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"L'amore non ha soluzione" di Alex Normanno mette in discussione l’idea di fallimento

"L'amore non ha soluzione" di Alex Normanno mette in discussione l’idea di fallimento

«Non sono l’uomo che volevi». È una frase che nei colloqui di mediazione familiare ricorre sempre più spesso: identifica l’istante in cui due percorsi non riescono più a procedere nella stessa direzione, pur in assenza di un conflitto esplicito. È dentro questo scenario, che riguarda una parte crescente delle separazioni adulte, che si colloca “L’amore non ha soluzione”, il nuovo singolo di Alex Normanno disponibile dal 25 dicembre. Il cantautore brianzolo, forte di una carriera ventennale, di una comunità social da oltre 100.000 followers e di un passato radiofonico riconoscibile, torna dopo un biennio di pausa con un lavoro che utilizza l’accettazione come punto d’ingresso per osservare una trasformazione che tocca molti. Normanno parte dall’istante in cui una relazione mostra la propria struttura effettiva: l’identità dell’altro non coincide più con quella immaginata. Non c’è ricerca di colpe o colpevoli, nessun tentativo di addolcire il quadro. Solo quella frase, «non sono l’uomo che volevi», e un punto fermo da cui la chiusura appare come esito di un percorso, non come rottura improvvisa. Il brano introduce un tema spesso eluso nei racconti sulle relazioni: chiudere una storia non significa fallire. Nelle consulenze di coppia viene ricordato con frequenza crescente che alcune traiettorie non si interrompono per mancanza di sentimento, ma perché la direzione di crescita non è più condivisa. È una verità apparentemente ovvia, ma raramente ammessa: riconoscere una battuta d’arresto può rappresentare un’assunzione di consapevolezza, non una caduta. Viviamo in un tempo che trasforma ogni battuta d’arresto in fallimento e ogni distanza in colpa; “L’amore non ha soluzione” nasce per spostare la prospettiva sulla possibilità di leggere la fine come esito naturale di un percorso, offrendo uno sguardo adulto su una storia che termina senza alcuna drammaturgia. La «lacrima ghiacciata» citata nel testo è un’immagine utilizzata nei centri di consulenza per descrivere una fase specifica, quella in cui il sentimento per l’altro rimane, ma non avanza. Non si trasforma, non trova nuove direzioni. Resta immobile. Nel brano questa immagine non viene enfatizzata, ma inserita con delicatezza, aderendo al linguaggio con cui molte persone raccontano ciò che sentono quando una storia finisce giunge al capolinea. Il contesto sociale conferma la portata del tema. Le statistiche più recenti indicano che oltre la metà delle separazioni nelle coppie conviventi nasce da incompatibilità maturate nel tempo, non da eventi traumatici. È un fenomeno che riguarda soprattutto gli adulti tra i 30 e i 50 anni e che sta cambiando anche il modo in cui la cultura racconta l’addio: meno drammi, più consapevolezze tardive. “L’amore non ha soluzione” è la forma canzone di una situazione comune ma ancora poco spesso tematizzata con chiarezza. La produzione firmata da Aki (Antonio Chindamo) e la scrittura condivisa con Daniele Piovani seguono la stessa linea. Arrangiamenti essenziali sono il perfetto tappeto sonoro di un impianto che lascia spazio alle parole senza cercare di deviarne il senso. È una traccia che guarda alla maturità e non al colpo di scena, in continuità con un artista che negli anni ha attraversato palchi, tour, radio e pause necessarie per ridefinire il proprio percorso. Normanno sintetizza così questo passaggio: «Sentivo il bisogno di rimettere ordine. Non per attribuire colpe, ma per guardare ciò che era accaduto con la distanza necessaria. A un certo punto la distanza si vede. Ignorarla complica tutto. Il brano nasce da questo: dalla necessità di chiamare le cose con il loro nome.» Il singolo dialoga con una discussione già presente nei media e nelle produzioni contemporanee: podcast, rubriche di costume e serie televisive stanno dedicando sempre maggior attenzione agli obbiettivi sentimentali che cambiano in silenzio, lontano dai modelli romantici e romanticizzati più classici. “L’amore non ha soluzione” traspone questa prospettiva dentro il pop italiano con un tono aderente alle modalità con cui i rapporti di coppia si trasformano oggi. Il videoclip ufficiale, in uscita nelle prime settimane del 2026, presenta un’impostazione coerente con il brano, dando grande centralità al contesto. Il rientro discografico di Alex Normanno non punta a rincorrere un trend, ma cerca una chiarezza che trova la propria espressione nell’equilibrio. È una direzione sempre più frequente tra gli artisti adulti che, dopo periodi di pausa o ridefinizione, scelgono una scrittura più nitida e meno mediata. La collaborazione con Auditoria Records si inserisce in questa scelta e apre un capitolo nuovo, più consapevole, nel percorso dell’artista.

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Freakybea: “Sottovoce”

Freakybea: “Sottovoce”

Il nuovo singolo della cantautrice toscana, un canto intimo che anticipa l’EP “Mondi”, in uscita il 19 dicembre Dopo aver segnato il suo percorso con brani come “Sono Tornata (re-version)” e “Settembre”, Freakybea presenta “Sottovoce”, il nuovo singolo che anticipa l’EP “Mondi”, in uscita il 19 dicembre 2025. Un brano delicato e profondo, che sceglie la via della protezione e della cura, trasformando un gesto d’affetto in musica. “Sottovoce” è una lettera non detta, un canto intimo dedicato a una persona fondamentale che sta attraversando un momento di smarrimento. La voce di Freakybea racconta un legame autentico, quello che permette di offrire sostegno senza invadenza: una canzone scritta “piano piano, sottovoce”, per non ferire, per non aggiungere peso, ma per ricordare che un appiglio esiste. Il testo unisce immagini poetiche – la neve in Africa, una chiesa in Canada, la ruota di una bicicletta – a un realismo emotivo che parla di nostalgia, cura e appartenenza. Musicalmente, il brano vive di un pop acustico caldo, con una produzione che privilegia gli spazi sonori e la vicinanza della voce. Le melodie sono dolci ma mai zuccherine, costruite per trasmettere movimento e intimità. Il ritornello mantiene un’apertura cinematica, pur restando fedele al tono confidenziale. Con “Sottovoce”, Freakybea aggiunge un tassello fondamentale al mosaico di “Mondi”: un EP che esplora i mondi interiori e relazionali, raccontando fragilità, rinascite e legami autentici. Ogni brano è un universo distinto, ma insieme compongono un percorso coerente che mette al centro la vulnerabilità come forma di forza. L’artista lucchese ha presentato il suo nuovo lavoro in anteprima il 14 dicembre presso Il Pinturicchio di Lucca. L’evento, organizzato da Freakybeacollective APS, il più grande release party mai realizzato in Toscana, un nuovo percorso artistico per Freakybea, cantante, autrice e performer attiva da oltre dieci anni sui palchi italiani ed esteri. Freakybea è una cantautrice, performer, vocal coach e produttrice con una carriera poliedrica e una voce autentica. Dopo gli esordi a Sanremo Giovani e un’intensa attività live, diventa impersonator ufficiale di Madonna, calcando palchi internazionali. Collabora con artisti come Africa Unite, Giuliano Palma, Bandabardò e Capleton, e partecipa a programmi TV come ItaliaSì, Linea Verde e I Raccomandati. Nel 2022 debutta a livello discografico con “Sono Tornata”, brano selezionato da Amnesty International per il concorso Voci per la Libertà. Da lì, una serie di riconoscimenti: Premio Orgoglio Italiano, finali di Sanremo Rock, Cantagiro (Premio della Critica), MSC Factor America e Fantastico Festival. Attualmente collabora con Studio Medasound e Fausto Marrucci per produzione, mixing e mastering. Il 12 settembre 2025 pubblica “Settembre (re-version)” seguito il 3 ottobre dal nuovo singolo “Sono tornata”. Il 5 dicembre arriva in radio “Sottovoce”, ultima anticipazione di quello che sarà l’EP “Mondi”, in uscita il 19 dicembre. Etichetta: Orangle Records

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SIMILI

Ci sono ragazze perbene, studiose, delicate, educate, sensibili che finiscono quasi sempre per innamorarsi di uomini egoisti, cacciatori, freddi, calcolatori, venali, insipidi, persino maleducati. Con i ragazzi bravi invece tagliano corto, non sono attratte minimamente. Amano quasi essere maltrattate. Di solito diventano dipendenti di questi uomini perfidi e ogni giorno perdono terreno. Questi uomini possono anche lasciarle, farle soffrire. Con loro non c’è una vera intesa intellettuale magari solo fisica. sono uomini che tornano tardi la sera, che non aprono la portiera della auto, che urlano e strepitano, che alzano le mani, che sfuggono come anguille, che lasciano nella solitudine nei momenti difficili, che non scaldano, che non condividono certe volte nemmeno i pasti sono praticamente assenti. Sono orgogliosi, disordinati, egocentrici, permalosi. Ci sono ragazzi docili, gentili, onesti, pacati, razionali che finiscono sempre per innamorarsi di donne frivole, pettegole, invidiose, maligne che parlano solo di stupidaggini, che ridono sempre in modo sguaiato, che sono disordinate, vanitose, fanatiche, amanti del lusso, inaffidabili, incapaci, che si vestono in modo provocante, che hanno un linguaggio sboccato. Sono donne fatali che invece di camminare sembra che danzino. Sono capaci di tutto, di mentire, di tradire. Amano solo i divertimenti e sono capaci di girare pure con la febbre pur di partecipare a bagordi. Seguono diete ristrette non sapendo che per vivere ci vogliono le sostanze. Non si può combattere a stomaco vuoto. Gli uomini per loro piangono, si disperano. Sono di solito madri superficiali capaci di lasciare i figli ai vicini di casa per andare a fare shopping compulsivo persino nei negozi aperti di sera e di notte . Attraggono perché sono diverse dalle altre donne. Non sanno cucinare, amano i cibi precotti, sono pessime madri di famiglia. Non curano in casa piante e animali, vogliono solo uscire per divertirsi, eppure una casa senza piante è una casa morta. A una visita culturale preferiscono una discoteca. Non amano sacrifici. Anche se sono istruite non coltivano la cultura, preferiscono le feste chiassose, irriverenti, mondane. Sono attratte dai soldi, dal sesso, dal successo. Sono interessate ai soldi. Amano la vita caotica. L’ideale sarebbe puntare sui i propri simili non cercare gli opposti con questi ultimi ci si sente sempre fuori luogo. I propri simili possono apparire monotoni, scontati, poco stimolanti ma offrono calore e sicurezza.

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LA NASCITA DEL MONDO (RACCONTO FANTASY)

LA NASCITA DEL MONDO (RACCONTO FANTASY)

Prima del prima, non esisteva il tempo, non esisteva la materia ne il vuoto che ora conosciamo, c’era solo un silenzio senza fine, senza confini e senza eco; in questo non luogo due coscienze eterne si incontrarono, erano il Dio Cornuto e la Dea Splendente; al primo sguardo, al primo istante, senza dire una parola, le loro coscienze si rispecchiarono l’una nell’altra, una fortissima attrazione li avvicinò e iniziarono a danzare. Il battito degli zoccoli del Dio e delle candide scarpette della Dea, come un pennello su una tela oscura, scossero il tessuto del non luogo creando scie di potenziale luminoso, nacque così il primo ritmo, la prima canzone, un coinvolgente canto d’amore; il tempo iniziò a scorrere e con il tempo l’amore tra i due crebbe, divenne un vortice che li avvolgeva giorno e notte fino a trasformarsi in un fuoco così concentrato da generare una nuova vita. Dalla loro unione nacque una luce densa, pulsante, emetteva una vibrazione profonda, un suono fondamentale che era il suo nome segreto, conteneva in sé il tutto e il nulla, aveva la forma di un piccolo draghetto che si mordeva la coda, simbolo dell’eterno ritorno, i suoi colori erano bellissimi e variavano ad ogni istante; con gioia infinita gli Dei decisero di chiamare il loro figlio Universo. Ogni giorno il Dio e la Dea avvolgevano il piccolo Universo con abbracci di gioia, lo portavano a spasso tra le spirali del non ancora e giocavano con lui plasmando giocattoli di luce, il Dio Cornuto creava ologrammi di sfere, cubi e dodecaedri davanti a lui, lo sollevava sulle sue spalle potenti e da lassù Universo poteva vedere la vastità del non luogo; la Dea Splendente lo cullava cantando le melodie dell'arcobaleno e gli raccontava storie di mondi inesistenti; in quel nido di puro affetto Universo cresceva sicuro ignaro che la sua stessa natura conteneva il seme del distacco. Ad un tratto Universo crebbe all’improvviso, si dilatò con una forza immensa e in quell’esplosione il Dio e la Dea furono separati; Universo, con la sua nuova vasta voce, li rassicurò che stava bene ma nel loro cuore un dolore acuto si insediò, la lontananza per i due era una ferita; il Dio Cornuto vagò tra le nuvole di gas primordiale, il suo richiamo era un ruggito che attraversava i campi gravitazionali, la Dea Splendente, con lacrime che bagnavano le nebulose, percorse i sentieri di luce nascente, il suo lamento era una malinconica melodia che oltrepassava le galassie; gli Dei si cercarono per tre Lune ma non riuscirono a trovarsi, il loro figlio era diventato troppo grande. Ma il loro cuore batteva ancora all’unisono e in un attimo di perfetta sincronia ebbero la stessa intuizione: se non potevano incontrarsi in un punto dello spazio si sarebbero incontrati in ogni punto; nello stesso istante entrarono in ogni atomo, in ogni particella, nel tessuto stesso dello spazio e del tempo; fu così che il loro abbraccio divenne eterno e onnipresente, il loro amore era nell’intero Universo e pervadeva ogni cosa. Col fluire delle ere il fuoco primordiale dei mondi giovani si spense placato dalle prime tenere piogge, quelle acque accarezzarono le rocce ancor calde e da quel connubio tra calore e umidità sorse il primo respiro della vita; si diffusero poi verdi mantelli di foreste brulicanti di creature d'ogni forma finché, in un giorno come tanti, nacque l’uomo. Poiché il corpo degli Dei è nell’Universo intero in noi risuonano tutte le infinite sfumature della loro essenza; gli antichi, pervasi da queste forze, le percepirono con chiarezza e per parlarne diedero loro nomi e storie; nacquero così i miti di Zeus, Era, Marte, Freya, Diana, Thor e mille altri; questi non sono tiranni distanti su un monte d’oro che esigono preghiere servili, sono i volti che i nostri antenati hanno dato alle energie che il Dio e la Dea ci donano senza chieder niente perché siamo immersi nel loro corpo etereo. Gli Dei non vogliono sacrifici, non chiedono sottomissione, desiderano una cosa sola: la nostra piena realizzazione; sta a noi il compito di fare tesoro dei loro doni, di imparare a riconoscere le loro energie in noi e a manifestarle al momento giusto; dobbiamo esprimere la forza di Zeus quando vogliamo superare noi stessi o raggiungere una vetta, il coraggio di Marte per difenderci dai nemici e per affrontare i conflitti interiori con determinazione, la conoscenza di Atena quando studiamo, risolviamo un problema o cerchiamo la strategia perfetta, dobbiamo manifestare l’energia trasformativa di Freya, nei miti signora della magia, per trasformare noi stessi, la visione di Odino per leggere i fili del futuro basandoci sulla situazione presente, l’abbondanza di Demetra per avere ottimi raccolti rispettando l’ambiente e le altre specie viventi. Noi siamo immersi nell’abbraccio infinito degli Dei, vivere con gratitudine consapevoli di questo dono immenso e usare queste forze per trascorrere la nostra vita nel miglior modo possibile è la nostra più bella risposta al loro canto d’amore che non si è mai fermato.

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Un cantautore tra cuore e giustizia: l’identità di Marco Profeta

Un cantautore tra cuore e giustizia: l’identità di Marco Profeta

Intervista al Cantautore Marco Profeta Quale delle tue canzoni senti più vicina alla tua identità artistica? Ognuna delle mie canzoni ha un significato specifico, quindi è un po' come scegliere tra i figli quale sia il preferito, non saprei esattamente quale scegliere, sicuramente mi trovo nella condizione di poter dire che ogni canzone rappresenta un pezzo di me e più sono recenti le canzoni più le sento vicine al mio modo di essere di quel momento lì, cioè sono come delle fotografie che poi tengo nel cuore e che poi ogni volta che le ascolto rievocano delle cose, però ecco, ognuna ha una sua specificità, quindi oggi direi “Le cose che non hai”, che è l'ultima canzone che è uscita e quella che sento più vicina. Come concilia la tua carriera professionale con quella musicale? Allora, faccio tanta fatica perché le ore di lavoro sono sempre tantissime, io mi occupo soprattutto di diritto di famiglia e minori, è un lavoro che mi appassiona tantissimo, è un lavoro dove si raccolgono tante storie e poi questo è un gancio per raccontare le storie nelle mie canzoni, per avere questi momenti, ovviamente il momento in cui io scrivo le canzoni o creo o mi dedico alla parte artistica è sempre un momento, diciamo che è extra lavoro, quindi o la sera o nel weekend. "Le cose che non hai" parla di sentirsi fuori posto, cosa ti ha ispirato a scriverla? “Le cose che non hai” è una canzone che nasce per dall'ispirazione su un tema molto particolare che è quello dell'incongruenza di genere, cioè di quando una persona non si sente in linea, non sente la sua identità interiore in linea con la sua identità corporea e quindi questo è un tema che poi viene ultimamente forse trattato in maniera solo parziale, non approfondita e che può avere invece una miriade di risvolti. Poi, una volta che ho scritto la canzone, mi sono reso conto, facendola ascoltare, alle persone più vicine a me per sapere cosa ne pensassero e cosa provassero ascoltando la canzone, tutti mi hanno detto che questa canzone parla di un disagio profondo e chi in un modo, chi nell'altro lo ha vissuto. Quindi in realtà mi sono reso conto dai riscontri avuti, dai tanti “Anch’io mi sento così”, ed questo è il miracolo della musica, dell’universalità di questa canzone che parla di un disagio che si può provare in tanti modi, in tante età e in tante fasi, più totalizzanti o meno. Puoi raccontarci il processo creativo di “Amore in carne e ossa”? “Amore in carne e ossa” lo dice un po' il titolo, parla dell'amore concreto che al di là di tutto quello che ci hanno insegnato e raccontato nella vita rispetto ai felici e contenti, quelle storie da cinema bellissime che sono belle quando sono al cinema, poi nella vita reale c'è ben altro e quindi ho voluto solo raccontare l'amore per come lo vivo io, per come ho avuto la fortuna di viverlo, soprattutto adesso in questi ultimi anni, quindi in senso molto totalizzante e molto pratico. L'ho immaginato come una danza folle in un posto segreto dove ci sono solo le due persone, proprio lì dove puoi essere te stesso, dove puoi sbagliare, dove puoi fare mille errori e anche quei mille errori con l'amore, con la volontà di condividere la vita con l'altra persona fanno parte proprio del processo d'amore, quindi l'amore è anche questo. Infatti c'è un passaggio della canzone dove dico “quanti sbagli aggiungeremo alla nostra vita” e l'ho paragonato all'oro che viene utilizzato nella cultura orientale. Quando si rompe un vaso gli orientali non lo buttano, lo riparano e le giunture dei vari pezzi staccati le uniscono con l'oro, a segno di quanto sia prezioso quel vaso anche rotto e quanto sia importante ricongiungere e ricostruire. Ecco io ho pensato un po' all'amore anche come questo, gli sbagli sono delle cicatrici che possono però essere dorate, pensate come se fossero quell'oro che va a ricostruire e sempre a tenere saldo un rapporto, quindi un rapporto reale, di questo ho parlato in “Amore in carne e ossa”. C'è stato un messaggio, un incontro con un tuo fan che ti ha colpito particolarmente? Allora, sì, a me colpiscono tante persone, soprattutto una cosa che è successa inaspettata è bellissima, un gruppo di ragazzi che io conosco e che casualmente entrarono due anni fa ad un mio concerto in teatro, assistettero a questo concerto ma c'erano, capitati per caso, non ci conoscevamo e loro stessi mi dissero: “siamo entrati incuriositi e siamo rimasti fino alla fine, ci hai colpito al cuore” e da allora quei ragazzi mi seguono con grandissimo sentimento, addirittura qualche mese fa hanno fondato il mio Fan Club che è una cosa che ti dico mi fa veramente sorridere, però è una manifestazione d’affetto si scrivono i testi delle canzoni, riflettono, ogni tanto mi inviano dei messaggi dove mi dicono: “Sai questa canzone rispecchia proprio la mia vita in questo momento”... e questo piccolo fan club sta crescendo perché sono “contagiosi” e quindi portano persone ai concerti ed è una cosa che mi fa stare bene perché io con la musica voglio comunicare e quindi questo significa proprio comunicare, quindi questa è la cosa che porto più grande nel cuore. La musica è stata parte integrante della tua vita familiare fin da bambino, vuoi dirci di più? Penso alla musica come ad uno dei sensi umani, nel senso che così come se io ti chiedessi a cosa vuoi rinunciare all'udito, alla vista, al tatto, all'olfatto, al gusto, tu mi risponderesti: ”A niente!”, la musica è così per me, è totalmente irrinunciabile, è un senso, è un qualcosa che mi mostra la via quando sono confuso, che mi orienta quando non so dove andare, che mi consola quando sono triste, che mi dà ancora più energia quando sono felice, che mi aiuta a comunicare e ti dico di più, tutti i contatti più belli che ho avuto nella mia vita di amicizia, ma anche di amore sono stati grazie alla musica, grazie alle mie canzoni, e al loro ascolto che ha portato persone a scrivermi, poi ci siamo conosciuti eccetera eccetera eccetera, quindi per me la musica è proprio tutto, irrinunciabile. Progetti per il futuro? Sì, guarda, io ho sempre progetti per il futuro nel senso che continuo a scrivere tante canzoni, continuo a parlare dell'amore, della comunicazione, delle persone e in questo ovviamente tornerò in teatro all'inizio dell'anno prossimo, stiamo definendo le date perché io amo ogni, tre o quattro mesi, organizzare un mio spettacolo quindi delle mie canzoni dove c'è un fine benefico, totalmente benefico. Lo spettacolo consiste appunto in un mio concerto, ma è anche un momento di riflessione. Quindi ci sono degli attori, c'è una compagnia di danza che mi aiuta ed è un momento per radunare tante anime, fare del bene e io continuerò, finché avrò fiato, finché avrò possibilità a farlo. Questa è una cosa che mi piace moltissimo. E poi da ultimo tra i progetti appena nati, barra futuri, ne ho uno televisivo, io ho già avuto un’esperienza televisiva, sono stato inviato per Sky durante la pandemia nel 2020 su TV8 e ora sono tornato in una televisione regionale, qui nel Lazio, Canale 10, dove ho una piccola rubrica che si chiama “La visione del profeta” dove commento delle notizie. Quindi anche questo è un nuovo progetto artistico, del quale sono particolarmente contento, anche perché la famiglia di Canale 10 è veramente una casa, piena di persone molto accoglienti, molto belle. Non perdere nulla, segui Marco Profeta e resta sempre aggiornato. Articolo: Dott.ssa Mietto Elisa Dirigente del servizio: Ufficio Stampa & Produzioni MP di Salvo De Vita Resp. e Tutela Immagine: Dott. Salvo De Vita Distribuzione Nazionale Digitale: Urban Dream di Mietto Elisa

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Conversazione sul Risorgimento europeo

Conversazione sul Risorgimento europeo

Il prossimo 11 dicembre sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversione sul tema “Lajos Kossuth e Giuseppe Mazzini” , organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” e dal Centro studi italo-ungherese “Árpád” di Reggio Calabria. Tenuto conto della valenza e dell’alto significato storico-culturale, l’incontro ha ricevuto per tali motivazioni, l’Alto Patrocinio dell’Ambasciata di Ungheria. La manifestazione, come evidenziato nel testo epistolare da parte del Primo Consigliere Dott. Zoltán Adány della Ambasciata di Ungheria, inviato alle due co-associazioni reggine, rappresenterà un autorevole contributo alla promozione del dialogo interculturale e offrirà spunti e riflessioni molto interessanti su un periodo storico di grande fermento e di profonde trasformazioni politiche, sociali e culturali. Nel corso dell’incontro, organizzato dalle due co-associazioni reggine, si registrano le presenze del Primo Consigliere Dott. Zoltán Adány della Ambasciata di Ungheria, di Pietro Finelli (Direttore “Domus Mazziniana” Pisa); Gianni Aiello (Presidente Circolo Culturale “L’Agorà”) ed Antonino Megali (Vice presidente Circolo Culturale “L’Agorà”). La conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da giovedì 11 Dicembre.

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Una canzone dedicata a Emanuela Orlandi. Simone Riva canta “La città che non parla”

Una canzone dedicata a Emanuela Orlandi. Simone Riva canta “La città che non parla”

Una canzone per ricordare, per non dimenticare e per dare voce a un dolore che attraversa le generazioni. L’appassionato cantante Simone Riva annuncia l’uscita di “La città che non parla”, un brano profondamente emotivo dedicato alla memoria di Emanuela Orlandi, la quindicenne scomparsa il 22 giugno 1983 e mai più ritrovata. «Guardando la televisione da bambino appresi la notizia della scomparsa di Emanuela Orlandi - racconta Riva -. Un episodio che non ha segnato soltanto l’Italia, ma anche me, in modo profondo. Questa inquietudine l’ho portata dentro fino ad adesso». La canzone nasce proprio da questo sentimento: un’urgenza espressiva, un bisogno di trasformare in musica la memoria di una storia che rimane una ferita aperta nel cuore della nazione. Simone Riva sottolinea come il brano, con un testo scritto di suo pugno, non sia soltanto un omaggio alla giovane Emanuela, ma anche un pensiero rivolto ai suoi familiari, che da oltre quarant’anni portano avanti una battaglia di verità e giustizia. «Voglio dedicare questa canzone alla famiglia Orlandi, che ha vissuto indicibili sofferenze», precisa l’artista. “La città che non parla” è un viaggio sonoro dentro una storia piena di interrogativi. Il testo, carico di immagini evocative, alterna nostalgia, dolore e speranza, chiedendo con voce insistente: “Emanuela, dove sei?”. Una domanda che risuona ancora oggi, come una eco collettiva che non vuole spegnersi. Hanno collaborato alla realizzazione del brano l’arrangiatore e polistrumentista Nicola Ursino, ideando e realizzando interamente la parte musicale; il chitarrista autodidatta Christian Fabiano con un contributo prezioso della sua sei corde; Massimo Pezzoni, poeta e vincitore del Premio Giotto, che ha prestato la voce alla parte introduttiva; Enrico Riva, padre dell’artista, che si è occupato della fotografia. Biografia Simone Riva, classe 1972, ha cominciato a svolgere attività di volontariato, raccogliendo i rifiuti abbandonati, a partire dai cinque anni d’età, dopo che il nonno paterno lo ha rimproverato per aver gettato una bottiglietta di plastica nel camino. Dal 2011 la sua storia di ecologista convinto diventa pubblica, con l’interessamento di giornali, radio e televisioni e la realizzazione di innumerevoli servizi. Per la sua dedizione all’ambiente ha ricevuto oltre venti targhe comunali, un riconoscimento da Regione Lombardia e il prestigioso “Panettone d’oro”, premio alla virtù civica. È inoltre detentore di un record mondiale: dopo la raccolta rifiuti sugli scogli di San Mauro Mare per 25 ore filate e a Mediglia per 30 ore consecutive, nell’autunno 2022 ha siglato l’ultimo record di 50 ore non stop, ottenendo anche una targa ufficiale dal Comune di Peschiera Borromeo. Simone Riva tra il 2022 e 2025 ha inciso diverse canzoni: “Bacchespani”, “Porsea”, “Non abbandonare il cane”, “E invece no”, “La ciappana”, “Giuà l'ucuturash”, “Forse il tuo pisello non lo sa”, “No to violence” della durata record di un solo in un secondo, “L’isola che c’è” per denunciare il problema della plastica in mare, “Miagolandia” dedicata ai gatti trovatelli e al prezioso lavoro dell’omonima Onlus di Mediglia e la cover “Rock'n'Roll Robot” di Alberto Camerini.

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Voglio farmi guardare la fica aperta da tutti

Voglio farmi guardare la fica aperta da tutti

Sono una ragazza monellina e mi piace molto stare senza mutandine con le gambe aperte.. E pensare che tanti ragazzi mi guardano la figa aperta

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Smart city e efficienza energetica: torna Smart Building Expo 2025

Smart city e efficienza energetica: torna Smart Building Expo 2025

A Fiera Milano, dal 19 al 21 novembre, torna Smart Building Expo 2025, l’evento dedicato alla transizione digitale ed ecologica dell’edilizia. Professionisti e aziende si incontrano per condividere idee e tecnologie al servizio della smart city del futuro. Manca poco all’apertura di Smart Building Expo 2025, la manifestazione internazionale organizzata da Fiera Milano e Pentastudio dedicata all’innovazione tecnologica, all’efficienza energetica e all’integrazione dei sistemi. Dal 19 al 21 novembre 2025, progettisti, ingegneri, installatori, imprese e stakeholder pubblici e privati si incontreranno nei padiglioni di Fiera Milano – Rho per confrontarsi sulle nuove sfide della transizione energetica e digitale. Con un’esposizione in crescita del 20% rispetto alla scorsa edizione, SBE 2025 ospiterà numerosi protagonisti dell’industria e della system integration, tra cui ABB, Adeogroup, Eelectron, Finder, Gewiss e Vimar, e offrirà un ricco programma di workshop, eventi formativi e incontri B2B, costruito per coniugare aggiornamento tecnico e opportunità di business. Un’agenda su tre giorni per raccontare l’evoluzione dell’energia urbana Smart Building Expo 2025 si articolerà in tre giornate tematiche, con focus complementari sui grandi pilastri della twin transition: decarbonizzazione, elettrificazione e digitalizzazione urbana. Il 19 novembre si aprirà con un workshop istituzionale sull’EPBD IV, la nuova direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici, promosso da MASE, ANCE, ANIE e Adiconsum, per analizzare il quadro normativo e gli impatti sui prossimi investimenti pubblici e privati. Alle ore 14.00 è attesa anche la tavola rotonda promossa da CNPI e Fondazione Opificium sul Conto Termico 3.0, in vigore da dicembre, per analizzare il ruolo dei professionisti e delle imprese nella riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, con particolare attenzione agli strumenti incentivanti e alle opportunità concrete per il settore impiantistico. A seguire, un approfondimento tecnico sui Data Center, in collaborazione con DEERNS Italia, proporrà soluzioni per ridurre l’impatto energetico delle infrastrutture digitali attraverso intelligenza artificiale, immersion cooling e fonti rinnovabili. Il 20 novembre il tema centrale sarà l’elettrificazione degli edifici, con un workshop dedicato al Real Estate e all’impatto della nuova normativa europea sulla valorizzazione immobiliare. Seguiranno due focus verticali: il primo in collaborazione con Prosiel, affronterà la sostituzione degli impianti a gas con sistemi elettrici integrati; il secondo, con il format Hotellerie 4.0, esplorerà le potenzialità della digitalizzazione negli hotel tra qualità dell’aria, automazione e comfort personalizzato. Il 21 novembre si passerà dalla scala dell’edificio a quella della città. Con il workshop From Building to City, realizzato con Smart Buildings Alliance, si discuterà di smart city, interoperabilità e digital twin, con al centro la nuova norma UNI 11973-2025, destinata a orientare l’evoluzione intelligente del tessuto urbano italiano. Nella stessa giornata si terrà anche il Meeting Nazionale Smart Installer, che ospiterà il progetto europeo LIFE-SKEMA, dedicato alla formazione tecnica per la twin transition, con ENAIP come capofila. Le quattro Piazze dell’Innovazione Cuore pulsante dell’area espositiva saranno anche quest’anno le Piazze dell’Innovazione, veri e propri hub tematici per l’approfondimento e il networking. A firmare i contenuti delle quattro aree saranno Smart Buildings Alliance (SBA) con From Building to City, AIBACS con la Piazza della Building Automation, KNX Italia con la Piazza dell’Integrazione e Rinnovabili con il Rinnovabili District, lo spazio interamente dedicato alla sostenibilità energetica e alle tecnologie emergenti. Torna il Rinnovabili District Anche nel 2025 il Rinnovabili District si conferma come uno spazio dinamico di confronto tra imprese, istituzioni, ricerca e professionisti. Tre giornate di talk, panel tecnici e momenti di networking animeranno un’area immersiva dedicata all’innovazione energetica e urbana. Mercoledì 19 novembre Focus su energie rinnovabili e modelli energetici emergenti: produzione distribuita, prosumer, multiutility e digitalizzazione dell’energia. Speaker confermati: ENEL X, RSE, IREN Mercato, Italia Solare, R2M Solution, Smart Domotic, GSE, LOYTEC, Schneider Electric, Politecnico di Milano, QUMULO. Giovedì 20 novembre Giornata dedicata alle Comunità Energetiche Rinnovabili, alla nuova EPBD IV e all’autoconsumo collettivo. Si discuterà di scalabilità, Smart Readiness Indicator e ruolo dell’EGE. Speaker confermati: E.ON Italia, Rödl & Partner, ENGREEN, EETRA, Consiglio Nazionale Ingegneri, ESCo E2.0, Energy Center del Politecnico di Torino, Asso EGE. Venerdì 21 novembre Al centro: storage, smart grid, idrogeno urbano e infrastrutture per la mobilità elettrica. Approfondimenti su tecnologie di accumulo e città intelligenti. Speaker confermati: PLENITUDE, PRYSMIAN, ECOFLOW, EXIDE TECHNOLOGIES, UFI HYDROGEN, Coordinamento FREE, H2IT. Uno spazio dedicato all’illuminotecnica, grazie alla collaborazione con ASSIL Anche l’illuminazione efficiente sarà protagonista a Smart Building Expo, grazie alla collaborazione con ASSIL, l’associazione confindustriale che rappresenta il settore dei sistemi di illuminazione. Un’area tematica sarà interamente dedicata a questa componente chiave per l’efficientamento energetico degli edifici. Un ecosistema integrato: la proposta di MIBA Il percorso di Smart Building Expo sui temi delle energie alternative e della città sostenibile si inserisce nella visione integrata promossa da MIBA – Milan International Building Alliance, il format fieristico di Fiera Milano che mette al centro l’edificio sostenibile, efficiente e sicuro. SBE si svolgerà infatti in contemporanea con: ● MADE Expo, evento di riferimento per l’edilizia in Italia ● SICUREZZA, tra i principali appuntamenti europei dedicati alla security e alla prevenzione incendi ● GEE – Global Elevator Exhibition, dedicata alla mobilità verticale e orizzontale Una sinergia strategica tra mercati complementari, chiamati a cooperare per costruire il futuro dell’edilizia e delle città intelligenti. Ti aspettiamo dal 19 al 21 novembre 2025 a Fiera Milano. Per ulteriori informazioni: smartbuildingexpo.it Link:rinnovabili.it/green-building/building/smart-building-expo-2025-parte-il-conto-alla-rovescia/

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Pergovetrate di Luigi Pagano: la prima azienda in Sardegna a integrare l’intelligenza artificiale

Pergovetrate di Luigi Pagano: la prima azienda in Sardegna a integrare l’intelligenza artificiale

Pergovetrate di Luigi Pagano: la prima azienda in Sardegna a integrare l’intelligenza artificiale nella progettazione di pergole bioclimatiche e vetrate panoramiche Olbia, Sardegna – 11/11/2025 – L’eccellenza artigianale incontra l’innovazione digitale: Pergovetrate di Luigi Pagano, con sede a Olbia, è la prima azienda in Sardegna ad aver integrato l’intelligenza artificiale (AI) all’interno dei propri processi di progettazione e vendita di pergole bioclimatiche, verande e vetrate panoramiche su misura. Un passo tecnologico pionieristico, reso possibile grazie alla collaborazione con Cleantech-Olbia.it , società innovativa specializzata in soluzioni digitali e automazione intelligente per imprese. Intelligenza Artificiale e Design: un binomio vincente Pergovetrate ha rivoluzionato il concetto di progettazione outdoor introducendo un sistema basato su AI e render 3D fotorealistici. Il cliente può oggi dare una foto della propria casa, giardino o attività e vedere in tempo reale come apparirà la pergola bioclimatica o la vetrata panoramica installata nel suo spazio. Un’innovazione che lascia ogni cliente sbalordito e pienamente soddisfatto, offrendo un’esperienza visiva precisa, emozionale e personalizzata. Grazie a questa tecnologia, l’azienda ha aumentato il volume di lavoro, migliorato l’efficienza interna e portato la customer experience a un livello mai visto prima in Sardegna. “Ogni volta che mostriamo un render, il cliente resta a bocca aperta. Grazie all’intelligenza artificiale implementata da Cleantech-Olbia.it, possiamo mostrare in anteprima il risultato finale, creando fiducia e trasparenza. È il futuro del nostro settore”, spiega Luigi Pagano, fondatore e titolare di Pergovetrate. Pergole bioclimatiche e vetrate panoramiche Made in Italy Il sito ufficiale pergovetrate.it presenta un ampio catalogo di prodotti personalizzabili: Pergole bioclimatiche in alluminio o legno con lamelle orientabili, automatizzate e resistenti agli agenti atmosferici. Vetrate panoramiche scorrevoli o impacchettabili, completamente trasparenti e senza profili verticali. Coperture e chiusure per terrazze, giardini e locali commerciali, perfette per tutte le stagioni. Tutte le strutture sono realizzate con materiali certificati e 100% Made in Italy, con un occhio attento alla sostenibilità, efficienza energetica e design contemporaneo. Un sito intelligente e interattivo Il portale pergovetrate.it è tra i più avanzati del settore in Italia. Integra un assistente virtuale multilingue capace di rispondere automaticamente alle domande dei clienti, fornire preventivi personalizzati, fissare sopralluoghi gratuiti in tutta Italia e persino generare render fotorealistici in tempo reale. Un sistema creato in collaborazione con Cleantech-Olbia.it, che dimostra come la tecnologia AI applicata al design e all’architettura possa migliorare concretamente l’esperienza d’acquisto. Espansione e visione Guardando al futuro, Luigi Pagano promette che Pergovetrate continuerà a migliorare e innovare, facendo dell’intelligenza artificiale un punto di riferimento per la soddisfazione del cliente. “Vogliamo che i nostri clienti vedano con i propri occhi prima di acquistare,” spiega Pagano. “Il nostro obiettivo è che rimangano veramente soddisfatti, perché il nostro lavoro è proprio questo: farli sentire felici. Oggi, grazie al render, ogni cliente può vedere la sua foto con le nostre pergole o vetrate in qualsiasi condizione atmosferica — pioggia, neve, sole o vento — e questo rende tutto più realistico e coinvolgente. Ma non ci fermeremo qui: presto aggiungeremo molte altre funzioni che ci permetteranno di soddisfare ancora di più le loro richieste.” Con questa visione, Pergovetrate di Luigi Pagano si conferma non solo un marchio di qualità, ma anche un simbolo di innovazione e avanguardia tecnologica in Sardegna e in Italia. Informazioni e contatti Pergovetrate di Luigi Pagano 📍 Sede: Olbia, Sardegna (Italia) 🌐 Sito web: pergovetrate.it 📞 Telefono: +39 349 1165020 📧 Email: info@pergovetrate.it Partner tecnologico AI: Cleantech-Olbia.it

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