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Un omaggio ai lavoratori che non finiscono in trend

Un omaggio ai lavoratori che non finiscono in trend

C’è un’Italia che non finisce in copertina, che non vive di viralità, che ogni giorno fa i conti con fatica, sudore e piccoli traguardi. Un’Italia fatta di gesti, valori, mestiere. Di persone che si sporcano le mani per costruire qualcosa che rimanga nel tempo. È l’Italia di chi coltiva, ristruttura, resiste. È la storia di chi porta avanti il proprio lavoro in silenzio, e nonostante tutto, continua a tenere duro per un futuro migliore. A loro, a chi non ha tempo per i trend dei social network ma non ha mai smesso di esserci, i RadioFrame21 - duo cinematic-rock romano formato da Danilo Garcia Di Meo e Danesh Chillura - dedicano “Sporco West” (Label 33/Virgin Italia), un brano interamente strumentale, dal suono ruvido e diretto, che pone al centro la forza di una parte del Paese spesso dimenticata dalle cronache, ma che ogni giorno manda avanti comunità, territori e famiglie. Un racconto musicale senza voce, ma con un volto: quello di una giovane donna che – nel videoclip ufficiale presentato in anteprima nazionale su Sky TG24 - lavora con le mani, salda, assembla, si affatica. Senza mai fermarsi. Nessuna scena patinata, solo l’eroismo quotidiano di chi crea la propria storia senza postarla o cercare qualcuno che la racconti, mentre tutto intorno corre, cambia e dimentica. Ed è proprio l’assenza di parole ad aprire uno spazio nuovo: uno spazio in cui l’ascolto non è guidato, ma accade. E in cui chi guarda e chi sente è chiamato a riconoscere quello che spesso non si vede, ciò che non finisce sui giornali perché non fa scalpore, ma tiene in piedi una nazione intera: la dignità dei lavoratori che la sorreggono, tra erbacce da estirpare e sogni da dipingere. «Abbiamo immaginato un suono che rappresentasse il gesto fisico e quello simbolico – spiegano i Radioframe21 –. Per noi “Sporco West” è un piccolo omaggio a chi continua a costruire anche quando sembra non serva più. A chi resiste facendo, non solo parlando.» Un omaggio che arriva in un Paese dove il lavoro resta un’emergenza sociale: secondo l’ISTAT, nel 2023, il 7,6% degli occupati rientra tra i cosiddetti “working poors”, con punte oltre il 14% tra gli operai e stipendi che non arrivano ai mille euro al mese pur avendo un impiego stabile. Sono muratori, operai, braccianti, artigiani. Mani che reggono l’economia senza mai finire nei trend di TikTok. Dati che fotografano un’Italia in difficoltà, cifre dietro le quali ci sono volti, storie, famiglie. “Sporco West” se ne fa carico e li porta sullo schermo trasformandoli in immagini: il video, diretto da Danilo Garcia Di Meo - che oltre ad essere membro del duo è da sempre un autore attento alle realtà invisibili e marginali -, presenta una regia asciutta, documentaria, priva di concessioni estetiche: un piano sequenza narrativo che racconta il lavoro come forma di presenza, il corpo come luogo di costruzione, la musica come struttura portante. La protagonista non è il simbolo di un’eroina epica: è una donna che porta avanti la propria vita giorno dopo giorno, trovando energia e bellezza nei gesti più concreti. È l’incarnazione di chi contribuisce alla comunità senza mai finire nei titoli di giornale. “Sporco West” non è però solo immagini. È anche – e soprattutto – suono. La cifra distintiva dei RadioFrame21 è una miscela personale di rock, ambient, colonne sonore, chitarre ruvide e stratificazioni elettroniche. Nel brano, questa ricerca diventa un paesaggio sonoro di frontiera che parla di chi si muove ai margini, di chi sceglie di fare, anche quando nessuno guarda. «Volevamo raccontare la forza che sta nella straordinarietà dell’ordinario: la capacità di portare avanti i propri progetti, i propri sogni, nonostante gli ostacoli – concludono -. È la nostra idea di libertà: non quella dell’engagement, ma quella costruita con sudore, fatica e volontà.» “Sporco West” porta avanti l’identità dei RadioFrame21: un laboratorio cinematic-rock che unisce radici rock-blues ed elettroniche con un’anima legata al mondo delle colonne sonore. Forse la musica non cambierà il mondo. Ma può ancora rifletterlo. Per farci riflettere. “Sporco West” lo fa: senza parole, ma con tutto il necessario. Un videoclip, un suono, uno scorcio di quotidiano. Non ci sono supereroi: solo la fotografia di quello che viviamo e vediamo ogni giorno, ma a cui ormai non facciamo più caso. Nessuna retorica, nessuna morale. Solo una storia che ha il sapore della vita vera. E un brano che, per una volta, la segue.

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“Emerett non conosce l’amore” di Anyta Sunday – Quando Cupido avrebbe fatto meglio a starsene fermo

“Emerett non conosce l’amore” di Anyta Sunday – Quando Cupido avrebbe fatto meglio a starsene fermo

“Emerett non conosce l’amore” è una rivisitazione moderna e queer di Emma di Jane Austen, con tutte le buone intenzioni del caso… ma purtroppo con risultati altalenanti. Il protagonista, Emerett “Lake” Lakewood, è quel tipo di amico che nessuno vorrebbe avere: invadente, caotico e convinto di sapere sempre cosa sia meglio per gli altri. Dopo essere rimasto “orfano” del suo migliore amico – sposatosi e quindi ormai perso per sempre alla causa – Lake decide di riempire il vuoto giocando a fare Cupido. Da lì in poi, la storia diventa una sequenza di feste, barbecue e tentativi di matchmaking che rasentano l’assurdo, fino a sfociare in un’improbabile relazione con Knight, il padre del suo amico. Il libro parte con una premessa simpatica e un tono leggero che promette una rom-com fresca e ironica. Tuttavia, la trama si disperde presto in situazioni forzate e personaggi che sembrano più funzioni narrative che persone reali. Le interazioni sono spesso poco credibili, i dialoghi scivolano nella teatralità, e l’emotività di Lake – che dovrebbe essere il motore della storia – finisce per renderlo semplicemente irritante. Ci sono però anche elementi riusciti: il ritmo è scorrevole, la scrittura di Anyta Sunday resta piacevole e il romanzo si legge senza fatica. Inoltre, il tentativo di esplorare dinamiche queer e un rapporto age gap con delicatezza è apprezzabile, anche se nel complesso l’esecuzione risulta goffa e poco naturale. La sensazione finale è quella di una storia potenzialmente tenera ma scritta con troppa leggerezza, dove le buone idee vengono soffocate da un protagonista ingestibile e da una narrazione che non si prende mai davvero sul serio. Un libro che intrattiene, sì, ma che lascia addosso anche un po’ di frustrazione: come un amico che ti vuole bene, ma che non smette mai di combinare guai. In sintesi: 💔 Personaggi poco realistici e sviluppo superficiale 💬 Dialoghi esagerati ma ritmo piacevole 🌈 Buone intenzioni, esecuzione incerta 🎯 Consigliato a chi cerca una lettura leggera, non a chi spera in un retelling profondo di Austen

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Fra Me torna con “Deriva”: una ballata intima tra smarrimento e rinascita

Fra Me torna con “Deriva”: una ballata intima tra smarrimento e rinascita

Dopo l’esordio con “Tormento”, il giovane cantautore toscano pubblica un nuovo brano prodotto da iPERi recording label Dopo averci fatto conoscere la sua anima più leggera e riflessiva con il singolo d’esordio “Tormento”, Fra Me torna a emozionare con un nuovo brano intenso e personale: “Deriva”. Pubblicato e prodotto da iPERi recording label, il singolo è disponibile dal 26 settembre 2025 su tutti gli store digitali, segnando un nuovo capitolo nel percorso artistico di uno dei nomi più promettenti del nuovo cantautorato italiano. Con “Deriva”, Fra Me compie un passo deciso verso la piena consapevolezza della propria identità musicale. Il brano nasce da un momento di introspezione profonda, in cui l’artista toscano dà voce al senso di smarrimento che segue la fine di un amore. Non è solo una canzone sull’assenza, ma un racconto emotivo che tocca chiunque abbia provato la difficoltà di ritrovarsi dopo aver perso un punto di riferimento affettivo. La “deriva” del titolo diventa così metafora di uno stato interiore: un corpo abbandonato nel mare, sospeso tra il dolore e la nostalgia, che cerca di ricomporre i frammenti di sé. In questo viaggio emotivo, Fra Me trasforma la fragilità in poesia, intrecciando parole e melodia in un linguaggio autentico e senza filtri. La sua voce, limpida e al tempo stesso delicata, diventa strumento di verità e vicinanza, capace di raccontare il vuoto, ma anche il bisogno di risalire in superficie. Musicalmente, “Deriva” si muove tra sonorità pop-indie e una scrittura cantautorale attenta ai dettagli emotivi. Le atmosfere delicate e avvolgenti accompagnano l’ascoltatore in un crescendo che riflette la tensione tra resa e rinascita. L’arrangiamento, curato con sensibilità e precisione, esalta la dimensione intima del testo, lasciando spazio alla voce e alla parola, veri protagonisti del brano. Fra Me dimostra ancora una volta una sorprendente maturità artistica, capace di fondere introspezione e immediatezza. Se “Tormento” aveva rivelato il lato più luminoso e ritmico della sua scrittura, “Deriva” ne mostra la profondità emotiva, confermando la versatilità di un autore che sa raccontare le proprie fragilità senza mai perdere la forza della sincerità. Dietro il nome Fra Me si nasconde un giovane artista che ha scelto la musica come via di espressione e rinascita. La sua poetica nasce dal bisogno di dare forma alle emozioni più intime, trovando ispirazione tanto nel cantautorato italiano quanto nel pop internazionale. Con “Deriva”, il cantautore consolida la sua identità artistica, mostrando un equilibrio raffinato tra parola e melodia, vulnerabilità e coraggio. Disponibile su tutte le piattaforme digitali, “Deriva” rappresenta un nuovo importante tassello nel percorso di Fra Me: una canzone che invita all’ascolto interiore e alla consapevolezza, ricordandoci che anche nelle acque più agitate si può ritrovare la rotta verso se stessi. open.spotify.com/intl-it/track/2fgIxl9jbDq9VTdKNTwW7O

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Celebriamo la nascita di Engel von Bergeiche, custodendone il ricordo...

Celebriamo la nascita di Engel von Bergeiche, custodendone il ricordo...

In ricordo della nascita dello scrittore Engel von Bergeiche Il 16 di dicembre del 1941, nasceva Angelo Calderone alias Engel von Bergeiche, definito poeta e scrittore l’eclettico di grande spessore. Parlava ai cuori di grandi e piccinini, con una maestria linguistica unica, tanto forbita e allo stesso intercalando un linguaggio medio, per arrivare a più cuori possibili, in un appassionato grido verso la società, affinché si destasse dal torpore dell’individualismo e del cinismo, che ancor oggi ci attanaglia. Angelo Calderone, alias Engel von Bergeiche, era un’anima che poteva apparire sfuggente, ma era uno spirito indomito, si affidava ciecamente alla natura e da essa con i fedeli e sinceri amici animali, intavolava un dialogo fraterno, tanto da metterlo nero su bianco con i racconti e le sue poesie, definito da alcuni critici: il “Pascoli” moderno. Nelle sue poesie, echeggiano ancor oggi i suoni della natura, leggendo le sue opere sembra quasi di poter osservar quei paesaggi bucolici e di farne parte, come in una fiaba. Diffidava degli uomini, che non comprendevano l’amore per la natura e per i loro simili, sfruttandoli e uccidendoli, sia materialmente che moralmente. Engel von Bergeiche, non voleva conformarsi, non voleva seguire i dettami di una società malata, avara di sentimenti umani e di dignità. Egli ricercava la verità, il poter dar voce a chi non ha voce, restando sempre fedele a sé stesso. Nato a Ruvo del Monte, un piccolo paese, nella bella terra di Lucania, Engel von Bergeiche non ambiva alla fama e alla notorietà. Per lui scrivere faceva parte della sua stessa esistenza, dopo che la sua vita cambiò all’improvviso quando aveva 23 anni, per mano di un tossicodipendente vigliacco, che non aveva nessun rimorso del male che faceva alla vita altrui, fermò come l’orologio ferma il suo battito la vita normale d’un giovane, il nostro amato scrittore, che aveva davanti a sé mille sogni ancora da realizzare, vide frantumarsi la sua vita. Ma ancora una volta il grande animo di Engel von Bergeiche, prese le redini in mano, non avvilendosi e né compiangendosi addosso, della letteratura ne fece uso come l’ossigeno per respirare, e divincolarsi da quelle spire della solitudine interiore in cui era piombato, che lo stavano attanagliando, ne aveva bisogno come del suo respiro, di quell’alito di vita che lo rese in parte libero, anche se non poteva più deambulare. Libero - liberi di non aver più catene, questo era il suo messaggio filosofico - letterario. Tanto da portare in Italia e all’estero sia il suo nome, ma anche quello del suo paese natio e della sua amata terra di Lucania. Dovunque sia ora, spero che, Engel von Bergeiche, il nostro caro poeta e scrittore Angelo Calderone, fermi per un attimo lo sguardo su di noi, su questo piccolo borgo che lo celebra e l’omaggia, e che sorrida da lassù fiero di quanto ha lasciato in noi con il suo dono della poesia e della letteratura, sperando che, il suo insegnamento continui in molti animi e molti lustri a venire. Articolo di Rossella Calderone Critico Premio “Tra Secchia e Panaro” XV Edizione 2009 Modena Engel von Bergeiche con i suoi versi squisitamente liberi, denuncia il malessere dell'uomo, l'incomprensione e la solitudine interiore. La sua poesia è linfa per lo spirito, crea emozioni spazi per la fantasia, la silloge si legge tutto d'un fiato, il poeta sembra a volte abbandonarsi al pessimismo, ma invece riesce sempre ad avere un grande equilibrio tra il bene e il male. Egli, infatti, riesce a trovare armonia nella composizione dando musicalità ed emozione, i versi sono scaldati dal grande sentimento d'amore per l'umanità. La sua parola emerge con occhi grandi come quelle di un bambino, il batticuore sgorga dai tanti conflitti interiori. Nulla è passeggero, anzi le liriche sono pietre che ogni lettore raccoglie e porta con sé, sapendo che nessun peso e mai abbastanza quando la poesia ti colpisce con l'anima. Critico Lett. Caterina Clio Articolo: Rossella Calderone e Caterina Clio Dirigente del Servizio: Ufficio Stampa & Produzioni MP di Salvo De Vita Distribuzione Europea Digitale: Urban Dream di Mietto Elisa

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LOTTE

La via della santità non è priva di ostacoli. In teoria tutti potremo divenire santi se ci fosse uno sforzo di volontà e una sorta di predisposizione. Spesso la vita dei santi è costellata di segni concreti. Ora il concetto di santità è stato un può svuotato dei suoi contenuti. Molti pensano che la vita dei santi sia tutta rosa e fiori, costellata di emozioni dove il premio ultimo è il paradiso. Il vissuto di un santo o di una persona predisposta alla santità è molto più complesso. E’ un cammino a tappe, per gradi si sale come su una lunga scala. Nei vari passaggi ci sono insidie e pessimi consiglieri. Potrebbe anche essere una esperienza traumatica, poco stimolante che lascia senza fiato. Ci potrebbe essere un forte coinvolgimento emotivo, celebrale. Tutto dipende dalla forza introspettiva. Spesso accadono fatti sconcertanti, irragionevoli. I santi deperiscono a vista d’occhio, sono sempre emaciati. Rifioriscono forse solo al momento del trapasso, infatti padre Pio vide scomparire le stimmate che lo avevano tormentato per anni. La strada di un santo è tutta in salita e produce effetti sbalorditivi. Si può ricostruire la vita di un santo ma solo in modo sommario, le tempeste interiori non sono menzionate. Molti santi hanno avuto una vita particolarmente difficile. Hanno sofferto fino a invocare la morte. Molti santi hanno dovuto lottare con il demonio. San Antonio Abate ha avuto visioni di Satana nel deserto, padre Pio vedeva il demonio che gli appariva sotto forma di un gatto nero o cane, assumeva la forma di santi e di suoi superiori, e lui si accorgeva degli inganni sentendo un senso di profonda tristezza. Santa Gemma Galgani veniva picchiata dal demonio che appariva come un uomo alto e scuro in viso, subiva vessazioni fisiche e morali, santa Cristina non era estranea a lotte spirituali. Secondo alcuni esorcisti possono apparire anche demoni dato che esiste una gerarchia ossia anime dannate. Anche i demoni possono tentare e assalire. Raramente appaiono a gente comune. I demoni maligni sono detti larve che cercano di succhiare le energie ai viventi. La preghiera l’acqua santa sono ottimi antidoti. Il demonio si può presentare sotto forma di un animale repellente, di una giovane donna nuda, di un santo, di un angelo, di un essere ibrido dotato di corna con i piedi rotondi., di un caprone, di un lupo, di un pipistrello Le tattiche di seduzione sono molte. Le lotte con il demonio ci sembrano cose di altri tempi ma non è cosi. L’attrice Claudia Koll, che dopo un passato di icona sexy e di diva erotica, si è convertita alla fede e si occupa di volontariato ha subito attacchi demoniaci e si è difesa innalzando il crocifisso e recitando il padre nostro. Per combattere gli assalti di satana sono molto utili oltre le preghiere e la recita del rosario le letture mistiche. Per attirare le forze del male oltre la condotta scorretta contribuiscono altri fattori come le sedute spiritiche, l’uso di immagini negative tatuate, di alcol e droghe, visioni di film violenti. La strada delle santità ha le sue spine come altre vie che si intraprendono. Ogni strada racchiude le sue fatiche.

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RECENSIONE: MINIX ER936-AI - Abbiamo Testato il Mini PC con AMD Ryzen AI 9 365

RECENSIONE: MINIX ER936-AI - Abbiamo Testato il Mini PC con AMD Ryzen AI 9 365

Prime Impressioni: Quando il Packaging Conta Quando il corriere mi ha consegnato il pacco MINIX, la prima cosa che mi ha colpito è stata la cura del packaging. La scatola ha un aspetto decisamente premium – sì, conta anche l'estetica – e aprendola ho trovato tutto perfettamente organizzato: il Mini PC avvolto in protezioni adeguate, una staffa VESA per il montaggio, un cavo HDMI di buona qualità e un alimentatore da 120W che ispira solidità (prodotto da Hunkey, brand affidabile nel settore). Il dispositivo stesso è un piccolo parallelepipedo nero che pesa quasi un chilo. Prendendolo in mano si percepisce immediatamente la qualità: la scocca in lega metallica trasmette robustezza, niente plastica economica o finiture approssimative. Il design minimalista con angoli netti e il logo MINIX discreto lo rende perfetto sia per una scrivania professionale che per un setup casalingo. MINIX ER936-AI Design Setup: Più Semplice del Previsto Ho collegato il MINIX a un monitor 4K, speaker esterni e la mia tastiera meccanica preferita. Il pulsante di accensione frontale risponde con un click soddisfacente – dettagli che contano quando usi un dispositivo ogni giorno. Al primo avvio mi sono trovato davanti il classico setup di Windows 11 Pro. Qui ho fatto una cosa che faccio sempre con i nuovi PC: ho voluto verificare l'assenza di malware prima di connettere il sistema alla rete. Con la combinazione Shift+F10 e il comando oobe\bypassnro sono riuscito a completare l'installazione senza connessione, per poi eseguire una scansione approfondita con Windows Defender, Malwarebytes e Avast. Risultato? Pulito al 100%. Zero malware, zero bloatware fastidioso. Un punto a favore di MINIX che molti produttori di Mini PC dovrebbero prendere d'esempio. Cosa C'è Sotto il Cofano: Specifiche da Fare Invidia Parliamo di numeri, perché nel mondo dei Mini PC le specifiche sono tutto: Il Cuore del Sistema: AMD Ryzen AI 9 365: 10 core, 20 thread che arrivano fino a 5 GHz NPU da 73 TOPS: per elaborazione AI in locale 32GB DDR5-5600MHz (Kingston, espandibile fino a 96GB) SSD Kingston da 1TB PCIe 4.0 NVMe AMD Radeon 880M: 12 compute unit a 2.900 MHz Connettività che Non Manca Nulla: 2x Ethernet da 2.5 Gigabit (sì, due) Wi-Fi 6E tri-band + Bluetooth 5.2 2x USB-C 4.0 (Thunderbolt 4) HDMI 2.1 e DisplayPort 2.0 Supporto quad-display 8K@60Hz Sulla carta è impressionante. Ma come si comporta nella realtà? La Prova del Fuoco: Lavoro Quotidiano Ho iniziato usando il MINIX per il mio lavoro abituale: editing di articoli, ricerca online con decine di tab aperte su Chrome, editing fotografico con GIMP, e streaming di musica in background. Verdetto? È scattante. Aprire applicazioni è istantaneo, passare tra programmi non provoca rallentamenti, e anche con 30+ schede di Chrome aperte (sì, sono uno di quelli) il sistema non ha mai vacillato. Ho poi provato a montare un video in DaVinci Resolve con clip 4K. Non aspettatevi miracoli con progetti complessi, ma per editing leggero-medio funziona decisamente bene. Ho anche testato una sessione di produzione musicale in Reaper con 15+ tracce e plugin VST: zero latenza percepibile, prestazioni solide. La riproduzione di video YouTube in 4K è fluida, senza frame drop anche con più video contemporaneamente. Insomma, per produttività e utilizzo da ufficio questo Mini PC è un piccolo mostro. Gaming: Qui le Cose si Fanno Interessanti La domanda che tutti fanno quando vedono un Mini PC: "Ma ci giochi?" Ho passato diversi pomeriggi (e qualche serata di troppo) a testare l'ER936-AI con una selezione di giochi che spazia dagli indie ai tripla A moderni. Collegato il mio controller Xbox via Bluetooth – connessione stabile senza lag – e via. eSports e Competitivi: Promosso a Pieni Voti Fortnite a 1080p con impostazioni Epico/Alto mi ha regalato ~100 FPS costanti. Anche spingendo a 1440p il gioco rimane fluidissimo sopra i 60 FPS. Per gli eSport questo Mini PC è perfetto. Counter-Strike 2 a 1080p (impostazioni basse per massimizzare FPS) gira magnificamente. Avrei voluto essere più bravo a giocare per apprezzarlo meglio, ma la colpa non è certo del PC. Dota 2 con dettagli massimi? Nessun problema. Diablo 4 a 1080p High mantiene ~40 FPS, che diventano fluidi attivando FSR 1.0. Indie e 2D: Un'Esperienza da Console Dave the Diver a 4K? Perfetto, esperienza cinematografica. Ori and the Will of the Wisps però mi ha fatto scoprire i limiti: a 4K con effetti speciali intensi ci sono rallentamenti. Abbassando a 1440p torna tutto fluido a 60 FPS. È un gioco graficamente impegnativo per una GPU integrata, e qui si vede. Gaming Performance AAA Moderni: Servono Compromessi Cyberpunk 2077: il vero banco di prova. A 1080p con impostazioni Medium ottenevo ~35 FPS – giocabile ma non ideale. Attivando FSR 3 con Frame Generation sono salito oltre i 60 FPS, trasformando l'esperienza da "meh" a "wow, ci sto giocando su un Mini PC!" Call of Duty: Black Ops 6 a 1080p Medium è giocabile e anche divertente, anche se l'esperienza non è paragonabile a una GPU dedicata. Tekken 8 gira bene a 1080p Medium, con qualche calo quando sullo schermo esplodono troppi effetti particellari. Con un paio di tweak nelle impostazioni grafiche diventa perfettamente fluido. Marvel Rivals ha bisogno di FSR o di abbassare la risoluzione per essere davvero giocabile (~25 FPS nativi sono troppo pochi). La mia conclusione sul gaming? Questo Mini PC con la Radeon 880M offre prestazioni paragonabili a una vecchia NVIDIA GTX 1060. Per il 1080p è più che adeguato, soprattutto con l'aiuto di FSR e Frame Generation. Per il 4K gaming AAA... beh, meglio guardare altrove o accontentarsi di compromessi importanti. Emulazione: Una Sorpresa Gradita Da appassionato di retrogaming, ho voluto testare il MINIX con Batocera Linux 41. L'installazione è stata sorprendentemente semplice, e il sistema ha rilevato automaticamente Wi-Fi e controller Bluetooth. Ho testato tutto: da ScummVM (perfetto) a Commodore Amiga (fluido), PSP upscalato (zero problemi), PlayStation 2 (compatibilità eccellente) fino a PlayStation 3 – e qui sono rimasto davvero colpito. Molti titoli PS3 girano sorprendentemente bene, rendendolo un'ottima macchina per emulazione anche di console relativamente recenti. Temperature e Rumorosità: Il Test del Divano Un aspetto cruciale per un Mini PC da salotto: quanto è rumoroso? Con il MINIX posizionato a meno di un metro da me durante il lavoro, a riposo è praticamente silenzioso. Le temperature idle si attestano intorno ai 43°C – ottimo. Sotto carico gaming o durante stress test, le ventole si fanno sentire. Non è fastidioso come alcuni laptop gaming, ma è udibile. Le temperature salgono a ~82°C, ma il sistema di raffreddamento dual-fan con vapor chamber fa il suo lavoro senza thermal throttling. Il problema? MINIX non ha incluso controlli TDP nel BIOS. Per ottenere un sistema più silenzioso ho dovuto ricorrere a Universal x86 Tuning Utility, un software gratuito che permette di limitare il TDP. Impostando il TDP a 28W (valore standard AMD per questo processore) ho ottenuto: Temperatura da 80°C a 65°C sotto stress Rumorosità da 40 dBm a 33 dBm Prestazioni gaming minimamente impattate Risultato: un sistema molto più silenzioso e comunque performante. Ma è una seccatura dover usare software esterni per qualcosa che dovrebbe essere nel BIOS. Aprire il Cofano: Manutenzione e Upgrade Qui MINIX ha fatto un lavoro eccezionale. Sul fondo del case c'è una linguetta in gomma: la sollevi, e il pannello inferiore (magnetico!) si stacca facilmente. Niente viti invisibili, niente clip fragili. Una volta dentro ho trovato: 2 slot DDR5 con Kingston installata (espandibile a 96GB) Slot M.2 NVMe aggiuntivo libero per secondo SSD Componenti di marca: Kingston per RAM e storage, MediaTek per Wi-Fi Sistema di raffreddamento con dissipatori dedicati anche per RAM e SSD Ho sostituito la pasta termica con dell'Arctic MX-6 di qualità, pensando di migliorare le temperature. Sorpresa: nessun miglioramento significativo. La pasta termica di fabbrica è evidentemente già di buona qualità. A volte le aziende fanno le cose per bene. Giudizio manutenibilità: 9,5/10 – Tra i Mini PC più facili da aprire e upgradare che abbia mai testato. Il BIOS: L'Unico Vero Punto Debole Ecco dove MINIX ha deluso le mie aspettative. Il BIOS è spartano, quasi basico: ✅ C'è il controllo ventole (ma senza curve personalizzate) ✅ C'è Secure Boot (utile per Valorant) ✅ Funzioni nascoste sbloccabili con Ctrl+F1 ❌ Zero controllo TDP ❌ Zero allocazione VRAM manuale ❌ Niente curve ventole avanzate ❌ Niente OCuLink per eGPU Per un dispositivo da ~$800-900 mi sarei aspettato molto di più. Gli utenti enthusiast che vogliono spremere ogni goccia di prestazioni dovranno affidarsi a software di terze parti, e questo non è accettabile in questa fascia di prezzo. MINIX, se mi state leggendo: un aggiornamento firmware che aggiunga queste funzionalità farebbe la differenza tra un buon prodotto e un grande prodotto. Consumi: La Bolletta Ringrazia Durante i miei test con un power meter, ho registrato: ~9W idle – impressionante ~87W gaming – più che accettabile ~83W stress test completo – efficiente Per fare un confronto, il mio vecchio desktop da gaming tirava oltre 300W. Se usate il PC molte ore al giorno, nel lungo periodo il risparmio energetico è tangibile. Connettività: Tutto Quello Che Serve (e Oltre) La dotazione di porte è generosa: Frontale: 2x USB 3.2, 1x USB-C 4.0, jack audio, pulsante accensione, microfoni integrati Posteriore: USB 3.2, USB-C 4.0, HDMI 2.1, DisplayPort 2.0, 2x Ethernet 2.5GbE, alimentazione Ho apprezzato particolarmente la doppia Ethernet: posso dedicarne una al NAS e l'altra alla rete principale, oppure configurare failover o bonding. È un dettaglio da workstation che raramente vedo sui Mini PC consumer. Il Wi-Fi 6E MediaTek ha fornito una copertura del ~75% nella mia abitazione – nella media, niente di eccezionale ma stabile. Nessuna disconnessione durante settimane di test, e questo conta più della velocità di picco. Il Verdetto: Per Chi È Questo Mini PC? Dopo settimane di utilizzo quotidiano, ecco la mia valutazione onesta: ✅ COMPRATELO SE: Cercate un Mini PC premium per produttività avanzata Vi serve una macchina compatta per gaming 1080p senza pretese 4K Fate content creation leggero (video editing, grafica 2D, audio) Siete appassionati di emulazione fino a PS3 Volete capacità AI locali (73 TOPS) per LLM e carichi AI Apprezzate la facilità di upgrade e manutenzione Preferite qualità costruttiva rispetto al prezzo più basso ❌ EVITATELO SE: Il vostro obiettivo è gaming 4K AAA senza compromessi Avete budget limitato (ci sono alternative più economiche) Vi serve una workstation per rendering 3D professionale Volete espandere con eGPU (manca OCuLink) Pretendete un BIOS avanzato con tuning completo Voto Finale: 8,5/10 ⭐⭐⭐⭐ Cosa Mi È Piaciuto: Qualità costruttiva da top di gamma Prestazioni CPU eccellenti Facilità di accesso e upgrade senza pari Componentistica di marca Silenziosità a riposo Connettività completa Consumi energetici contenuti Cosa Migliorerei: BIOS con più controlli (TDP, VRAM, ventole) Aggiunta OCuLink per eGPU Forse un prezzo leggermente più competitivo La Linea di Fondo: Il MINIX ER936-AI è un eccellente Mini PC che bilancia prestazioni, compattezza e qualità. Non è perfetto – il BIOS limitato e l'assenza di OCuLink sono pecche reali – ma per la maggior parte degli utenti rappresenta una soluzione completa e solida. La Radeon 880M non è una rivoluzione rispetto alla generazione precedente, ma offre prestazioni gaming sorprendentemente buone per una GPU integrata. E il Ryzen AI 9 365 con la sua NPU da 73 TOPS rende questo sistema futureproof per l'era dell'AI che stiamo vivendo. Se MINIX rilasciasse un aggiornamento BIOS con controlli avanzati, questo Mini PC salirebbe facilmente a 9/10. Fino ad allora, rimane un'ottima scelta per chi cerca qualità e prestazioni in formato compatto, ed è disposto a pagare un premium per averle. P.S. – Dopo questa recensione, il MINIX ER936-AI è rimasto sulla mia scrivania come PC principale per lavoro e gaming casual. Non è da tutti i giorni che un prodotto ricevuto per recensione diventa parte del setup quotidiano. Questo, forse, dice più di mille parole. Dispositivo ricevuto in prova da MINIX. Nessun compenso monetario è stato ricevuto per questa recensione. Le opinioni espresse sono esclusivamente quelle dell'autore basate su test approfonditi.

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“Romanzi coreani in Italia: partecipa ai contest di libricorea.it e fai sentire la tua voce”

“Romanzi coreani in Italia: partecipa ai contest di libricorea.it e fai sentire la tua voce”

La letteratura coreana sta conquistando sempre più lettori in tutto il mondo, grazie alla sua capacità unica di unire emozione, riflessione e storie che spesso rimangono nascoste ai più. In Italia, il portale libricorea.it si propone come finestra privilegiata su questo universo narrativo, offrendo agli appassionati l’opportunità di scoprire nuovi autori e contribuire alla diffusione della cultura coreana nel nostro Paese. In questo contesto nascono due iniziative pensate per chi ama leggere e vuole partecipare attivamente alla vita culturale del portale. Il primo contest permette di segnalare i romanzi coreani che si vorrebbero vedere tradotti in italiano, dando voce ai lettori e influenzando le scelte editoriali. Il secondo invita invece a scrivere recensioni sui libri coreani che hanno colpito di più, condividendo emozioni e riflessioni con la comunità di lettori. Partecipare è semplice e gratuito, e per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, le motivazioni più originali e le recensioni più appassionate potranno ricevere un premio speciale: uno smartphone Samsung Galaxy. Scopri di più e partecipa su libricorea.it/bbs/board.php?bo_table=news&wr_id=11 un’occasione unica per entrare in contatto con la letteratura coreana, lasciarsi ispirare dalle sue storie e diventare parte attiva della sua diffusione in Italia.

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UNA VISIONE PRE ONIRICA

UNA VISIONE PRE ONIRICA

Ieri notte, prima che Morfeo mi accogliesse tra le sue braccia, ho avuto una visione, un bagliore dell'avvenire. Ho visto un mondo senza catene, senza il gelido respiro del dominio, un mondo dove il concetto di povertà è stato dimenticato, un mondo dove i nostri corpi non sono più logorati dalle malattie, ma soprattutto ho visto un mondo dove nessun essere umano ha la presunzione di ergersi sopra un altro, dove non esistono ne troni ne la presunzione di chi si crede superiore perché ha un conto in banca gonfio di soldi o perché si ritiene figlio di un Dio. Il paganesimo antico ci insegna che un altro mondo è già qui, in attesa di essere evocato dalla nostra volontà collettiva che costituisce la mappa per raggiungerlo. Chissà se prima di morire riuscirò a vedere realizzata questa utopia, non lo so ma so che vale la pena lottare e sognare e che questo mondo capitalista – monoteista un giorno diverrà un brutto ricordo.

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Conversazione sul tema "Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda"

Conversazione sul tema "Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda"

Giunge alla XXXI edizione la giornata di studi sul periodo napoleonico, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” e dal Centro studi “Gioacchino e Napoleone” denominata “Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda”. Tale periodo, definito dallo storico calabrese Umberto Caldora come "decennio francese", è stato oggetto di incontri ai quali hanno partecipato autorevoli studiosi, che, nel corso di tali appuntamenti, hanno avuto modo di analizzare, e quindi far conoscere, diversi aspetti del periodo argomentato. Nel corso della nuova edizione sarà analizzato il tema “Gioacchino e Giuseppe Binda: una collaborazione che viene da lontano”. La nuova edizione registra la presenza, in qualità di relatore della ricercatrice toscana Elena Pierotti. La conversazione, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì 13 ottobre.

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Prevenzione dei rischi in magazzino: normative e best practices

Prevenzione dei rischi in magazzino: normative e best practices

In questo articolo porremo il focus sulle misure di prevenzione dei rischi presenti nel settore logistico e in particolare in magazzino. La sicurezza nei magazzini logistici è fondamentale per garantire la salute dei lavoratori e l’efficienza operativa. In Italia, il settore logistico è regolamentato da normative specifiche che impongono misure preventive e protettive per ridurre i rischi associati alle attività di magazzino. gruppoerrepisrl.com/blog/prevenzione-dei-rischi-in-magazzino-normative-e-best-practices/

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