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"Dolce Amaro" è il nuovo singolo di Lisa Ardini prodotto da Alessio Bernabei

"Dolce Amaro" è il nuovo singolo di Lisa Ardini prodotto da Alessio Bernabei

Una tazza scheggiata sul tavolo: un dettaglio minimo, ma impossibile da trascurare. Non serve altro, a volte, per capire che qualcosa non torna e che una storia è giunta al suo compimento. Da lì riparte Lisa Ardini, voce calda dalle sfumature soul e timbro pieno che guarda alle radici black senza emularle, ma integrandole con piena coscienza espressiva. E lo fa con “Dolce Amaro”, secondo inedito prodotto da Alessio Bernabei che segna il passaggio dalle reinterpretazioni d’autore – “Come si cambia”, “Rolling in the Deep” – alla definizione di un linguaggio proprio. Il brano prende forma la scorsa primavera, in una fase di ricomposizione personale per l’artista, con la volontà concreta di riprendere i pezzi e rimetterli al loro posto, come chi ha pianto già abbastanza e ora sceglie di andare avanti. Lisa Ardini si discosta dalla narrazione struggente dell’addio tipica della grande ballata sentimentale e propria di un pop eccessivamente effusivo, per concentrarsi sull’urgenza di ritrovare i propri frammenti e riconciliarsi con sé stessi dopo aver avvertito il naturale smarrimento post-rottura. L’attenzione, qui, non è sulla storia che finisce, ma sul modo in cui si decide di attraversarla, metabolizzarla e superarla. Un nero su bianco per disciplinare il trauma anziché spettacolarizzarlo, che sposta il baricentro dall’evento alla sua elaborazione. Una scelta risoluta e controcorrente, che instaura una nuova, differente grammatica per raccontare il dolore, lontana dall’esposizione continua che la nostra epoca sembra richiedere. La sofferenza si restringe, si mette in ordine, e traccia il sentiero per l'unica affermazione possibile: «vado punto e a capo». Il passato si riduce all’essenziale, quel tanto che basta per non negarlo e non farsene travolgere. E poi, in quel «vivere in prigione», il brano mostra come anche l’attaccamento, a volte, possa stringere più di quanto sostenga. “Dolce Amaro” muove i propri passi in un territorio oggi poco frequentato: Lisa non cancella, non commenta e non idealizza. Sistema il possibile, riconosce la nostalgia, la lascia scorrere, e inizia a ricomporre sé stessa - «quello che voglio fare finalmente lo farò». Nelle sue parole non c’è nessuna promessa di rinascere dalle ceneri, perché rifiuta il cliché della fenice e della rivalsa teatrale, privilegiando il silenzio operoso del ripristino. Solo una constatazione: si può chiudere una porta senza far rumore. Anche oggi, dove saper chiudere senza mettere in risalto ogni evento che accade, è diventata una competenza. Non solo sentimentale: riguarda relazioni professionali, identità digitali, percorsi di vita. Il problema non è più tanto la capacità di iniziare, quanto quella di terminare senza distruggere. Di uscire da una stanza senza sbattere la porta, ma nemmeno lasciandola socchiusa per nostalgia. "Dolce Amaro" non propone soluzioni miracolose, ma registra un fatto: si può andare avanti. Si deve. E si può farlo senza trasformare ogni passo in contenuto, ogni lacrima in capitale narrativo. «Avevo bisogno di un taglio netto – dichiara l’artista -. Non di cancellare, ma di rimettere in fila ciò che restava di me. In studio con Alessio ho imparato a scegliere: meno parole, più verità. "Dolce Amaro" è il suono di quella scelta.» Ventisei anni, padovana, Lisa cresce con i classici anni Settanta/Ottanta che la madre le fa scoprire da bambina. Dal 2020 avvia un percorso formativo che allena voce e scrittura; nelle esibizioni dal vivo alterna piano e sax. Con “Dolce Amaro” prosegue la transizione dalle cover al repertorio originale, mantenendo una linea chiara: raccontare un’esperienza senza indulgere in facili espedienti o in artifici retorici. Questa direzione si traduce nella ricerca del senso ultimo dell'accaduto. La tazza resta scheggiata, ma si può scegliere di posarla e andare avanti.

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Esce “9MM” il nuovo singolo di Crosty 


Esce “9MM” il nuovo singolo di Crosty 


In radio da venerdì 14 novembre Disponibile in radio e in digitale da venerdì 14 novembre, "9MM" è il nuovo singolo di Crosty, la traccia che lui stesso considera la sua preferita in assoluto. Scritta in un periodo di grande confusione, debolezze e perdita di fiducia sia in sé stesso che nelle persone intorno a lui, "9MM" rappresenta un momento di riflessione e rinascita. Questa canzone ha avuto un ruolo fondamentale nel dargli la forza di affrontare i momenti più difficili, diventando un vero e proprio inno di speranza e resilienza. Crosty spera che anche il pubblico possa trovare in questa traccia la stessa energia e motivazione, riuscendo a superare le proprie sfide quotidiane. Con un sound coinvolgente e un testo intenso, "9MM" si propone come un messaggio di forza e determinazione, invitando chi ascolta a non mollare mai, anche nei momenti più bui. Un brano che nasce dalla sincerità e dall’esperienza personale dell’artista, simbolo di rinascita e coraggio. Note biografiche – Crosty Alessandro Crosti, in arte Crosty, nasce a Rieti il 23 marzo 1989. Entrato nel mondo hip-hop nel 2018 con il mixtape “Fatti Di Veleno” con il gruppo ckcrew, si fa notare nella scena locale. La sua musica cattura l'attenzione di Timetoraprecords, che firma con lui dopo il successo del suo primo album ufficiale “Soldi Sporchi”. Con la casa discografica pubblica il disco “Mi Clica” e si esibisce in eventi importanti come il Villa Ada Festival, condividendo il palco con artisti come Suarez, Metal Carter e Santo Trafficante. Nel 2021 il gruppo si scioglie, spingendo Crosty a intraprendere una carriera solista. Il suo singolo “Rieti Live” ottiene grande successo su Spotify e YouTube. Nonostante le difficoltà legali e personali, Crosty è pronto a ripartire con il progetto “LatoB”, firmato con PlatinumLabel, per raccontare il suo percorso e le sfide vissute. Isabel Zolli Promotion Agency Sede Operativa: via Simone De Saint Bon 47 – Roma

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Voglio farmi guardare la fica aperta da tutti

Voglio farmi guardare la fica aperta da tutti

Sono una ragazza monellina e mi piace molto stare senza mutandine con le gambe aperte.. E pensare che tanti ragazzi mi guardano la figa aperta

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GHIOTTONI

Le feste natalizie sono alle porte e si percepisce già una atmosfera nuova e diversa, parte la corsa al regalo, agli acquisti di cibarie varie. Tutti cercano di darsi da fere in cucina, di esplorare nuove ricette. Anche le persone più parche e riservate si impegnano. Nei negozi si trova solo gente indaffarata come se si nutrisse solo a Natale. La corsa al cibo raffinato, ai vini speciali appare a un certo punto ridicolo e si ripete ogni anno. La tavola per molti deve essere impeccabile, si fanno debiti per comprare per la vigilia pesci prelibati e prodotti di marca. Per i dolci e vini si spende un patrimonio. Chi si mantiene sobrio e sceglie menù semplici viene considerato poco, messo in disparte. Si scelgono ricette straniere, piatti bizzarri. Cucinare in modo fastoso sembra diventato un obbligo. Ci si affanna in cucina si cercano spunti, collaboratori specie se si ha ospiti di riguardo. Le tavole sono imbandite con posate di argento e centrotavola in peltro e cristallo, specie nelle case dei ricchi. C’è un interesse a fare bella figura, si ingaggiano gare con parenti e amici a chi ha gli addobbi più belli. Si invidiano gli addobbi dei vicini e i loro pasti succulenti. Scioccamente non si tiene conto che ci sono persone che non possono comprarsi neppure dei mandarini. Ogni anno il procedimento è sempre lo stesso. Si prenota in ristoranti stellati. Si fanno veglioni e cenoni con mille portate. Sembra che per le feste si è autorizzati a mangiare molto. Si diventa ghiottoni. Si mangia in modo incontrollato rassicurati dal calore delle feste. Si comprano prodotti senza indugio, si spende in modo indecente. La tenuta dei conti vacilla. Si crea una vera dipendenza da cibo. Si seguono varie ricette regionali. I giovani non si fanno distrarre e dopo le abbuffate cercano di fare sport. Gli anziani invece mangiano troppo e in modo ridicolo sostenitori della buona tavola e alla fine si sentono male. Molti sono stati ricoverati in ospedale subito dopo le feste o durante le stesse. Un fenomeno in crescita che nasce sotto traccia e si sta sviluppando. Nessuno ferma gli anziani, li consiglia di non abusare. I figli inseguono i loro progetti di viaggio natalizio e lasciano i genitori soli, che si sottopongono a veri stress culinari. I figli dovrebbero tutelare i genitori, essere l’ago della bilancia. Dovrebbero passare le vacanze con loro, vedere le loro esigenze. Gli anziani alla fine non solo hanno delle indigestioni ma arrivano ad avere complicazioni cardiache. Si arriva ad avere palpitazioni, fibrillazioni. Il natale impostato in questo modo non è il fautore di letizia. Bisognerebbe essere meno affezionati al cibo e più al concetto spirituale del natale. Le stravaganze culinarie potrebbero avere serie conseguenze. Il comportamento sfrenato è fuori di ogni logica perché non si mangia e beve solo per le feste comandate. Molti addirittura affittano locali per cucinare visto che hanno piccole cucine per preparare le pietanze. Ci rendiamo conto che invece tutto accade in modo galoppante come da copione. Il progresso ha portato agli eccessi. Non serve nemmeno dopo i bagordi una astinenza forzata che fa più male che bene. Bisogna ingegnarsi e fuggire dalle sofisticazioni. Possiamo cambiare sistema di vita, i tempi sono maturi. Il natale non deve essere faticoso e mettere il fisico sotto stress. Le conseguenze di una mal nutrizione possono essere veramente deleterie. Mangiare molto non è vantaggioso specialmente dolci e prodotti industriali. Il corpo e la mente risentono degli eccessi in modo considerevole. La norma dovrebbe essere la sobrietà che non è mai causa di dolori.

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L’Ufficio Stampa MP di Salvo de Vita, intervista il cantautore Riccardo Ruiu

Chi è Riccardo Ruiu e cosa rappresenta per te il mondo musicale? Sono un cantautore sardo, ho 50 anni e, per lavoro, vivo a Berlino già da più di 15 anni. La musica è per me un universo fondamentale e unico, perché riesce a dare voce ai sentimenti più profondi e autentici che porto dentro. Attraverso le mie composizioni cerco di esprimere queste emozioni e di condividerle con chi le ascolta, offrendo anche una personale visione della vita e di ciò che viviamo ogni giorno. La musica, infatti, è uno strumento potente che ci permette di raccontare il nostro vissuto, di manifestare emozioni e sentimenti in tutta la loro verità. Questo è, per me, il suo ruolo più importante. Quando hai capito che volevi fare musica? Quando ho preso una chitarra in mano per la prima volta, è scattato qualcosa. Io già scrivevo poesie e queste poesie sono diventate canzoni. Un po' per gioco, un po' per voglia di mettermi alla prova, poi la cosa è diventata più seria ed è iniziata la mia carriera di cantautore. Hai avuto mentori o modelli che ti hanno ispirato? Ho tratto ispirazione dai più grandi, da quei nomi che hanno segnato la storia della musica italiana: De Gregori, De André, Lucio Dalla, Vecchioni, solo per citarne alcuni. Sono loro ad aver influenzato profondamente il mio percorso artistico. Parlaci del tuo nuovo singolo “Tra me e te”? Sì, il mio nuovo singolo "Tra me e te", è prodotto dall'etichetta Multiforce di Tiziano Giupponi, arrangiatore Stefano Manion Ferrari, con l'editing, mix e mastering di Maurizio Rossi. "Tra me e te" è un brano profondamente intimista e riflessivo, nato dalle ferite lasciate dal periodo della pandemia. Racconta le difficoltà e le anomalie vissute in quegli anni, con particolare attenzione a chi ha compiuto scelte personali e si è visto negare il rispetto dei propri diritti. Il titolo stesso è un omaggio a quelle persone che, in un tempo di oscuramento delle coscienze, hanno condiviso una visione comune. È una riflessione sull’interconnessione tra individui, sulla sintonia che può nascere anche nel dolore e nella resistenza. La canzone esprime anche una critica alla frenesia e all’effimero che caratterizzano la società contemporanea. I rapporti interpersonali si sono fatti più superficiali, meno profondi rispetto al passato. Viviamo in un mondo che corre, che dimentica facilmente la realtà, sempre più immerso nel virtuale e sempre meno capace di comunicare dal vivo. Questo disagio è uno dei temi centrali del brano, che denuncia la perdita di autenticità nelle relazioni e nella vita quotidiana. "Tra me e te" è anche un messaggio di speranza: invita a riscoprire valori più veri, come il rispetto per l’altro e per le sue scelte. È un invito a rallentare, a tornare all’essenza, a guardarsi dentro e a ritrovare una connessione più profonda con gli altri. Progetti futuri e consigli per coloro che intendono affacciarsi a questa realtà? C'è già un altro singolo che è in preparazione e che probabilmente vedrà la luce a inizio 2026, non dico ancora niente per scaramanzia, un canzone introspettiva, sarà sicuramente un bel progetto. A chi intende avvicinarsi a questa realtà suggerisco di credere sempre nelle proprie possibilità, anche nei momenti in cui la vena creativa può venire meno e ovviamente consiglio sempre di partire anche da una base tecnica. Perché il talento va bene, però bisogna anche studiare per riuscire a comporre. Oggigiorno molte persone scrivono una canzone senza sentirla davvero, solo per poter dire "ho scritto una canzone". In realtà, una canzone autentica è molto di più: è uno strumento che ti permette di guardarti dentro, di esplorare te stesso e di crescere. E con la crescita cambia anche la tua visione del mondo, si evolve, e da lì nascono nuove parole, nuove melodie. È un percorso continuo, un cammino in costante trasformazione. Dove possiamo seguirti? Per chi mi vuole seguire sono presente su tutti i social: Riccardo cioè io su Facebook, come riccaru75 su Instagram e su TikTok come @riccaru. Si possono inoltre acquistare i miei brani su tutte le piattaforme digitali. Articolo: Dott.ssa Mietto Elisa Dirigente del servizio: Dott. Salvo De Vita Supervisore e Resp. Pubblicazione: Ufficio Stampa e Produzioni MP Distribuzione: Urban Dream di Mietto Elisa

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Smart city e efficienza energetica: torna Smart Building Expo 2025

Smart city e efficienza energetica: torna Smart Building Expo 2025

A Fiera Milano, dal 19 al 21 novembre, torna Smart Building Expo 2025, l’evento dedicato alla transizione digitale ed ecologica dell’edilizia. Professionisti e aziende si incontrano per condividere idee e tecnologie al servizio della smart city del futuro. Manca poco all’apertura di Smart Building Expo 2025, la manifestazione internazionale organizzata da Fiera Milano e Pentastudio dedicata all’innovazione tecnologica, all’efficienza energetica e all’integrazione dei sistemi. Dal 19 al 21 novembre 2025, progettisti, ingegneri, installatori, imprese e stakeholder pubblici e privati si incontreranno nei padiglioni di Fiera Milano – Rho per confrontarsi sulle nuove sfide della transizione energetica e digitale. Con un’esposizione in crescita del 20% rispetto alla scorsa edizione, SBE 2025 ospiterà numerosi protagonisti dell’industria e della system integration, tra cui ABB, Adeogroup, Eelectron, Finder, Gewiss e Vimar, e offrirà un ricco programma di workshop, eventi formativi e incontri B2B, costruito per coniugare aggiornamento tecnico e opportunità di business. Un’agenda su tre giorni per raccontare l’evoluzione dell’energia urbana Smart Building Expo 2025 si articolerà in tre giornate tematiche, con focus complementari sui grandi pilastri della twin transition: decarbonizzazione, elettrificazione e digitalizzazione urbana. Il 19 novembre si aprirà con un workshop istituzionale sull’EPBD IV, la nuova direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici, promosso da MASE, ANCE, ANIE e Adiconsum, per analizzare il quadro normativo e gli impatti sui prossimi investimenti pubblici e privati. Alle ore 14.00 è attesa anche la tavola rotonda promossa da CNPI e Fondazione Opificium sul Conto Termico 3.0, in vigore da dicembre, per analizzare il ruolo dei professionisti e delle imprese nella riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, con particolare attenzione agli strumenti incentivanti e alle opportunità concrete per il settore impiantistico. A seguire, un approfondimento tecnico sui Data Center, in collaborazione con DEERNS Italia, proporrà soluzioni per ridurre l’impatto energetico delle infrastrutture digitali attraverso intelligenza artificiale, immersion cooling e fonti rinnovabili. Il 20 novembre il tema centrale sarà l’elettrificazione degli edifici, con un workshop dedicato al Real Estate e all’impatto della nuova normativa europea sulla valorizzazione immobiliare. Seguiranno due focus verticali: il primo in collaborazione con Prosiel, affronterà la sostituzione degli impianti a gas con sistemi elettrici integrati; il secondo, con il format Hotellerie 4.0, esplorerà le potenzialità della digitalizzazione negli hotel tra qualità dell’aria, automazione e comfort personalizzato. Il 21 novembre si passerà dalla scala dell’edificio a quella della città. Con il workshop From Building to City, realizzato con Smart Buildings Alliance, si discuterà di smart city, interoperabilità e digital twin, con al centro la nuova norma UNI 11973-2025, destinata a orientare l’evoluzione intelligente del tessuto urbano italiano. Nella stessa giornata si terrà anche il Meeting Nazionale Smart Installer, che ospiterà il progetto europeo LIFE-SKEMA, dedicato alla formazione tecnica per la twin transition, con ENAIP come capofila. Le quattro Piazze dell’Innovazione Cuore pulsante dell’area espositiva saranno anche quest’anno le Piazze dell’Innovazione, veri e propri hub tematici per l’approfondimento e il networking. A firmare i contenuti delle quattro aree saranno Smart Buildings Alliance (SBA) con From Building to City, AIBACS con la Piazza della Building Automation, KNX Italia con la Piazza dell’Integrazione e Rinnovabili con il Rinnovabili District, lo spazio interamente dedicato alla sostenibilità energetica e alle tecnologie emergenti. Torna il Rinnovabili District Anche nel 2025 il Rinnovabili District si conferma come uno spazio dinamico di confronto tra imprese, istituzioni, ricerca e professionisti. Tre giornate di talk, panel tecnici e momenti di networking animeranno un’area immersiva dedicata all’innovazione energetica e urbana. Mercoledì 19 novembre Focus su energie rinnovabili e modelli energetici emergenti: produzione distribuita, prosumer, multiutility e digitalizzazione dell’energia. Speaker confermati: ENEL X, RSE, IREN Mercato, Italia Solare, R2M Solution, Smart Domotic, GSE, LOYTEC, Schneider Electric, Politecnico di Milano, QUMULO. Giovedì 20 novembre Giornata dedicata alle Comunità Energetiche Rinnovabili, alla nuova EPBD IV e all’autoconsumo collettivo. Si discuterà di scalabilità, Smart Readiness Indicator e ruolo dell’EGE. Speaker confermati: E.ON Italia, Rödl & Partner, ENGREEN, EETRA, Consiglio Nazionale Ingegneri, ESCo E2.0, Energy Center del Politecnico di Torino, Asso EGE. Venerdì 21 novembre Al centro: storage, smart grid, idrogeno urbano e infrastrutture per la mobilità elettrica. Approfondimenti su tecnologie di accumulo e città intelligenti. Speaker confermati: PLENITUDE, PRYSMIAN, ECOFLOW, EXIDE TECHNOLOGIES, UFI HYDROGEN, Coordinamento FREE, H2IT. Uno spazio dedicato all’illuminotecnica, grazie alla collaborazione con ASSIL Anche l’illuminazione efficiente sarà protagonista a Smart Building Expo, grazie alla collaborazione con ASSIL, l’associazione confindustriale che rappresenta il settore dei sistemi di illuminazione. Un’area tematica sarà interamente dedicata a questa componente chiave per l’efficientamento energetico degli edifici. Un ecosistema integrato: la proposta di MIBA Il percorso di Smart Building Expo sui temi delle energie alternative e della città sostenibile si inserisce nella visione integrata promossa da MIBA – Milan International Building Alliance, il format fieristico di Fiera Milano che mette al centro l’edificio sostenibile, efficiente e sicuro. SBE si svolgerà infatti in contemporanea con: ● MADE Expo, evento di riferimento per l’edilizia in Italia ● SICUREZZA, tra i principali appuntamenti europei dedicati alla security e alla prevenzione incendi ● GEE – Global Elevator Exhibition, dedicata alla mobilità verticale e orizzontale Una sinergia strategica tra mercati complementari, chiamati a cooperare per costruire il futuro dell’edilizia e delle città intelligenti. Ti aspettiamo dal 19 al 21 novembre 2025 a Fiera Milano. Per ulteriori informazioni: smartbuildingexpo.it Link:rinnovabili.it/green-building/building/smart-building-expo-2025-parte-il-conto-alla-rovescia/

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Pergovetrate di Luigi Pagano: la prima azienda in Sardegna a integrare l’intelligenza artificiale

Pergovetrate di Luigi Pagano: la prima azienda in Sardegna a integrare l’intelligenza artificiale

Pergovetrate di Luigi Pagano: la prima azienda in Sardegna a integrare l’intelligenza artificiale nella progettazione di pergole bioclimatiche e vetrate panoramiche Olbia, Sardegna – 11/11/2025 – L’eccellenza artigianale incontra l’innovazione digitale: Pergovetrate di Luigi Pagano, con sede a Olbia, è la prima azienda in Sardegna ad aver integrato l’intelligenza artificiale (AI) all’interno dei propri processi di progettazione e vendita di pergole bioclimatiche, verande e vetrate panoramiche su misura. Un passo tecnologico pionieristico, reso possibile grazie alla collaborazione con Cleantech-Olbia.it , società innovativa specializzata in soluzioni digitali e automazione intelligente per imprese. Intelligenza Artificiale e Design: un binomio vincente Pergovetrate ha rivoluzionato il concetto di progettazione outdoor introducendo un sistema basato su AI e render 3D fotorealistici. Il cliente può oggi dare una foto della propria casa, giardino o attività e vedere in tempo reale come apparirà la pergola bioclimatica o la vetrata panoramica installata nel suo spazio. Un’innovazione che lascia ogni cliente sbalordito e pienamente soddisfatto, offrendo un’esperienza visiva precisa, emozionale e personalizzata. Grazie a questa tecnologia, l’azienda ha aumentato il volume di lavoro, migliorato l’efficienza interna e portato la customer experience a un livello mai visto prima in Sardegna. “Ogni volta che mostriamo un render, il cliente resta a bocca aperta. Grazie all’intelligenza artificiale implementata da Cleantech-Olbia.it, possiamo mostrare in anteprima il risultato finale, creando fiducia e trasparenza. È il futuro del nostro settore”, spiega Luigi Pagano, fondatore e titolare di Pergovetrate. Pergole bioclimatiche e vetrate panoramiche Made in Italy Il sito ufficiale pergovetrate.it presenta un ampio catalogo di prodotti personalizzabili: Pergole bioclimatiche in alluminio o legno con lamelle orientabili, automatizzate e resistenti agli agenti atmosferici. Vetrate panoramiche scorrevoli o impacchettabili, completamente trasparenti e senza profili verticali. Coperture e chiusure per terrazze, giardini e locali commerciali, perfette per tutte le stagioni. Tutte le strutture sono realizzate con materiali certificati e 100% Made in Italy, con un occhio attento alla sostenibilità, efficienza energetica e design contemporaneo. Un sito intelligente e interattivo Il portale pergovetrate.it è tra i più avanzati del settore in Italia. Integra un assistente virtuale multilingue capace di rispondere automaticamente alle domande dei clienti, fornire preventivi personalizzati, fissare sopralluoghi gratuiti in tutta Italia e persino generare render fotorealistici in tempo reale. Un sistema creato in collaborazione con Cleantech-Olbia.it, che dimostra come la tecnologia AI applicata al design e all’architettura possa migliorare concretamente l’esperienza d’acquisto. Espansione e visione Guardando al futuro, Luigi Pagano promette che Pergovetrate continuerà a migliorare e innovare, facendo dell’intelligenza artificiale un punto di riferimento per la soddisfazione del cliente. “Vogliamo che i nostri clienti vedano con i propri occhi prima di acquistare,” spiega Pagano. “Il nostro obiettivo è che rimangano veramente soddisfatti, perché il nostro lavoro è proprio questo: farli sentire felici. Oggi, grazie al render, ogni cliente può vedere la sua foto con le nostre pergole o vetrate in qualsiasi condizione atmosferica — pioggia, neve, sole o vento — e questo rende tutto più realistico e coinvolgente. Ma non ci fermeremo qui: presto aggiungeremo molte altre funzioni che ci permetteranno di soddisfare ancora di più le loro richieste.” Con questa visione, Pergovetrate di Luigi Pagano si conferma non solo un marchio di qualità, ma anche un simbolo di innovazione e avanguardia tecnologica in Sardegna e in Italia. Informazioni e contatti Pergovetrate di Luigi Pagano 📍 Sede: Olbia, Sardegna (Italia) 🌐 Sito web: pergovetrate.it 📞 Telefono: +39 349 1165020 📧 Email: info@pergovetrate.it Partner tecnologico AI: Cleantech-Olbia.it

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“Emerett non conosce l’amore” di Anyta Sunday – Quando Cupido avrebbe fatto meglio a starsene fermo

“Emerett non conosce l’amore” di Anyta Sunday – Quando Cupido avrebbe fatto meglio a starsene fermo

“Emerett non conosce l’amore” è una rivisitazione moderna e queer di Emma di Jane Austen, con tutte le buone intenzioni del caso… ma purtroppo con risultati altalenanti. Il protagonista, Emerett “Lake” Lakewood, è quel tipo di amico che nessuno vorrebbe avere: invadente, caotico e convinto di sapere sempre cosa sia meglio per gli altri. Dopo essere rimasto “orfano” del suo migliore amico – sposatosi e quindi ormai perso per sempre alla causa – Lake decide di riempire il vuoto giocando a fare Cupido. Da lì in poi, la storia diventa una sequenza di feste, barbecue e tentativi di matchmaking che rasentano l’assurdo, fino a sfociare in un’improbabile relazione con Knight, il padre del suo amico. Il libro parte con una premessa simpatica e un tono leggero che promette una rom-com fresca e ironica. Tuttavia, la trama si disperde presto in situazioni forzate e personaggi che sembrano più funzioni narrative che persone reali. Le interazioni sono spesso poco credibili, i dialoghi scivolano nella teatralità, e l’emotività di Lake – che dovrebbe essere il motore della storia – finisce per renderlo semplicemente irritante. Ci sono però anche elementi riusciti: il ritmo è scorrevole, la scrittura di Anyta Sunday resta piacevole e il romanzo si legge senza fatica. Inoltre, il tentativo di esplorare dinamiche queer e un rapporto age gap con delicatezza è apprezzabile, anche se nel complesso l’esecuzione risulta goffa e poco naturale. La sensazione finale è quella di una storia potenzialmente tenera ma scritta con troppa leggerezza, dove le buone idee vengono soffocate da un protagonista ingestibile e da una narrazione che non si prende mai davvero sul serio. Un libro che intrattiene, sì, ma che lascia addosso anche un po’ di frustrazione: come un amico che ti vuole bene, ma che non smette mai di combinare guai. In sintesi: 💔 Personaggi poco realistici e sviluppo superficiale 💬 Dialoghi esagerati ma ritmo piacevole 🌈 Buone intenzioni, esecuzione incerta 🎯 Consigliato a chi cerca una lettura leggera, non a chi spera in un retelling profondo di Austen

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UNA VISIONE PRE ONIRICA

UNA VISIONE PRE ONIRICA

Ieri notte, prima che Morfeo mi accogliesse tra le sue braccia, ho avuto una visione, un bagliore dell'avvenire. Ho visto un mondo senza catene, senza il gelido respiro del dominio, un mondo dove il concetto di povertà è stato dimenticato, un mondo dove i nostri corpi non sono più logorati dalle malattie, ma soprattutto ho visto un mondo dove nessun essere umano ha la presunzione di ergersi sopra un altro, dove non esistono ne troni ne la presunzione di chi si crede superiore perché ha un conto in banca gonfio di soldi o perché si ritiene figlio di un Dio. Il paganesimo antico ci insegna che un altro mondo è già qui, in attesa di essere evocato dalla nostra volontà collettiva che costituisce la mappa per raggiungerlo. Chissà se prima di morire riuscirò a vedere realizzata questa utopia, non lo so ma so che vale la pena lottare e sognare e che questo mondo capitalista – monoteista un giorno diverrà un brutto ricordo.

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Conversazione sul tema "Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda"

Conversazione sul tema "Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda"

Giunge alla XXXI edizione la giornata di studi sul periodo napoleonico, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” e dal Centro studi “Gioacchino e Napoleone” denominata “Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda”. Tale periodo, definito dallo storico calabrese Umberto Caldora come "decennio francese", è stato oggetto di incontri ai quali hanno partecipato autorevoli studiosi, che, nel corso di tali appuntamenti, hanno avuto modo di analizzare, e quindi far conoscere, diversi aspetti del periodo argomentato. Nel corso della nuova edizione sarà analizzato il tema “Gioacchino e Giuseppe Binda: una collaborazione che viene da lontano”. La nuova edizione registra la presenza, in qualità di relatore della ricercatrice toscana Elena Pierotti. La conversazione, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì 13 ottobre.

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