101

 

Smart city e efficienza energetica: torna Smart Building Expo 2025

Smart city e efficienza energetica: torna Smart Building Expo 2025

A Fiera Milano, dal 19 al 21 novembre, torna Smart Building Expo 2025, l’evento dedicato alla transizione digitale ed ecologica dell’edilizia. Professionisti e aziende si incontrano per condividere idee e tecnologie al servizio della smart city del futuro. Manca poco all’apertura di Smart Building Expo 2025, la manifestazione internazionale organizzata da Fiera Milano e Pentastudio dedicata all’innovazione tecnologica, all’efficienza energetica e all’integrazione dei sistemi. Dal 19 al 21 novembre 2025, progettisti, ingegneri, installatori, imprese e stakeholder pubblici e privati si incontreranno nei padiglioni di Fiera Milano – Rho per confrontarsi sulle nuove sfide della transizione energetica e digitale. Con un’esposizione in crescita del 20% rispetto alla scorsa edizione, SBE 2025 ospiterà numerosi protagonisti dell’industria e della system integration, tra cui ABB, Adeogroup, Eelectron, Finder, Gewiss e Vimar, e offrirà un ricco programma di workshop, eventi formativi e incontri B2B, costruito per coniugare aggiornamento tecnico e opportunità di business. Un’agenda su tre giorni per raccontare l’evoluzione dell’energia urbana Smart Building Expo 2025 si articolerà in tre giornate tematiche, con focus complementari sui grandi pilastri della twin transition: decarbonizzazione, elettrificazione e digitalizzazione urbana. Il 19 novembre si aprirà con un workshop istituzionale sull’EPBD IV, la nuova direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici, promosso da MASE, ANCE, ANIE e Adiconsum, per analizzare il quadro normativo e gli impatti sui prossimi investimenti pubblici e privati. Alle ore 14.00 è attesa anche la tavola rotonda promossa da CNPI e Fondazione Opificium sul Conto Termico 3.0, in vigore da dicembre, per analizzare il ruolo dei professionisti e delle imprese nella riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, con particolare attenzione agli strumenti incentivanti e alle opportunità concrete per il settore impiantistico. A seguire, un approfondimento tecnico sui Data Center, in collaborazione con DEERNS Italia, proporrà soluzioni per ridurre l’impatto energetico delle infrastrutture digitali attraverso intelligenza artificiale, immersion cooling e fonti rinnovabili. Il 20 novembre il tema centrale sarà l’elettrificazione degli edifici, con un workshop dedicato al Real Estate e all’impatto della nuova normativa europea sulla valorizzazione immobiliare. Seguiranno due focus verticali: il primo in collaborazione con Prosiel, affronterà la sostituzione degli impianti a gas con sistemi elettrici integrati; il secondo, con il format Hotellerie 4.0, esplorerà le potenzialità della digitalizzazione negli hotel tra qualità dell’aria, automazione e comfort personalizzato. Il 21 novembre si passerà dalla scala dell’edificio a quella della città. Con il workshop From Building to City, realizzato con Smart Buildings Alliance, si discuterà di smart city, interoperabilità e digital twin, con al centro la nuova norma UNI 11973-2025, destinata a orientare l’evoluzione intelligente del tessuto urbano italiano. Nella stessa giornata si terrà anche il Meeting Nazionale Smart Installer, che ospiterà il progetto europeo LIFE-SKEMA, dedicato alla formazione tecnica per la twin transition, con ENAIP come capofila. Le quattro Piazze dell’Innovazione Cuore pulsante dell’area espositiva saranno anche quest’anno le Piazze dell’Innovazione, veri e propri hub tematici per l’approfondimento e il networking. A firmare i contenuti delle quattro aree saranno Smart Buildings Alliance (SBA) con From Building to City, AIBACS con la Piazza della Building Automation, KNX Italia con la Piazza dell’Integrazione e Rinnovabili con il Rinnovabili District, lo spazio interamente dedicato alla sostenibilità energetica e alle tecnologie emergenti. Torna il Rinnovabili District Anche nel 2025 il Rinnovabili District si conferma come uno spazio dinamico di confronto tra imprese, istituzioni, ricerca e professionisti. Tre giornate di talk, panel tecnici e momenti di networking animeranno un’area immersiva dedicata all’innovazione energetica e urbana. Mercoledì 19 novembre Focus su energie rinnovabili e modelli energetici emergenti: produzione distribuita, prosumer, multiutility e digitalizzazione dell’energia. Speaker confermati: ENEL X, RSE, IREN Mercato, Italia Solare, R2M Solution, Smart Domotic, GSE, LOYTEC, Schneider Electric, Politecnico di Milano, QUMULO. Giovedì 20 novembre Giornata dedicata alle Comunità Energetiche Rinnovabili, alla nuova EPBD IV e all’autoconsumo collettivo. Si discuterà di scalabilità, Smart Readiness Indicator e ruolo dell’EGE. Speaker confermati: E.ON Italia, Rödl & Partner, ENGREEN, EETRA, Consiglio Nazionale Ingegneri, ESCo E2.0, Energy Center del Politecnico di Torino, Asso EGE. Venerdì 21 novembre Al centro: storage, smart grid, idrogeno urbano e infrastrutture per la mobilità elettrica. Approfondimenti su tecnologie di accumulo e città intelligenti. Speaker confermati: PLENITUDE, PRYSMIAN, ECOFLOW, EXIDE TECHNOLOGIES, UFI HYDROGEN, Coordinamento FREE, H2IT. Uno spazio dedicato all’illuminotecnica, grazie alla collaborazione con ASSIL Anche l’illuminazione efficiente sarà protagonista a Smart Building Expo, grazie alla collaborazione con ASSIL, l’associazione confindustriale che rappresenta il settore dei sistemi di illuminazione. Un’area tematica sarà interamente dedicata a questa componente chiave per l’efficientamento energetico degli edifici. Un ecosistema integrato: la proposta di MIBA Il percorso di Smart Building Expo sui temi delle energie alternative e della città sostenibile si inserisce nella visione integrata promossa da MIBA – Milan International Building Alliance, il format fieristico di Fiera Milano che mette al centro l’edificio sostenibile, efficiente e sicuro. SBE si svolgerà infatti in contemporanea con: ● MADE Expo, evento di riferimento per l’edilizia in Italia ● SICUREZZA, tra i principali appuntamenti europei dedicati alla security e alla prevenzione incendi ● GEE – Global Elevator Exhibition, dedicata alla mobilità verticale e orizzontale Una sinergia strategica tra mercati complementari, chiamati a cooperare per costruire il futuro dell’edilizia e delle città intelligenti. Ti aspettiamo dal 19 al 21 novembre 2025 a Fiera Milano. Per ulteriori informazioni: smartbuildingexpo.it Link:rinnovabili.it/green-building/building/smart-building-expo-2025-parte-il-conto-alla-rovescia/

Leggi tutto

 

Pergovetrate di Luigi Pagano: la prima azienda in Sardegna a integrare l’intelligenza artificiale

Pergovetrate di Luigi Pagano: la prima azienda in Sardegna a integrare l’intelligenza artificiale

Pergovetrate di Luigi Pagano: la prima azienda in Sardegna a integrare l’intelligenza artificiale nella progettazione di pergole bioclimatiche e vetrate panoramiche Olbia, Sardegna – 11/11/2025 – L’eccellenza artigianale incontra l’innovazione digitale: Pergovetrate di Luigi Pagano, con sede a Olbia, è la prima azienda in Sardegna ad aver integrato l’intelligenza artificiale (AI) all’interno dei propri processi di progettazione e vendita di pergole bioclimatiche, verande e vetrate panoramiche su misura. Un passo tecnologico pionieristico, reso possibile grazie alla collaborazione con Cleantech-Olbia.it , società innovativa specializzata in soluzioni digitali e automazione intelligente per imprese. Intelligenza Artificiale e Design: un binomio vincente Pergovetrate ha rivoluzionato il concetto di progettazione outdoor introducendo un sistema basato su AI e render 3D fotorealistici. Il cliente può oggi dare una foto della propria casa, giardino o attività e vedere in tempo reale come apparirà la pergola bioclimatica o la vetrata panoramica installata nel suo spazio. Un’innovazione che lascia ogni cliente sbalordito e pienamente soddisfatto, offrendo un’esperienza visiva precisa, emozionale e personalizzata. Grazie a questa tecnologia, l’azienda ha aumentato il volume di lavoro, migliorato l’efficienza interna e portato la customer experience a un livello mai visto prima in Sardegna. “Ogni volta che mostriamo un render, il cliente resta a bocca aperta. Grazie all’intelligenza artificiale implementata da Cleantech-Olbia.it, possiamo mostrare in anteprima il risultato finale, creando fiducia e trasparenza. È il futuro del nostro settore”, spiega Luigi Pagano, fondatore e titolare di Pergovetrate. Pergole bioclimatiche e vetrate panoramiche Made in Italy Il sito ufficiale pergovetrate.it presenta un ampio catalogo di prodotti personalizzabili: Pergole bioclimatiche in alluminio o legno con lamelle orientabili, automatizzate e resistenti agli agenti atmosferici. Vetrate panoramiche scorrevoli o impacchettabili, completamente trasparenti e senza profili verticali. Coperture e chiusure per terrazze, giardini e locali commerciali, perfette per tutte le stagioni. Tutte le strutture sono realizzate con materiali certificati e 100% Made in Italy, con un occhio attento alla sostenibilità, efficienza energetica e design contemporaneo. Un sito intelligente e interattivo Il portale pergovetrate.it è tra i più avanzati del settore in Italia. Integra un assistente virtuale multilingue capace di rispondere automaticamente alle domande dei clienti, fornire preventivi personalizzati, fissare sopralluoghi gratuiti in tutta Italia e persino generare render fotorealistici in tempo reale. Un sistema creato in collaborazione con Cleantech-Olbia.it, che dimostra come la tecnologia AI applicata al design e all’architettura possa migliorare concretamente l’esperienza d’acquisto. Espansione e visione Guardando al futuro, Luigi Pagano promette che Pergovetrate continuerà a migliorare e innovare, facendo dell’intelligenza artificiale un punto di riferimento per la soddisfazione del cliente. “Vogliamo che i nostri clienti vedano con i propri occhi prima di acquistare,” spiega Pagano. “Il nostro obiettivo è che rimangano veramente soddisfatti, perché il nostro lavoro è proprio questo: farli sentire felici. Oggi, grazie al render, ogni cliente può vedere la sua foto con le nostre pergole o vetrate in qualsiasi condizione atmosferica — pioggia, neve, sole o vento — e questo rende tutto più realistico e coinvolgente. Ma non ci fermeremo qui: presto aggiungeremo molte altre funzioni che ci permetteranno di soddisfare ancora di più le loro richieste.” Con questa visione, Pergovetrate di Luigi Pagano si conferma non solo un marchio di qualità, ma anche un simbolo di innovazione e avanguardia tecnologica in Sardegna e in Italia. Informazioni e contatti Pergovetrate di Luigi Pagano 📍 Sede: Olbia, Sardegna (Italia) 🌐 Sito web: pergovetrate.it 📞 Telefono: +39 349 1165020 📧 Email: info@pergovetrate.it Partner tecnologico AI: Cleantech-Olbia.it

Leggi tutto

 

Stare a gambe aperte senza mutandine

Stare a gambe aperte senza mutandine

Dormire nudi favorisce la termoregolazione autentica del corpo, rafforzando le difese immunitarie e migliorando la qualità del sonno. La temperatura interna adeguata riduce i livelli di cortisolo, contribuendo a promuovere il benessere e la salute

Leggi tutto

 

BardoMagno: “Valvassori del BardFolk”

BardoMagno: “Valvassori del BardFolk”

Esce il secondo singolo estratto dal nuovo album della band folk rock di Feudalesimo e Libertà Il nuovo brano in uscita è la title track dell’album: “Valvassori Del BardFolk”, un vero e proprio inno in cui la band si autoassegna un titolo onorifico inesistente di un genere musicale a sua volta inesistente e portato in auge e praticato unicamente da loro stessi. L’uscita del brano è accompagnata da un lyrics video realizzato da Badafrart, che ha già collaborato con la band nei video di “Marco Polo” e “Giovanna Pulzella”. Il video, in linea con il testo della canzone, descrive l’atmosfera che BardoMagno vuole creare ad ogni suo concerto: un trasporto ed immersione in un mondo medievale fatto di dame, madame, cavalieri, birra, ippocrasso e tanta goliardia! https://youtube.com/watch?v=QUBb3cUJdcY Il singolo è estratto dal terzo album del gruppo, uscito lo scorso maggio, di cui così raccontano gli stessi bardi: «Benvenuti in “Valvassori Del BardFolk”: terza gaudente fatica dei BardoMagno. Cosa aspettarsi da codesto novello silloge? Tanta feudalità, tanta croccantezza ma soprattutto un lungo viaggio attraverso l’era che stiamo vivendo: il Medioevo. Saremo onorati di portarvi con noi lungo il percorso di codesto viaggio, nella speme di cagionar vobis sufficiente sollazzo et gaudio.» Dicono del disco: «Li bardi son tornati con la loro ironia scanzonata e pungente e sebbene sono stati mantenuti gli stilemi musicali fatti con strumenti acustici folk son stati aggiunti modernità e strumenti affilati come lame.» Tempi Duri «Un album che si conferma pienamente nello stile BardoMagno: colto, demenziale e sorprendentemente attuale, perfetto per i fan della satira storica e del rock con armatura.» Metallus.it «Una realtà musicale di questo tipo mancava in Italia. E a quanto pare il filone tematico non si è ancora fortunatamente esaurito. Ci sono così tante perle da riscoprire attraverso la risata e la satira, per illuminare quei secoli per niente bui. Lunga vita al BardFolk!» MusicMap «Ecco il nuovo disco dei Bardomagno, suonato tutto dalle spinette ai flauti fin dentro le distorsioni rock che richiamano i mostri sacri d’oltralpe. Si intitola “Valvassori del BardFolk”, perché in fondo il loro è un nuovo folk dalle sembianze medievali che tanto servono per fotografare chi stiamo diventando.» Diffusioni Musicali BardoMagno è una band neo-medieval folk rock umoristica italiana fondata nel 2014 da Valerio Storch (Nanowar Of Steel) e Feudalesimo e Libertà, community satirica che si propone come missione il ripristino dei diritti feudali in Italia ed in Europa. La band ha realizzato 2 album in studio: VOL 1 (2019) composto da rivisitazioni “feudali” di brani nazional popolari come “Asburgo” (“Azzurro”) e “Avignone” (“Riccione”) ed alcune composizioni inedite (“Allo kebabbo non resisto”, “Li missi dominici” e “La ninna nanna del feudo”). Il secondo album è intitolato“Li Bardi Son Tornati In Locanda” (2022) ed è composto prevalentemente da inediti. Tra i più famosi “Magister Barbero” (brano dedicato al celebre professore di storia medievale) e “Cerveza Y Latifondo” (brano feudal-reggaeton sulla conquista del Messico). La lineup della band ha come perno Valerio Storch (Abdul Il Bardo), cantante, chitarrista ed autore e compositore dei brani, e una schiera di musicisti che si alternano nei concerti dal vivo tra cui: alla batteria Edoardo Sala (Fra’Casso Da Montalcino), ai flauti, cornamusa e strumenti a corda Massimo Volontè (Svenwalter lo Normanno) e alle tastiere Joseph Ierace (Beroardo Arpeggiapalle). La band coniuga lo stile neo-medievale folk rock con testi umoristici e satirici che smascherano le contraddizioni di oggi paragonate a quelle medievali. Ne deriva una descrizione del Medioevo nuova e accattivante: la satira è, così, un modo per riflettere sorridendo sul presente, e per suscitare interesse verso lo studio della storia passata. Nel maggio 2025 la band ha pubblicato il terzo album dal titolo “Valvassori del BardFolk” che accompagna l’ascoltatore in un nuovo e sorprendente viaggio attraverso un’epoca, quella medievale, che si scoprirà essere molto simile, ed in alcuni casi perfino migliore, a quella contemporanea.  Dal disco sono già editi 4 singoli “Marco Polo”, “Clero Mania Dance”, “Giovanna Pulzella” e “Notte Prima Degli Esami Di Storia”  e “Chiedo Scudo” che hanno già raggiunto complessivamente circa un milione di visualizzazioni sui social. Il viaggio musicale di BardoMagno continua così a narrare il Medioevo contrapponendolo al  presente, il tutto sempre e comunque in una chiave leggera e goliardica che presto potrà essere fruita in tutta Italia con nuovi e attesi live: il 22 e 23 novembre al Legend Club di Milano, il 29 novembre all’Afterlife di Perugia, il 12 dicembre al The Cage di Livorno, il 13 dicembre a Largo Venue di Roma, il 19 dicembre al Revolver di San Donà di Piave (Venezia), e altre date si aggiungeranno. Etichetta: Feudalesimo e Libertà Records

Leggi tutto

 

EUSTORGIO

La basilica di sant’Eustorgio è collocata nella omonima piazza a Milano nei pressi di porta Ticinese e possiede le spoglie del santo . Fu edificata in epoca romana tardoimperiale nel momento in cui la città di Mediolanum era capitale dell’impero romano di occidente, ruolo che ricoprì fino al 402. La basilica paleocristiana venne eretta ufficialmente nel 344. Secondo alcune fonti sant’Eustorgio prese dall’imperatore Costante I come dono un sarcofago contenente le reliquie del Magi che sant’Elena aveva recuperato in terra Santa. Le reliquie rimasero in questa basilica fino a quando Federico Barbarossa li trafugò ed ora sono nella cattedrale di Colonia in Germania racchiuse in un reliquiario d’oro. In Italia restano solo poche reliquie come tibie, vertebre ecc . Il sarcofago di pietra rimase nella basilica di Milano. La basilica ha una facciata neoromanica ed è del XII secolo. E’ stata restaurata nell’ottocento dall’ingegnere Giovanni Brocca. Nel XIII secolo la basilica divenne sede dell’ordine domenicano. Ci sono molte cappelle gentilizie edificate nel quattrocento. Il campanile risale al duecento in stile lombardo. All’interno ci sono molti monumenti sepolcrali di illustri famiglie, fra tutti spicca quello a Stefano e Valentina Visconti. Ci anche molti affreschi dedicati al santo della basilica. Nel sotto coro si trova una piccola cappella decorata con episodi della bibbia e dei vangeli opera di Carlo Urbani. Gli scavi hanno rilevato una antica basilica paleocristiana e resti di tombe e lapidi. Non ci sono molte testimonianze del vescovo di Milano Eustorgio salvo alcune lettere di sant’Ambrogio che lo menziona più volte definendolo suo predecessore . Sicuramente ha combattuto contro l’eresia Ariana. Le fonti storiche non permettono di sapere se partecipò ai concili dell’epoca. Probabilmente era di origini greche e venne mandato a Milano come governatore dall’imperatore e poi ne divenne vescovo. La sua festa liturgica è il diciotto settembre giorno della sua morte. Il suo culto è molto antico.

Leggi tutto

 

Un omaggio ai lavoratori che non finiscono in trend

Un omaggio ai lavoratori che non finiscono in trend

C’è un’Italia che non finisce in copertina, che non vive di viralità, che ogni giorno fa i conti con fatica, sudore e piccoli traguardi. Un’Italia fatta di gesti, valori, mestiere. Di persone che si sporcano le mani per costruire qualcosa che rimanga nel tempo. È l’Italia di chi coltiva, ristruttura, resiste. È la storia di chi porta avanti il proprio lavoro in silenzio, e nonostante tutto, continua a tenere duro per un futuro migliore. A loro, a chi non ha tempo per i trend dei social network ma non ha mai smesso di esserci, i RadioFrame21 - duo cinematic-rock romano formato da Danilo Garcia Di Meo e Danesh Chillura - dedicano “Sporco West” (Label 33/Virgin Italia), un brano interamente strumentale, dal suono ruvido e diretto, che pone al centro la forza di una parte del Paese spesso dimenticata dalle cronache, ma che ogni giorno manda avanti comunità, territori e famiglie. Un racconto musicale senza voce, ma con un volto: quello di una giovane donna che – nel videoclip ufficiale presentato in anteprima nazionale su Sky TG24 - lavora con le mani, salda, assembla, si affatica. Senza mai fermarsi. Nessuna scena patinata, solo l’eroismo quotidiano di chi crea la propria storia senza postarla o cercare qualcuno che la racconti, mentre tutto intorno corre, cambia e dimentica. Ed è proprio l’assenza di parole ad aprire uno spazio nuovo: uno spazio in cui l’ascolto non è guidato, ma accade. E in cui chi guarda e chi sente è chiamato a riconoscere quello che spesso non si vede, ciò che non finisce sui giornali perché non fa scalpore, ma tiene in piedi una nazione intera: la dignità dei lavoratori che la sorreggono, tra erbacce da estirpare e sogni da dipingere. «Abbiamo immaginato un suono che rappresentasse il gesto fisico e quello simbolico – spiegano i Radioframe21 –. Per noi “Sporco West” è un piccolo omaggio a chi continua a costruire anche quando sembra non serva più. A chi resiste facendo, non solo parlando.» Un omaggio che arriva in un Paese dove il lavoro resta un’emergenza sociale: secondo l’ISTAT, nel 2023, il 7,6% degli occupati rientra tra i cosiddetti “working poors”, con punte oltre il 14% tra gli operai e stipendi che non arrivano ai mille euro al mese pur avendo un impiego stabile. Sono muratori, operai, braccianti, artigiani. Mani che reggono l’economia senza mai finire nei trend di TikTok. Dati che fotografano un’Italia in difficoltà, cifre dietro le quali ci sono volti, storie, famiglie. “Sporco West” se ne fa carico e li porta sullo schermo trasformandoli in immagini: il video, diretto da Danilo Garcia Di Meo - che oltre ad essere membro del duo è da sempre un autore attento alle realtà invisibili e marginali -, presenta una regia asciutta, documentaria, priva di concessioni estetiche: un piano sequenza narrativo che racconta il lavoro come forma di presenza, il corpo come luogo di costruzione, la musica come struttura portante. La protagonista non è il simbolo di un’eroina epica: è una donna che porta avanti la propria vita giorno dopo giorno, trovando energia e bellezza nei gesti più concreti. È l’incarnazione di chi contribuisce alla comunità senza mai finire nei titoli di giornale. “Sporco West” non è però solo immagini. È anche – e soprattutto – suono. La cifra distintiva dei RadioFrame21 è una miscela personale di rock, ambient, colonne sonore, chitarre ruvide e stratificazioni elettroniche. Nel brano, questa ricerca diventa un paesaggio sonoro di frontiera che parla di chi si muove ai margini, di chi sceglie di fare, anche quando nessuno guarda. «Volevamo raccontare la forza che sta nella straordinarietà dell’ordinario: la capacità di portare avanti i propri progetti, i propri sogni, nonostante gli ostacoli – concludono -. È la nostra idea di libertà: non quella dell’engagement, ma quella costruita con sudore, fatica e volontà.» “Sporco West” porta avanti l’identità dei RadioFrame21: un laboratorio cinematic-rock che unisce radici rock-blues ed elettroniche con un’anima legata al mondo delle colonne sonore. Forse la musica non cambierà il mondo. Ma può ancora rifletterlo. Per farci riflettere. “Sporco West” lo fa: senza parole, ma con tutto il necessario. Un videoclip, un suono, uno scorcio di quotidiano. Non ci sono supereroi: solo la fotografia di quello che viviamo e vediamo ogni giorno, ma a cui ormai non facciamo più caso. Nessuna retorica, nessuna morale. Solo una storia che ha il sapore della vita vera. E un brano che, per una volta, la segue.

Leggi tutto

 

“Emerett non conosce l’amore” di Anyta Sunday – Quando Cupido avrebbe fatto meglio a starsene fermo

“Emerett non conosce l’amore” di Anyta Sunday – Quando Cupido avrebbe fatto meglio a starsene fermo

“Emerett non conosce l’amore” è una rivisitazione moderna e queer di Emma di Jane Austen, con tutte le buone intenzioni del caso… ma purtroppo con risultati altalenanti. Il protagonista, Emerett “Lake” Lakewood, è quel tipo di amico che nessuno vorrebbe avere: invadente, caotico e convinto di sapere sempre cosa sia meglio per gli altri. Dopo essere rimasto “orfano” del suo migliore amico – sposatosi e quindi ormai perso per sempre alla causa – Lake decide di riempire il vuoto giocando a fare Cupido. Da lì in poi, la storia diventa una sequenza di feste, barbecue e tentativi di matchmaking che rasentano l’assurdo, fino a sfociare in un’improbabile relazione con Knight, il padre del suo amico. Il libro parte con una premessa simpatica e un tono leggero che promette una rom-com fresca e ironica. Tuttavia, la trama si disperde presto in situazioni forzate e personaggi che sembrano più funzioni narrative che persone reali. Le interazioni sono spesso poco credibili, i dialoghi scivolano nella teatralità, e l’emotività di Lake – che dovrebbe essere il motore della storia – finisce per renderlo semplicemente irritante. Ci sono però anche elementi riusciti: il ritmo è scorrevole, la scrittura di Anyta Sunday resta piacevole e il romanzo si legge senza fatica. Inoltre, il tentativo di esplorare dinamiche queer e un rapporto age gap con delicatezza è apprezzabile, anche se nel complesso l’esecuzione risulta goffa e poco naturale. La sensazione finale è quella di una storia potenzialmente tenera ma scritta con troppa leggerezza, dove le buone idee vengono soffocate da un protagonista ingestibile e da una narrazione che non si prende mai davvero sul serio. Un libro che intrattiene, sì, ma che lascia addosso anche un po’ di frustrazione: come un amico che ti vuole bene, ma che non smette mai di combinare guai. In sintesi: 💔 Personaggi poco realistici e sviluppo superficiale 💬 Dialoghi esagerati ma ritmo piacevole 🌈 Buone intenzioni, esecuzione incerta 🎯 Consigliato a chi cerca una lettura leggera, non a chi spera in un retelling profondo di Austen

Leggi tutto

 

Celebriamo la nascita di Engel von Bergeiche, custodendone il ricordo...

Celebriamo la nascita di Engel von Bergeiche, custodendone il ricordo...

In ricordo della nascita dello scrittore Engel von Bergeiche Il 16 di dicembre del 1941, nasceva Angelo Calderone alias Engel von Bergeiche, definito poeta e scrittore l’eclettico di grande spessore. Parlava ai cuori di grandi e piccinini, con una maestria linguistica unica, tanto forbita e allo stesso intercalando un linguaggio medio, per arrivare a più cuori possibili, in un appassionato grido verso la società, affinché si destasse dal torpore dell’individualismo e del cinismo, che ancor oggi ci attanaglia. Angelo Calderone, alias Engel von Bergeiche, era un’anima che poteva apparire sfuggente, ma era uno spirito indomito, si affidava ciecamente alla natura e da essa con i fedeli e sinceri amici animali, intavolava un dialogo fraterno, tanto da metterlo nero su bianco con i racconti e le sue poesie, definito da alcuni critici: il “Pascoli” moderno. Nelle sue poesie, echeggiano ancor oggi i suoni della natura, leggendo le sue opere sembra quasi di poter osservar quei paesaggi bucolici e di farne parte, come in una fiaba. Diffidava degli uomini, che non comprendevano l’amore per la natura e per i loro simili, sfruttandoli e uccidendoli, sia materialmente che moralmente. Engel von Bergeiche, non voleva conformarsi, non voleva seguire i dettami di una società malata, avara di sentimenti umani e di dignità. Egli ricercava la verità, il poter dar voce a chi non ha voce, restando sempre fedele a sé stesso. Nato a Ruvo del Monte, un piccolo paese, nella bella terra di Lucania, Engel von Bergeiche non ambiva alla fama e alla notorietà. Per lui scrivere faceva parte della sua stessa esistenza, dopo che la sua vita cambiò all’improvviso quando aveva 23 anni, per mano di un tossicodipendente vigliacco, che non aveva nessun rimorso del male che faceva alla vita altrui, fermò come l’orologio ferma il suo battito la vita normale d’un giovane, il nostro amato scrittore, che aveva davanti a sé mille sogni ancora da realizzare, vide frantumarsi la sua vita. Ma ancora una volta il grande animo di Engel von Bergeiche, prese le redini in mano, non avvilendosi e né compiangendosi addosso, della letteratura ne fece uso come l’ossigeno per respirare, e divincolarsi da quelle spire della solitudine interiore in cui era piombato, che lo stavano attanagliando, ne aveva bisogno come del suo respiro, di quell’alito di vita che lo rese in parte libero, anche se non poteva più deambulare. Libero - liberi di non aver più catene, questo era il suo messaggio filosofico - letterario. Tanto da portare in Italia e all’estero sia il suo nome, ma anche quello del suo paese natio e della sua amata terra di Lucania. Dovunque sia ora, spero che, Engel von Bergeiche, il nostro caro poeta e scrittore Angelo Calderone, fermi per un attimo lo sguardo su di noi, su questo piccolo borgo che lo celebra e l’omaggia, e che sorrida da lassù fiero di quanto ha lasciato in noi con il suo dono della poesia e della letteratura, sperando che, il suo insegnamento continui in molti animi e molti lustri a venire. Articolo di Rossella Calderone Critico Premio “Tra Secchia e Panaro” XV Edizione 2009 Modena Engel von Bergeiche con i suoi versi squisitamente liberi, denuncia il malessere dell'uomo, l'incomprensione e la solitudine interiore. La sua poesia è linfa per lo spirito, crea emozioni spazi per la fantasia, la silloge si legge tutto d'un fiato, il poeta sembra a volte abbandonarsi al pessimismo, ma invece riesce sempre ad avere un grande equilibrio tra il bene e il male. Egli, infatti, riesce a trovare armonia nella composizione dando musicalità ed emozione, i versi sono scaldati dal grande sentimento d'amore per l'umanità. La sua parola emerge con occhi grandi come quelle di un bambino, il batticuore sgorga dai tanti conflitti interiori. Nulla è passeggero, anzi le liriche sono pietre che ogni lettore raccoglie e porta con sé, sapendo che nessun peso e mai abbastanza quando la poesia ti colpisce con l'anima. Critico Lett. Caterina Clio Articolo: Rossella Calderone e Caterina Clio Dirigente del Servizio: Ufficio Stampa & Produzioni MP di Salvo De Vita Distribuzione Europea Digitale: Urban Dream di Mietto Elisa

Leggi tutto

 

UNA VISIONE PRE ONIRICA

UNA VISIONE PRE ONIRICA

Ieri notte, prima che Morfeo mi accogliesse tra le sue braccia, ho avuto una visione, un bagliore dell'avvenire. Ho visto un mondo senza catene, senza il gelido respiro del dominio, un mondo dove il concetto di povertà è stato dimenticato, un mondo dove i nostri corpi non sono più logorati dalle malattie, ma soprattutto ho visto un mondo dove nessun essere umano ha la presunzione di ergersi sopra un altro, dove non esistono ne troni ne la presunzione di chi si crede superiore perché ha un conto in banca gonfio di soldi o perché si ritiene figlio di un Dio. Il paganesimo antico ci insegna che un altro mondo è già qui, in attesa di essere evocato dalla nostra volontà collettiva che costituisce la mappa per raggiungerlo. Chissà se prima di morire riuscirò a vedere realizzata questa utopia, non lo so ma so che vale la pena lottare e sognare e che questo mondo capitalista – monoteista un giorno diverrà un brutto ricordo.

Leggi tutto

 

Conversazione sul tema "Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda"

Conversazione sul tema "Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda"

Giunge alla XXXI edizione la giornata di studi sul periodo napoleonico, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” e dal Centro studi “Gioacchino e Napoleone” denominata “Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda”. Tale periodo, definito dallo storico calabrese Umberto Caldora come "decennio francese", è stato oggetto di incontri ai quali hanno partecipato autorevoli studiosi, che, nel corso di tali appuntamenti, hanno avuto modo di analizzare, e quindi far conoscere, diversi aspetti del periodo argomentato. Nel corso della nuova edizione sarà analizzato il tema “Gioacchino e Giuseppe Binda: una collaborazione che viene da lontano”. La nuova edizione registra la presenza, in qualità di relatore della ricercatrice toscana Elena Pierotti. La conversazione, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì 13 ottobre.

Leggi tutto

Il pulsante spazzatura elimina i contenuti di questo autore dalla tua 101, per sempre!