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“Un anno magico: il viaggio autentico di Adriana Volpe”

 “Un anno magico: il viaggio autentico di Adriana Volpe”

Adriana Volpe inizia a sfilare come modella nel 1990 a Milano, Parigi, Zurigo e Yokyo. Debutta in TV nel 1993 come Valletta di “Scommettiamo che...?” dove rimane per le tre edizioni, dal 2003 al 2009 conduce “Mattina in Famiglia” in contemporanea a “I fatti vostri”. Da settembre 2017 riprende la conduzione di “Mezzogiorno in famiglia” fino alla chiusura del programma che avviene nel 2019. Da gennaio 2020 partecipa al Grande Fratello Vip, sia come concorrente che come opinionista e in seguito in vari programmi sempre come opinionista. Quest’anno hai condotto il Programma Linea Verde Tradizioni”, in onda su Rai Uno, puoi parlarci di questa esperienza? È nato quest'anno, ad aprile 2025, “Linea Verde Tradizioni” un nuovo ramo di “Linea Verde”, un programma storico di Rai Uno. Sono particolarmente contenta perché mi ha riportato alla conduzione su Rai Uno i sabati pomeriggio, siamo partiti dalla Sicilia e siamo arrivati all'ultima puntata in Friuli Venezia Giulia, è stato un viaggio alla ricerca delle nostre vere radici. “Linea Verde Tradizioni” è un programma che racconta le sagre, le rievocazioni storiche e tutti quegli eventi che spesso vengono organizzati dai volontari delle Pro Loco, che con passione raccontano le tradizioni, le radici, quelle feste anche patronali che si tramandano da generazione a generazione e che rappresentano la nostra vera identità, la parte forse più autentica di quello che siamo. Ed è stato bello perché ho visitato piccoli borghi, paesi che vivono con grande passione questa organizzazione di queste feste, che in qualche modo ci fanno conoscere, in maniera approfondita, quello che facevano i nostri nonni, quello che facevano i nostri antenati anni prima per cercare di valorizzare il territorio e i prodotti del territorio. Molte sagre sono legate a prodotti tipici locali oppure sono sagre sacre, con riti religiosi che rafforzano anche la nostra spiritualità. Un programma che mi ha fatto viaggiare molto, mi ha fatto conoscere forse anche la parte più bella, più autentica della nostra Italia, perché ho visto veramente persone tanto motivate, molti volontari. Pensiamo per esempio alle feste, a queste sagre, dove le signore si mettono il grembiule per giorni, impastano, panificano, friggono, cucinano, oppure feste patronali religiose che sono estremamente spettacolari, legate magari al Santo, al Patrono, alla Madonna, figure religiose che raccontano poi quello che è il nostro credo e la nostra grande identità. In questo momento siamo fermi con il programma, poichè siamo nella fase di programmazione, studio ed elaborazione della seconda edizione, ma la mia scoperta del territorio non si ferma, infatti la prima domenica di ottobre, domenica 5, per esempio sarò a Marino, c'è un bellissimo corteo storico insieme a Sergio Muniz, io sarò la moglie Felice Orsini di Marco Antonio Colonna, che è stata interpretata da Muniz, che racconta il suo ritorno dalla battaglia di Lepanto. Ed è inserito questo corteo storico dove ci sono più o meno 400 persone che stileranno con noi, con abiti che raccontano quell'epoca, perché c'è uno studio veramente sui tessuti, sulle rifiniture di quel periodo storico. Ed è questo corteo inserito in un contesto della Sagra dell'Uva, che è una delle sagre più vecchie, se non la più vecchia che abbiamo in Italia, perché quest'anno festeggia 101 anni, una sagra nata nel 1925. Ci vuoi raccontare un po' il tuo percorso emozionale dall'inizio della tua carriera ad oggi? Come ti sentivi e come ti senti oggi? Allora, io ho fatto i primi passi in televisione, proprio sul Rai 1, dopo aver vinto un provino, fui catapultata al Teatro delle Vittorie, al sabato sera di Rai 1. Mi ritrovai a lavorare a fianco di Fabrizio Frizzi e Milly Carlucci, che a quel tempo conducevano, “Scommettiamo che...?”, il programma del sabato sera, quello legato alla Lotteria Italia. Quelli accanto a Fabrizio e Milly, due grandi professionisti, sono stati gli anni che mi hanno maggiormente formato, che mi hanno dato, come dire, l'imprinting, le basi per affrontare gli anni successivi. Ho lavorato per anni nella squadra di Guardì, ho fatto prima “Mezzogiorno in famiglia”, che era un programma del sabato e la domenica di Rai 2, dove giocavano sempre due comuni che si sfidavano. Ed era un programma che accompagnava un po' i sabati e le domeniche degli italiani, con il sorriso, facendo vedere anche scorci di piccoli borghi, mentre noi eravamo all'interno dello studio con le due squadre. Poi da “Mezzogiorno in famiglia” sono passata anche a condurre “Mattina in famiglia” con Tiberio Timperi. Poi sono passata anche ai fatti vostri, dove ho lavorato con Magalli, Marcello Cirillo e Paolo Fox per sette anni. Poi c'è stato anche un momento in cui ho vissuto la magia dei reality, perché credo di aver fatto il reality più bello, che è il G.F.Vip , nel 2020. L'ho fatto da concorrente e anche come opinionista. Quella è una televisione diversa, perché è una televisione senza copione, dove ti metti in gioco e un po' ti metti anche a nudo. In qualche modo ti vedono nella tua essenza, per come sei, col carattere che hai. E' stata per me forse la parentesi televisiva più bella, quella di cui ho più nostalgia. E forse anche perché è un cerchio che non ho chiuso. Io avevo partecipato all'edizione del 2020, l'edizione quando è comparso il Covid, e noi eravamo uno dei pochi se non l'unico programma di intrattenimento in quel periodo. La televisione era diventata un bollettino di informazione su una realtà così importante che stava cambiando le nostre vite, non solo italiane ma mondiali, noi eravamo in una bolla, non sapevamo neanche bene che cosa stesse accadendo fuori. Avevamo sicuramente una percezione parziale di quello che invece poi è stato il lockdown. E io da lì sono uscita due settimane dalla fine per motivi familiari. In qualche modo, quindi è come un cerchio che non si è chiuso, ed è proprio per questo, forse, che guardo anche ogni anno questo programma con grande attenzione e con un pizzico di nostalgia. Poi devo dire che quest'anno è stato un anno un po' magico perché ho lavorato, ho fatto anche le quattro puntate con Carlo Conti, “Ne vedremo delle belle”. Ed è stata per me una bella prova sul campo perché ogni settimana dovevamo prepararci su più campi, quindi dovevamo preparare una canzone, un balletto, un musical. È stato un grandissimo lavoro che mi ha in qualche modo appassionato anche ad altre discipline. Adesso sto facendo dei corsi di canto ma perché mi piace proprio. Quindi ringrazierò sempre Carlo per questa opportunità perché è stato un mese per me magico nel quale,ho lavorato a fianco di altri nove colleghe, quindi era un team tutto al femminile e è rimasta una bellissima amicizia, tant'è che la nostra chat ancora è una chat che vive, nel senso che ci diamo consigli, ci incontriamo, ci organizziamo, fissiamo cene, aperitivi. Quindi è stato un bel momento. E poi appena finito l'impegno di “Ne vedremo delle belle”, ho iniziato “Linea Verde Tradizioni” e quindi è stato per me un anno magico. Ritorneresti al G.F.Vip per concludere l’esperienza? Ma non so, non credo, nel senso che io ho un amico che ho conosciuto meglio in quell'edizione che è Patrick Pugliese. Ecco lui si detiene il record di giorni trascorsi all'interno della casa perché è stato in più edizioni. Però credo che come Patrick non ci sia nessuno. Se dovessi dare un consiglio a chi vuole avvicinarsi al mondo televisivo, quale daresti? Oggi, rispetto a quando ho iniziato io, ci sono tantissimi canali. Ci sono tantissimi canali, c'è la realtà Rai, la realtà Mediaset, Sky, la Nove. Ci sono più opportunità rispetto a quando ho iniziato io. Però è vero anche che c'è poco tempo per dimostrare le proprie capacità, perché si vuole tutto e subito. Quindi si vogliono immediatamente risultati e si pretende tanto, specialmente dalle nuove leve. Un personaggio televisivo che ha già lavorato è una garanzia, mentre affiancare un volto nuovo è sempre un'incognita. Quindi il consiglio che do è di coltivare il proprio sogno, la propria passione. Coltivare questo sogno significa arrivare preparati, quindi coltivarlo con lo studio. Quindi chi ha la passione della musica deve saper non solo interpretare, ma secondo me oggi anche conoscere la musica, possibilmente conoscere uno strumento, saperlo suonare. Cioè avere delle carte in più che ti permette di essere più competitivo. Un altro punto da non sottovalutare oggi come oggi è che la comunicazione è diventata molto importante e le lingue sono fondamentali. È vero che probabilmente domani con l'intelligenza artificiale avremo degli auricolari o comunque dei mezzi che ci permetteranno di comunicare tra noi anche non sapendo le lingue, ma conoscere uno o due lingue straniere in maniera fluente ti permette però anche nel mondo artistico di sapere intervistare, improvvisare un'intervista anche con un personaggio straniero ed essere sicuro sul palco, ti permette di interpretare una canzone in lingua straniera con un accento impeccabile perché hai padronanza della lingua. Inoltre, se si ha la passione per la danza, è fondamentale provare anche più discipline, conosco dei giovani che magari hanno la passione per l'hip hop, per la danza moderna, però fanno ore di danza classica, fanno e ore di ballo latino americano. Provare discipline completamente diverse ti forma, perché non puoi mai sapere quando arriva la tua occasione in che cosa verrai valutato. Quindi più la tua formazione è ampia e più hai possibilità di realizzare il tuo sogno. Quindi il consiglio che do ai giovani è “rimboccatevi le maniche perché siete estremamente talentuosi!”. Oggi i giovani, hanno l'opportunità e i mezzi per affacciarsi al mondo e vedere al di là di quello che è il proprio orticello. Credo molto nei giovani, nelle loro potenzialità, nel loro spirito e nella loro sensibilità, doti che, a mio parere, più si cresce secondo più si raggrinziscono, ma che nei giovani è argento vivo e quindi diamo coraggio a questi giovani perché ce la possono fare. Ti vedremo, a breve, protagonista della Città di Benevento, puoi anticiparci qualcosa? A ottobre presenterò la diciassettesima edizione del Social Film Festival Artelesia a Benevento, al Teatro di Benevento e ne sono felice. Questo è un progetto culturale dove si unisce un po' arte e formazione, ma soprattutto è un progetto per sensibilizzare i giovani sui temi sociali e ci saranno vari ospiti a parlare con i giovani e con le scuole. Ci sarà Marco Maddaloni per lo sport, ricordiamo lo straordinario lavoro che ha fatto con la sua palestra per i giovani del suo quartiere. Ci sarà Luca Varone di “Mare Fuori” e si concluderà questa Kermess il 6 ottobre con un’intervista spettacolo con Riccardo Scamarcio. Questo Social Film Festival Artelesia è un festival che di anno in anno sta crescendo e sta raccontando una bella realtà. È un impegno che si sta facendo per sensibilizzare le scuole e i giovani sul mondo del sociale. Mi fa particolarmente piacere perché anche l'anno scorso lo avevo presentato, quindi è una realtà che ho conosciuto. Mi fa piacere che sono stata riconfermata anche quest'anno, quindi è un legame che si rafforza. Quali sono le emozioni che ti porti più nel cuore? L'emozione che mi porto più nel cuore? .. Sicuramente l'emozione di fare un lavoro che ti dà un contatto con il pubblico. Negli ultimi anni, grazie anche a questi eventi, eventi a teatro, eventi di piazza, hai un contatto più vicino con il pubblico. E poi un grandissimo passo in avanti nel poter conoscere un pochino di più da vicino il mio pubblico attraverso i social è stata un’enorme crescita. I social hanno creato un ponte di comunicazione tra il pubblico e l'artista, quindi questa condivisione si è rafforzata tanto negli ultimi anni. Il mondo televisivo mi ha accompagnato negli anni più belli della mia vita dall'inizio della mia carriera nel 1994. Mi sento molto fortunata perché ho sempre lavorato, tutti gli anni. Nel senso, che in un lavoro dove vige una certa incertezza, mi ritengo fortunata perché dal 1994 ad oggi ho lavorato in maniera continuativa e dopo gli anni della formazione, gli anni del consolidamento, adesso sono un po' gli anni della sperimentazione. Mi piace mettermi in gioco su progetti nuovi ed ecco perché ho accettato con grandissimo entusiasmo “Linea Verde Tradizioni” è un nuovo ramo di “Linea Verde” che ha preso vita nel palinsesto Rai e quindi sono particolarmente contenta. Non ti nascondo anche che mi gratifica molto il lavoro di mamma, sono contenta di come sta crescendo anche mia figlia. A settembre ha iniziato questo nuovo percorso perché sta frequentando il primo anno di liceo. Ti rendi conto del tempo che passa e di quanto crescano velocemente i figli, mi sembra l'altro ieri che l'accompagnavo alle elementari e invece poche settimane fa l'ho accompagnata al suo primo giorno di scuola al liceo vedendola già donnina. Mi fa piacere perché la vedo molto motivata, impegnata, molto responsabile e anche un grande senso di responsabilità nelle cose che fa. Questi sono tutti ingredienti che fanno capire come sia particolarmente centrata ancora. Progetti futuri ce li puoi annunciare? Diciamo che questa è una fase della mia vita dove mi piace anche un po' sperimentare. Negli ultimi anni ho anche scritto dei programmi, ho per esempio condotto “Cerchiamo te, missione lavoro”, che è stato un programma di Rai 2, ideato e scritto da me. In questo programma il fine era cercare di dare, ad ogni puntata, un posto di lavoro ai candidati, raccontando poi una bella realtà imprenditoriale. Quindi, ecco, questo è un momento, della mia vita dove cerco anche di sperimentare, creare, vedere, di riuscire anche a fare programmi anche nuovi, e quindi, mi sto molto appassionando anche alla progettazione, alla scrittura, al lavoro di preparazione. Articolo: Dott.ssa Mietto Elisa Dirigente del servizio: Dott. Salvo De Vita Supervisore e Resp. Pubblicazione: Ufficio Stampa e Produzioni MP Distribuzione: Urban Dream di Mietto Elisa

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Lara Letizia: “Ora che potrei partire”

Lara Letizia: “Ora che potrei partire”

Il nuovo singolo della cantautrice milanese è un invito a lasciare andare, tra beat pop e riflessione emotiva «“Ora che potrei partire” racconta quel momento sospeso in cui senti di dover andare, ma qualcosa ti trattiene. È una domanda che non ha risposta certa: sto restando per amore o per paura?» Lara Letizia Con “Ora che potrei partire”, Lara Letizia torna con un brano energico e ballabile, ma dal cuore profondamente riflessivo. Il singolo, scritto e musicato da Umberto Raffaelli, padre dell’artista, esplora il dilemma di chi si trova al bivio tra la voglia di partire verso qualcosa di nuovo e il peso di una storia che non si è ancora chiusa del tutto. È una riflessione sulla comfort zone, sull’abitudine che rassicura ma può anche spegnere, e sulla forza necessaria per scegliere il cambiamento. Il brano si inserisce nel filone Beat-Pop dell’album in lavorazione, con sonorità dinamiche e moderne che accompagnano una voce potente e calda, capace di trasmettere emozione e intensità. I cori, realizzati dalla stessa Lara, amplificano il senso di sospensione e intimità del brano. Anche la copertina del singolo rafforza il messaggio: una strada chiara in primo piano, simbolo delle certezze, e un orizzonte luminoso e indefinito, che rappresenta il futuro incerto e affascinante. “Ora che potrei partire” è il quarto singolo del progetto discografico di Lara Letizia, che prevede l’uscita di sei brani prima della pubblicazione dell’album completo. Ogni traccia è un tassello di un “sentiero musicale” che unisce generi diversi, emozioni autentiche e una voce che sa divertire, incuriosire e toccare nel profondo. Lara Letizia nasce a Magenta (MI) il 16 giugno 1988 e cresce a Santo Stefano Ticino, un piccolo borgo della campagna milanese. Sin da bambina, il mondo della musica è parte integrante della sua vita: segue il padre Umberto Raffaelli, musicista polistrumentista, durante le sue esibizioni, affinando il proprio talento vocale e sviluppando un orecchio musicale straordinario. Dopo aver partecipato con successo a festival locali, Lara si affaccia al mondo del teatro e dello spettacolo, collaborando con il fratello Luca, attore e regista. Partecipa a tournée teatrali e produzioni televisive, consolidando la sua esperienza artistica. Parallelamente, nasce l’idea di reinterpretare in chiave moderna i brani scritti dal padre, creando così un ponte tra generazioni e sonorità diverse. Nel corso degli anni, Lara amplia il proprio percorso formativo, conseguendo il diploma al liceo linguistico e una specializzazione in Marketing e Organizzazione di Eventi presso la Fondazione Fiera Milano, collaborando con Franco Mussida durante il suo stage al CPM di Milano. Successivamente, si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, avviando una carriera nel settore del marketing. Nel 2024, spinta dall’entusiasmo della sua famiglia e dalla voglia di riportare alla luce il progetto musicale iniziato anni prima, Lara decide di completare il proprio lavoro e pubblicare i suoi brani sotto l’etichetta Raphaels Entertainment, dando vita a un progetto innovativo e personale che riflette il suo percorso artistico e la sua evoluzione musicale. Il 29 maggio 2025 esce il primo singolo “Sei arrivato tu” mentre il 19 settembre dello stesso anno arriva in radio “Ora che potrei partire”. Etichetta: Raphaels Entertainment CONTATTI E SOCIAL facebook.com/laraletiziasinger instagram.com/laraletiziasinger/ open.spotify.com/artist/2361NX2Ldl07Ijw8W73GW8?si=GDBSOeocS3eXuoUbzfrEgQ

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NUORE AMICHE

Di solito le suocere sono sempre scorbutiche con le nuore, il loro parlare è graffiante, il loro atteggiamento fiero e selvaggio. Sono solite assalire le nuore per ogni sciocchezza . spesso si materializzano a casa della nuora all’improvviso per poi criticare con insolenza. Ci sono prove lampanti della avversione delle suocere per le nuore. Ci sono suocere terribili dal carattere stizzoso e reattivo. Le nuore devono solo difendersi con forza. Alcune suocere sono audaci, pronte sempre alla battaglia con orgoglio. Alcune suocere sbandierano i difetti delle nuore. Non sopportano la loro condizione sociale. Le critiche mosse sono fieri, velenose. Le nuore desolate si sentono uno straccio. Ci sono però pure nuore guerriere, aggressive, istintive che offendono in modo raccapricciante. Le suocere in certi casi devono abbozzare. Fanno osservazioni offensive sulla vecchiaia come se loro fossero giovani in eterno. Alcune nuore mordono come cani rabbiosi senza compassione. Ci sono nuore che accompagnano le suocere a fare delle compere e al momento della scelta influenzano negativamente per fare sbagliare la suocera, la inducono a comprare l’oggetto, l’abito, le scarpe peggiori volutamente per mettere la suocera in ridicolo, per ridere alle sue spalle, irriguardose, impietose. Voltano le spalle alla suocera e la umiliano davanti agli altri senza paura. Ridono di lei in ogni circostanza. La loro è una ilarità scanzonata fatta di commenti vivaci. La suocera cosi si presenta magari a una cerimonia con la borsa fuori moda scelta per dispetto dalla nuora. I rapporti con il tempo si logorano. La suocera è nauseata, piange in silenzio nel chiuso della sua casa. Non vuole sporcarsi le mani con rimproveri e rimbrotti, resta semplice e modesta, non vuole mettersi a livello della nuora. Spesso le nuore per dispetto mandano alla suocera per il compleanno fiori scadenti. Sono comportamenti di basso livello che denotano ignoranza. Le nuore sono contente quando vedono le suocere sciatte. La malizia delle nuore scuote le suocere e scandalizza. Molte suocere si sentono raggirate, portate per naso. Per ripristinare l’armonia fra suocera e nuora ci vorrebbe la bacchetta magica. Accade sempre più spesso che nuore pettegole e cattive hanno suocere brave, disponibili che non si lamentano mai e che suocere perfide, noiose, pettegole, intriganti hanno nuore gentili, oneste, pure. Molti sono gli esempi a tal proposito. Forse è una legge di natura che si può osservare. La gentilezza dovrebbe sempre prendere il posto della rabbia, dell’odio, della invadenza. Non servono convenevoli, complimenti ma atteggiamenti sinceri privi di indifferenza. Non serve fustigare la suocera, si arriva in fretta ad essere suocere a propria volta.

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Conversazione sul tema "Incontro in via del campo 29 rosso" a cura del Circolo Culturale &q

Conversazione sul tema "Incontro in via del campo 29 rosso" a cura del Circolo Culturale &q

Il prossimo 29 settembre sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione sul tema “Incontro in via del Campo 29 rosso”.L’evento rappresenta un’importante occasione per rafforzare le fondamenta del “ponte culturale” tra la Città dello Stretto e quella del Capoluogo ligure. Il primo, incontro su tali aspetti, risale al 12 giugno del 2004, quando venne organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria la prima edizione de “Una giornata per De André – Popoli e Culture nel Mediterraneo”. Quindi un susseguirsi di diversi accadimenti che legano le due Città che si affacciano in quel Mediterraneo, che ha sempre rappresentato un’agorà di popoli e culture che si sono confrontate nel corso dello scorrere del tempo. Il nuovo incontro di questa nuova “Creuza de Mà”, organizzata dal sodalizio culturale reggino, registra la presenza di Laura Monferdini, dal 2012 Responsabile Contenuti museali di “via del campo 29 rosso” di Genova, si svolgerà presso la location museale della Città Ligure. La conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì 29 settembre.

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“Silenzio Assenzio”: musica che trasforma la mancanza in senso

“Silenzio Assenzio”: musica che trasforma la mancanza in senso

Ci sono rapporti che ci svuotano mentre ci fanno sentire pieni. Sono quelli che restano addosso e si imprimono sottopelle anche quando finiscono; quelli che tornano nei pensieri, negli hotel, nelle città che li hanno visti nascere. È da lì che ha preso forma “Silenzio Assenzio”, il nuovo singolo di Lara Serrano, che dopo l’EP “Parole Sciolte”, pubblicato in primavera, sceglie di non ripartire, ma proseguire. Proseguire da quelle storie che non vanno dimenticate, ma guardate in faccia, finché non si capisce che lasciarle andare non è una sconfitta. È amor proprio. Con questo progetto, la cantautrice genovese classe 1998 intercetta un tema che la sociologia definisce “relazioni liquide”: legami che non si interrompono in maniera netta, ma si lasciano evaporare. È la stessa condizione descritta da Zygmunt Bauman, che parla di “società liquida”, dove i rapporti diventano precari come gli oggetti di uso comune, rispecchiando la logica del consumismo e un crescente desiderio di libertà individuale a scapito dell'impegno e della stabilità. In Italia, secondo i più recenti dati di Censis e Istat (2024), oltre la metà dei giovani adulti dichiara di aver interrotto una relazione senza un vero confronto: allontanamenti progressivi, silenzi che si dilatano fino a diventare assenza.  “Silenzio Assenzio” nasce dentro questo vuoto, causato dalle parole che non arrivano, ma mette a fuoco la capacità — e la necessità — di scegliere il silenzio non come via di fuga, ma come modo per proteggersi, come spazio di dignità. Le prime righe del brano introducono una trama fatta di contraddizioni, tra ciò che indugia e ciò che spinge ad andare oltre. Fino ad un verso ben preciso: «Mi devi un tramonto a Roma, alla terrazza del Pincio a cantare a squarciagola». Roma diventa così una metafora mai consumata, e il tramonto che “mi devi”, una promessa mancata, una scena mai vissuta che si trascina come un debito lasciato in sospeso con sé stessi. Lara Serrano sceglie la Città Eterna come sfondo di un amore che non ha saputo esserlo, trasformandola in un non-luogo del sentimento. La scrittura della cantautrice ligure si regge su un equilibrio prezioso: fedele alla sua cifra stilistica, già riconoscibile nei precedenti progetti, ogni parola è concreta, ma non rinuncia alla suggestione. Così, nel ritornello, prende forma la frase che dà il titolo al brano: «Ti lascio in un silenzio denso, in un silenzio assenzio». Qui si gioca la chiave del singolo: il silenzio come condizione scelta, non subita, e l’assenzio come immagine di ciò che brucia, stordisce, ma non si dimentica. Una doppia lettura che rende la canzone un brindisi amaro a ciò che è stato. Il riferimento all’assenzio richiama anche una lunga tradizione letteraria, da Baudelaire a Verlaine, in cui questa sostanza era simbolo di alterazione e lucidità al tempo stesso: qualcosa che ferisce ma che apre la coscienza. Lara Serrano ne fa una rilettura contemporanea, mettendo in scena l’idea di una relazione che si chiude senza gesti eclatanti, ma con un sorso amaro, con la chiarezza che resta quando il sipario cala e le luci si spengono. Lara spiega così il significato del brano: «Alcuni silenzi parlano più di mille parole. Questa canzone è un viaggio dentro quelle assenze che sanno di vertigine, come un sorso di assenzio: bruciano, stordiscono, ma non si dimenticano. È una dedica al confine fragile e sottile tra ciò che rimane e ciò che non c’è più. Nasce dall’amor proprio e dalla consapevolezza che alcuni rapporti, a volte, vanno chiusi anche contro la volontà delle persone coinvolte.» Oggi, in un contesto - musicale e non - che tende ad amplificare l’enfasi delle emozioni spingendole al massimo del volume, Lara Serrano sceglie la via più difficile: ridurre, togliere, restituire alla sottrazione il suo valore. “Silenzio Assenzio” è un brano che non si aggrappa alle certezze, ma testimonia un passaggio: quello in cui il silenzio diventa più eloquente di qualsiasi spiegazione. Quando chi parla sembra voler sovrastare per vincere sull’altro, Lara Serrano sceglie una pausa per ascoltarsi come forma di libertà. Non per sparire: per lasciare andare e restare intera. “Silenzio Assenzio” non è una canzone sull’amore. È una canzone sulla scelta di non spiegare. Di non rincorrere. Di non chiedere nulla.

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Regali Aziendali: la nuiova tendenza è l'Utilità!

Regali Aziendali: la nuiova tendenza è l'Utilità!

Il cambio di paradigma nei regali aziendali Per anni i regali aziendali sono stati gadget simbolici, più decorativi che utili, troppo spesso degli oggetti standard dal basso valore, con un logo apposto sopra. Oggi, l’attenzione alla sostenibilità ambientale e al valore percepito spingono le aziende a orientarsi piuttosto verso dei doni funzionali, pensati per entrare davvero nella vita di chi li riceve. Perché funziona? Un regalo aziendale di qualità trasmette cura e attenzione: il destinatario lo percepisce come qualcosa pensato per lui, non come un mero oggetto promozionale. L’utilità ne prolunga la vita e rafforza il legame con il brand, mentre la scelta di materiali sostenibili comunica impegno verso l’ambiente, aggiungendo un valore etico che oggi è sempre più apprezzato. Le caratteristiche di un regalo aziendale “utile” Un regalo aziendale davvero utile deve prima di tutto deve rispondere a un’esigenza concreta nella vita quotidiana del destinatario, sia in ambito lavorativo che personale. La qualità e durabilità sono altrettanto fondamentali: un oggetto che resiste nel tempo mantiene vivo il ricordo e la percezione positiva del brand. Infine, il design pratico ma curato unisce estetica e comodità d’uso, trasformando il dono in qualcosa che si desidera usare e mostrare, non solo riporre in un cassetto. Impatto sul brand Un oggetto ben scelto non è solo un gesto di cortesia: è uno strumento di branding. Offrire dei regali aziendali personalizzati e di elevata qualità può rafforzare concretamente il legame con clienti, partner e collaboratori, creando un ricordo positivo e duraturo dell’azienda. Allo stesso tempo, trasmette valori come attenzione, responsabilità e cura dei dettagli, contribuendo a costruire una reputazione solida e credibile sul mercato. Sempre più apprezzati sono anche i regali di gastronomia, come ad esempio le bomboniere d’olio extravergine personalizzate, che uniscono qualità, gusto e attenzione alla provenienza. Una tendenza destinata a consolidarsi L’orientamento verso utilità e attenzione verso l’ambiente non è una moda passeggera, ma la risposta a un cambiamento più ampio nei valori e nelle aspettative del pubblico, ivi compresi i clienti e i collaboratori delle aziende. Tutto lascia pensare che, nei prossimi anni, utilità e la sostenibilità resteranno al centro delle strategie di gifting aziendale. Olio Angimbe Angimbe è un’Azienda Agricola Bioetica che si è specializzata nella produzione di bomboniere e regali aziendali personalizzati, offrendo il suo olio extravergine biologico all’interno di eleganti ampolle in vetro trasparente di design. L’olio Natures Bio di Angimbe viene estratto da olive coltivate secondo i dettami della sostenibilità all’interno della riserva naturale di Angimbè. La sua qualità è stata riconosciuta dalle più importanti guide di settore come il Gambero Rosso, Slow Food e Bibenda, e testimoniata dai premi ricevuti quali il bronzo ai Global Olive Oil Awards e la medaglia Extra Gold al premio Biol. Sempre in ottica di aumentare la sostenibilità, per prolungare la vita delle bottiglie in ogni confezione vengono inclusi dei bastoncini di rattan, in modo da trasformare le bomboniere in profumatori d’ambiente una volta terminato l’olio, perpetuandone così l'utilità e… il ricordo dell’evento da parte degli invitati! Per chi fa attenzione a eleganza e autenticità, le bottiglie d’olio personalizzate di Angimbe rappresentano la scelta perfetta: un regalo concreto, di qualità e dal forte valore simbolico, che rimane nel tempo e lascia un ricordo indelebile. olioangimbe.it

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Jarliama presenta Wild West Swing: il nuovo video musicale girato a San Salvatore di Sinis

Jarliama presenta Wild West Swing: il nuovo video musicale girato a San Salvatore di Sinis

Dopo il successo di Don’t You Come Back, che ha superato le 47.000 visualizzazioni su YouTube, la cantante italo-messicana Jarliama torna con un nuovo singolo dal titolo Wild West Swing, pubblicato da The Palma Music in collaborazione con Reload Music powered by Sony Music Italia. Il brano sarà disponibile dal 18 settembre 2025 su tutti gli store musicali online. Il videoclip ufficiale sarà girato in Sardegna, nello storico borgo di San Salvatore di Sinis, trasformato per l’occasione in un set dal fascino spaghetti western. Un set unico: San Salvatore di Sinis San Salvatore di Sinis è un piccolo villaggio di Cabras che prende vita ogni anno a settembre durante la suggestiva Corsa degli Scalzi, processione che coinvolge oltre 800 corridori scalzi in saio bianco. Ma non solo: il borgo è un vero luogo di culto per i cinefili. Qui furono girati film come Giarrettiera Colt di Gian Andrea Rocco – che ispirò Quentin Tarantino per Kill Bill – oltre a pellicole recenti come Figlia mia di Laura Bispuri con Alba Rohrwacher e La leggenda di Kaspar Hauser con Vincent Gallo. Le protagoniste: il ritorno delle ballerine dell’ASD Black Stars Il videoclip vedrà nuovamente protagoniste le ballerine Alessandra Zucca, Eleonora Mereu e Rossella Mereu, già apparse nei precedenti successi Little Trumpet e Cruisin’ in the Sixties. Con le loro coreografie firmate Black Stars, daranno vita a un’atmosfera sospesa tra jazz, swing ed energia western, esaltando il ritmo travolgente del nuovo brano. La scuola ASD Black Stars, diretta da Alessandra Zucca, ha sede a Via Ludwig Van Beethoven, 26, 09045 Quartu Sant’Elena (CA), ed è un punto di riferimento in Sardegna per la danza swing e coreografie dallo stile retrò. Dichiarazioni «Con Wild West Swing ho voluto unire due mondi che amo: il fascino intramontabile del western e l’energia dell’electro swing» – dichiara Jarliama, autrice, cantante e produttrice del brano. – «Girare a San Salvatore di Sinis significa riportare alla luce un pezzo di storia cinematografica, ma anche rendere omaggio alla Sardegna che mi ha accolto e che continua a ispirarmi». Jarliama – Biografia Jarliama è una cantante e produttrice italo-messicana con base in Sardegna, specializzata in electro swing, EDM e jazz-pop. Ha iniziato la sua carriera artistica nel gospel, dove ha sviluppato straordinarie capacità vocali e una spiccata sensibilità musicale. Successivamente ha fondato insieme a suo fratello Fernando il duo River&Lopez, intraprendendo così il suo percorso nel mondo della musica elettronica e pop. La sua dedizione alla musica è evidente nella produttività: Jarliama pubblica un nuovo singolo ogni mese, conquistando pubblico e critica internazionale con la sua capacità di fondere elementi tradizionali del jazz e dello swing con sonorità moderne ed elettroniche. Il suo stile unico, che combina la sua eredità culturale italo-messicana con influenze musicali contemporanee, l’ha portata a collaborare con prestigiose etichette e a ottenere riconoscimenti a livello mondiale. Successi recenti 8 novembre 2024 – Boomerang, Feel It e Badabum entrano nei Triple Top 10 Shazam 9 dicembre 2024 – SSSWING conquista la Top 10 USA 16 novembre 2024 – Badabum raggiunge la Top 10 Globale Shazam 19 dicembre 2024 – Boom Shakalaka entra nei Top 10 di sempre 2025 – Boomerang conquista la Top 10 in Giappone 30 gennaio 2025 – Feel It raggiunge la posizione 10 di sempre su Shazam 20-28 marzo 2025 – oltre 100 Shazam globali superati 25 maggio 2025 – We Are The Tok entra nella Top 100 Best House Chart di Hypeddit (pubblicato come RIVER) Compilation ufficiali Hit Mania Dance Estate 2024 Mendaki Compilation 2024 Nothing But Dancefloor Fire Vol. 26 Nothing But Dancefloor Fire Vol. 27 Nothing But Pure Dance Vol. 31 Nothing But Pure Dance Vol. 32 Gym Jams 013 Etichette discografiche Reload Music – Etichetta indipendente italiana con distribuzione Sony, specializzata in EDM, pop e dance. Partner di The Palma Music. The Palma Music – Divisione digitale di Reload Music, con focus su artisti emergenti, remix e club hit. Jaywork Music – Storica etichetta italiana attiva dal 1998, punto di riferimento per l’elettronica italiana nel mondo. Mendaki Publishing – Sub-label di Orange Records dedicata a contest e pubblicazioni, valorizzando nuove voci come Jarliama.

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A San Giacomo di Teglio, il Panificio Bresesti

A San Giacomo di Teglio, il Panificio Bresesti

Tutte le volte che i nostri itinerari vagabondi ci hanno portato in Valtellina, non è mai mancata una visita gustosa al Panificio Bresesti di San Giacomo di Teglio. “Dalla bottega alimentare di nonno Silvio – reduce della campagna di Russia e decorato con la croce al valore – i Bresesti hanno imparato il valore delle tradizion i e l’amore per la cucina tipica della Valtellina. Da oltre quarant’anni il Panificio Bresesti, aperto da Bruno – figlio di Silvio – lavora con passione, amore e produce, con fatica e dedizione, pane e prodotti tipici del territorio valtellinese, rispettandone le antiche tradizioni.” Forse sarà per questa storia, che i giornalisti di Borghi d’Europa si sono ricordati del Panificio Bresesti, quando hanno ricominciato il Cammino delle Identità, il Percorso di informazione che dal 2014 valorizza e fa conoscere le eccellenze della Valtellina nel progetto L’Europa delle scienze e della cultura, Patrocinato dalla IAI -Iniziativa adriatico ionica,Forum Intergovernativo. Il 6 e il 7 settembre una delegazione visiterà a Teglio la Mostra a Palazzo BESTA ( Il senso del vino), per poi incontrare alcune aziende della filiera agroalimentare, I vini di Giorgio Gianatti, i prodotti del Panificio Bresesti; i salumi del Salumificio Testini. “Un negozio moderno basato su tradizioni antiche. Da noi il pane si produce e si sforna proprio come veniva prodotto e sfornato nelle vecchie contrade telline, mantenendo gusto e croccantezza. Utilizzando solo materie prime naturali, senza aggiunta di conservanti e additivi chimici, siamo in grado di proporre prodotti genuini e saporiti, che porteranno sulle vostre tavole il vero gusto valtellinese del mangiare bene e in maniera sana. Pane di segale, dolci, pizzoccheri, prodotti da forno tipici. Panificio Bresesti offre solo prodotti di qualità, nel rispetto della tradizione.” Da sempre sosteniamo la necessità di una vera e propria ‘carta del pane’, per abbinare in modo corretto i cibi e i vini. Luca e Simone Bresesti hanno portato idee e hanno saputo valorizzare ulteriormente un prodotto – il pane di segale valtellinese – che già oggi viene consumato per la sua capacità di regolarizzare l’intestino e migliorare la circolazione. Il viaggio del gusto di Borghi d’Europa parte dagli inizi di settembre e si svilupperà fino a dicembre 2026, realizzando una intensa campagna d’informazione grazie al Percorso Internazionale I Mulini del gusto e le Vie del Pane. La rete Borghi d’Europa ha deciso infatti di un creare un percorso dedicato a questi temi, tra le grandi iniziative di informazione del progetto. Il circuito organizza e promuove dei percorsi per mettere a confronto idee, progetti, capaci di seguire il filo logico della valorizzazione rispettosa degli equilibri sociali culturali e ambientali dei territori di riferimento. Sono previsti incontri e stages di informazione nei territori,per raccontare a giornalisti e comunicatori le storie dei borghi e delle loro culture. Ogni ‘tappa’ tocca i luoghi, le storie, i protagonisti della filiera agroalimentare. Il progetto era stato presentato nell’aprile del 2019 presso la sede del Parlamento Europeo di Milano. La degustazione di settembre valorizzerà l’abbinamento del Fiocco della Valtellina e della Slinzega con il pane della famiglia Bresesti e i vini di Giorgio Gianatti. Renzo Lupatin Autore Renzo Lupatin

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🎉 Evento di Inaugurazione – Creaviva: Il Social Network dei Creativi & Artisti 🎨

🎉 Evento di Inaugurazione – Creaviva: Il Social Network dei Creativi & Artisti 🎨

Siamo entusiasti di invitarvi all’inaugurazione ufficiale di Creaviva, il nuovo social network dedicato a creativi, artisti e visionari di ogni genere! Un luogo dove condividere le proprie opere, trovare ispirazione, collaborare e dare vita a progetti unici. Nato dalla passione e dalla visione di Angela Zidda e Pietro D’Amelia, Creaviva è più di una piattaforma: è una comunità viva in cui ogni talento trova il suo spazio. 📌 Che tu sia pittore, musicista, fotografo, designer o scrittore, Creaviva è la tua nuova casa creativa! 👉 Partecipa, condividi e invita i tuoi amici: la creatività è ancora più bella quando è condivisa. 📱 Accedi e registrati subito da cellulare: creaviva.net ✨ Porta la tua creatività ovunque tu sia!

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Bondage, swinging e love tourism: ecco i trend dell’estate secondo Wyylde

Bondage, swinging e love tourism: ecco i trend dell’estate secondo Wyylde

Libertà sessuale: secondo una ricerca di Discurv, le donne guidano “a sorpresa” la rivoluzione, senza pregiudizi e vincoli di nessun tipo Le donne guidano la rivoluzione sessuale, vivendo il piacere a 360 gradi. Che siano in coppia o da sole, le donne negli ultimi anni hanno ridisegnato i trend del piacere e della libertà sessuale. Un recente studio di Wyylde, il social network per esplorare la sessualità senza scrupoli, evidenzia, infatti, una chiara evoluzione della libertà sessuale delle donne, dove l'educazione gioca un ruolo fondamentale nel comprendere che la responsabilità sessuale e tutte le relazioni tra uomini e donne possono essere ugualmente legittime, senza bisogno di giudizio. Nuovi trend: sempre più giovani le donne alla ricerca di relazioni mordi e fuggi I dati hanno rivelato come le donne nate tra la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000 siano più libere nel vivere ed esprimere la propria sessualità, rispetto ai decenni precedenti. Le amicizie sessuali in Italia hanno guadagnato popolarità. Una donna italiana su quattro ha avuto rapporti sessuali con un amico maschio. Inoltre, il sesso occasionale sta diventando più comune. Il 50% delle donne italiane sotto i 25 anni dichiara di aver avuto rapporti sessuali senza alcuna prospettiva futura. Secondo una recente ricerca condotta dall’istituto di ricerca francese Discurv per il colosso dell'intrattenimento per adulti Xlovecam sono molto diverse le fantasie femminili delle più giovani, che prendono direzioni forse non scontate. Al secondo posto (dopo i luoghi esotici) le ragazze fantasticano di sottomettersi al partner (63%) e, poco meno (58%) di dominare il partner. Circa la metà (44%) sogna di farlo in pubblico o con più persone (più dei maschi, 41%), il 40% vorrebbe provare il bondage (solo il 26% dei maschi) e il 39% ha fantasie omosessuali. Circa 1 giovane su 5 ha fantasie su atti non consensuali simulati (23%). Infine, i giovani di entrambi i sessi sembrano essere poco interessati a fantasie che riguardino esplicitamente il tradimento (18% maschi e 15% femmine). Interessante anche la naturalezza con cui i giovani si rapportano alle proprie fantasie: solo il 18% delle ragazze e il 16% dei ragazzi dice di provare vergogna per i desideri sessuali. "Una vita sessuale aperta può avere diverse conseguenze positive, sia per l'individuo che per la coppia, - afferma Arola Poch, sessuologa di Wyylde - può contribuire ad aggiungere divertimento, rompere la monotonia, portare novità alla vita erotica, acquisire sicurezza e comprensione reciproca in coppia... Attraverso l'onestà e la cura, una vita sessuale aperta ci aiuta a conoscerci meglio e a capire cosa ci arricchisce e cosa no, aiutandoci a sentirci a nostro agio con la nostra sessualità". Per superare i pregiudizi, Poch commenta che "dobbiamo tenere presente che una sessualità sana è necessaria per il nostro benessere. Per raggiungerla, dobbiamo superare i pregiudizi, conoscere noi stessi e accettarci. Questo fornirà una solida base per godere di una vita sessuale completa, coerente con i desideri e i bisogni di ogni persona. E con questo, ci prenderemo cura della nostra salute sessuale". Estate 2025: tra International Swinging Day e i nuovi luoghi della trasgressione per single e coppie L’estate, si sa, è la stagione in cui il desiderio sessuale raggiunge il suo apice. Anche le occasioni per fare nuovi incontri sono all’ordine del giorno; in particolare le località di mare regalano le maggiori opportunità di fare nuove conoscenze… anche per chi vuole aprirsi o aprire la coppia a nuovi incontri, esperienze e relazioni. Addirittura il 13 agosto, a partire dal 2003, si celebra l’International Swinging Day, ossia la giornata internazionale volta a onorare chi nutre una passione per questa pratica attraverso eventi, feste, e incontri organizzati da club, siti web e community di swingers in tutto il mondo. Per i partecipanti, questa giornata rappresenta un'opportunità per sentirsi parte di una comunità e celebrare liberamente le proprie scelte di vita, un inno alla libertà sessuale e alla sua massima espressione evidenziato dal claim di Wyylde. La diffusione delle iniziative pensate per International Swinging Day avviene di norma attraverso i siti web e le pagine social di community e club di swinging dove trovare informazioni sugli eventi legati alla giornata. Ma quali sono le mete più battute e preferite dagli swingers? Tra le mete più gettonate senza dubbio i Villaggi Naturisti in cui potersi divertire con veri e propri after hour, ma anche trascorrere intere giornate a prendere il sole, bere un drink, fare sport, per poi, in serata, partecipare a feste trasgressive a tema. Oltra ai Villaggi Naturisti, tra i contesti apprezzati dagli swingers anche le terme libere, le spiagge nudiste e i club privè open air. Negli anni è cresciuta la richiesta anche per le crociere libertine, i love hotel per uomini soli, i villaggi vacanze per Sugar Mamas (donne che sostengono finanziariamente o materialmente un compagno più giovane, in cambio di compagnia romantica o sessuale), resort per coppie scambiste, che oggi rappresentano una fetta consistente e remunerativa del turismo organizzato in chiave adult.

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