«Essere o avere sembran solo due verbi, ma in realtà sono nervi». È qui, tra filosofia e asfalto, che Bosky – cantautore nato e cresciuto ad Aulla (MS), tra Liguria e Toscana – dà vita al suo primo singolo, “Essere o Avere”. Un brano inciso con atmosfere old‑school, produzione rock abrasiva e un testo che parla di ricerca di senso, identità, ansia da social, soldi e isolamento. Ma lo fa con una voce matura, consapevole, che attinge a Hesse e Nietzsche più che alla retorica da “street boy”. È il rap di chi la vita l’ha vissuta, non quella da palcoscenico, ma quella che comincia quando le luci si spengono. Il rap dell’uomo che si confronta con la società della morale, della routine e dei like. Scritto dopo anni di immersione in letture filosofiche, “Essere o Avere” contrappone concetti e materia: l’aver non può comprare l’essere. Bosky rifiuta il rap come cliché: non canta da duro, ma da pensatore poetico-scarno, dipingendo la realtà di chi vuole essere riconoscibile, non omologato. Un pezzo che sceglie il coraggio della verità in luogo dell’ovvietà performativa. «Questo singolo parte dall’idea di confrontare questi due verbi, due mondi mentali – dichiara -. Non è rap da gangsta o da like, ma rap che racconta la ricerca di autenticità. I riferimenti ai serpenti e all’aquila, al Cayenne e alla vecchia Benz non sono per sembrare figo. Sono per mostrare che l’essere conta più dell’avere. Non amo la musica vuota: il rap per me è un’arma, un pensiero che chiede di farsi sentire.» Prodotto da Francesco Pratesi – beatmaker rock‑rap della scena toscana –, “Essere o Avere” unisce un groove analogico, chitarre live e linea ritmica essenziale per richiamare le radici del genere. Il videoclip ufficiale che accompagna la traccia, girato in bianco e nero, punta su atmosfera, linguaggio visivo asciutto e pochi simboli: nessuna narrazione forzata, tutta immediatezza. Il classicismo sonoro - ispirato a pesi massimi della scena come Marracash, Fabri Fibra e Nitro - si sposa con una parola lucida e cruda, quasi ferale. Nel 2024, il rap italiano ha esercitato un potere culturale crescente: oltre il 24% dei 16‑24enni lo indica come genere di riferimento, ma secondo recenti analisi e osservatori, solo una minima parte delle uscite propone contenuti di reale spessore. “Essere o Avere” cerca di colmare questo divario, offrendo un pezzo che va oltre beat e flow, presentandosi come gesto culturale radicato nel vissuto comune, lontano dalle tendenze. Un brano che guarda alla coerenza, all’identità e al pensiero. Bosky ha studiato scrittori come Bukowski, Hesse, Nietzsche e Svevo fin da adolescente. Ha lavorato come operatore nel settore della sicurezza privata, dedicando tempo alla scrittura e alla lettura. La sua passione per il rap è nata tra i testi che ammirava; ha trovato nel rock‑rap la forma più schietta di espressione. Con “Essere o Avere” debutta come artista completo, unendo potenza lirica e produzioni essenziali, senza compromessi. Il suo rap non è musica da consumare: è fibra espressiva, riflessione e appartenenza. Bosky non cerca consensi. Cerca coscienze sveglie, ascoltatori vigili, attivi. E una scena in cui l’essere valga ancora più dell’apparire.