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RECENSIONE: MINIX ER936-AI - Abbiamo Testato il Mini PC con AMD Ryzen AI 9 365

RECENSIONE: MINIX ER936-AI - Abbiamo Testato il Mini PC con AMD Ryzen AI 9 365

Prime Impressioni: Quando il Packaging Conta Quando il corriere mi ha consegnato il pacco MINIX, la prima cosa che mi ha colpito è stata la cura del packaging. La scatola ha un aspetto decisamente premium – sì, conta anche l'estetica – e aprendola ho trovato tutto perfettamente organizzato: il Mini PC avvolto in protezioni adeguate, una staffa VESA per il montaggio, un cavo HDMI di buona qualità e un alimentatore da 120W che ispira solidità (prodotto da Hunkey, brand affidabile nel settore). Il dispositivo stesso è un piccolo parallelepipedo nero che pesa quasi un chilo. Prendendolo in mano si percepisce immediatamente la qualità: la scocca in lega metallica trasmette robustezza, niente plastica economica o finiture approssimative. Il design minimalista con angoli netti e il logo MINIX discreto lo rende perfetto sia per una scrivania professionale che per un setup casalingo. MINIX ER936-AI Design Setup: Più Semplice del Previsto Ho collegato il MINIX a un monitor 4K, speaker esterni e la mia tastiera meccanica preferita. Il pulsante di accensione frontale risponde con un click soddisfacente – dettagli che contano quando usi un dispositivo ogni giorno. Al primo avvio mi sono trovato davanti il classico setup di Windows 11 Pro. Qui ho fatto una cosa che faccio sempre con i nuovi PC: ho voluto verificare l'assenza di malware prima di connettere il sistema alla rete. Con la combinazione Shift+F10 e il comando oobe\bypassnro sono riuscito a completare l'installazione senza connessione, per poi eseguire una scansione approfondita con Windows Defender, Malwarebytes e Avast. Risultato? Pulito al 100%. Zero malware, zero bloatware fastidioso. Un punto a favore di MINIX che molti produttori di Mini PC dovrebbero prendere d'esempio. Cosa C'è Sotto il Cofano: Specifiche da Fare Invidia Parliamo di numeri, perché nel mondo dei Mini PC le specifiche sono tutto: Il Cuore del Sistema: AMD Ryzen AI 9 365: 10 core, 20 thread che arrivano fino a 5 GHz NPU da 73 TOPS: per elaborazione AI in locale 32GB DDR5-5600MHz (Kingston, espandibile fino a 96GB) SSD Kingston da 1TB PCIe 4.0 NVMe AMD Radeon 880M: 12 compute unit a 2.900 MHz Connettività che Non Manca Nulla: 2x Ethernet da 2.5 Gigabit (sì, due) Wi-Fi 6E tri-band + Bluetooth 5.2 2x USB-C 4.0 (Thunderbolt 4) HDMI 2.1 e DisplayPort 2.0 Supporto quad-display 8K@60Hz Sulla carta è impressionante. Ma come si comporta nella realtà? La Prova del Fuoco: Lavoro Quotidiano Ho iniziato usando il MINIX per il mio lavoro abituale: editing di articoli, ricerca online con decine di tab aperte su Chrome, editing fotografico con GIMP, e streaming di musica in background. Verdetto? È scattante. Aprire applicazioni è istantaneo, passare tra programmi non provoca rallentamenti, e anche con 30+ schede di Chrome aperte (sì, sono uno di quelli) il sistema non ha mai vacillato. Ho poi provato a montare un video in DaVinci Resolve con clip 4K. Non aspettatevi miracoli con progetti complessi, ma per editing leggero-medio funziona decisamente bene. Ho anche testato una sessione di produzione musicale in Reaper con 15+ tracce e plugin VST: zero latenza percepibile, prestazioni solide. La riproduzione di video YouTube in 4K è fluida, senza frame drop anche con più video contemporaneamente. Insomma, per produttività e utilizzo da ufficio questo Mini PC è un piccolo mostro. Gaming: Qui le Cose si Fanno Interessanti La domanda che tutti fanno quando vedono un Mini PC: "Ma ci giochi?" Ho passato diversi pomeriggi (e qualche serata di troppo) a testare l'ER936-AI con una selezione di giochi che spazia dagli indie ai tripla A moderni. Collegato il mio controller Xbox via Bluetooth – connessione stabile senza lag – e via. eSports e Competitivi: Promosso a Pieni Voti Fortnite a 1080p con impostazioni Epico/Alto mi ha regalato ~100 FPS costanti. Anche spingendo a 1440p il gioco rimane fluidissimo sopra i 60 FPS. Per gli eSport questo Mini PC è perfetto. Counter-Strike 2 a 1080p (impostazioni basse per massimizzare FPS) gira magnificamente. Avrei voluto essere più bravo a giocare per apprezzarlo meglio, ma la colpa non è certo del PC. Dota 2 con dettagli massimi? Nessun problema. Diablo 4 a 1080p High mantiene ~40 FPS, che diventano fluidi attivando FSR 1.0. Indie e 2D: Un'Esperienza da Console Dave the Diver a 4K? Perfetto, esperienza cinematografica. Ori and the Will of the Wisps però mi ha fatto scoprire i limiti: a 4K con effetti speciali intensi ci sono rallentamenti. Abbassando a 1440p torna tutto fluido a 60 FPS. È un gioco graficamente impegnativo per una GPU integrata, e qui si vede. Gaming Performance AAA Moderni: Servono Compromessi Cyberpunk 2077: il vero banco di prova. A 1080p con impostazioni Medium ottenevo ~35 FPS – giocabile ma non ideale. Attivando FSR 3 con Frame Generation sono salito oltre i 60 FPS, trasformando l'esperienza da "meh" a "wow, ci sto giocando su un Mini PC!" Call of Duty: Black Ops 6 a 1080p Medium è giocabile e anche divertente, anche se l'esperienza non è paragonabile a una GPU dedicata. Tekken 8 gira bene a 1080p Medium, con qualche calo quando sullo schermo esplodono troppi effetti particellari. Con un paio di tweak nelle impostazioni grafiche diventa perfettamente fluido. Marvel Rivals ha bisogno di FSR o di abbassare la risoluzione per essere davvero giocabile (~25 FPS nativi sono troppo pochi). La mia conclusione sul gaming? Questo Mini PC con la Radeon 880M offre prestazioni paragonabili a una vecchia NVIDIA GTX 1060. Per il 1080p è più che adeguato, soprattutto con l'aiuto di FSR e Frame Generation. Per il 4K gaming AAA... beh, meglio guardare altrove o accontentarsi di compromessi importanti. Emulazione: Una Sorpresa Gradita Da appassionato di retrogaming, ho voluto testare il MINIX con Batocera Linux 41. L'installazione è stata sorprendentemente semplice, e il sistema ha rilevato automaticamente Wi-Fi e controller Bluetooth. Ho testato tutto: da ScummVM (perfetto) a Commodore Amiga (fluido), PSP upscalato (zero problemi), PlayStation 2 (compatibilità eccellente) fino a PlayStation 3 – e qui sono rimasto davvero colpito. Molti titoli PS3 girano sorprendentemente bene, rendendolo un'ottima macchina per emulazione anche di console relativamente recenti. Temperature e Rumorosità: Il Test del Divano Un aspetto cruciale per un Mini PC da salotto: quanto è rumoroso? Con il MINIX posizionato a meno di un metro da me durante il lavoro, a riposo è praticamente silenzioso. Le temperature idle si attestano intorno ai 43°C – ottimo. Sotto carico gaming o durante stress test, le ventole si fanno sentire. Non è fastidioso come alcuni laptop gaming, ma è udibile. Le temperature salgono a ~82°C, ma il sistema di raffreddamento dual-fan con vapor chamber fa il suo lavoro senza thermal throttling. Il problema? MINIX non ha incluso controlli TDP nel BIOS. Per ottenere un sistema più silenzioso ho dovuto ricorrere a Universal x86 Tuning Utility, un software gratuito che permette di limitare il TDP. Impostando il TDP a 28W (valore standard AMD per questo processore) ho ottenuto: Temperatura da 80°C a 65°C sotto stress Rumorosità da 40 dBm a 33 dBm Prestazioni gaming minimamente impattate Risultato: un sistema molto più silenzioso e comunque performante. Ma è una seccatura dover usare software esterni per qualcosa che dovrebbe essere nel BIOS. Aprire il Cofano: Manutenzione e Upgrade Qui MINIX ha fatto un lavoro eccezionale. Sul fondo del case c'è una linguetta in gomma: la sollevi, e il pannello inferiore (magnetico!) si stacca facilmente. Niente viti invisibili, niente clip fragili. Una volta dentro ho trovato: 2 slot DDR5 con Kingston installata (espandibile a 96GB) Slot M.2 NVMe aggiuntivo libero per secondo SSD Componenti di marca: Kingston per RAM e storage, MediaTek per Wi-Fi Sistema di raffreddamento con dissipatori dedicati anche per RAM e SSD Ho sostituito la pasta termica con dell'Arctic MX-6 di qualità, pensando di migliorare le temperature. Sorpresa: nessun miglioramento significativo. La pasta termica di fabbrica è evidentemente già di buona qualità. A volte le aziende fanno le cose per bene. Giudizio manutenibilità: 9,5/10 – Tra i Mini PC più facili da aprire e upgradare che abbia mai testato. Il BIOS: L'Unico Vero Punto Debole Ecco dove MINIX ha deluso le mie aspettative. Il BIOS è spartano, quasi basico: ✅ C'è il controllo ventole (ma senza curve personalizzate) ✅ C'è Secure Boot (utile per Valorant) ✅ Funzioni nascoste sbloccabili con Ctrl+F1 ❌ Zero controllo TDP ❌ Zero allocazione VRAM manuale ❌ Niente curve ventole avanzate ❌ Niente OCuLink per eGPU Per un dispositivo da ~$800-900 mi sarei aspettato molto di più. Gli utenti enthusiast che vogliono spremere ogni goccia di prestazioni dovranno affidarsi a software di terze parti, e questo non è accettabile in questa fascia di prezzo. MINIX, se mi state leggendo: un aggiornamento firmware che aggiunga queste funzionalità farebbe la differenza tra un buon prodotto e un grande prodotto. Consumi: La Bolletta Ringrazia Durante i miei test con un power meter, ho registrato: ~9W idle – impressionante ~87W gaming – più che accettabile ~83W stress test completo – efficiente Per fare un confronto, il mio vecchio desktop da gaming tirava oltre 300W. Se usate il PC molte ore al giorno, nel lungo periodo il risparmio energetico è tangibile. Connettività: Tutto Quello Che Serve (e Oltre) La dotazione di porte è generosa: Frontale: 2x USB 3.2, 1x USB-C 4.0, jack audio, pulsante accensione, microfoni integrati Posteriore: USB 3.2, USB-C 4.0, HDMI 2.1, DisplayPort 2.0, 2x Ethernet 2.5GbE, alimentazione Ho apprezzato particolarmente la doppia Ethernet: posso dedicarne una al NAS e l'altra alla rete principale, oppure configurare failover o bonding. È un dettaglio da workstation che raramente vedo sui Mini PC consumer. Il Wi-Fi 6E MediaTek ha fornito una copertura del ~75% nella mia abitazione – nella media, niente di eccezionale ma stabile. Nessuna disconnessione durante settimane di test, e questo conta più della velocità di picco. Il Verdetto: Per Chi È Questo Mini PC? Dopo settimane di utilizzo quotidiano, ecco la mia valutazione onesta: ✅ COMPRATELO SE: Cercate un Mini PC premium per produttività avanzata Vi serve una macchina compatta per gaming 1080p senza pretese 4K Fate content creation leggero (video editing, grafica 2D, audio) Siete appassionati di emulazione fino a PS3 Volete capacità AI locali (73 TOPS) per LLM e carichi AI Apprezzate la facilità di upgrade e manutenzione Preferite qualità costruttiva rispetto al prezzo più basso ❌ EVITATELO SE: Il vostro obiettivo è gaming 4K AAA senza compromessi Avete budget limitato (ci sono alternative più economiche) Vi serve una workstation per rendering 3D professionale Volete espandere con eGPU (manca OCuLink) Pretendete un BIOS avanzato con tuning completo Voto Finale: 8,5/10 ⭐⭐⭐⭐ Cosa Mi È Piaciuto: Qualità costruttiva da top di gamma Prestazioni CPU eccellenti Facilità di accesso e upgrade senza pari Componentistica di marca Silenziosità a riposo Connettività completa Consumi energetici contenuti Cosa Migliorerei: BIOS con più controlli (TDP, VRAM, ventole) Aggiunta OCuLink per eGPU Forse un prezzo leggermente più competitivo La Linea di Fondo: Il MINIX ER936-AI è un eccellente Mini PC che bilancia prestazioni, compattezza e qualità. Non è perfetto – il BIOS limitato e l'assenza di OCuLink sono pecche reali – ma per la maggior parte degli utenti rappresenta una soluzione completa e solida. La Radeon 880M non è una rivoluzione rispetto alla generazione precedente, ma offre prestazioni gaming sorprendentemente buone per una GPU integrata. E il Ryzen AI 9 365 con la sua NPU da 73 TOPS rende questo sistema futureproof per l'era dell'AI che stiamo vivendo. Se MINIX rilasciasse un aggiornamento BIOS con controlli avanzati, questo Mini PC salirebbe facilmente a 9/10. Fino ad allora, rimane un'ottima scelta per chi cerca qualità e prestazioni in formato compatto, ed è disposto a pagare un premium per averle. P.S. – Dopo questa recensione, il MINIX ER936-AI è rimasto sulla mia scrivania come PC principale per lavoro e gaming casual. Non è da tutti i giorni che un prodotto ricevuto per recensione diventa parte del setup quotidiano. Questo, forse, dice più di mille parole. Dispositivo ricevuto in prova da MINIX. Nessun compenso monetario è stato ricevuto per questa recensione. Le opinioni espresse sono esclusivamente quelle dell'autore basate su test approfonditi.

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“Romanzi coreani in Italia: partecipa ai contest di libricorea.it e fai sentire la tua voce”

“Romanzi coreani in Italia: partecipa ai contest di libricorea.it e fai sentire la tua voce”

La letteratura coreana sta conquistando sempre più lettori in tutto il mondo, grazie alla sua capacità unica di unire emozione, riflessione e storie che spesso rimangono nascoste ai più. In Italia, il portale libricorea.it si propone come finestra privilegiata su questo universo narrativo, offrendo agli appassionati l’opportunità di scoprire nuovi autori e contribuire alla diffusione della cultura coreana nel nostro Paese. In questo contesto nascono due iniziative pensate per chi ama leggere e vuole partecipare attivamente alla vita culturale del portale. Il primo contest permette di segnalare i romanzi coreani che si vorrebbero vedere tradotti in italiano, dando voce ai lettori e influenzando le scelte editoriali. Il secondo invita invece a scrivere recensioni sui libri coreani che hanno colpito di più, condividendo emozioni e riflessioni con la comunità di lettori. Partecipare è semplice e gratuito, e per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, le motivazioni più originali e le recensioni più appassionate potranno ricevere un premio speciale: uno smartphone Samsung Galaxy. Scopri di più e partecipa su libricorea.it/bbs/board.php?bo_table=news&wr_id=11 un’occasione unica per entrare in contatto con la letteratura coreana, lasciarsi ispirare dalle sue storie e diventare parte attiva della sua diffusione in Italia.

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Greta Viola pubblica il romanzo “Shine”

Greta Viola pubblica il romanzo “Shine”

Un urban fantasy ambientato a Los Angeles L’autrice Greta Viola pubblica “Shine”, un urban fantasy autoconclusivo, che intreccia elementi paranormali e sentimenti intensi. Ambientato in una Los Angeles dai toni cinematografici, il romanzo racconta l’incontro tra Camille Williams, giovane aspirante agente di polizia, e Shine James, un uomo dai poteri straordinari che lotta contro il proprio passato e la propria natura. Una festa in discoteca segna per sempre il destino di Cami: Shine la salva da una violenza imminente, per poi sparire dopo averle alterato i ricordi. Dieci anni dopo i due si ritrovano, entrambi nelle forze dell’ordine, e tra indagini oscure, omicidi inspiegabili e legami sempre più profondi, riaffiorano emozioni mai sopite. Quando una forza misteriosa inizia a mietere vittime, Camille, Shine e il loro superiore Dave Parrish si trovano coinvolti in una spirale di eventi che metterà alla prova le loro convinzioni, i sentimenti… e la loro sopravvivenza. “Shine” è un romanzo che affronta la vulnerabilità emotiva come punto di forza e l’amore come forza trasformatrice, in un intreccio che non rinuncia né alla suspense né alla profondità psicologica. Acquista il libro amzn.eu/d/0c4H2otq Greta Viola, originaria di Roma e classe '94, è diplomata al Liceo delle Scienze Umane e ha sempre coltivato la passione per la scrittura e le arti. “Shine” è il suo romanzo d’esordio, nato dal desiderio di raccontare storie intense, dove la magia si mescola alla realtà e i sentimenti non hanno paura di mostrarsi nella loro autenticità. Attualmente, sta lavorando a nuovi progetti narrativi, restando fedele alla sua passione per i personaggi complessi e le trame avvolgenti. Instagram: instagram.com/gretaviola_autrice Facebook: facebook.com/share/12EzQWV5DrC/ Tik Tok: tiktok.com/@greta_viola94

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ELISA MARTINEZ

Elisa era nata a Galatina nel 1905. Era la maggiore di otto figli di una famiglia benestante. La madre ebbe un ruolo determinante nella sua formazione umana e religiosa, le inculcò i sani principi della fede cristiana. Il padre ateo era contrario pure a battezzarla e fu convinto dalla famiglia. adolescente ebbe molti contrasti con il padre che la voleva educare ai valori laici. Il padre si oppose alla sua entrata in convento che poi avvenne regolarmente per l’intervento di alcuni parenti. Dopo il noviziato si stabilì in un primo momento a Chieti. Per una grave infezione polmonare fu rimandata a casa. Con l’aiuto di un vescovo locale in accordo con dei cardinali fondò un unione di suore il cui istituto fu riconosciuto come congregazione ufficiale. Fu la fondatrice delle figlie di santa Maria di Leuca. Nel suo apostolato si dedicò ai carcerati e alle madre nubili. Fece molti viaggi per diffondere la sua congregazione di cui divenne per anni madre superiora, fu sostituita solo nella vecchiezza. Dopo la morte fu sepolta nella casa genelazia delle figlie di leuca a Roma. Morì a Roma nel 1991. La cerimonia funebre si fece a Leuca davanti a un santuario. Papa Francesco ha riconosciuto le sue virtù. Il primo miracolo c’è stato nel 2023 quando è stata proclamata ufficialmente dalla chiesa beata. Spesso i genitori si oppongono alla vocazione dei figli specie se sono figli unici ma ogni figlio deve seguire la propria strada.

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Festa a sorpresa per il compleanno di Alex Baudo organizzata dalla sua miglior amica Moira Sorrisi

Festa a sorpresa per il compleanno di Alex Baudo organizzata dalla sua miglior amica Moira Sorrisi

Una serata indimenticabile ha celebrato il 63° compleanno di Alessandro Baudo, figura amata nel panorama romano, con una festa a sorpresa organizzata dalla sua storica amica Moira Sorrisi. L’evento si è svolto presso il rinomato ristorante “Nonna” di Ostia, noto per i suoi piatti tipici e l’atmosfera accogliente, trasformato per l’occasione in un palcoscenico di affetto e allegria. Tra gli ospiti, spiccavano nomi noti del mondo dello spettacolo e della televisione Jessica Rizzo, la celebre pornostar italiana, accolta con entusiasmo dai presenti, Carlo Senes, conduttore e giornalista di Canale 10, sempre brillante e coinvolgente, Maria Monsé, attrice e conduttrice televisiva italiana, Moira Sorrisi, conduttrice e opinionista, regista della serata e anima dell’evento. A rendere l’atmosfera ancora più speciale, il pianista Domenico, che con le sue note ha accompagnato la cena e i momenti più emozionanti della serata, regalando un sottofondo musicale che ha reso tutto più magico. Gli invitati hanno potuto gustare un’abbondante selezione di piatti tipici della cucina romana, preparati con cura dallo staff del ristorante. Il momento clou è stato il taglio della torta, un capolavoro di dolcezza offerto da Arianna, conduttrice del programma “Dolci che Passione” in onda su Canale 10, che ha voluto omaggiare Alessandro con una creazione unica. Tra brindisi, sorrisi e abbracci, la festa ha celebrato non solo un compleanno, ma anche l’importanza dell’amicizia e della condivisione. Alessandro Baudo ha ringraziato tutti con commozione, visibilmente emozionato per l’affetto ricevuto. Articolo: Dott.ssa Mietto Elisa Dirigente del servizio: Dott. Salvo De Vita Supervisore e Resp. Pubblicazione: Ufficio Stampa e Produzioni MP Distribuzione: Urban Dream di Mietto Elisa

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Khris apre l’R&B italiano contemporaneo

Khris apre l’R&B italiano contemporaneo

In Italia, il soul e l’R&B non hanno mai davvero trovato casa: troppo americani per il mainstream, troppo laterali, intimi e sofisticati per un mercato veloce, dominato da playlist e ascolti mordi-e-fuggi. Ma oggi qualcosa si muove. E Khris – cantautrice e performer indipendente originaria di Cuneo – è una delle poche voci femminili che, senza imitare le grandi icone internazionali, sceglie di abitare l’R&B con una lingua, un’estetica e un’urgenza totalmente proprie. Dopo anni trascorsi tra il circuito underground e il lavoro come corista e ballerina, l’artista piemontese dall’animo cosmopolita torna alla musica con un’identità precisa e libera da logiche algoritmiche. Il suo primo EP, in arrivo nei prossimi mesi, raccoglie quattro brani già pubblicati – “Ali d’acciaio”, “Brucia il tempo”, “Diamante” e “Il disco gira” – che compongono un racconto unitario. Non si tratta di tentativi isolati, ma di un progetto che segna un posizionamento netto: portare il genere dentro la realtà italiana, con la voce di una donna che racconta sé stessa. Nei suoi testi c’è la maternità che cambia tutto (“Ali d’acciaio”), l’ansia che stringe lo stomaco in un tempo sempre più veloce (“Brucia il tempo”), il coraggio delle donne e l’identità imperfetta che diventa cifra ed espressione personale (“Diamante”), e la voglia di ripartire quando tutto sembra fermo (“Il disco gira”). Frammenti di vita trasformati in musica, in un momento in cui il pop nazionale oscilla tra TikTok e indie malinconico e dove l’R&B, a livello globale, è tornato centrale con artisti come SZA o Victoria Monét. L’elemento che più definisce il percorso di Khris è la coerenza: quattro singoli che non nascono per aderire alle aspettative del mercato, ma per portare avanti un discorso. In Italia, sin da primi 2000, l’R&B è stato spesso solo citazione marginale. Un registro preso in prestito: qualche riferimento sonoro, un’intonazione di matrice soul nei ritornelli, un beat che “fa black music” ma senza l’anima del genere. Raramente è stato adottato come linguaggio pieno, radicato, coerente. Il risultato? Canzoni che suonano R&B, ma non parlano come l’R&B. Manca spesso il contenuto, il vissuto, l’urgenza di dire qualcosa con quel suono. Khris fa un’altra scelta. Non prende in prestito nulla: adotta e vive quel linguaggio. Non lo adotta come ornamento alla sua musica, ma come forma espressiva naturale dei suoi pezzi, capace di raccontare in italiano emozioni, corpo, maternità, ansia, lentezza, imperfezione. Le sue canzoni non “fanno R&B”. Lo sono: nella struttura musicale, nella vocalità, ma soprattutto nella funzione narrativa ed emozionale. Khris ne fa un modo per dire le cose oggi, qui, con la propria voce. Con la stessa naturalezza con cui scriverebbe una lettera, ma con la carezza avvolgente del beat e il colore unico del suo timbro. Il suo primo EP raccoglierà questi capitoli e li condurrà più avanti, verso la loro compiutezza. Non tanto un debutto, quanto un posizionamento: la scelta di stare dentro a un genere che qui non ha mai avuto casa, e di farlo con un’identità femminile e indipendente. Indipendente come la squadra che ha seguito e curato tutti i suoi lavori: RKH Studio di Torino con Roberto Chetti, il producer Safe, Manuel Mosso alle registrazioni e master, la coreografa Lucrezia Rossi, le fotografie di Laura Atzeni. Un collettivo che ha dato vita a un immaginario coerente fatto di movimento, introspezione e carattere. «La mia musica è un rewind – dice – un modo per fermarsi, ballare, respirare e riscoprire un po’ di semplicità.» Il personaggio è tutto fuorché costruito: Khris non è un prodotto, è un processo. E si sente. È cresciuta con Lauryn Hill, Beyoncé e Janet Jackson, ha lavorato nel circuito underground italiano, si è fermata quando il sistema non le permetteva di essere vera. E adesso, ha deciso di farsi sentire. Non per dimostrare qualcosa. Ma per riprendersi il suo spazio. Khris porta in Italia una voce femminile che colma un vuoto culturale. Non un revival, non un ricordo romanticizzato: un linguaggio per raccontare il presente, in italiano, con un’identità chiara e riconoscibile. Non si allinea a mode o classifiche, le ignora consapevolmente. E in un momento in cui la musica italiana sembra aver perso le sue zone grigie – quelle dove si può essere fragili, dolci, complessi, non performanti – lei ne rivendica la centralità. La mappa sonora di Khris, una narrazione in quattro atti: “Ali d’acciaio”, il brano più intimo. Scritto per la figlia, è un R&B contemporaneo ed elegante in cui la voce di Khris diventa lo spazio in cui la paura si trasforma in speranza. «Indosso ali d’acciaio, le terrò qui per te» canta, raccontando quella capacità – tipicamente femminile – di reggere il mondo proteggendo chi si ama. “Brucia il tempo” è invece la sua dichiarazione più politica. Parla della società che corre, dei pensieri scritti senza pensare sui social, della mancanza di empatia. «Un secondo, un minuto, un’ora… al diavolo la fretta. Brucia il tempo sulla tua strada.» È un invito a prendersi tempo per capire cosa stiamo vivendo davvero. In un’Italia che consuma contenuti e persone alla velocità di uno scroll, “Brucia il tempo” è la compagna sonora ideale per chi ha scelto di non tenere il ritmo, ma il respiro. Con “Diamante” Khris mette al centro il tema della forza delle donne e dell’identità, e lo fa con una scrittura limpida e affilata. «Lei è diamante, il colore rosso in un film bianco e nero.» È una dedica all’universo femminile, alla fragilità come valore, alla forza che nasce dalle crepe, alla libertà di essere sé stessi anche quando si sbaglia. È anche il suo brano più cinematografico, quello che più ricorda la sensibilità R&B internazionale: linee vocali pulite, produzione essenziale, parole che restano sottopelle. Infine, “Il disco gira”, chiude il cerchio e riapre il futuro. È una canzone sulla ripartenza, ma senza nessun tipo di retorica. Il ritmo è contagioso, il messaggio netto: tornare a muoversi, a sentire, a credere nel proprio battito. «Il mio corpo si muove, è solo un’altra nota ma il disco gira»: non è solo una frase, è un modo di stare al mondo. Nei suoi brani c’è il calore delle produzioni anni 2000 e la consapevolezza di chi ha vissuto il silenzio e la fatica del ritorno. Khris non è un nome nuovo, ma è nuova la sua urgenza. Oggi, in un mercato musicale in cui tutto sembra già detto, lei sceglie la semplicità come tratto distintivo. Come modo per farsi ascoltare davvero. E in un Paese che spesso fatica a riconoscere l’R&B come linguaggio possibile, lo riporta dove deve stare: dentro la realtà, nelle storie comuni, nel cuore di chi ascolta. Perché, come lei stessa dichiara, «A volte la musica fa bene, altre fa male. Ma se smetti di sentirla, smetti anche di sentirti vivo.»

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UNA VISIONE PRE ONIRICA

UNA VISIONE PRE ONIRICA

Ieri notte, prima che Morfeo mi accogliesse tra le sue braccia, ho avuto una visione, un bagliore dell'avvenire. Ho visto un mondo senza catene, senza il gelido respiro del dominio, un mondo dove il concetto di povertà è stato dimenticato, un mondo dove i nostri corpi non sono più logorati dalle malattie, ma soprattutto ho visto un mondo dove nessun essere umano ha la presunzione di ergersi sopra un altro, dove non esistono ne troni ne la presunzione di chi si crede superiore perché ha un conto in banca gonfio di soldi o perché si ritiene figlio di un Dio. Il paganesimo antico ci insegna che un altro mondo è già qui, in attesa di essere evocato dalla nostra volontà collettiva che costituisce la mappa per raggiungerlo. Chissà se prima di morire riuscirò a vedere realizzata questa utopia, non lo so ma so che vale la pena lottare e sognare e che questo mondo capitalista – monoteista un giorno diverrà un brutto ricordo.

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Conversazione sul tema "Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda"

Conversazione sul tema "Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda"

Giunge alla XXXI edizione la giornata di studi sul periodo napoleonico, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” e dal Centro studi “Gioacchino e Napoleone” denominata “Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda”. Tale periodo, definito dallo storico calabrese Umberto Caldora come "decennio francese", è stato oggetto di incontri ai quali hanno partecipato autorevoli studiosi, che, nel corso di tali appuntamenti, hanno avuto modo di analizzare, e quindi far conoscere, diversi aspetti del periodo argomentato. Nel corso della nuova edizione sarà analizzato il tema “Gioacchino e Giuseppe Binda: una collaborazione che viene da lontano”. La nuova edizione registra la presenza, in qualità di relatore della ricercatrice toscana Elena Pierotti. La conversazione, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì 13 ottobre.

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Prevenzione dei rischi in magazzino: normative e best practices

Prevenzione dei rischi in magazzino: normative e best practices

In questo articolo porremo il focus sulle misure di prevenzione dei rischi presenti nel settore logistico e in particolare in magazzino. La sicurezza nei magazzini logistici è fondamentale per garantire la salute dei lavoratori e l’efficienza operativa. In Italia, il settore logistico è regolamentato da normative specifiche che impongono misure preventive e protettive per ridurre i rischi associati alle attività di magazzino. gruppoerrepisrl.com/blog/prevenzione-dei-rischi-in-magazzino-normative-e-best-practices/

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Guerra e bambini: tra traumi, resilienza e speranza

Guerra e bambini: tra traumi, resilienza e speranza

La guerra è una delle esperienze più devastanti che un essere umano possa vivere. Se già per gli adulti comporta sofferenze indicibili, per i bambini rappresenta una ferita che segna l'intera esistenza. L'infanzia, che dovrebbe essere il tempo dei giochi, dell'apprendimento e della scoperta, si trasforma improvvisamente in un periodo di paura, privazioni e perdita. I conflitti armati, che purtroppo continuano a segnare diverse aree del mondo, privano milioni di bambini del diritto fondamentale a crescere in un ambiente sicuro. Oggi viviamo, anche se indirettamente, diversi conflitti e capire bene cosa significhino per un bambino è diventato imperativo per il bene dell'intera umanità. Continua a leggere su graziellaparadisi.it/blog/infanzia/articoli/guerra-e-bambini-tra-traumi-resilienza-e-speranza

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