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Un ballo d'evasione con i Back to Billy

Un ballo d'evasione con i Back to Billy

Il nuovo singolo Do It Like Sarah dei Back to Billy è un invito alla liberazione attraverso il potere del ballo. Con la voce incisiva di Alessandra Barry e le molteplici armonie delle seconde voci maschili, la canzone contrappone due figure femminili che simboleggiano l'evasione dal vero, nella lotta contro l'oppressione della vita. Mentre Sarah rappresenta il viaggio trascendentale compiuto attraverso la musica quando ci si lascia completamente trasportare, Amy lotta con un ballo scomposto, quasi disperato, si dimena da tutte le parti nel tentativo vano di svincolarsi dalla pressione che la vita esercita su di lei. In fin dei conti si sa, la vita è una sola. "Do It Like Sarah" ci ricorda che abbiamo il potere di scegliere come affrontarla. Do It Like Sarah in uscita il 26 luglio 2024 su tutte le piattaforme streaming e digital stores, confluirà poi nell’EP “My Rolling Stone” che uscirà a settembre 2024. DO IT LIKE SARAH - CREDITS Voci: Alessandra Barry, Lorenzo Ferrari, Marcello Mozzanica Batteria: Stefania Robuschi Basso: Marcello Mozzanica Chitarra solista: Lorenzo Ferrari Chitarra accompagnamento: Alessandra Barry Mix & Mastering: Music Room 44 di Luke Frassani, Brescia Re-Mastering: Milano Music Play, Milano Label: Milano Music Play Distributore: Believe BACK TO BILLY - BIOGRAFIA Tutto ha inizio nel 2018 col fortunato incontro della cantante Alessandra Barry e la batterista Stefania Robuschi, le quali, con l'obiettivo di dimostrare che il rock and roll è "Donna", fondano la band oggi conosciuta come Back to Billy. La band nel corso degli anni ha subito alcune variazioni fino ad arrivare alla formazione attuale con l’integrazione di Lorenzo Ferrari alla chitarra solista e seconda voce e Marcello Mozzanica al basso e cori. Tra prove nel seminterrato, sale d’incisione e sfrenato divertimento durante i live, costruiscono una scaletta di brani dalla ritmica brillante e scatenata, con chiare influenze sonore dal passato ma dall’assetto fresco ed autentico. Il 2022 li vede solcare il palco del Teatro Ariston per le Finali Nazionali di Sanremo Rock con la loro Rockabilly Boogie. Nel 2023 presentano l'uscita del singolo My Rolling Stone in occasione dell’apertura del concerto di Roberta Giallo al Gavazzana Blues Festival in Piemonte. Il 2024 inizia con la firma del Contratto Discografico con l'Etichetta Milano Music Play, attualmente all'opera per la produzione e la distribuzione del singolo Cool View che uscirà anch’esso insieme all'EP “My Rolling Stone”. SITO: backtobilly.it FACEBOOK: facebook.com/back2billy INSTAGRAM instagram.com/backtobilly SPOTIFY: open.spotify.com/intl-it/artist/4KneUZaPGxxCaGE7hB4Ue8?si=W9lRvocjQuiL3TQsY_Islg YOUTUBE: youtube.com/@backtobilly

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Invitalia investe nella startup italiana della guida autonoma Social Self Driving

Invitalia investe nella startup italiana della guida autonoma Social Self Driving

Social Self Driving, startup italiana della guida autonoma, ha raccolto un significativo investimento di oltre 620.000 Euro da parte di Invitalia. Social Self Driving, startup italiana della guida autonoma fondata da Francesco Zanazzi, Guido Ciapponi e Luigi Mazzola (con un passato da protagonista in Formula 1 come responsabile dello sviluppo delle performance del Team Ferrari), ha raccolto un investimento di oltre 620.000 Euro da parte di Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, tramite il programma Smart & Start. Social Self Driving nasce dalla visione di tre imprenditori italiani con un’esperienza consolidata nel settore tecnologico e automotive. La startup si distingue per il suo approccio innovativo alla guida autonoma, basato su soluzioni che integrano intelligenza artificiale e machine learning per mantenere l’essere umano al centro dell’esperienza di guida anche sulle auto del futuro e per contribuire in modo determinante al miglioramento della sicurezza stradale. Social Self Driving, con la sua tecnologia brevettata, consente ad una vettura di “apprendere” lo stile di guida del proprio conducente, inteso ad esempio come il suo modo unico di accelerare, di frenare, di affrontare le curve. Questo stile di guida potrà poi essere replicato dalle automobili a guida semiautonoma ed autonoma, per poterle personalizzare in modo unico e secondo i propri gusti e potrà essere reso “social” e condiviso con altri utenti ed altre vetture. Social Self Driving, con la propria piattaforma tecnologica, vuole inoltre contribuire positivamente alla sicurezza sulle strade, determinando un miglioramento nella qualità di guida delle persone su ogni tipo di automobile. L'investimento di Invitalia rappresenta un passo fondamentale per il potenziamento delle capacità di ricerca e sviluppo di Social Self Driving, permettendo alla startup di accelerare il processo di innovazione e di portare sul mercato soluzioni sempre più avanzate. L’Ing. Luigi Mazzola, co-fondatore di Social Self Driving ha dichiarato: "Siamo entusiasti di ricevere questo sostegno da Invitalia, che ci permette di fare un significativo passo avanti nella nostra missione di continuare a mantenere l’uomo, con le sue emozioni, al centro dell’esperienza di guida sulle nuove vetture autonome. Questo investimento ci consentirà di intensificare le attività di ricerca e sviluppo e di accelerare l’introduzione delle nostre tecnologie sul mercato". Guido Ciapponi e Francesco Zanazzi, co-fondatori della startup, aggiungono: "L’investimento di Invitalia è una conferma della validità della nostra visione e delle nostre competenze. Con questo supporto, siamo pronti a rafforzare la nostra posizione nel panorama della mobilità autonoma e a contribuire attivamente alla trasformazione del settore, con l’obiettivo di portare entro i prossimi 24 mesi la nostra tecnologia sul mercato". L’investimento da parte di Invitalia, ottenuto anche con la collaborazione dell’incubatore per startup innovative ComoNext di Lomazzo (Co), costituisce un importantissimo volano per attrarre nuovi soggetti, pubblici e privati, che intendano investire capitale nell’operazione Social Self Driving, che si sta già apprestando ad un nuovo round di finanziamento. Per maggiori informazioni sulla startup: socialselfdriving.com

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STREGHE

La Paz, la capitale della Bolivia, si trova in una valle di fiume circondata da alte montagne, è una delle capitali più alte del mondo, situata a 3600 metri di altitudine. Ora si è sparsa fino a raggiungere le colline limitrofe. Per i collegamenti da una parte alla altra della città si usano delle funivie. La città è multietnica con periferie compatte frutto di immigrazioni interne ristrutturate. La città al suo interno vanta molti musei come quello nazionale che raccoglie opere in stile barocco e coloniale, e andino prevalentemente a teme religioso. Il museo del Prado dedicato alla scultrice boliviana, il museo dei metalli preziosi dove troviamo oggetti preziosi persino del periodo precolombiano, il museo della coca, il museo archeologico, quello degli strumenti musicali, il museo etnografico che possiede tessuti, maschere e prodotti artigianali anche di pregio situato in un palazzo in stile coloniale. Il più interessante è il museo della rivoluzione che possiede fotografie, documenti, lettere, missive, dipinti della rivoluzione boliviana del 1952. Poi abbiamo il museo dei tessuti, dove sono esposte stoffe della tradizione, la galleria d’arte con opere di artisti contemporanei anche stranieri. Il museo più originale è quello delle bambole con più di ottocento esemplari provenienti da collezioni private e pubbliche di tutto il mondo, il museo dei fiori. Nella zona del mercato principale c’è quello che ormai viene definito il museo delle streghe. Una vera e propria raccolta di amuleti, rimedi popolari, portafortuna, offerte di culto, immagini di divinità come la madre terra, erbe medicinali, ritratti, oggetti di artigianato, pozioni magiche , tartarughe, tucani impagliati, oggetti contro malocchio, malattie, ferite. Il portafortuna per eccellenza è il feto di lama mummificato che usavano le antiche streghe andine. Si possono accendere ceri e fare offerte di fertilità e prosperità specie per chi non ha ancora figli. Si possono incontrare stregoni con il marsupio e il cappello che mangiando foglie di coca predicono il futuro agli ignari turisti. Si possono comprare coperte di lana, gioielli, strumenti musicali con la benedizione delle streghe locali.

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CONTEMPLARE

La nostra società si rivela una vera e propria giungla, una specie di fitta foresta dove non è assolutamente facile orientarsi. Molti aspetti del vivere sono stati scossi dalle fondamenta. Molte cose si sono deteriorate. Si tratta a ben guardare di una società sempre più cinica, sempre più arida, guidata dal denaro, dal successo, dal sesso, dal divertimento fine a se stesso. Ci si diverte nelle discoteche e non davanti a un quadro di Raffaello. Le visite ai musei sono brevi o non si fanno per niente, il passato non conta, conta solo il presente che deve essere brillante, all’insegna della affermazione di se dove gli altri non sono nessuno, anzi sono importuni. Le donne virtuose sono definite bigotte, i ragazzi seri poco ribelli sono definiti idioti. Se diamo uno sguardo al campo dei sentimenti ci sentiamo stringere il cuore in una morsa. Il cuore è sempre più duro, l’amore è solo un incidente di percorso. Di fronte ai sentimenti c’è noncuranza. L’amore genera angoscia. I giovani si tengono distanti dai sentimenti veri. L’amore si è essiccato come una pianta non innaffiata in modo adeguato. Si amano relazioni pericolose, si ama variare, cambiare partener con facilità. Il cuore di alcuni giovani è divenuto impenetrabile. Si resta perplessi davanti a tanta sterilità. L’amore ha perso smalto, spessore. Ci si lascia guidare solo dal folle desiderio. Molti stranamente vogliono restare soli, amano la vita solitaria coronata di avventure effimere e brevi. Le donne vanesie amano solo essere corteggiate e riempite di complimenti. La purezza del cuore non esiste più, il cuore è intossicato solo da amori tossici e spregevoli. Il pensiero dell’amore genere inquietudine, l’amore non è un sentimento venerato. La questione più inquietante è che in certi contesti l’amore non è contemplato, non è considerato, non è presente. Nessuno può perdersi innamorandosi. I padri se vedono la figlia corteggiata da alcuni giovani in modo confidenziale pensa che dietro ci sia un unico scopo quello di sedurre la ragazza non pensano che un giovane si possa essere innamorato di sua figlia senza pretese, perdutamente. Ci sono giovani sensibili che ancora si innamorano a dispetto dei tempi. Troppo presto si giudica una donna che corteggia un’altra donna, dietro potrebbe esserci un sentimento profondo, divino, perfetto. L’amore è messo alla sbarra, come l’innamoramento che invece è importante perché fa scoprire il lato romantico di se stessi spesso ignorato. Si tratta di un problema di educazione. Il cuore si è intorpidito non ama più o non ama in modo normale. Le donne sono insultare, uccise. L’amore spesso fa solo male. Si dice di amare con troppa facilità e l’amore finto delude. L’amore è solo condito di una allegria lasciva, di brama di possesso. L’amore vacilla, divide, diventa odio, rancore. Nessuno si innamora più e nessuno contempla l’ipotesi di un innamoramento, tutto è abitudine, calcolo, abilità, oscenità, nessuno riconosce all’amore il suo potere, l’amore trascina, rende migliori. I ragazzi innamorati sono guardati come marziani, trattati con tono canzonatorio. Potrebbero avere tutte le donne del mondo e invece vanno dietro a una sola, magari troppo semplice e ingenua. L’amore può essere solo una avventura ai nostri giorni che chiude il cuore con il lucchetto definitivamente. Solo nelle favole sopravvive l’innamoramento ma nessuno ci crede più, neppure i bambini più fiduciosi.

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Sulle onde dell'anima oltre la hit estiva: "Fuori di testa" è il nuovo singolo di Erre

Sulle onde dell'anima oltre la hit estiva: "Fuori di testa" è il nuovo singolo di Erre

Ha debuttato nel 2022 con un inno per ogni ascoltatore che si sente un "Reietto", dando prova della sua abilità espressiva e di un flow da fuoriclasse nell'album d'esordio "Riccardo". Successivamente, nel 2023, ha sorpreso il pubblico con la provocatoria "Ave Maria" e ha aperto il 2024 con il suggestivo e malinconico romanticismo di "1, 100, 1000" (feat. Golden Ale), seguito dalla spensierata leggerezza di "Adriatica". Ora, Erre torna con "Fuori di testa", un brano che rappresenta la sua opera più ambiziosa e complessa. La traccia nasce dall'esigenza artistica di Erre di non dover rilasciare necessariamente una hit estiva, ma di cercare qualcosa di più profondo. Da qui, la volontà di trasporre in musica un rapporto difficile che, nonostante tutto, lascia un segno indelebile facendo crescere e maturare entrambi i partner. Un amore estivo, sì, ma di quelli che ti mandano letteralmente “Fuori di testa”. Erre ha scritto il pezzo quest’estate ad Ibiza, tra gli scenari mozzafiato dell’incontaminata scogliera di Punta Galera, una delle spiagge più affascinanti d'Europa. Dopo un mojito ghiacciato, ha seguito la sua vena creativa, dando vita a quella che considera una delle sue release più intense e riflessive. «Sarà che sopra quel banco non ci potevo stare, sarà che sono troppo stanco ma mai di sognare, sarà che a scuola ti deprimi se non tra i primi»: fin dai versi di apertura, che delineano la difficoltà di adattarsi e allinearsi alle aspettative sociali che rivestono gli individui dai primi passi nel cammino della vita, Erre cattura e racchiude in liriche la sensazione di alienazione e il desiderio di evadere, temi che molti ascoltatori possono riconoscere e sentire propri. Proseguendo nel testo, l’artista descrive un amore che giunge inaspettato diventando istantaneamente travolgente e totalizzante: «poi sei arrivata tu, bella e triste come Milano d'estate, d'estate, come senza parenti a Natale, come quando sei al mare e viene il temporale». Erre utilizza immagini di immediata evocazione e al contempo contrastanti per dipingere un quadro di bellezza e malinconia, di momenti preziosi e fugaci. Milano d'estate diventa la perfetta metafora per descrivere simultaneamente solitudine e incanto struggente, un’istantanea di una città vuota, calda e desolata, carica di nostalgia. Paragonare l'amore ad un temporale improvviso che si staglia sul mare, richiama l'idea di qualcosa di magnifico e devastante allo stesso tempo, un evento che ti sorprende e ti lascia senza parole. Erre riesce a condensare in poche righe tutta la complessità e l'intensità di un incontro che sconvolge la vita, rendendolo un'esperienza unica che trova eco e rifugio tra orecchie e cuore. Il ritornello del brano delinea l'ossessione e la trasformazione che questo amore porta con sé: la reiterazione incalzante di «Mi fai andare fuori di testa», sottolinea la perdita di controllo e l'intensità delle emozioni provate. Ogni ripetizione è come un'onda che si infrange sulla riva, portando con sé un carico di sentimenti inarrestabili. In questa frase, è racchiuso egregiamente il tumulto interiore di chi ama con tutta l'anima, mettendo in luce la potenza di un amore che domina e, nel farlo, rivoluziona. Una rivoluzione che non stravolge mutando l’essenza di ciò che siamo ma ci cambia «in meglio, lasciando tutto al proprio posto», corroborandoci di una forza, di un’energia, pura e positiva. La copertina di “Fuori di testa” raffigura una rosa rossa, posata su un tavolo accanto a un telefono, con i petali che sembrano fluttuare nell'aria, rappresentando anche graficamente la fragilità e la bellezza di un amore che sconvolge e trasforma. La scelta dei colori, con il rosso intenso del fiore e i toni scuri dello sfondo, enfatizza l'intensità emotiva del brano. La cover invita l'ascoltatore a immergersi nelle emozioni raccontate da Erre, creando un collegamento visivo con le parole della canzone. «Ho scritto “Fuori di testa” durante una notte magica a Ibiza – dichiara Erre -. Ero sulla scogliera di Punta Galera, ispirato dalla bellezza del paesaggio e dalle emozioni forti che provavo in quel momento. Questo brano è un viaggio tra le emozioni, un'esperienza che spero possa toccare il cuore di tutte le persone che hanno sofferto per amore, ma grazie a questo sentimento sono diventate una versione migliore di se stesse. È il mio invito a lasciarsi andare, a vivere intensamente e ad abbracciare ogni singolo istante, anche quelli che ci mandano fuori di testa.» L’artista riesce a raccontare con sincerità e profondità le contraddizioni e le complessità di un rapporto che, pur essendo difficile, lascia un segno indelebile nella vita dei suoi protagonisti. Con "Fuori di testa", Erre non solo conferma il suo talento autorale ed interpretativo, ma dimostra anche di possedere una sempre più rara capacità nel tradurre le emozioni, specialmente quelle dolorose e complesse, in forma canzone, in musica che colpisce, commuove e guarisce. Il brano simboleggia un passo avanti significativo nella sua carriera, una testimonianza della sua maturità artistica e della sua abilità di raccontare e raccontarsi.

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Mario Contino: Lo Scrittore del Mistero che Esplora l'Ignoto

Mario Contino: Lo Scrittore del Mistero che Esplora l'Ignoto

Mario Contino, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente in Monopoli (Puglia), è un affermato scrittore e ricercatore italiano, noto per il suo lavoro sulle tradizioni popolari, leggende e fenomeni paranormali. Autore di numerosi libri e articoli, Contino si distingue per il suo approccio scientifico e razionale nello studio del mistero. La sua passione per il paranormale lo ha portato a collaborare con riviste di rilievo nazionale, contribuendo a diffondere una maggiore comprensione di questi fenomeni. Sul suo sito web, mariocontino.it, Contino condivide dettagli delle sue indagini, offrendo al pubblico uno sguardo approfondito su storie di fantasmi, leggende urbane e altre manifestazioni inspiegabili. La sua dedizione va oltre la semplice curiosità; è un impegno verso la ricerca della verità, sempre mantenendo un equilibrio tra scetticismo e apertura mentale. Contino è anche attivo in cause sociali, come la salvaguardia dell'ambiente e i diritti delle persone diversamente abili, dimostrando un forte senso di responsabilità civile. La sua figura rappresenta un ponte tra il mondo tangibile e quello dell'ignoto, invitando i lettori a esplorare il mistero con mente aperta e spirito critico. Per chi è affascinato dall'occulto e desidera approfondire storie e leggende, il lavoro di Mario Contino offre un'inesauribile fonte di conoscenza e ispirazione.

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Comunicare con gli adolescenti: 12 errori da non fare!

Comunicare con gli adolescenti: 12 errori da non fare!

L’adolescenza è quell’età della vita, nella quale si sviluppano alcune delle competenze indispensabili per iniziare ad assumersi le responsabilità, di base, per la futura età adulta. “Adolescere”, infatti, significa proprio “crescere”. Senza dubbio è un periodo contraddistinto da cambiamenti, trasformazioni, instabilità e irrequietezza. Il ragazzo sente dentro di sé una spinta incontrollata verso l’indipendenza, tuttavia, allo stesso tempo, necessita ancora di una base affettiva sicura familiare che lo faccia sentire amato e accettato, questo anche quando sembra che detesti i genitori e preferisca farne a meno. Continua a leggere: graziellaparadisi.it/blog/adolescenza/articoli/comunicare-con-gli-adolescenti-12-errori-da-non-fare

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Aeroporto Malpensa : Berlusconi mette le ali

Aeroporto Malpensa : Berlusconi mette le ali

Il ministro dei trasporti Matteo Salvini fa nuovamente impazzire il web con un’altra delle sue boutade. Questa volta annuncia di voler intitolare l’aeroporto internazionale di Milano Malpensa alla memoria di Silvio Berlusconi. Le critiche e gli sfottò non si sono fatti attendere...e... homosaccens.it/aeroporto-malpensa-berlusconi-mette-le-ali/

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A Reggio Calabria si celebra Lenin

A Reggio Calabria si celebra Lenin

Il Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria, ha organizzato un incontro sul tema “1924-2024: nel centenario della morte di Lenin”. Il nuovo incontro, predisposto dall’associazione reggina, ha registrato la presenza dell’onorevole Michelangelo Tripodi. Vladimir Il’ic Ul’janov nasce a Simbirsk, città sulle rive del Volga, nel 1870. Entrambi i genitori sono legati alla professione scolastica: la madre è infatti un’insegnante mentre il padre lavora come educatore e ispettore. Il clima culturale della famiglia favorisce un’educazione progressista e illuminata al piccolo Vladimir e ai suoi sei fratelli. Un’educazione che è in forte contrasto con l’immobilismo culturale e politico della Russia di fine ‘800, dove gli zar governano con la repressione una società povera e arretrata. L’educazione familiare non produce effetti solo sul giovane Vladimir e anche gli altri fratelli hanno idee politiche in contrasto con il sistema zarista: Alexsandr, secondogenito maggiore di quattro anni, è infatti legato al populismo russo e progetta nel 1887 di attentare alla vita dello zar Alessandro III. Tratto in arresto dalla polizia si confessa colpevole e viene condannato a morte insieme a quattro suoi compagni. L’episodio segna per sempre il giovane Lenin che inizia a maturare idee politiche radicali sul futuro della Russia. Pochi mesi dopo l’evento Lenin termina a pieni voti il ginnasio e inizia gli studi di legge all’università del Kazan, avvicinandosi da subito ai movimenti studenteschi, tanto da essere espulso al primo anno dall’istituzione per la sua attività politica di agitatore. Confinato e messo sotto sorveglianza dalla polizia, il rivoluzionario inizia a dedicarsi allo studio del marxismo, che nel frattempo inizia a diffondersi in Russia grazie a intellettuali come Georgij Plechanov. Le teorie marxiste convincono subito Lenin: mentre coltiva lo studio di classici come “Il Capitale”, riesce nel frattempo a farsi riammettere come studente esterno all’Università di San Pietroburgo, dove ottiene la laurea in diritto nel 1891. Il contatto con la capitale russa inizia a legarlo sempre più agli ambienti politici rivoluzionari; trasferitosi in città nel 1893, la formazione politica di Lenin è ormai conclusa e inizia a rendersi noto per alcuni scritti dove critica fortemente la lotta politica dei populisti e afferma la superiorità del marxismo. Lenin è stato il maggiore leader rivoluzionario del Novecento. Gli effetti della sua opera hanno dominato il secolo. Fu un intellettuale di grande cultura, l’artefice della Rivoluzione di ottobre del 1917 in Russia, il fondatore dello Stato sovietico, la guida del comunismo internazionale tra il 1917 e il 1924 e il maggior continuatore di Marx, da lui interpretato secondo la tendenza che venne definita marxismo-leninismo. Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi nel corso della nuova conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” che sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da domenica 21 luglio

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Vigili del fuoco perdono la vita per salvare una famiglia

Vigili del fuoco perdono la vita per salvare una famiglia

Nicola Lasalata e Giuseppe Martino, due vigili del fuoco di 45 anni in servizio al distaccamento di Policoro, hanno perso la vita in un tragico incidente. Il loro coraggio e dedizione al dovere li ha portati a sfidare un vasto incendio per salvare una famiglia in pericolo. L'incidente è avvenuto il pomeriggio di mercoledì, quando i due vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere un vasto incendio di vegetazione che minacciava due abitazioni nel comune di Nova Siri, contrada Cocciolo. Durante l'operazione, hanno cercato di raggiungere una casa in cui era stata segnalata la presenza di una persona disabile. Purtroppo, durante il tentativo di soccorso, uno dei due è scivolato in un dirupo e l'altro ha cercato di aiutarlo, ma entrambi sono stati raggiunti dalle fiamme. Lasalata e Martino non erano semplici vigili del fuoco, erano eroi. Il loro istinto o missione li ha portati a mettere la propria vita dopo quella dell'anonima popolazione. Il sindaco di Nova Siri ha espresso il suo cordoglio per la perdita dei due eroi, sottolineando come si siano comportati da veri eroi nel tentativo di salvare una famiglia. La tragica perdita di Nicola Lasalata e Giuseppe Martino sottolinea l'importanza e il pericolo del lavoro dei vigili del fuoco. "La (in)sicurezza che uccide Non sono state le fiamme e il fumo ad aver ucciso Giuseppe Lasata e Antonio Martino, ma la persona (ignota). Tante, troppe volte, sottovalutiamo il fatto che un nostro gesto, volontario o involontario che sia, può essere causa di gravi danni a carico di altre persone. Accade quotidianamente sul lavoro, con l’onta degli oltre 600000 infortuni e 1000 morti sul lavoro in Italia, ma la sicurezza è una mentalità che impatta ben oltre le mura aziendali e di un cantiere. Un incendio di così vaste proporzioni, come quello di Nova Siri (Matera), è generato dall’essere umano. Che sia stato per imperizia o per dolo lo valuteranno gli organi competenti, fatto sta che per riparare ai danni di qualcuno due Vigili del Fuoco, Giuseppe Lasalata e Antonio Martino, hanno perso la vita. Lo hanno fatto in nome della sicurezza di una famiglia, la cui casa era minacciata da fumo e fiamme, generando un dolore collettivo che pesa sulla coscienza di questo Paese che ancora non riesce a dare alla sicurezza il giusto spazio nella propria cultura. Senso civico e sicurezza devono entrare nei programmi scolastici perché si possa creare la giusta mentalità nelle persone, quantomeno negli adulti che verranno”. Dichiara Stefano Pancari.

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