli Etruschi (VI-V secolo a. C.), diventando una delle dodici città della confederazione. Con la Battaglia di Sentino (295 a. C.), Perugia entrò a far parte dell’orbita romana; in seguito alla guerra sociale (I secolo a. C.) si integrò con Roma, con la concessione nell’89 a. C. della cittadinanza. Fu scenario della guerra civile tra Antonio e Ottaviano Augusto e venne incendiata nel 41 a. C. durante il Bellum Perusinum. Perugia fu in seguito ricostruita da Augusto, divenuto imperatore; in suo onore la città prese il nome di Augusta Perusia. Nell’Alto Medioevo fu a lungo sotto il dominio dei Bizantini, interrotto solo dalla breve occupazione dei Goti (547) e da quella, durata qualche decennio, dei Longobardi. Costituitasi in libero comune agli inizi dell’XI secolo, Perugia esercitò una politica espansionistica a spese delle città vicine, causa di continue guerre, combattute spesso con il sostegno pontificio, che si trascinarono fino al XIV secolo. È in questo periodo di espansione che le abitazioni dei nobili e dei borghesi più ricchi iniziarono a dotarsi di torri, facendo guadagnare alla città l’appellativo di Turrena. Delle numerose torri dell’epoca vi sono diverse testimonianze ancora oggi osservabili, come il Campanile del Comune, la Torre di Porta Sant’Angelo e la Torre degli Sciri. La città fu al tempo stesso lacerata da aspre lotte intestine, che videro opporsi le due fazioni dei ghibellini (Beccherini) e dei guelfi (Raspanti) e durarono ininterrottamente fino al 1393, quando Biordo Michelotti instaurò il regime signorile. Passata nel 1416 sotto il dominio di Braccio Fortebracci da Montone, alla morte di questi la città visse il cruento conflitto tra la famiglia degli Oddi e quella dei Baglioni, la cui supremazia terminò quando papa Paolo III sottomise la città e vi fece costruire la rocca che da lui prese il nome. Nel 1798 Perugia fu scelta dai francesi come capoluogo della Repubblica Tiberina; dopo la caduta di Napoleone tornò a far parte dello Stato Pontificio, che nel giugno 1859 represse nel sangue (Stragi di Perugia) una sommossa patriottica. Nel settembre 1860 la città fu occupata dalle truppe piemontesi e unita al Regno d’Italia.

Leggi tutto

 

“Luoghi e figure cittadine: ricordi reggini” , serie di incontri organizzati dal Circolo “L'Agor

Il prossimo 2 Giugno sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, sul tema del “Luoghi e figure cittadine: ricordi reggini”.Si tratta di una serie di incontri, organizzate dal sodalizio culturale reggino, rivolti alla lettura di quei punti di aggregazione, e che rappresentavano il cuore gastronomico della Città dello Stretto. Il primo degli incontri spetta ad un locale molto conosciuto, non solo a Reggio, ma anche nella vicina Messina. Si tratta della famosa “Grotta”, conosciuta anche come “’U Mindu” che aveva il suo quartier generale nella zona Sud della Città, ed ubicato al numero civico 22 di via Pio XI (oggi viale Pio XI).Location enogastronomiche che oggi non ci sono più ma che continuano a vivere nei ricordi di generazioni di reggini e non solo. Punti che rappresentavano, specialmente nelle feste settembrine, un vero e proprio rito: prendere la carrozza (l'auto era ancora un lusso di pochi) dall’area portuale, per chi proveniva da Messina, e giungere a Sbarre Centrali, dove era ubicato “’U Mindu”. La famosa “Grotta” è il primo degli appuntamenti che sarà oggetto di analisi.Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione,organizzata dal sodalizio culturale reggino,sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 2 giugno.

Leggi tutto

 

Like Drops, il nuovo videoclip dei PITH

Like Drops, il nuovo videoclip dei PITH

“Like Drops” è il primo videoclip estratto dall’ultimo album della band italo-francese PITH prodotto da Raffaele Abbate per la OrangeHomeRecords e distribuito da Believe Music Italia. Un brano che è un sistema di costruzione, de-costruzione e ricostruzione sonora. La struttura che si forma e si deforma, si conforma e riforma come i PITH amano fare e disfare nelle loro composizioni. Guarda il video:

Il video di “Like Drops” è una sorta di ‘didascalia’ a cui si aggiungono alcuni elementi: la Francia e il gioco, il jouer francese che è sia giocare che suonare. Il puzzle, l'infanzia rimpianta, il vagare senza meta e senza metà. Il video è un fil rouge sul senso del perdere la propria identità per sopravvivere e quindi ricostruirsi con accresciuta consapevolezza e maggiore forza, da ‘bateau’ a ‘eau’. PITH è un progetto nato nel 2019 dai musicisti Andrea Bazzicalupo (chitarra), Jean-Marc Baccarini (sassofoni), Michele Anelli (contrabbasso) e Lorenzo Capello (batteria & percussioni). La band nell’album omonimo, tenta di congelare in un’immagine, in una miniatura sonora, il processo di distruzione e ricostruzione della forma musicale. Una sorta di primo piano filmico di un volto nel momento percettibile del suo mutare d’espressione. La sintesi tra parti composte ed improvvisazione scorre liberamente nei brani di PITH e, seguendo molteplici stati d’animo, racchiude l'espressione fissa e il suo cambiamento.

Leggi tutto

 

Apre il Museo della Bistecca a Firenze: un nuovo ristorante dove l'arte incontra la carne

Apre il Museo della Bistecca a Firenze: un nuovo ristorante dove l'arte incontra la carne

Aperto un nuovo ristorante dedicato agli amanti della carne dove mucche e vitelli sono i protagonisti (nel piatto ma anche nelle opere d'arte ispirate a quelle rinascimentali, vestite con abiti d'epoca in veri e propri ritratti incorniciati). Il luogo perfetto dove mangiare la bistecca alla fiorentina a Firenze. Ci sono due Soli, nella città di Dante, che brillano di luce propria. E che non rischiano di bisticciare, come il Papato e l'Impero ai tempi dell'Alighieri. Perché bellezza e bontà, più che due massimi poteri, sono due massimi piaceri. Ed è meglio godersele assieme, condite da un pizzico di ironia e divertimento. Arte e “ciccia” sono i due Soli che convivono amabilmente al Museo della Bistecca, il nuovo locale nel centro di Firenze che racconta la regina della gastronomia fiorentina in una nuova chiave. In via dei Lamberti, accanto a quello scrigno di bellezza che è la chiesa di Orsammichele, è nato un vero e proprio steak museum, con allestimenti essenziali studiati dall'agenzia comunicazione napoletana Molaro Graphic per mettere l'opera d'arte – la bistecca, naturalmente - al centro dell'attenzione. Il Museo della Bistecca, fondato da un gruppo di ristoratori fiorentini da anni attivi sul territorio toscano, ha la prerogativa di essere un punto di riferimento della bistecca nel cuore di Firenze. Contrasti forti con tonalità fra il carminio e il beige, passando fra il verde bosco e il cacao, archi e cornici, una serie di complementi d'arredo legati all'universo della bistecca e del mondo bovino: basta dare una prima occhiata al locale per rendersi conto che, si, non poteva che chiamarsi Museo della Bistecca. La mucca diventa protagonista di opere d'arte ispirate a quelle rinascimentali, vestite con abiti d'epoca in veri e propri ritratti incorniciati. Qua e là, mezzene che sbucano dalle pareti e vitelli dorati appesi al soffitto, in un continuo rimando al mondo dell'arte che diventa quasi culto: cultura e gastronomia, arte plastica e cucina procedono a braccetto in ogni elemento del locale. A partire dall'ingresso, con la grande vetrina di "Butcher's Art" con le carni di 15 razze proposte dal locale. E, a seguire, la parete dei vini, organizzata in 30 cornici. Di fronte, una vetrata ispirata dal Picasso, naturalmente in chiave bovina, e due nicchie con tanto di quadri a tema. Le suggestioni proseguono nella sala principale, anche questa circondata da edicole allestite a mo' di museo. Ed è un po' un performer il macellaio all'ingresso del Museo della Bistecca, che racconta la storia e le caratteristiche della carne, aggiungendo una sfumatura ulteriore all'esperienza sensoriale della degustazione. Perché, in tutto ciò, il Museo della Bistecca è soprattutto un ristorante che ha l'ambizione di misurarsi con un simbolo assoluto della cucina fiorentina: del resto la bistecca alla Fiorentina è candidata a patrimonio UNESCO. Per chi ha stomaco capiente, la nuova location nel centro di Firenze propone un menu “experience” composto da altrettanti piatti e dedicati rispettivamente alla Chianina, al Tomahawk e alla Sashi finlandese. Sul fronte della bistecca tout court la scelta spazia dalla Prussiana all’Angus irlandese, dalla Frisona danese fino alla Simmenthal e alla Rubia Gallega, senza dimenticare la tagliata di Wagyu di provenienza Australia, UK e Giappone. Chi non predilige la carne, può scegliere comunque fra numerose altre proposte, dagli antipasti alla primi piatti (anche di pasta fresca), con specialità al tartufo, ai funghi porcini e proposte di mare. Ma la “regina” resta una sola, la bistecca. E provarla nel suo “museo” è un'esperienza nuova, divertente e appagante, che vale la pena fare quando si arriva a Firenze. Visita il sito museodellabistecca.it

Leggi tutto

Il pulsante spazzatura elimina i contenuti di questo autore dalla tua 101, per sempre!