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Il rifugio

Ci nascondiamo per non manifestare il nostro essere , per tutelarci dal pensiero altrui e dalla propria consapevolezza. Qui posso nascondermi facendomi conoscere .

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Gheddi & Beatnetti sfidano il rap contemporaneo con l'album "VO.TO"

Gheddi & Beatnetti sfidano il rap contemporaneo con l'album "VO.TO"

Dopo essersi conosciuti nel 2022 durante la registrazione di "CALVARIO" e "TORINO MUGSHOT" all'Heed Studio, Gheddi, rapper ligure stabilitosi a Torino, e Beatnetti, beatmaker torinese, hanno deciso di unire le forze per creare un disco che rappresenta non solo le loro città di origine, Volvera e Torino, ma anche un patto artistico e personale. Il titolo dell’album, “VO.TO”, racchiude questi significati, enfatizzati ulteriormente dalla copertina che ritrae i due artisti vicini, simbolo del legame indissolubile che li unisce. “VO.TO” è un itinerario musicale tra sonorità classiche e rime taglienti, che non teme di affrontare argomenti scomodi e di contrapporsi alle tendenze mainstream. Il disco nasce spontaneamente dalla collaborazione e dall'amicizia tra Gheddi e Beatnetti, membri rispettivamente delle crew OTC e PNC. Insieme, hanno creato un progetto che si caratterizza per la sua crudezza e autenticità, sfidando le convenzioni e portando alla luce temi spesso ignorati nella musica contemporanea: la tossicità della società odierna, le lotte quotidiane per migliorare il proprio stile di vita, e l'appartenenza a un movimento. L’album è arricchito dalla presenza di alcuni tra i migliori liricisti dell'underground italiano, come Roy Zen, Pepe Nocciola, None e Tonyus, che apportano il loro contributo con citazioni, punchlines e metafore incisive, conducendo l’ascoltatore direttamente nell’immaginario street degli artisti. Ogni traccia è un tassello che contribuisce a creare un affresco sonoro denso e complesso, in cui si fondono esperienze personali e riflessioni sulla realtà urbana. "VO.TO"; si spinge oltre l’accezione di disco rap, per diventare una vera e propria dichiarazione di intenti, un album che sfida le convenzioni del rap contemporaneo e si propone come manifesto di una generazione che non ha paura di dire ciò che pensa. Le tracce, dai titoli evocativi come "Brutalismo Soviet" e "No Scope 360", offrono un percorso di ascolto che spazia da atmosfere cupe e pesanti a momenti più intimi di riflessione, passando per liriche cariche di provocazione e tecnicismi. Gheddi e Beatnetti tendono a non uniformarsi al resto della scena, bensì a distinguersi, con tutti pro e contro della scelta, e raccontano il loro nuovo progetto con queste parole: «"VO.TO"; è nato dalla nostra esigenza di raccontare la realtà così com’è, senza filtri. Abbiamo voluto creare qualcosa che non seguisse le mode, ma che parlasse direttamente alle persone, trattando argomenti che fanno parte della nostra vita quotidiana, delle nostre città, e della nostra cultura. È un disco crudo, ma sincero, che speriamo possa lasciare il segno.» A seguire, tracklist e track by track del disco. “VO.TO” – Tracklist: 1. VO.TO 2. Grazie a Dio (feat. Roy Zen) 3. Peligroso (Feat. Pepe Nocciola) 4. Real (feat. Tonyus) 5. Brutalismo Soviet (feat. None) 6. Verità 7. No Scope 360 (bonus track) “VO.TO” – Track by Track: VO.TO: un’apertura che mette subito in chiaro le intenzioni del progetto con rime taglienti e suoni crudi che richiamano un’atmosfera di ribellione e critica sociale. I versi sfiorano i temi della ribellione, della dipendenza; una critica dritta e decisa alla società contemporanea. La metafora culinaria iniziale - «Sto cucinando e so che puoi apprezzare, materiale pregiato da impacchettare, senza taglio pronta per le strade» - scalda l'immaginazione dell’ascoltatore, mentre il riferimento al Festivalbar e alla musica obsoleta - «L'estate arriva e sei già pronto per il Festivalbar, musica obsoleta genera moneta perché è scam» - sottolineano una certa intolleranza verso le mode passeggere e la superficialità del mondo dello spettacolo. Si percepisce istantaneamente un conflitto interno tra il desiderio di libertà e una dipendenza metaforica da una società sempre più allo sbaraglio. L'aria di isolamento e di esilio nei confronti di un’epoca "contaminata", porta a riflettere sulla condizione di vulnerabilità degli esseri umani moderni. Il testo comunica una grande tensione interiore, utilizzando immagini forti e una prosa incisiva che arriva dritta al punto senza troppi giri di parole. Grazie a Dio (fet. Royzen): un mix di sincerità e introspezione sulle sfide della vita urbana e sulla ricerca di autenticità in un mondo sempre più conformista. Immagini vivide che dipingono un affresco della street life e delle sue complessità. Qui, Gheddi tratteggia il mondo della musica parlando di reputazione, autenticità e di tutte le pressioni sociali per conformarsi. Un richiamo a rimanere fedeli a se stessi, nonostante le aspettative, i preconcetti ed i giudizi esterni. Il testo dà sfogo al desiderio di evasione, criticando al contempo tutti coloro che si atteggiano o mascherano la verità con superficialità. L'appartenenza ad un contesto di periferia è la culla del brano e punta a non demonizzare, bensì a trattare tematiche che, per quanto crude, rappresentano la quotidianità per una fascia considerevole di popolazione. La menzione allo scrittore e politico russo Ėduard Limonov - «Non sarò il tuo nuovo hit marker, sarò il nuovo Limonov» conferisce un'aria di ribellione e di adesione ad una filosofia di vita che non si basa sulle illusioni, accettando la durezza del reale. Peligroso (feat. Pepe Nocciola): un brano intriso di riferimenti culturali che denuncia la superficialità della società moderna. La terza traccia del disco, “Peligroso”, si arricchisce di vissuti personali e riflessioni su temi come la vita quotidiana e la lotta contro la monotonia. La scrittura, iconografica e cruda, dà sfogo alla frustrazione puntando il dito contro la superficialità di tutti coloro che tendono a giudicare un libro dalla sola copertina. La reiterazione di elementi di cultura pop e riferimenti a momenti storici e musicali impreziosisce il testo, rendendo condivisibili e fruibili dal pubblico le esperienze personali dei due rapper. I giochi di parole e le punchilines dimostrano una padronanza del linguaggio di raro riscontro nella new wave e un approccio fortemente creativo, influenzato dallo streetwear e da pellicole cinematografiche di un certo spessore. La tensione tra il desiderio di libertà e di evasione espressa nella vita artistica e la realtà di un'esistenza convenzionale è l’anima di questa traccia. Il contrasto tra la vita vissuta in modo autentico e il conformismo sociale è un tema ricorrente, ma vi è anche uno sbeffeggiamento dei canoni imposti dalle mode. Il titolo del brano trae ispirazione da un pezzo del rapper Crimeapple, come la citazione sulla barra, «movimento come l'esercito». Real (feat. Tonyus): un omaggio alla cultura hip-hop degli anni ’90, che affronta i temi di appartenenza e lotta per la sopravvivenza artistica. Le rime di "Real" trasmettono un forte senso di comunità e riflessione sulla vita degli artisti nel contesto della cultura hip-hop italiana, ma da diverse angolature dettate dalla provenienza differente dei due rapper. Gheddi gioca con l’immagine di una carriera che si sviluppa attraverso impegno e perseveranza, ma anche mediante esperienze dure, in un ambiente spesso difficile. Il richiamo agli anni '90 e il confronto tra talento e successo, evidenziano il valore e la stratificazione della cultura urban, che va oltre il mero intrattenimento, toccando aspetti di vita quotidiana e identità. La fusione di lingue e stili, dal dialetto all'inglese, arricchisce ulteriormente il testo, rendendolo identitario e universale al tempo stesso. L'idea di scrivere il proprio nome «sopra i muri della city» simboleggia un potentissimo atto di affermazione e appartenenza ad una comunità. Finzione e realtà, lotta per la sopravvivenza e necessità di esprimere la propria voce artistica, si alternano in maniera eccellente, creando una narrazione che sorprende e rimane impressa nel cuore sin dal primo ascolto. Brutalismo Soviet (feat. None): un pezzo che trasuda intensità, con riferimenti a scenari urbani e culture street. Immagini posate su un beat magistrale trasmettono un senso di "pesantezza" che i due rapper riescono ad esprimere alla perfezione. La narrazione di un percorso di crescita personale e professionale, tra sfide quotidiane volte ad emergere in un ambiente competitivo e ostile. Vengono utilizzati riferimenti alla cultura street, come la metafora del "bars dealer", ossia lo "spacciatore di rime", e quella di poter fare della propria passione un lavoro. La riflessione sulla propria evoluzione e sul "rinascimento" personale è un tema cruciale, così come l'affermazione di non farsi abbattere dalle difficoltà. La descrizione visiva di scenari urbani, tra cui «Drugo in trakcsuite» e «palazzoni brutalismo Soviet», contribuisce a creare un'atmosfera intensa e cruda, con un occhio strizzato verso est. Lungi dall'essere un semplice sfogo, il testo presenta una narrativa complessa che miscela egregiamente elementi autobiografici e commento sociale, citando il proprio quartiere di appartenenza oltre a titoli di videogiochi e film snuf, tipici dell'immaginario del rapper romano None. Verità: una riflessione profonda sulla verità, con un invito a liberarsi dai fardelli emotivi. L'ultimo pezzo del disco, tratta temi profondi e intensi, tra cui le emozioni represse. Il peso delle parole è un'immagine che suggerisce come le espressioni possano influenzare il nostro stato d'animo e le relazioni. La lotta tra affrontare i propri sentimenti e il timore di ciò che si può scoprire porta l’ascoltatore a riflettere sin dalle prime note. La ripetizione del concetto di verità e il conflitto tra essere e apparire sono il cuore della traccia, mentre il «macigno in gola» simboleggia il disagio interiore che accompagna l'assenza di sincerità. Il messaggio finale incoraggia ad essere sempre se stessi e ad affrontare le proprie paure, un invito a non temere l’andare incontro a ciò che prima o poi verrà inevitabilmente a galla. No Scope 360: un finale che inverte i ruoli, con Gheddi alla produzione e Beatnetti alle rime, chiudendo il disco con un’ultima provocazione. Nella Bonus Track si invertono i ruoli, con liriche volutamente forzate sotto diversi punti di vista, volte a "stuzzicare" l'ascoltatore e il rapper medio, con citazioni e frasi provocatorie. Il voler essere a tutti i costi migliori dei propri “competitor”, dal punto di vista stilistico e prettamente artistico, a quello dell’abbigliamento, elemento distintivo e rilevante nella cultura hip-hop, si fanno strada su un beat dal sound vapor, quasi psichedelico, che fa immergere l'ascoltatore in un dipinto di punchlines e frecciatine. Con "VO.TO";, Gheddi e Beatnetti portano avanti un discorso musicale e culturale che non teme di andare controcorrente, offrendo non soltanto un itinerario sonoro tra le strade di Volvera e Torino, ma gettando uno sguardo acuto e implacabile su una realtà che molti vivono, ma pochi osano raccontare. Questo progetto è un dialogo aperto con chi sa cosa significa lottare ogni giorno per affermare la propria identità in un mondo che tende ad uniformare. Ogni traccia è un frammento di vita, un pezzo di verità che invita l’ascoltatore a riflettere e a trovare la propria voce in mezzo al caos. Con questo disco, i due artisti non cercano facili consensi, ma spingono chi li ascolta a guardarsi dentro e a confrontarsi con le proprie ombre, in un percorso che, come la loro musica, non teme l’anticonformismo.

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This is EllE - Il nuovo brano “LIFE”

This is EllE - Il nuovo brano “LIFE”

Un nuovo inno alla spensieratezza e alla vita This is EllE pubblica il suo nuovo singolo “LIFE”, disponibile dal 6 settembre 2024 sugli stores digitali e nelle radio in promozione nazionale. Questo terzo inedito è stato composto anche grazie al prezioso aiuto del compagno di vita e musicale Matteo Petacca. Si tratta del proseguo di “GOLD”, in cui la cantante, nel videoclip, aveva trovato cinque amuleti: il primo è proprio “LIFE”. Il nuovo brano è un inno alla vita che da un lato tiene sospesi con la paura di cadere, dall’altro regala emozioni uniche ed irripetibili. Il risultato di questo dualismo è un’alternanza di gioie e dolori, lacrime e sorrisi, che costruiscono l’esistenza di ognuno, mattone dopo mattone. L’inizio del ritornello con “Tatararirà” trasmette un senso di leggerezza e il tutto termina con la frase “When I’m on the floor is for you”, dove This is EllE immagina di parlare ad una sé stessa esausta. Il messaggio finale consiste nell’invito a godere di ogni momento: sono tutti preziosi per la crescita personale e la coscienza di sé. Ascolta il brano open.spotify.com/artist/4EvZdwNebm3XxZeW7ppFwP?si=b6RRWD_yQRCXeHBTK7SNSw Storia dell’artista This is EllE arriva così, dal nulla, da un passato di cui non scriveremo granché, perché crediamo che non abbia grande senso parlare di ciò che è stato, fuorviando il presente, e più che altro, se vogliamo, anche perché il passato non ha vita alcuna! La sua voce rappresenta esattamente ciò che lei è, due lati di una stessa medaglia dove l’uno non può vivere senza l’altro, la notte e il giorno che si rincorrono nelle 24 ore. Dopo anni di salite e discese, andate e ritorni, e forti esperienze, trova pace in questo suo progetto solista che racchiude un po’ ciò che finora è stato il suo viaggio, interiore ed esteriore, di vita artistica e non solo... Tutto ciò che c’è prima di questo è servito a This is EllE per arrivare qui dov’è, le numerosissime esperienze live e in studi di registrazione in Italia e all’estero, ogni singolo incontro con i vari musicisti e produttori, hanno segnato ed influenzato la sua vita accompagnandola fino ad oggi. A gennaio 2024 esce la cover dei Pink Floyd “High Hopes” che segna l’inizio del suo primo lavoro ufficiale da solista totalmente autoprodotto (insieme al suo insostituibile compagno di avventure Matteo Petacca). Il 31 maggio è la volta di GOLD, il primo dei 5 pezzi inediti che, insieme ad High Hopes, faranno parte del suo nuovo Ep, in cui ogni pezzo è legato agli altri tramite un racconto che verrà narrato canzone dopo canzone! Il 6 settembre 2024 esce LIFE, un pezzo pieno di Vita, come appunto ci anticipa il titolo, che fa ballare e canticchiare il ritornello anche dopo averla ascoltata. Questo nuovo lavoro è un viaggio nell’esistenza dell’essere umano, un cammino pieno di energia, emozioni, gioia, dolore, e tutto ciò che si può citare quando davvero si dà tutto fino alla fine, una fine che in questo caso è solo l’inizio di un nuovo ed entusiasmante capitolo del libro della vita di This is EllE. Instagram: instagram.com/_thisiselle_/ Facebook: facebook.com/theofficialellepage/ TikTok: tiktok.com/@_thisiselle_ YouTube: https://youtube.com/@thisisellemusic

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SELVAGGIAMENTE

Si aspettano sempre le vacanze con trepidazione, con slancio, con gioia, rappresentano indubbiamente un momento di relax totale. Nel caldo afoso facciamo uno sforzo ostinato e sovrumano per continuare le nostre abituali occupazioni. Alcuni impegni importanti vengono rimandati a settembre, all’arrivo dell’autunno più fresco. Nel mese di luglio cerchiamo di dissimulare la tensione accumulata durante l’anno. Siamo stanchi e le temperature elevate amplificano il disagio. Le vacanze sono una questione di evasione. Vogliamo uscire dagli schemi, liberarci delle seccature, vogliamo essere liberi, stare in pace. Al mare ci sentiamo a nostro agio, torniamo liberi, selvaggi, autentici. Ci documentiamo sulle varie mete e scegliamo magari quelle meno caotiche. Le donne al mare si liberano di accessori, orpelli. Al mare si può e si deve stare senza trucco, senza calze, senza rossetto, senza tacchi, senza pizzi e merletti. Il viso torna luminoso, naturale, la pelle diventa liscia e abbronzata. Le donne si sentono libere e selvagge. Sulla spiaggia si può leggere, telefonare, parlare, riposarsi. In certi contesti però la calma è solo apparente. Le molestie sono all’ordine del giorno. Negli ultimi tempi alcune donne specie giovani vanno in spiaggia truccatissime, con abiti attillati, tacchi alti profumi forti quando i medici stessi proibiscono l’uso di profumo e deodoranti invitando a usare sapone neutro. Alcune donne con la passione per l’estetica si presentano con unghie laccate, pantaloni stretti, ombretti luccicanti, abiti con lustrini, rossetti pastosi e lucidi, scarpe argentate. Sembra di stare a una cena di gala per vip. Molte donne passano ore davanti all’armadio al mare in una tira e molla senza fine per capire cosa indossare. Si ripete il film stressante dell’inverno quando bisogna andare inevitabilmente truccate e ben vestite. Le donne malvestite sono additate, criticate. Per istinto certe amicizie sono evitate. Alcune potevano essere amiche, diventare amiche ma non possono farlo per un antagonismo da look. Alcune ostentano, si presentano scollate, guardano torvo se non si è perfette. L’unica soluzione è non risentirsi e cercare necessariamente un posto isolato, abbandonato da tutti dove la libertà è una vertigine che da alla testa. Un posto isolato ci salva da una guerra di nervi. Si deve per forza scrollare le spalle e apparire controllati per non rovinarsi le ferie. Peccato che negli ultimi tempi non si può più gettare la maschera e apparire naturali. Spesso le donne specialmente al naturale sono più belle.

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Strage di Paderno Dugnano e malessere interiore dei giovani di oggi

Strage di Paderno Dugnano e malessere interiore dei giovani di oggi

giovani manifestano sempre più sintomi di un malessere a cui si fa fatica a rispondere, le parole del 17enne sono emblematiche di una situazione di isolamento, ansia, depressione e difficoltà relazionali. Continua a leggere: graziellaparadisi.it/blog/salute-e-benessere/articoli/strage-di-paderno-dugnano-e-malessere-interiore-dei-giovani-di-oggi

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Una prosa raffinata

Una prosa raffinata

"Il pozzo degli oracoli" di Antonia Calabrese è un romanzo avvincente che intreccia magistralmente mito e realtà, offrendo al lettore un affresco ricco di suggestioni e riflessioni sull'ineluttabilità del destino. Ambientato in un antico paese di montagna, dove la memoria delle tradizioni arcane è ancora viva e palpabile, il cuore pulsante della storia è il pozzo degli oracoli, simbolo di saggezza e mistero. La narrazione si apre durante una festività paesana, in un'atmosfera densa di aspettative e celebrazioni. È in questo contesto che incontriamo il giovane Fausto, un personaggio affascinante e complesso, immerso nella lettura e preda delle sue fantasie letterarie. Il destino di Fausto prende una svolta inaspettata quando, distratto e rapito dai suoi pensieri, inciampa e precipita nella voragine del pozzo. Questo evento drammatico segna l'inizio di un viaggio straordinario che si snoda tra il consesso degli dèi e le vicende umane, rivelando una trama intricata e ricca di colpi di scena. Antonia Calabrese, con una prosa raffinata e evocativa, ci conduce attraverso un labirinto narrativo in cui le storie degli dèi si intrecciano con quelle dei mortali, sottolineando la potenza del fato e la sua ineluttabilità. Ogni pagina del romanzo è pervasa da un senso di meraviglia e mistero, rendendo "Il pozzo degli oracoli" una lettura indimenticabile che affascina e coinvolge dall'inizio alla fine.

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Il Circolo “L’Agorà” percorre le varie fasi storiche dell’arte nell’antica Grecia.

Il Circolo “L’Agorà” percorre le varie fasi storiche dell’arte nell’antica Grecia.

"Forme artistiche nell’antica Grecia" è il titolo della conversazione organizzata dal Circolo Culturale "L'Agorà". Nel corso della giornata di studi, organizzata dal sodalizio reggino, saranno oggetto di analisi diverse cifre, relative ai colori ed alle varie forme geometriche che si svilupparono nell’antica Grecia e si espansero in diversi ambiti geografici del Mediterraneo. L'arte greca affonda le sue radici nelle civiltà del mondo Egeo, un tempo conosciute principalmente attraverso i poemi omerici, resoconti orali messi per iscritto intorno al 750 a.C. Il mondo greco, nonostante la diversità delle sue culture ed organizzato prima in colonie e poi in città in tutto il bacino del Mediterraneo, era legato da un linguaggio artistico comune, una comune koiné, che si evolse attraverso tempi e regioni. Dal punto di vista geografico, l'arte greca conosce il suo primo sviluppo nel Peloponneso, nell'Attica, nelle isole egee e successivamente si espanse con la colonizzazione nei territori dell'Asia Minore e dell'Italia Meridionale. La civiltà greca si sviluppa intorno al 12° secolo a.C. nei territori del Peloponneso e dell’Attica e nelle numerose isole del Mar Egeo disseminate lungo le coste. Successivamente si espande fino all’Asia Minore, al Mar Nero, alla Sicilia e all’Italia meridionale; in età ellenistica, con le conquiste di Alessandro Magno, raggiunge anche l’Egitto e il Vicino Oriente. La produzione decorativa su ceramiche è invece ben testimoniata da numerosi ritrovamenti in tutta l’area del Mediterraneo. Sono vasi di tutte le dimensioni usati come contenitori per liquidi, brocche, coppe per bere, vasi a cratere per mescolare vino e acqua, anfore per l’acqua o per l’olio. Nei secoli VII e VI a.C. si afferma lo stile a figure nere dipinte sul fondo rosso dell’argilla cotta. I particolari sono ottenuti incidendo con una punta di metallo la vernice nera. In questa fase si descrivono temi a carattere mitologico: imprese eroiche, episodi tratti dai poemi omerici (Iliade e Odissea), divinità, guerrieri e atleti. Dalla fine del VI secolo alla fine del IV secolo a.C. si sviluppa lo stile a figure rosse su fondo nero. La superficie del vaso è rivestita di vernice nera, lasciando scoperte le figure, che mantengono il colore rosso dell’argilla cotta. Con un sottile pennello sono poi completati i particolari. In questa fase sono descritte anche scene di vita quotidiana. Ma tale vasta produzione si sviluppò anche nel campo dell’architettura, pittura, scultura. L'arte greca fiorì per circa otto secoli dal X-IX secolo a. C. alla conquista dei Romani nel I secolo a. C. Comprende un complesso di manifestazioni artistiche prodotte dalle popolazioni delle singole città greche, organizzate in stati indipendenti sul modello della Polis. La periodizzazione e le fasi dello sviluppo degli stili sono conosciute e ordinate in base alle scoperte archeologiche, perciò sono soggette a continui aggiustamenti e precisazioni. Dal punto di vista geografico, l'arte greca conosce il suo primo sviluppo nel Peloponneso, nell'Attica, nelle isole egee e poi si espande con la colonizzazione nei territori dell'Asia Minore e dell'Italia Meridionale. La Grecia antica era divisa in tanti piccoli stati in continua rivalità e spesso in conflitto tra loro, secondo la situazione che viene ben descritta da Omero. Nonostante la divisione politica i popoli greci trovano potenti elementi di coesione che finiscono per fondere insieme tante componenti in un'unica grande civiltà. Quanto evidenziato, in questo reportage, a cura di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”), rivive nell’arte della riproduzione dei reperti archeologici, e di altre preziose testimonianze di un glorioso e ricco passato. Importanti tasselli della memoria, che ricostruiscono il modus operandi di un’epoca. Le riproduzioni archeologiche, hanno diverse finalità, dalla sostituzione degli originali in prestito a musei, alla creazione di supporti didattici. La possibilità di toccare e interagire con le copie offre un’opportunità unica di conoscenza, permettendo agli oggetti di raccontare la propria storia attraverso il tatto. Oggi abbiamo, non solo i musei che fanno le proprie riproduzioni, ma anche validi artisti ed artigiani che ricreano pezzi antichi alla perfezione, permettendo a centinaia di persone in tutto il mondo, che amano l’arte e la storia, di creare piccole o grandi collezioni o di includere magnifiche riproduzioni d’arte nella loro collezione. Il nostro breve, ma intenso viaggio, nella storia dell’arte del mondo egeo, si ferma ad Heraklion, città ubicata al centro-nord dell'isola di Creta, ed affaccia sul Mar Egeo, e conosciuta anche come Candia, Eraclio o Eracleo. Heraklion è la capitale dell'isola di Creta, il suo fulcro economico e culturale, ed è una delle località turistiche più frequentate della Grecia. Creta è tra le terre più antiche del Vecchio Continente, non per niente viene definita la culla della civiltà europea. Qui si è sviluppata infatti una delle società più interessanti del nostro passato, la cultura minoica. Qui sono passati gli dei e le dee. Heraklion è la capitale di quest’isola posta nel cuore del Mediterraneo. Dopo questo excursus storico, entriamo in un negozio di souvenir ad Heraklion, ubicato al centro vicino al porto, ricco di riferimenti della cultura minoica e finemente lavorati. Ad attendere l’autore del reportage c’è un signore alquanto gentile e disponibile alla conversazione, il suo nome è Antonio. Dal dialogo, tra l’abile artigiano e cultore della storia del mondo ellenico e Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”), scaturisce la passione della storia, della memoria e del gusto dell’armonia dell’arte. Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi nel corso dell’incontro, predisposto dal Circolo Culturale “L’Agorà”, ha registrato la presenza, in qualità di relatore, di Gianni Aiello, Presidente del sodalizio organizzatore. La conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, è disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 30 agosto. LINK:

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Perché le relazioni pubbliche sono essenziali per la reputazione aziendale

Perché le relazioni pubbliche sono essenziali per la reputazione aziendale

Si parla tanto dell’importanza della reputazione aziendale e di come difenderla, ma davvero poco di come promuoverla. “In un mondo dove predomina l’apparire, spesso si tende a confondere la notorietà con la reputazione che è cosa ben diversa, e contemporaneamente a trascurarne la comunicazione in modo corretto. La reputazione - spiega Roberto Gazzini di Encanto Public Relations - si costruisce sui valori aziendali e sulle azioni concrete portate avanti da un’impresa: i suoi prodotti, i rapporti con i dipendenti e con i clienti, le azioni di social responsibility . Un insieme di azioni e sforzi che se non adeguatamente raccontati - all’interno e all’esterno - rischiano di perdere il proprio valore”. La comunicazione pubblicitaria e la gestione dei canali proprietari (sito, blog, canali social) concorrono sicuramente alla visibilità e, in parte, al racconto della reputazione aziendale, ma va da sé che, proprio perché gestiti direttamente dall’azienda o “a pagamento” hanno una credibilità più contenuta. Una ricerca sulla reputazione aziendale Il recente rapporto dell'USC Annenberg Center for Public Relations sulla reputazione aziendale, ha rilevato un crescente scetticismo verso le grandi aziende evidenziando un calo significativo della fiducia nelle imprese. Il rapporto condivide le risposte di 684 professionisti delle PR, 496 investitori, 509 dipendenti e 1.060 clienti. Secondo i dati raccolti, un numero crescente di consumatori e stakeholder esprime dubbi sulle attività ESG delle grandi aziende. Tra i fattori chiave emergono preoccupazioni in merito alla reale responsabilità sociale d'impresa (CSR), la trasparenza e l'integrità aziendale. Molti intervistati hanno sottolineato come – per esempio - le aziende spesso facciano grandi promesse in termini di sostenibilità, ma falliscano nel concretizzarle. Questo suggerisce che la gestione della reputazione deve diventare una priorità , ed è interessante come il rapporto, pur riconoscendo l'importanza crescente dei social media nella formazione della reputazione aziendale, non trascuri il ruolo continuo e significativo dei media. “Le pubbliche relazioni sono il modo migliore per promuovere la reputazione - continua Gazzini di Encanto agenzia di Pubbliche Relazioni di Milano - E i veicoli più potenti per sostenerla sono le opinioni non diffuse direttamente dall’azienda ma da tutti i soggetti ad essa collegati, come clienti, opinion leader, dipendenti - il ruolo di Linkedin è chiave - ma sono soprattutto i media a fare la ancora differenza, perché nascono come fonte di notizie qualificate (verificate dal giornalista e dalla redazione) e hanno ancora un ruolo fondamentale nella formazione dell’opinione pubblica”. Qual è anche oggi Il valore dei media • In primo luogo, i media tradizionali continuano a raggiungere ampie audience, inclusi segmenti della popolazione che potrebbero non essere attivi sui social media o che preferiscono fonti di notizie più tradizionali e verificate. Secondo l'indagine di We Are Social e Hootsuite del 2023 il 16% della popolazione italiana di età superiore ai 6 anni non utilizza Internet. • È vero che 71% è iscritto ad almeno un social network, ma sappiamo che esiste comunque una parte di utenti che non ne fa un uso attivo. • I media esercitano un ruolo di filtro e di verifica delle informazioni. Rispetto alla natura non regolamentata dei social media, dove la disinformazione può diffondersi rapidamente, i media tendono a operare con standard più rigorosi di verifica delle fonti e di presentazione delle notizie. Questo contribuisce a preservare l'integrità dell'informazione e a mitigare il rischio di danni alla reputazione aziendale da notizie non verificate o fuorvianti. D'altronde tutti i quotidiani, anche le Tv e le radio contano oggi su un sito ben posizionato in rete e più canali social attraverso i quali diffondono articoli e notizie, e tanti giornalisti dispongono di proprie pagine social che ripropongono sia i loro articoli, sia contenuti ad hoc. Inoltre il panorama delle testate web di informazione nella blogosfera è in crescita costante, e sui motori di ricerca le notizie “qualificate” godono di un ottimo posizionamento perché considerate estremamente autorevoli dall’algoritmo. “Internet e i social network – conclude Gazzini - sono oggi i principali canali sui quali gran parte delle persone si informa, ma non dobbiamo confondere il valore del mezzo con il contenuto: le notizie più rilevanti e credibili presenti anche nei canali social continuano ad essere attinte proprio dai media on e offline”.

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L’attore Mirko Mascioli torna alla conduzione del programma “Tutto sulle star”

L’attore Mirko Mascioli torna alla conduzione  del programma “Tutto sulle star”

Da venerdì 30 agosto, tornerà il programma di successo della scorsa estate, “Tutto sulle star” che vede alla conduzione l'affascinante e talentuoso Mirko Mascioli. La novità di questa stagione che prima verrà trasmessa sul web sul canale “Mirko Mascioli official Channel” ( https://youtube.com/@mirkomascioliofficialchann6774?si=x4FpY2j4RxZxpLdD ) dalle ore 20:00 , in seguito sarà trasmessa in tv. Nella prima puntata sarà ospite un'attrice molto amata dal pubblico: Daniela Fazzolari ( CentoVetrine) Mirko ci dice “ci sarà un momento molto toccante, un racconto sul grande Torino”. Nella seconda puntata sarà ospite un 'attore che l'abbiamo visto nella fiction storica Rai, Philippe Guastella. il programma è stato girato a Roma. Autore del programma è lo stesso conduttore Mascioli. Recentemente l'abbiamo visto su Rai 1, nel programma “Azzurro storie di mare” come inviato in collegamento dal museo genti di mare. L'attore è anche direttore della testata nazionale mastar News 24. A breve il suo film “Occhi Azzurri” ispirato a una storia vera di femminicidio sarà proiettato in alcune sale australiane. E’ in libreria con il secondo libro “tutti i segreti della comunicazione. Per essere vincenti nella vita”, 16,99€.

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Premiazione del concorso "Una scarpetta rossa" vincitori da tutta Italia e dall'estero

Premiazione del concorso "Una scarpetta rossa" vincitori da tutta Italia e dall'estero

Nella cerimonia di premiazione del 12° concorso artistico - letterario Engel von Bergeiche, nazionale e internazionale “Una scarpetta rossa, da Isabella Morra a oggi, 2024”, con vari vincitori da tutt’Italia e dall’estero, andata in streaming a livello nazionale , si è avuto un notevole successo, sia di pubblico che di partecipanti all’evento, il tutto è nato partendo dall’idea della fondatrice e presidentessa dell’Associazione e del concorso eponimo in oggetto, Rossella Calderone, coadiuvata dal presentatore Antonio Petrino, dalla vicepresidente Liuzzo Concetta, dal socio fondatore Diego Vaira, e dalla segretaria Silvia Pelosi, oltre al fratello dello scrittore il professore in lingue e letterature Domenico Calderone, dando la parola al tavolo della presidenza. All’evento, si sono avvicendati gli ospiti d’onore, provenienti da tutt’Italia per onorare sia la memoria dello scrittore Engel von Bergeiche, che la tematica che ha toccato le corde del cuore: “Il femminicidio”. A suggellare questa magnifico kermesse artistico – letteraria sul sociale in questa prima parte, vi sono stati: l’illustre Personaggio Politico e Presidente del partito politico “Italia Sovrana” del Friuli Venezia Giulia, Andrea Caputo.Il quale, ha esplicato nel suo discorso, l’importanza di rispettare la donna come essere umano, non come una schiava che si ribella e quindi vittima sacrificale che può essere preda, ricattata, o lasciata sola a sé stessa e nel peggiore dei casi uccisa. Per questo motivo, la donna deve essere rispettata nella nostra società attraverso l’insegnamento già dai piccoli, che saranno gli uomini del futuro, questo è stato il grido lanciato da Andrea Caputo, a cui sono seguiti una miriade di applausi. Dopo l’intervento di Andrea Caputo è stata volta del Dott.Roberto Perna, altro pilastro di: “Italia sovrana il popolo al primo posto”, che nel suo discorso ha preso appieno il tema toccato dall’Associazione, con una toccante preghiera, affinché i giovani vengano formati non solo nello studio letterario dei grandi, ma che prendano da essi e da buoni insegnamenti, il rispetto per la donna, alla vita, non facendosi trasportare più dalle speculazioni sociali, ma rivolgendosi con grande umanità a migliorare una società che non conti più i nomi su una pagina delle vittime del femminicidio, ma bensì il rispetto e l’amore che ogni essere umano deve avere su questo pianeta. Altro esponente importante, e che ha interagito con l’associazione più volte, quindi possiamo definirlo di casa il Dott. Salvo De Vita, Il Dott. esperto professionista iscritto in vari albi con un ampio background nella comunicazione e nelle pubbliche relazioni,ma soprattutto nel settore cinematografico,Teatrale di livello Europeo. Attualmente ricopre il ruolo di Dirigente Funzionario dell'Ufficio Stampa del partito "Italia Sovrana - Il Popolo al Primo Posto". Anch’esso, ha dato il suo messaggio come contributo alla lotta del femminicidio, esponendo con grande autorità e professionalità, spiegando che se c’è un marasma della società, non è dovuto solo ai social, che comunque vengono usati in modi inappropriati dai giovani, ma anche, da un percorso familiare che immette avvolte in modo sbagliato le radici. Per il Dottor Salvo De Vita, sono molto importanti queste ultime, perché sono il punto di partenza, e se queste sono: marce, malate, e violente non possono portare a nulla di buono, anzi portano allo sfacelo totale, dal rapporto tra coetanei ai rapporti di coppia, ormai inesistenti, perché imbarbariti da un narcisismo volto solo all’apparenza, su questi mezzi di comunicazione, che tolgono quello che di umano ci è rimasto. Ultima figura, molto importante per il campo artistico – cinematografico e teatrale, la bellissima Nia Limby, attrice che si è scoperta grazie a dei corti prodotti dal Dottore Salvo De Vita, proprio alcuni incentrati sulla violenza sulle donne. Il suo è stato un grido accorato, affinché questo scempio abbia fine, grazie anche alla sua bellissima interpretazione all’inizio della manifestazione, che l’ha vista partecipe insieme alla presidentessa Rossella Calderone e la segretaria Silvia Pelosi, in un monologo dove tutta la verve artistica, ha rapito l’attenzione e il cuore del pubblico emozionando, quasi da far venire la pelle d’oca, in una interpretazione magistrale. I quattro ospiti sono stati premiati dall’associazione con dei trofei e diplomi e un regalo della cantina dell’Azienda agricola Carnevale di Barile. Dirigente e Resp. del Servizio e Supervisore : Dott. Salvo De Vita Articolo Rossella Calderone- Salvo De Vita Distribuzione Nazionale digitale: Dott. ssa Mietto Elisa

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