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AMMINISTRAZIONI

Il mondo del lavoro non è mai rilassante. Ci sono sempre incombenze, ostacoli, problemi. Spesso quando la tensione è alta sentiamo il bisogno di pensare alla pensione. L’unico vantaggio è la remunerazione che ci serve per andare avanti, vivere, fare viaggi, goderci la vita privata. Alcuni lavori sono stimolanti, importanti altri sono ripetitivi e noiosi. Ogni giorno ci troviamo davanti alle solite mancanze, ai soliti disservizi: sciopero dei mezzi, dei taxi, problemi con la rete, problemi con i colleghi, con il traffico. Ogni volta dobbiamo mediare, arrivare a compromessi, rivedere le nostre posizioni per raggiungere una tregua. Ci capitano colleghi facilmente irascibili, dirigenti esigenti, segretarie fanatiche, colleghi indiscreti. Spesso alterniamo periodi di calma e stasi a periodi turbolenti. Di fronte alle insinuazioni rimaniamo male. Certe volte ci costa fatica recarci al lavoro, vorremo cambiare lavoro ma poi vediamo che gli amici hanno gli stessi problemi in altri ambienti. Nel mondo del lavoro c’è competizione, rivalità. Ci rassegniamo al nostro ruolo. Ci mettiamo al lavoro con impegno evitando attriti e pettegolezzi. Ci mettiamo da parte impassibili, senza far trapelare il nostro sdegno e disappunto. Spesso torniamo a casa intristiti per i velati insulti dei colleghi, ma fa parte del gioco. Negli ultimi tempi si notano comportamenti scorretti anche nelle amministrazioni dei vari enti. Ci sono giovani ragazze impiegate che fanno battute ironiche, che ostentano la loro preparazione, che mostrano abiti firmati, che infieriscono con frasi pungenti. Spesso raccontano cose private. Andando in amministrazione andiamo incontro a commenti idioti, battute salaci, occhiate oscene. Ci scrutano per criticare il nostro abbigliamento. Assistiamo a comportamenti sopra le righe. Le ragazze impiegate si mostrano superiori. Se poi chiediamo spiegazioni per qualcosa ci guardano in modo ironico come se noi fossimo degli idioti privi di senno solo perché non abbiamo compreso nell’immediato alcune procedure. Certamente loro sono del ramo mentre magari noi proveniamo da altri dipartimenti che si occupano di altro. Se ci sono ragazzi impiegati la situazione è diversa, c’è un minimo di rispetto. In amministrazione troviamo comportamenti rigidi, austeri. Se ci ammaliamo sono pronte alcune donne pure a sparlare di noi, della nostra malattia. Per evitare rimproveri, disfatte alla fine comunichiamo solo per email evitando di comparire, tanto gli atteggiamenti sono sempre gli stessi, segnati dal distacco e dalla indifferenza oltre purtroppo dalla ironia.

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FARMACI GENERICI: TRA FALSI MITI FALSE VERITA’ ED IMPRECISIONI. (1)

FARMACI GENERICI: TRA FALSI MITI FALSE VERITA’ ED IMPRECISIONI. (1)

Qualche cosa l’avevo già anticipata qui e potrebbe essere utile leggerlo o rileggerlo per chi lo avesse già fatto a suo tempo: ilgeneegoista.blogspot.com/2023/01/gmp-queste-sconosciute-ed-i-generici.html . Mi viene in mente una conversazione telefonica avuta un paio di giorni fa con un carissimo amico che mi faceva notare come, chiedendo al proprio medico di base se avesse notato una qualche differenza tra il classico farmaco “griffato” ed il suo equivalente generico, la risposta fu uno sconcertante…BOH??? Il che a casa mia equivale ad un non lo so e la cosa non mi stupisce affatto dal momento che di media, parliamo di cose che un medico, anche se nota, non segnala (quasi) mai e con lui anche la maggior parte dei pazienti. Eppure il monitoraggio e la rilevazione della relativa risposta farmacologica rientra tra i parametri di una corretta applicazione delle “regole” di farmacovigilanza (walshmedicalmedia.com/open-access/generic-pharmaceuticals-is-pharmacovigilance-required-2329-6887-2-e124.pdf), e quindi, dando per buona l’interiezione, lascio che ognuno tragga le le proprie iniziali considerazioni. Ma andiamo con ordine. Come nacque l’industria dei farmaci generici?... Il post completo può essere letto qui: ilgeneegoista.blogspot.com/2023/10/farmaci-generici-tra-falsi-miti-false.html

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Convegno "Pensiero tecnico e capitalismo. Riflessioni sull'evoluzione di una relazione comp

Convegno "Pensiero tecnico e capitalismo. Riflessioni sull'evoluzione di una relazione comp

Comunicato stampa pubblicato dal Centro di Ricerca sulla Fiscalità Etica presso l'Università Europea di Roma. Giovedì 28 settembre 2023, nel magnifico contesto della Casina di Pio IV all'interno dei Giardini Vaticani, sede della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, si è svolto il convegno Pensiero tecnico e capitalismo. Riflessioni sull'evoluzione di una relazione complicata. Scopo dell'iniziativa: avviare un dibattito sull’evoluzione e il futuro della società umana in relazione agli effetti dell’accelerazione esponenziale della tecnologia combinata con le attuali forze e regole del capitalismo. Siamo di fronte all'ineluttabile affermarsi dell'era della Tecnica, e del pensiero tecnico su quello dell'uomo? L’evento è stato organizzato dall’Università Europea di Roma e dall’Università Vita-Salute San Raffaele con il patrocinio della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e del Ministero della Difesa. Il mondo avanti a noi si trasforma sempre rapidamente e profondamente, plasmato dalla relazione tra tecnica, capitalismo e tecnologia. In particolare, da come tecnica – intesa come pensiero tecnico – e capitalismo si interpretano reciprocamente: come l’una determina l’altro e viceversa. L’impressione è che l’evolversi di questa relazione abbia condotto alla mutazione del rapporto gerarchico fondante lo sviluppo dell’umanità, trasformando l’ordine ‘uomo – tecnica – natura’ in ‘tecnica – uomo – natura’. Innescando di conseguenza un progressivo decadimento civile dell’economia di mercato e dell’uomo e un aumento delle disuguaglianze. Tutto ciò, paradossalmente, nonostante gli incredibili progressi e risultati conseguiti dalla scienza e dalla tecnologia. Pensare di riequilibrare questi rapporti e relazioni agendo esclusivamente sul fattore ‘tecnologia’, regolandola con codici etici, vincoli etc., è realistico? Se fosse necessario cambiare prospettiva per riconcepire a monte il rapporto tra tecnica e capitalismo? Se invece di inseguire la tecnologia per regolamentarla, l’uomo se ne servisse per retroagire sulla tecnica e di conseguenza sulle distorsioni del capitalismo? Con l’obiettivo di avviare la costruzione dal basso di una società in cui la ricchezza sia prodotta e redistribuita con maggiore giustizia. Intelligenza artificiale integrata con la tecnologia dei registri bloccati, i software blockchain; quindi contratti intelligenti e oracoli, guidati dal pensiero umano potrebbero indirizzare il capitalismo verso una nuova economia civile e ambientale, nel senso continuamente ribadito da Papa Francesco? Questi i quesiti e i temi affrontati durante i lavori del convegno moderato dal direttore de La Stampa Massimo Giannini. «Il nostro futuro è una gara tra il potere crescente della nostra tecnologia e la saggezza con cui la utilizziamo. Facciamo in modo che vinca la saggezza» (Stephen Hawking, 2018, cit.). Di seguito l'elenco dei relatori protagonisti del dibattito, in ordine di intervento: Vittorio Emanuele Falsitta Direttore Scientifico del Centro di Ricerca sulla Fiscalità Etica nell’Università Europea di Roma, ove già Straordinario di Diritto Tributario, con la relazione Sulla tecnologia che concepisce il capitalismo Ovvero, Sopra il pensiero dell’uomo che pensa il pensiero tecnico Ernesto Maria Ruffini Direttore dell’Agenzia delle Entrate, con la relazione Intelligenza umana della macchina, intelligenza artificiale dell’uomo? Stefano Zamagni Professore Ordinario di Economia Politica nell’Università di Bologna, già Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, con la relazione Perché la trasformazione digitale in atto è sfuggita di mano alla logica capitalistica? Quali rimedi alla odierna crisi di pensiero? Riccardo Pozzo Professore Ordinario di Storia della filosofia nell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, con la relazione Infrastrutture e servizi sociali La dimensione sociale dell’innovazione I lavori del Convegno sono stati aperti con lettura di un messaggio di saluto di S.E. Card. Matteo Maria Zuppi (Presidente della Conferenza Episcopale Italiana) e dai saluti in presenza di Miguel Gotor (Assessore alla Cultura di Roma Capitale), P. Amador Barrajón Munoz, L.C. (Magnifico Rettore dell’Università Europea di Roma), Enrico Gherlone (Magnifico Rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele). Per maggiori informazioni scrivere a crfe@unier.it Comunicato stampa pubblicato dal Centro di Ricerca sulla Fiscalità Etica presso l'Università Europea di Roma

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L’eclettico Dj Dario Peruzzo all’evento nazionale del MEI

L’eclettico Dj Dario Peruzzo all’evento nazionale del MEI

Il 7 ottobre l’artista si esibirà a Faenza Il poliedrico Dj Dario Peruzzo, talento nascente della techno nel panorama nazionale, si esibirà sabato 7 ottobre dalle ore 19:00 presso il parco area Salesiani a Faenza, ospite dell’atteso MEI, evento ormai storico di portata nazionale con una imponente risonanza mediatica. L’artista, per conto del format Anno Zero e insieme ai Bodam Project, farà sfoggio di tutto il suo estro rivolto soprattutto ai giovani amanti della sperimentazione sonora. La serata sarà un mix di techno, house e melodica, con ingresso gratuito e si protrarrà sino a tarda notte. Dario Peruzzo è un Dj techno di grande sensibilità artistica, con un senso dell'avanguardia musicale unico che ha sempre sognato di suonare all'estero, in particolare nei paesi del nord Europa. Dj classe 1995, attento sin dall’adolescenza alle nuove tendenze musicali, ha preso in mano il primo mixer per gioco, e composto le prime tracce inedite per passione. Creatore di poesia melodica, scrittore di libri da migliaia di copie e compositore, prende la via del suono sin dai primi anni del liceo, all’insegna della musica house ed elettronica. Dario fino ad oggi si è esibito in diversi live club romagnoli tra cui: Le Château (Castrocaro Terme), Lumina Club, Caffè del Viale e molti altri. Instagram: instagram.com/darioperuzzomusic/ Listen: linktr.ee/djperuzzo Web Site: darioperuzzo.com

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VivoLab è nata dalla fusione di 11 strutture per offrire al territorio diagnostica avanzata e servizi

VivoLab è nata dalla fusione di 11 strutture per offrire al territorio diagnostica avanzata e servizi

Novità Sanità nel Levante Ligure: inaugurata lo scorso venerdi, 29 Settembre, l'undicesima sede di VivoLab che vanta 106 professionisti tra medici, biologi, infermieri e amministrativi Dalla fusione di 11 strutture sanitarie, presenti da 30 anni nel Levante Ligure, nasce VivoLab un polo di centri convenzionati con le Asl locali, con oltre 106 professionisti di cui 50 medici, 10 tecnici di radiologia, 8 biologi e il resto tra infermieri e amministrativi. Delle 11 sedi, quella di Chiavari appena inaugurata (29 settembre), mette a disposizione apparecchiature di ultima generazione, come la risonanza magnetica ad alto campo, in linea con le piu’ avanzate strutture ospedaliere, ma offre anche nuovi servizi a domicilio come la radiologia digitale che permette di eseguire immagini radiologiche a soggetti impossibilitati a raggiungere l’istituto. Tra le specializzazioni va citata anche la medicina del lavoro: sono 1900 le aziende assistite dai centri - ora chiamati Vivolab - che dagli anni ‘90 supportano società sia liguri sia del basso Piemonte. "L’obiettivo di concertare sotto un unico nome e cioè “VivoLab” tutte le nostre realtà - commenta il Dot. Circella Giovanni - è quello di offrire in modo più efficace, ma anche più capillare ed esteso, il nostro servizio al territorio. Da una parte i nuovi bisogni della società con soggetti fragili in aumento, e dall’altra i traguardi della medicina moderna, ci hanno spinto a innovare le modalità con cui offriamo i nostri servizi. Vivolab rappresenta una raccolta di singolarità, specificità e professionalità già fortemente radicate nel Levante Ligure: 8 centri per la diagnostica e ambulatori e 3 laboratori di analisi, che oggi si fondono. Ci auguriamo che unendole tutte sotto un unico cappello e con un’unica logica organizzativa, si abbia un impatto positivo sulle liste d'attesa, facilitando e velocizzando la prenotazione degli esami da parte dei pazienti". Le 11 sedi sono dislocate a Rapallo, Lavagna, Sestri Levante, Cicagna e Chiavari. Dalla diagnostica per immagini all'ambulatorio medico specialistico (neurologia, cardiologia, dietologia, ortopedia, otorinolarigoiatria…). alle cure a domicilio, Vivolab rappresenta un passo avanti nel fornire assistenza sanitaria di qualità per tutti e accessibile anche a chi risiede fuori regione), ma che soggiorna spesso in Liguria. Nei nostri poliambulatori medici vengono eseguite visite di medicina dello sport e nella sede di Chiavari è previsto un primo soccorso ortopedico. “Noi offriamo un servizio utile a integrare l'offerta degli ospedali. Grazie ai nuovi investimenti in apparecchiature di diagnostica avanzata dice il Dott. Estienne Marco la gamma di servizi proposti dalle strutture sanitarie del nostro gruppo si amplia con l’inserimento di una nuova risonanza magnetica ad alto campo, ma anche macchinari più "ordinari" come la radiologia tradizionale: oggi da noi diventa possibile fare esami esponendo il paziente a una minor dose di raggi. A domicilio possiamo effettuare radiografie in digitale: le immagini fatte al paziente, vengono trasmesse nei nostri centri e valutate immediatamente dal medico che le referta. Un servizio prezioso se si deve spostare un paziente allettato con patologie spesso gravi. Resta uguale invece l’attenzione alla persona e il servizio di cura del personale sanitario su cui i nostri pazienti possono contare. Le persone nelle nostre sedi troveranno sempre assistenza e disponibilità da parte di medici, tecnici e infermieri per accogliere le loro richieste e i loro bisogni”. Per quanto riguarda la medicina del lavoro, oltre a gestire infermerie aziendali, Vivolab col proprio personale segue oltre 1900 tra piccole e grandi società per fare esami ematochimici, audiometria, spirometria, vision test ed esami tossicologici. Inoltre i medici affiancano anche gli imprenditori nell’attività di sensibilizzazione sulle tematiche della salute e della sicurezza sul lavoro. Vivolab è controllata da PureLabs SpA, Holding di Investimento nel settore della diagnostica clinica avviata su iniziativa del fondatore Nino Lo Iacono a cui hanno aderito famiglie imprenditoriali di elevato standing, family office e holding di partecipazioni, fra cui è possibile citare Boutique Italia (a sua volta partecipata da Banca Patrimoni Sella), Marcap, Mazal Capital, Kayak e Yellow Holding (Gruppo Acerbis).

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Serie di conversazioni organizzate dal Circolo Culturale “L’Agorà” sui trasporti

Serie di conversazioni organizzate dal Circolo Culturale “L’Agorà” sui trasporti

Il prossimo 3 Ottobre sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”sul tema “Sistema dei trasporti nello Stretto: quale futuro?”. Il sodalizio culturale reggino organizza una serie di incontri sulle tematiche inerenti allo scalo aeroportuale “Tito Minniti”, alle strade ferrate, al trasporto marittimo, al ponte sullo Stretto.Questi i temi che faranno parte del palinsesto di ottobre nelle giornate del 3, 10, 17 e 24. Trasposti ed infrastrutture saranno al centro di una serie di conversazioni, nel corso delle quali saranno analizzati da vari intervenuti che si susseguiranno nei quattro incontri organizzati dal Circolo Culturale “L’Agorà”. Ad aprire questa full immersion, sarà l’onorevole Fortunato Aloi che tratterà la situazione dell’aeroporto “Tito Minniti”. L'Aeroporto dello Stretto rimane sempre al centro del dibattito cittadino.Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino,sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da martedì 3 ottobre.

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Giordano Amici cattura il disagio delle dipendenze in "Lara"

Giordano Amici cattura il disagio delle dipendenze in "Lara"

Giordano Amici, il cantautore romano noto per la profonda emozionalità della sua penna e la vibrante incisività delle sue interpretazioni, torna a penetrare il cuore degli ascoltatori con "Lara" (PaKo Music Records/Believe Digital), il suo nuovo viaggio oltre le note che scava nell'animo umano gettando uno sguardo coraggioso sull’oscurità delle dipendenze. Scritto dallo stesso artista con la fine sensibilità che permea e avvolge ogni sua opera e plasmato dalle mani esperte del produttore Alessandro Di Somma, che ha saputo tessere il perfetto connubio tra melodia e testo, "Lara" si innalza come un capolavoro di verità sul disagio adolescenziale, scolpendo tra le rocce dell'esistenza le sfumature più cupe di un cammino di crescita in continua evoluzione. Affrontando con incalzante urgenza e disarmante delicatezza la tematica della tossicodipendenza giovanile, Giordano Amici proietta nell’abbraccio del pop-rock un raggio di luce destinato a risvegliare le coscienze, svelando le ombre nascoste nei cuori dei giovani di oggi, una gioventù che combatte quotidianamente con demoni invisibili e, per questo, sempre più inquietanti. «Lara stacca un biglietto per un mondo immaginario, mentre fissa un muro a testa all’insù con il naso ancora sporco di bianco»; «Lara consuma sogni con la dipendenza, apre porte alla prigione della triste realtà»: un vivido quadro dai tratti struggenti che si fonde con una tela melodica in grado di creare e trasmettere un'atmosfera governata da profondo turbamento. Un viaggio tra le tenebre interiori, in cui la lotta tra illusione e realtà consuma dentro, lasciando cicatrici impalpabili, ma profondissime, sull’anima di chi, non trovando atri rifugi, si addentra nel tunnel delle dipendenze in cerca di ascolto, accoglimento, in cerca di un riparo da quel silente frastuono che pare spesso ingovernabile. «Per una dose lei regala il suo corpo, Lara sulla pelle ha i segni di quei tanti sconosciuti, ma questo in fondo a Lara non interessa, la sua amica è nella tasca dei jeans»; parole che nella loro crudezza, rivelano il bisogno di fuga, l'accettazione della sofferenza e la rassegnazione al dolore. Stati interiori che emergono come elementi centrali di una narrazione che esplora il lato più torbido delle dipendenze, il prezzo da pagare per quel legame morboso e disfunzionale che si instaura con le sostanze. “Lara” non è semplicemente una canzone: è il simbolo di una generazione che vive in un mondo sempre più complesso e competitivo, un'esperienza profonda che svela tutte le sfumature di «un viaggio senza meta che spegne (…) sensi lenti», sensi intorpiditi dagli abusi, annebbiati dalla droga e dall’alienazione, dal distacco dalla realtà, invitandoci a riflettere sull’importanza di andare oltre le apparenze, oltre i pregiudizi, oltre le facili condanne. Un cammino tra le tenebre verso la luce, un inno di rinascita e riscatto che invoca una fiamma di guarigione per chiunque si trovi intrappolato in situazioni simili. Un grido di allarme, una denuncia sociale, una testimonianza di solidarietà verso chi soffre di dipendenze, ma anche un messaggio di speranza e di incoraggiamento a non arrendersi, a lottare per liberarsi dalle catene delle droghe ritrovando il senso della vita. Con "Lara", Giordano Amici non solo fotografa e cattura le emozioni in versi incisivi e commoventi, ma le amplifica su un arrangiamento musicale coinvolgente, unendosi in un canto di profonda risonanza. “Lara” è un'ode alla vulnerabilità e alla forza interiore, un appello appassionato a non fuggire dai mostri invisibili che oscurano la realtà, ma a lottare per la propria liberazione, spezzando per sempre le catene della propria prigione interiore, come suggerito dalle liriche conclusive del pezzo - «bianche righe che col tempo come lame spezzerai». "Lara" ci ispira a perseverare nella nostra lotta per la libertà e l'autenticità, risuonando come un encomio alla resilienza e alla determinazione umana.

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BIANCOFIORE : questa non è Ibiza

Il dramma dei migranti che in questi giorni ha avuto un’impennata insostenibile, mettendo a dura prova il primo fronte di accoglienza nell’isola di Lampedusa. Questa situazione ha scosso tutto il mondo politico nel cercare una soluzione. Ma a battere tutti è stata la rappresentante del gruppo parlamentare di civici d’Italia, che propone una soluzione a dir poco “colorita” e... homosaccens.it/biancofiore-questa-non-e-ibiza/

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L'Europa delle scienze e della cultura - All'Osteria Beltrame di Spresiano con Borghi d

L'incontro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura promosso da Borghi d'Europa a Spresiano, presso l'Osteria Beltrame, si è aperto con una intervista al Vice Sindaco e Assessore al Turismo, Roberto Fava. Nel suo intervento Fava ha ripercorso la storia di Spresiano ed ha efficacemente descritto la vivacità del tessuto economico ed associativo, le opportunità nel settore turistico. La serata ha avuto come tema la presentazione del Percorso Internazionale Aquositas,le Vie d'Acqua, che si snoda da anni lungo le rive della Piave. Il tema enogastronomico (il pesce d'acqua dolce), è stato interpretato da Laura e Samuele in collaborazione con la Itticoltura Tonini di Alessio Tonini (Saletto di Piave). Il menù ha proposto un antipasto di sarde in saor (da una antica ricetta familiare) e di trota salmonata affumicata in crostino. Le cozze in guazzetto con feta greca hanno chiuso il primo capitolo della serata. Il primo (spaghetti al granchio blu), ha sorpreso i commensali, che hanno potuto degustare il Sorbetto al Maracujà della Gelateria l'Albero di Maserada. Il filetto di persico spigola in crosta di patate ha continuato l'incontro a convivio, che si è chiuso con una fregolotta fatta in casa servita con Grappa artigianale. I vini dell'Azienda Agricola Col Miotin ( soprattutto il vino col fondo e il brut) hanno accompagnato il desinare, che ha conosciuto anche il pinot grigio di Italo Cescon,Artigiano del Vino. Antonio Bottega , patron di Col Miotin, è arrivato alla serata nonostante fosse in piena vendemmia, quasi a sottolineare l'attaccamento e l'interesse per Laura e Samuele. I giornalisti e i comunicatori intervenuti hanno raccontato le storie di un percorso informativo che conoscerà a novembre un'altra tappa a Spresiano sul tema delle carni e dei salumi. Alice e Massimo (Macelleria da Massimo ) forniscono abitualmente l'Osteria Beltrame : l'idea è quella di realizzare un incontro con le carni e i salumi del Friuli Occidentale, in una sorta di viaggio del gusto leggendario. Le ricette raccolte nel corso delle iniziative conosceranno la pubblicazione nel Blog Gusti Vari... di Giallo Zafferano (Mondadori Media). La serata ha conosciuto anche l'intervento di Cristian Bertoncello (Associazione Nostrano del Brenta), che ha raccontato la storia avvincente : " Una tradizione lunga 5 secoli del Nostrano del Brenta i documenti storici registrano che le prime coltivazioni di piante di tabacco nel XVI secolo nel monastero dei frati di Campese di Bassano del Grappa (VI), Già nel tardo 500 si cominciano a produrre i primi sigari. Inoltre trà il 700 ed il 900 la diffusione dei sigari fatti con Tabacco Nostrano è tale da rappresentare la fonte principale, talvolta l'unica fonte di sostentamento per la comunità del Canal di Brenta. Spesso la storia del Tabacco Nostrano è fatta di clandestinità e contrabbando di decreti imperiali ,attraverso quattro dominazioni diverse. Soltanto nel 1763,dopo quasi due secoli di lotte i rappresentanti della Repubblica concedono il privilegio agli agricoltori di coltivare il tabacco . Tuttavia il sigaro Nostrano del Brenta antenato di quello che sarà il DOGE, è già conosciuto ed apprezzato dai signori della nobiltà veneziana. " Genny, della Torrefazione Caffè Oselladore di Rossano Veneto (Vicenza), ne ha ripercorso la storia. "Torreffattori dal 1963. Le migliori qualità di caffè, le migliori miscele, 50 anni di esperienza. vi permetteranno di assaporare straordinari caffè."; "La nostra azienda è composta da un team per la maggioranza di donne. Il gusto e la scelta del bello è specialmente donna... Ogni anno il nostro team cresce creando nuovi prodotti e nuove combinazioni enogastronomiche dal sapore esclusivo. " Così l'azienda si esprime nell'area della regalistica e dei cesti, con una scelta delle migliori aziende artigianali del Paese.

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Fabio Verdi vince domina il GP di Baku e riapre il mondiale tornando in vetta alla classifica!

Fabio Verdi ha dominato il GP di Baku, sia in sprint, che nel gran premio ufficiale. Cosi facendo, grazie ad un Raffaele Ciavarella in difficoltà, balza nuovamente in vetta alla classifica, a pari punti perfettamente con Raffaele Ciavarella. Ecco la classifica piloti aggiornata dopo Baku: f1leghecodemasters.com/classifica-piloti-lega-esports-b/

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