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La nuova scena latin-urban ha un volto italiano: SIDE BBS

La nuova scena latin-urban ha un volto italiano: SIDE BBS

È stato tra i primissimi a portare TikTok in Italia, quando ancora si chiamava Musical.ly. Nel 2018, il suo brano “Chica Pequeña”, nato da un beat scaricato online e privo di diritti, esplose con oltre 80.000 video creati dagli utenti, milioni di ascolti e l’ingresso nella Viral 50 di Spotify. Fu condiviso da alcuni dei profili che oggi sono tra i creator più seguiti in Italia – da Gaia Bianchi ad Aurora Celli, da Emily Pallini a Jenny Preda –, contribuendo a trasformare quella spontaneità in un fenomeno destinato a cambiare il mercato. Un successo che anticipava di anni la rivoluzione dei social musicali e la nascita della creator economy. Oggi, in un mercato che discute di copyright, intelligenza artificiale e appropriazioni, SIDE BBS – al secolo Simone De Lucia - sceglie di trasformare quell’“errore di gioventù” in una carriera indipendente, aprendo un nuovo capitolo con il singolo “Bandida”. «Quattro milioni di ascolti con un brano senza diritti. Non ci ho mai guadagnato nulla, ma è stata la mia scuola – racconta -. Ho capito subito che bastava un’idea per smuovere un’intera generazione. E che senza un team vero, senza professionalità, non avrei mai potuto andare avanti. Oggi non cerco la via più semplice, voglio costruire passo dopo passo.» SIDE BBS è cresciuto tra le sonorità di Bad Bunny e Nicky Jam, ma ha trovato un’identità tutta sua, al confine tra l’urban milanese e la scena latina europea. Dopo le prime release in Italia, ha consolidato una base anche in Spagna: concerti, radio e collaborazioni lo hanno portato in Andalusia e alle Canarie, fino alla pubblicazione del brano “Dentro Di Me”, insieme a Rick, artista madrileno. «In Spagna ho sentito davvero che la mia musica aveva spazio – prosegue -. Persino il sindaco del mio comune mi ha chiamato per congratularsi. E allora mi chiedo: perché in Italia si conta solo quando ti riconoscono fuori dai confini?» “Bandida”, prodotto da Cristian Tiraboschi, è un brano reggaeton pensato per i club, ma non si limita a far ballare. Cullato da un beat morbido e articolato su una scrittura ibrida tra italiano e spagnolo, racconta dinamiche intermittenti, sparizioni, ricadute del cuore. La relazione narrata nel testo ha i contorni di una generazione che si muove su un filo instabile, quello tra l’intimità e la fuga, tra il bisogno di connessione e la tendenza a dissolversi. «Mami tu sei una bandida, dicevi vuoi stare fuori dai guai però poi ti sei persa, ma il fatto è che mi sono perso anch’io», è una delle strofe che meglio sintetizza tono e accezione del brano, a metà tra disillusione e attaccamento. «Con “Bandida” – conclude l’artista - volevo unire le due anime che ho dentro: quella che cerca la leggerezza del club e quella che vuole realizzare qualcosa di grande e duraturo. L’Italia, probabilmente, per ora non capirebbe un disco reggaeton intero, ma un giorno sarà pronta, ne sono certo. E quando accadrà, voglio essere lì. Oggi la mia città, Milano, è la capitale della moda e del design: può diventare anche la capitale europea del latin urban. Ma serve crederci.» Ad accompagnare il singolo, il videoclip ufficiale diretto da Simone Nicolaci, che vede la partecipazione di Vera Di Leo, sexystar italiana e content creator attiva nel settore dei contenuti per adulti. La sua presenza diventa la chiave di lettura perfetta per il tema centrale del brano: la tentazione. Il progetto si sviluppa con nuove collaborazioni sia italiane che internazionali, anche grazie al supporto di figure come Don Gigio, imprenditore italo-spagnolo, e Maestro Franz. L’obiettivo non è inseguire i numeri, ma dar vita ad un modello sostenibile, capace di durare nel tempo e di portare una nuova sensibilità musicale all’interno del mercato italiano. La traiettoria di SIDE BBS è anche il riflesso di un’industria musicale che, nel giro di pochi anni, è passata dall’improvvisazione dei video amatoriali a un mercato globalizzato in cui tutto è pianificato e misurato. In questo scenario, “Bandida” rappresenta non solo il ritorno di un artista, ma la presa di posizione di chi ha vissuto il cambiamento dall’interno e oggi sceglie di affrontarlo con consapevolezza.

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I CARABINIERI MORTI NELLA TRAGEDIA DI CASTEL D'AZZANO NON SONO EROI

I CARABINIERI MORTI NELLA TRAGEDIA DI CASTEL D'AZZANO NON SONO EROI

I CARABINIERI MORTI NELLA TRAGEDIA DI CASTEL D’AZZANO NON SONO EROI Mentre i politici si affrettano a versare lacrime di coccodrillo sulle bare dei carabinieri morti nella tragedia avvenuta alcuni giorni fa in provincia di Verona e osannano il prestigio delle forze dell’ordine, i cittadini comuni e i giornalisti alla ricerca della verità autentica dovrebbero secondo me guardare dietro il velo dell’apparenza e rifiutare con forza la narrazione tossica proposta dai media legati al sistema. Bisogna rifiutare categoricamente l’idea che i carabinieri morti quella notte e quelli rimasti feriti sono martiri di una causa giusta, essi non erano li per portare aiuto, giustizia o mediazione, erano li per imporre una legge ingiusta, erano li in quanto braccia armate del sistema capitalista e della sua proprietà privata, incaricati di sgomberare con la forza chi, dopo essere stato umiliato dalla legge di classe, opponeva un’ultima disperata resistenza. Chiamare eroi soggetti come i carabinieri morti a Castel D’Azzano è una menzogna, un eroe combatte per la libertà, non per l’oppressione, muore per una causa giusta, non per eseguire uno sfratto forzato; la loro morte non cancella la natura del ruolo che hanno scelto in questa società: quello di complici consapevoli di un sistema che macella ogni giorno i poveri e i disperati; il lusso ipocrita dei funerali di stato che ci saranno servirà a trasformare una morte provocata dalle stesse istituzioni statali in un rito di consolidamento del potere; la società capitalista, servendosi dei mass media da loro controllati creano nella gente un’ondata emotiva che mette a tacere ogni analisi critica, mentre le bare verranno avvolte nel tricolore si cercherà di avvolgere nel silenzio una domanda scomoda: Perché lo stato preferisce il sangue alla giustizia e alla creazione delle condizioni che garantiscono la realizzazione dell’individuo? CONSIDERAZIONI SU QUANTO AVVENUTO A CASTEL D'AZZANO Ciò che è successo alcuni giorni fa in provincia di Verona, indipendentemente dal fatto che le persone arrestate siano riconosciute colpevoli o innocenti, evidenzia che l’assistenza legata al sistema capitalista se ne sbatte dei sogni delle persone, dei loro progetti esistenziali e di creare le condizioni che permettono la realizzazione dell’individuo, la finta solidarietà delle istituzioni è una trappola per la neutralizzazione interiore delle persone; i tre fratelli rimasti coinvolti in quella tragedia avevano una loro identità, erano agricoltori ed allevatori, la loro intera esistenza era intrecciata a quella terra; il loro casolare e la loro terra erano la loro vita e i responsabili del comune avrebbero dovuto aiutarli a proseguire nel loro progetto esistenziale quindi avrebbero dovuto aiutarli a continuare a vivere e lavorare in quell’azienda agricola; ci si chiede come potevano continuare a vivere in un alloggio? come avrebbero potuto coltivare i campi e accudire il bestiame? l’offerta del comune non era una soluzione ma una condanna all’estinzione e all’annullamento della propria identità, la negazione totale di ciò che loro erano. Poniamo pure che avessero accettato di abbandonare la loro terra, poniamo che a sessant’anni, dopo una vita passata a conoscere i ritmi della natura, i cicli delle stagioni e la cura degli animali si fossero presentati sul mercato del lavoro, ci si chiede quali opportunità gli avrebbe offerto la società? se gli andava bene li attendeva la galera del precariato, lavori saltuari come facchini, addetti alle pulizie, magazzinieri, questa sarebbe stata l’alternativa più rosea, la seconda alternativa, quella più vicina alla realtà, è che sarebbero finiti a chiedere l’elemosina, la commiserazione tanto lodata dalle religioni monoteiste ,dato che nel sistema capitalista non ci sono molti posti di lavoro per i sessantenni che, per ovvi motivi, non producono più come i ventenni.

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Igor Mulas: “Lo so”

Igor Mulas: “Lo so”

Il nuovo singolo del cantautore sardo è una meditazione musicale sulla speranza e la connessione con l’universo Igor Mulas torna con “Lo so”, un brano poetico e contemplativo che invita l’ascoltatore a ritrovare se stesso attraverso la bellezza del mondo e la forza della speranza. Una canzone che parla alla parte più profonda di noi, evocando immagini potenti della natura per raccontare la resilienza e il legame invisibile che ci unisce all’universo. “Lo so” è una riflessione musicale sul non arrendersi, sul cercare luce anche nei momenti più bui. Il testo, delicato e intenso, suggerisce che ogni difficoltà può essere attraversata se ci si apre all’ascolto del proprio cuore e si riconosce la propria appartenenza a qualcosa di più grande. L’arrangiamento, firmato da Mauro Iannuccelli (Midipower), accompagna il brano con eleganza e profondità, creando un’atmosfera meditativa che si muove in simbiosi con le parole. La voce di Igor Mulas si fa leggera e sussurrata, per poi aprirsi in armonie corali che amplificano il messaggio di connessione e rinascita. Igor Mulas è un cantautore di origini sarde con un percorso artistico che attraversa l’Italia e l’Inghilterra. A diciotto anni si trasferisce a Londra, dove vive per oltre un decennio, immergendosi nella scena musicale internazionale e studiando canto presso The City Lit, approfondendo generi come pop, rock, soul, jazz, opera e blues. Durante la sua permanenza nel Regno Unito, inizia a produrre professionalmente le sue canzoni, collaborando con diversi arrangiatori. Le influenze della multi-etnicità londinese e il pop britannico contribuiscono a definire la sua identità artistica. Alla fine del 2000 rientra definitivamente in Italia, stabilendosi a Roma, dove avvia una nuova fase della sua carriera musicale. Ha partecipato a importanti eventi e concorsi canori, tra cui Sanremo Giovani, Castrocaro e Music Village. La sua discografia comprende tre album da cantautore: Io sono Igor Mulas (2009), Tutto è giusto (2019) e A un passo da me (2021), oltre a un album di cover in inglese, Starlight (2021), in cui reinterpreta brani internazionali che ha sempre apprezzato. Negli ultimi anni ha collaborato con Stefano Di Carlo, sia nella produzione musicale che nella realizzazione di videoclip, pubblicando diversi singoli tra cui Su Dimmi (2022), Non è (2023), Geloso Remix (2023), Sì (2024), Volare (2024) e Meno Male (2025). Il 9 maggio 2025 esce il singolo “Dimmelo tu”, mentre il 10 ottobre dello stesso anno arriva in radio “Lo so”.

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SBORSARE

La società in cui viviamo non è particolarmente generosa. In ogni occasione si devono versare discrete somme di denaro. In questo modo si fa pesare ai poveri la loro sventura, la loro condizione sgradevole. Nessuno ha pietà di chi non può pagare che resta a bocca asciutta. In alcune scuole sono stati esclusi alla mensa i bimbi che non potevano pagare. Ogni giorno si scoprono tasse occulte, versamenti, complicati contributi, impegnativi versamenti. A qualcuno delle istituzioni toccherebbe il compito di vigilare su queste tasse occulte e espropriazioni inutili di denaro. Molte chiese hanno premura di sottolineare che le messe per i defunti sono a pagamento e spesso il conto è salato. E’ chiaro che l’anima di un povero non ha diritto di volare al cielo e resta impigliata nel mondo terreno. Alcune parrocchie per fortuna offrono la scorciatoia del contributo libero e volontario per la messa, senza una tariffa fissa. Alcune diocesi si mostrano benefattrici. Non sempre i bisognosi sono aiutati. In certi casi la carità non funziona con accuratezza. Il problema dei contributi diventa più palese nella fruizione della cultura, molti siti, musei, mostre sono a pagamento. Sembra che di proposito si voglia acculturare solo i ricchi come se la cultura fosse una faccenda per benestanti non per gli umili. I ricchi sono protetti pure per la fruizione della cultura. Gli ultimi devono stare fuori dai cancelli di musei e teatri. Ci sono delle ville storiche che ufficialmente sono visitabili dai turisti gratuitamente, ma accettano contributi e chi ha sborsato il contributo nella lista delle prenotazioni e degli ingressi ha la priorità. Entra prima nel sito chi ha pagato profumatamente, gli altri restano al palo. Non si fanno doni, eccezioni, sconti . Provvidenziale sarebbe mettere almeno un giorno gratuito per tutti. Tutti si premurano a sottolineare il prezzo del biglietto di ingresso. Persino le mostre di presepi a natale sono a pagamento. Con acutezza si mettono a pagamento siti molto affollati che in precedenza erano del tutto gratuiti. Si batte cassa, si sollecita ad accettare il contributo anche volontario. I beneficiari sono sempre i ricchi che possono godere delle bellezze artistiche all’istante. Godono di ogni confort e sono cullati e difesi. Ogni volta si sperimentano nuovi pagamenti che fanno cadere le braccia. Ci si deve privare di vedere certe cose per il loro costo elevato. Molti a stento raggiungono le cifre richieste. Chi ha molti figli non può pagare cifre astronomiche per entrare in un sito. Una famiglia numerosa non affronta i costi di un viaggio allegramente. L’arte è fruita solo dagli eletti anche se con fervore si invita alla visita e si dichiara che è aperta a tutti. Molti prezzi sono indegni, superano le aspettative. Non c’è il senso di carità. Si deve pagare pure per vedere l’interno di una chiesa. Per i poveri non entrare per motivi economici è una mortificazione specie se si è in compagnia di amici più facoltosi. Ogni volta o si sborsa qualcosa o si deve rinunciare. Una nazione dovrebbe avere il compito di diffondere la cultura. Non possiamo essere orgogliosi di questo sistema legato al tornaconto economico. Siamo circondati da palazzi storici, monumenti che non possiamo vedere. Ogni tanto bisogna annullare, saltare certe visite a castelli, siti archeologici ecc. certe rinunce non sono accolte con giubilo specie dai giovani. I giovani non hanno soldi a disposizione e sono penalizzati. Si presentano siti, palazzi storici, si sponsorizzano in modo impressionante ma poi sono appannaggio solo di gente benestante. Non è confortante vedere i poveri esclusi dalla fruizione della cultura, a cui nessuno presta attenzione. Tutti dormono, fanno finta di nulla come se avessero paura a intervenire. Bisognerebbe risistemare le cose, rimettere in sesto questo aspetto. I poveri perdono ogni giorno terreno, sostegni e favori, restano soli spesso avvampando di sdegno. Si prova rabbia per queste ingiustizie, irresponsabili, che non hanno apparente giustificazione. Il morale è sotto i piedi davanti a tanto scempio e puntigli. La collera cieca non risolve come le vendette davanti alle inadempienze. Ci vogliono azioni concrete e risvegli collettivi per guarire da certi mali supportati da idee generose e veritiere. Bisogna creare un terreno fertile di incontri privo di resistenze. La speranza è quella di un cambio di rotta per far coltivare a tutti la cultura in modo profondo e non sbrigativo.

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Un talento al servizio dell’umanità

Un talento al servizio dell’umanità

Vito La Grassa è l’esempio vivente di come arte, talento e responsabilità sociale possano convivere in un’unica figura. La sua carriera, iniziata nel mondo della moda, lo ha visto protagonista per brand come Petrelli e Facis, e testimonial in concorsi di rilievo nazionale e internazionale. Tra le esperienze più suggestive, la sfilata al Castello dello sceicco di Rabat per un evento firmato Pignatelli, dove ha incarnato con naturalezza eleganza e portamento. Il suo volto ha calcato palchi condivisi con icone dello spettacolo come Michelle Hunziker, Samanta De Grenet, Anna Falchi e Manuela Arcuri, confermando una presenza scenica che va oltre l’estetica. Ma La Grassa non si è fermato alla superficie: ha scelto di approfondire il linguaggio della recitazione, costruendo un percorso attoriale ricco di ruoli intensi e significativi. Da Squadra Antimafia 2 a Il Collaboratore, fino a La Boucherie, dove ha interpretato l’agente Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone, ogni personaggio ha rappresentato una sfida emotiva e narrativa. La sua sensibilità lo ha portato anche a prestare il volto a campagne sociali contro il femminicidio e il bullismo, dimostrando che l’arte può essere strumento di denuncia e cambiamento. Non sono mancate incursioni nel mondo musicale, con partecipazioni a videoclip accanto a Viola Valentino e Valerio Macaluso, e una popolarità televisiva consolidata grazie al programma Uomini e Donne, dove ha partecipato nelle edizioni 2020 e 2021. Oggi, Vito La Grassa ha scelto di mettere la sua esperienza al servizio delle nuove generazioni. Dal 2025 è Coach presso la VMA, dove insegna portamento, interpretazione scenica e recitazione, preparando giovani talenti per competizioni come The Voice, Io Canto, Amici e Sanremo Giovani. Un ruolo che interpreta con dedizione, consapevole del valore formativo dell’arte. Guarda al mondo dello spettacolo con spirito umile, dando priorità alla professionalità e alla necessità di un costante perfezionamento. Proseguendo il suo cammino con determinazione, senza lasciarsi influenzare dai giudizi esterni, dando valore solo all’opinione di chi ama. La sua partecipazione al Convegno del Parlamento della Legalità Internazionale, tenutosi il 5 e 6 settembre a Città del Mare (PA), fortemente voluta dal presidente Nicolò Mannino, è il segno tangibile di un percorso che unisce spettacolo e impegno civile. “Vito La Grassa non è solo un volto noto dello spettacolo”, ha dichiarato Mannino, “ma un uomo che ha scelto di mettere il suo talento al servizio di valori alti come la giustizia, la pace e la difesa della dignità umana”. Con passione e autenticità, Vito La Grassa continua a costruire ponti tra mondi apparentemente distanti, dimostrando che l’arte può essere voce, strumento e coscienza di una società più giusta. Il percorso artistico di Vito La Grassa si arricchisce di nuove sfide e opportunità. Il suo futuro lavorativo si prospetta intenso e stimolante: sarà protagonista di due cortometraggi che affronteranno tematiche profonde e complesse, confermando la sua capacità di dare voce a storie che meritano attenzione e sensibilità. Parallelamente, continuerà a essere un volto di riferimento nel mondo della moda e degli eventi, partecipando come testimonial e giurato a numerosi concorsi di bellezza. Articolo: Dott.ssa Mietto Elisa Dirigente del servizio: Dott. Salvo De Vita Supervisore e Resp. Pubblicazione: Ufficio Stampa e Produzioni MP Distribuzione: Urban Dream di Mietto Elisa

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Conversazione sul tema "Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda"

Conversazione sul tema "Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda"

Giunge alla XXXI edizione la giornata di studi sul periodo napoleonico, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” e dal Centro studi “Gioacchino e Napoleone” denominata “Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda”. Tale periodo, definito dallo storico calabrese Umberto Caldora come "decennio francese", è stato oggetto di incontri ai quali hanno partecipato autorevoli studiosi, che, nel corso di tali appuntamenti, hanno avuto modo di analizzare, e quindi far conoscere, diversi aspetti del periodo argomentato. Nel corso della nuova edizione sarà analizzato il tema “Gioacchino e Giuseppe Binda: una collaborazione che viene da lontano”. La nuova edizione registra la presenza, in qualità di relatore della ricercatrice toscana Elena Pierotti. La conversazione, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì 13 ottobre.

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Elettrificazione e smart city: il futuro degli edifici protagonista a Smart Building Expo 2025

Elettrificazione e smart city: il futuro degli edifici protagonista a Smart Building Expo 2025

Per tre giorni, Smart Building Expo 2025 accenderà i riflettori sull’elettrificazione come leva della decarbonizzazione, con focus su real estate, nuove tecnologie e smart city. L’appuntamento è a Fiera Milano dal 19 al 21 novembre. Valorizzare le opportunità di business e offrire aggiornamento e soluzioni concrete a progettisti, ingegneri e installatori per orientarsi nella complessa fase di transizione energetica e digitale: questo l’obiettivo di SMART BUILDING EXPO 2025, la manifestazione internazionale organizzata da Fiera Milano e Pentastudio dedicata all’innovazione tecnologica e all’integrazione dei sistemi, in programma dal 19 al 21 novembre 2025 a Fiera Milano. Accanto a una importante proposta espositiva in crescita del 20% rispetto alla scorsa edizione e che vedrà presenti key player del calibro di ABB, Adeogroup Eelectron, Finder, Gewiss, e Vimar, SBE 2025 propone anche un ricco palinsesto di workshop, eventi formativi e incontri di networking pensati per rispondere alle sfide del settore, sia sul fronte delle tecnologie emergenti sia su quello delle normative europee che ne regolano l’adozione. “SMART BUILDING EXPO è cresciuta di edizione in edizione e oggi rappresenta un momento unico per far convergere e sviluppare le competenze legate all’integrazione tecnologica e all’evoluzione smart di edifici e città. - afferma Luca Baldin, Project Manager della manifestazione – L’offerta di questa edizione sarà uno strumento prezioso per orientarsi in questa fase di cambiamento, grazie alle novità delle aziende, ma anche agli importanti contributi di esperti e associazioni di categoria, che permetteranno di scoprire quali scenari attendono i professionisti, analizzando gli strumenti a disposizione e tratteggiando gli ambiti dove maggiore è la spinta all’innovazione”. TRE GIORNATE DEDICATE ALLE GRANDI SFIDE DEL SETTORE Tre giorni, tre focus. Dal futuro a emissioni zero all’elettrificazione, fino al ruolo delle smart city, SBE proporrà un programma strutturato per giornate tematiche che permetterà di leggere in maniera integrata i cambiamenti in corso: - 19 novembre: decarbonizzazione al centro La prima giornata di manifestazione si concentrerà sulla complessa sfida delle emissioni zero. Due gli approfondimenti in programma. Il primo è il workshop EPBD4 (Energy Performance Building Directive): verso i decreti attuativi che analizzerà l’impatto della nuova normativa sulle strategie nazionali e sugli investimenti per la riqualificazione edilizia, stimati in Italia in oltre 280 miliardi di euro. L’incontro vedrà la partecipazione di rappresentanti del MASE, di ANCE, ANIE Area Building, Adiconsum e altri stakeholder di rilievo. Il secondo appuntamento, in collaborazione con DEERNS Italia, accenderà i riflettori sui Data Center, infrastrutture chiave della digitalizzazione ma sempre più energivore, offrendo soluzioni innovative per ridurne l’impronta ambientale, dall’uso di rinnovabili al raffreddamento a immersione, fino all’applicazione dell’intelligenza artificiale. - 20 novembre: focus elettrificazione Grazie a diversi appuntamenti in programma, sarà possibile condividere una riflessione su potenzialità e rischi della elettrificazione degli edifici, tema cruciale per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio. La giornata si aprirà con un workshop sul Real Estate per discutere di come la direttiva EPBD4 stia già ridefinendo il valore degli immobili e le strategie degli investitori. Con la partecipazione, tra gli altri, di Generali Real Estate, Teicos Group, Ricci SpA ed E-Valutations, l’obiettivo dell’incontro sarà mettere in evidenza il ruolo del Real Estate nel processo di decarbonizzazione del patrimonio edilizio, sia in termini di nuove costruzioni sia nella conversione degli edifici esistenti. A seguire, si terrà un focus organizzato da Rinnovabili insieme a Prosiel, che affronterà le criticità e le opportunità della sostituzione progressiva degli impianti a gas con pompe di calore, fotovoltaico e sistemi elettrici. Infine, un approfondimento verticale dedicato al mondo della ospitalità, uno dei settori che può trarre maggiore vantaggio dal rinnovamento degli impianti. Il workshop Hotellerie 4.0 mostrerà come automazione, qualità dell’aria e soluzioni immersive possano ridisegnare l’esperienza turistica. - 21 novembre: dagli edifici intelligenti alla smart city Il 21 novembre l’attenzione si sposterà dal singolo edificio al tessuto urbano con il workshop From building to city: edifici e città alla prova della twin transition che vedrà la partecipazione degli esperti di Smart Buildings Alliance e di numerosi esperti del settore. Al centro il ruolo degli smart building come nodi attivi delle smart city, grazie a tecnologie come energy grid, cloud ed edge computing e le ricadute della nuova norma UNI 11973-2025, destinata a guidare la rivoluzione intelligente delle città italiane. SBE 2025 riconferma, inoltre, l’impegno per la formazione professionale. La manifestazione ospiterà ancora una volta il Meeting Nazionale Smart Installer, dedicato alla professionalizzazione degli installatori che quest’anno avrà come special guest il nuovissimo progetto europeo LIFE-SKEMA, con un partenariato guidato da ENAIP e con il quale l’Unione Europea si è posta l’obiettivo di riqualificare il personale tecnico per renderlo idoneo alle nuove sfide della twin transition (digitale ed energetica) del patrimonio edilizio. LE PIAZZE DELL’INNOVAZIONE Tornano a SBE le “piazze dell’innovazione”, che animeranno l’area espositiva proponendo momenti di approfondimento e talk con esperti del settore su temi che andranno dall’architettura tecnologica d’edificio alla system integration, con un’attenzione particolare al mondo “energy”. Quattro le piazze 2025: Piazza From Building to City a cura dell’Associazione SBA- Smart Buildings Alliance; Piazza della Building Automation a cura dell’Associazione AIBACS, Piazza dell’Integrazione a cura di KNX ITALIA e Piazza Rinnovabili District, a cura di Rinnovabili. RINNOVABILI DISTRICT: UN HUB DI CONFRONTO E INNOVAZIONE Grande protagonista di Smart Building Expo sarà il Rinnovabili District, uno spazio dinamico curato dalla media company Rinnovabili che ospiterà dibattiti, incontri e un’area espositiva immersiva dedicata alle tecnologie emergenti. Le tre giornate di manifestazione vedranno al centro di quest’area approfondimenti verticali su varie tematiche. Il 19 novembre si parlerà di Energie rinnovabili e modelli emergenti, con focus su produzione diffusa, prosumer, efficienza energetica e sostenibilità dei data center. Le Comunità Energetiche Rinnovabili e la direttiva EPBD, con approfondimenti su scalabilità, autoconsumo e ruolo degli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) saranno, invece, al centro dell’incontro previsto il 20 novembre. Infine, il 21 novembre, ultima giornata di manifestazione, saranno protagoniste le Tecnologie emergenti e le smart city, con riflessioni su mobilità elettrica, idrogeno urbano e intelligenza artificiale per ottimizzare i consumi. FOCUS SUL RUOLO DELL’ILLUMINOTECNICA Grazie alla collaborazione con ASSIL, l’associazione confindustriale focalizzata sui sistemi di illuminazione, a Smart Building Expo sarà presente anche un’area dedicata a questo tema strategico in chiave di efficientamento energetico. SINERGIE DI VALORE: LA PROPOSTA DI MIBA Il focus sulle energie alternative e sulla città sostenibile offerto da Smart Building Expo, si inserisce pienamente nella visione di MIBA – Milan International Building Alliance, il format di Fiera Milano che mette al centro l’edificio sostenibile, efficiente e sicuro. SBE rinnova infatti la sua contemporaneità con MADE Expo, manifestazione internazionale di riferimento in Italia per l’edilizia; SICUREZZA, tra i principali eventi europei dedicati a security & fire, e GEE – Global Elevator Exhibition, appuntamento focalizzato sulla mobilità verticale e orizzontale. Una sinergia strategica tra mercati complementari, chiamati a collaborare per disegnare il futuro degli edifici e delle città. L’appuntamento con SMART BUILDING EXPO è dal 19 al 21 novembre 2025 a Fiera Milano. Per maggiori dettagli: smartbuildingexpo.it Link: rinnovabili.it/green-building/building/smart-building-expo-2025-decarbonizzazione-fiera-milano/

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Jarliama presenta il nuovo singolo “Don’t Do It”

Jarliama presenta il nuovo singolo “Don’t Do It”

Un’esplosione di energia e stile con il video ufficiale firmato ASD Gynnik Olbia, ottobre 2025 — L’artista italo-messicana Jarliama, voce inconfondibile e tra le figure emergenti dell’electro swing contemporaneo, annuncia l’uscita del suo nuovo singolo “Don’t Do It”, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 18 ottobre 2025. Il brano, scritto e prodotto dalla stessa Jarliama, rappresenta una nuova tappa del suo percorso musicale, fondendo sonorità swing, jazz e pop elettronico in un mix fresco e coinvolgente. Con “Don’t Do It”, l’artista invita il pubblico a credere in sé stesso e a non lasciarsi condizionare dalle paure o dai giudizi esterni, trasformando il messaggio in una carica di positività e libertà. Il video ufficiale, realizzato in collaborazione con la Scuola ASD Gynnik di Luserna San Giovanni, è un omaggio alla danza e alla vitalità giovanile. Girato nella splendida cornice del Camping Cairo di Torre Pellice, in Val Pellice (Piemonte), il videoclip unisce la forza della natura all’energia dei ballerini, creando un equilibrio perfetto tra musica, movimento e libertà espressiva. CREDITS Jarliama – Vocals, Production Scuola ASD Gynnik di Luserna San Giovanni Danzatori: Giorgia Audisio, Alessandra Rol, Linda Fasana, Matteo Orecchio, Gaia Rivoira, Rachel Bonnet, Giorgia Turina, Alice Gamba, Sara Bertalot, Sofia Nikolaieva, Irene Cadelano, Rachele Falco Video e Montaggio: Chiara Napoli Oltre al nuovo singolo, Jarliama ha annunciato importanti novità: l’artista è infatti al lavoro su due progetti discografici di grande rilievo. Il primo è il suo CD ufficiale di debutto, che includerà le sue canzoni più amate in nuove versioni, completamente rivisitate. Il secondo è un CD natalizio, dove il suo stile swing si unirà alla magia delle feste per dar vita a un progetto dal sapore classico ma moderno. DISPONIBILITÀ Il singolo “Don’t Do It” e il video ufficiale saranno disponibili dal 18 ottobre 2025 su tutte le piattaforme digitali e sul canale YouTube ufficiale di Jarliama. Ufficio stampa e contatti media Marco D’Angelo – Press Office Jarliama Email: [inserire contatto ufficiale] Segui Jarliama online: Instagram: @Jarliama.official TikTok: @Jarliama YouTube: Jarliama Spotify: Jarliama

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Prevenzione dei rischi in magazzino: normative e best practices

Prevenzione dei rischi in magazzino: normative e best practices

In questo articolo porremo il focus sulle misure di prevenzione dei rischi presenti nel settore logistico e in particolare in magazzino. La sicurezza nei magazzini logistici è fondamentale per garantire la salute dei lavoratori e l’efficienza operativa. In Italia, il settore logistico è regolamentato da normative specifiche che impongono misure preventive e protettive per ridurre i rischi associati alle attività di magazzino. gruppoerrepisrl.com/blog/prevenzione-dei-rischi-in-magazzino-normative-e-best-practices/

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Guerra e bambini: tra traumi, resilienza e speranza

Guerra e bambini: tra traumi, resilienza e speranza

La guerra è una delle esperienze più devastanti che un essere umano possa vivere. Se già per gli adulti comporta sofferenze indicibili, per i bambini rappresenta una ferita che segna l'intera esistenza. L'infanzia, che dovrebbe essere il tempo dei giochi, dell'apprendimento e della scoperta, si trasforma improvvisamente in un periodo di paura, privazioni e perdita. I conflitti armati, che purtroppo continuano a segnare diverse aree del mondo, privano milioni di bambini del diritto fondamentale a crescere in un ambiente sicuro. Oggi viviamo, anche se indirettamente, diversi conflitti e capire bene cosa significhino per un bambino è diventato imperativo per il bene dell'intera umanità. Continua a leggere su graziellaparadisi.it/blog/infanzia/articoli/guerra-e-bambini-tra-traumi-resilienza-e-speranza

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