101

 

FRA ME “Rage quitter”

FRA ME  “Rage quitter”

Il terzo singolo Scritto da Matteo Frangerini in arte FRA ME  composto da Lorenzo Iuracà, e prodotto da i per i Recording Label, il brano si inserisce nella scena pop contemporanea con un linguaggio diretto, crudo e profondamente emotivo. “Rage quitter” dà voce a una delle emozioni più vere e difficili che emergono alla fine di una relazione: la rabbia.    Quando l’altro usa le tue debolezze come armi, ciò che rimane è un miscuglio di amarezza, frustrazione e orgoglio ferito. Ma proprio in quella rabbia vive la prova dell’amore: più è forte, più testimonia quanto sia doloroso separarsi da una storia che ti ha accompagnato, cambiato e definito. Il brano trasforma quell’esplosione emotiva in musica, raccontando senza filtri il momento in cui la ferita brucia più della mancanza e l’unica cosa possibile è dire… “basta”. Con questo terzo brano, Fra Me continua il suo percorso artistico portando alla luce una grande verità emotiva. Rage quitter è uno sfogo sincero, un veleno accumulato nel tempo che finalmente emerge, raccontando quella parte di noi che spesso resta nascosta: la rabbia che arriva dopo un grande amore, quando non rimane più nulla da trattenere. Spotify open.spotify.com/album/4HOI5IzyQmvgMT7d8RG3GO?si=Ri83U57hRjWB99HHWoSk_w Instagram: instagram.com/fra_me.e_me?igsh=MTA2am15dHIxMHRzcQ==

Leggi tutto

 

MALEDUCAZIONI

Il natale dovrebbe essere un momento di riflessione e di riappacificazione, un momento di riposo e di benessere sia fisico che spirituale. Ci sono le ferie, la gente si attarda nei negozi, nei centri commerciali, nelle mostre di presepi allestite un po' ovunque. L’approccio al natale di questi tempi invece non è dei migliori. Riaffiorano per incanto egoismi, sopraffazioni, lotte, competizioni, divisioni. Le persone non si elevano ma semmai si abbruttiscono. Prevalgono i temperamenti aggressivi, le mancanze di affetto. Viene tralasciato l’essenziale per dare spazio al superfluo. Compaiono veri atti di maleducazione. Orde di ragazzini come impazziti nelle vie dello shopping che danno spintoni e gomitate pure a gente molto anziana, giovani che a spintoni si fanno largo per avere un posto sui mezzi che non cedono neppure a donne incinte e bambini o anziani, donne superbe impellicciate che guardano con odio donne magari vestite per quel giorno meglio di loro, forze dell’ordine insultati per le strade, persone deboli lasciate sole per inseguire l’ultimo regalo, persone con disabilità derise, barboni guardati con indifferenza e disprezzo . Ognuno si tuffa a pesce fra la folla. Ci sono poi truffe, borseggi, rapine approfittando del caos. Certe volte non conviene avventurarsi fra la folla. Si fa affidamento solo al lusso sfacciato. La competizione pulsa e detta le sue regole strane. Si fanno spese avventate e folli sempre con lo stesso atteggiamento strafottente e maleducato. Non si accompagna la nonna da nessuna parte, la si lascia sola a marcire nella solitudine più nera ma poi si regala a lei un oggetto di valore come se il solo possesso potesse garantire la felicità. Nessuno guarda con apprensione questi fenomeni natalizi, tutti si mostrano accomodanti. Le commesse dei negozi fanno commenti sarcastici a donna in carne, a ragazzine senza trucco, a ragazze fragili. Lentamente si scivola nel disamore. Ci sono sorrisi in giro ma sono tirati, di circostanza, falsi persino nervosi. I giovani al lavoro mostrano insofferenza per i turni massacranti natalizi e sono burberi e agitati, vorrebbero solo fare viaggi in posti da sogno ampiamente pubblicizzati. Natale è il momento fatidico per fare viaggi costosi e impegnativi, come se tutti fossero miliardari. Si subisce a natale una pubblicità ingannevole densa di insidie e sorprese, imprevedibile. Si induce a spendere senza criterio solo per il gusto di farlo nell’immediato. Con destrezza si aumentano i prezzi di treni, merci, aerei. Non esiste la moderazione, ma solo spudoratezza. Il portafoglio langue, le perdite di denaro fanno sussultare. Completamente assorbiti dalla atmosfera natalizia spendiamo celermente., intensifichiamo, moltiplichiamo le spese inutili. Compriamo con foga e baldanza mentre gli invidiosi ci guardano con occhi torbidi. A Natale c’è l’urgenza di godere non di essere felici e sereni. Alcuni fanno dei sacrifici per permettersi oggetti che dopo pochi mesi diventano sgradevoli. Si spende senza riguardi con voluttà per fare invidia agli altri, per farsi notare, per mettere foto sui social. Gli altri sono dei nemici, sono trattati in malo modo, sono degli intrusi. Alcuni comportamenti sono disgustosi fanno rabbrividire, sono fatti con sadismo rabbioso. Si nota che a natale aumentano gli abbandoni di animali, si lascia il cane per fare capodanno e il veglione in santa pace. I negozianti considerano le persone polli da spennare in modo spietato. Il personale di alcuni enti è maleducato e risponde a tono ai clienti, magari messo sotto pressione dalla furia spasmodica natalizia. Gli affamati restano sempre palpitanti lungo le strade, perché tutto resta uguale, il registro è lo stesso. Ognuno gestisce solo i propri spazi e divertimenti. Non esiste comprensione, non ci sono parole gentili. Gli insulti anche a natale sono sboccati, il turpiloquio regna sovrano. Si rammentano allora i vecchi natali quando c’era meno lusso forse ma certo più umanità.

Leggi tutto

 

LA RICOSTRUZIONE DELLA RELIGIONE DEL NEOLITICO

LA RICOSTRUZIONE DELLA RELIGIONE DEL NEOLITICO

Molti libri sono stati scritti sulla religione del neolitico, un tempo in cui si venerava una Dea e una moltitudine di Dei maschi, visti come suoi consorti o figli; ma come è possibile oggi, in un'epoca così lontana e diversa, ricostruire i contorni di una spiritualità antica senza avere testi sacri o scritture? Come possiamo ascoltare le voci di un popolo che non ha lasciato parole scritte? La risposta non risiede in una semplice equazione archeologica ma in un atto di profonda intuizione spirituale e di ascolto; non stiamo semplicemente risolvendo un puzzle a pezzi mancanti, stiamo praticando una forma di ricordo sacro, un riannodare i fili di una conoscenza istintuale che giace dormiente dentro di noi; archeologi, antropologi e storici delle religioni sono, in un certo senso, i nostri moderni sciamani, attraverso metodologie sofisticate essi interpretano schemi di antichi insediamenti, reperti in terracotta, incisioni sulle ossa degli animali e decifrano un linguaggio simbolico universale lasciato dai nostri avi sulle rocce. Quello che emerge è la rivelazione di una spiritualità immanente, una spiritualità in cui gli Dei non erano rinchiusi in un cielo lontano ma pulsavano nella terra, scorrevano nei fiumi, germogliavano nei semi e splendevano nel Sole e nella Luna; il Divino era il respiro stesso del mondo. Ricostruire la religione del neolitico non serve solo per scrivere qualche pagina sui libri di storia, per i neopagani è un atto di riconnessione; significa ricordare che i nostri avi non pregavano un Dio separato dalla creazione ma abitavano all'interno di un cosmo vivente e sacro, vivevano immersi negli Dei; è un invito a guardare alla Luna piena e vedere il volto della Dea, a toccare un albero e sentire la forza del Dio, a sentirli nell’aria attorno a noi e dentro di noi, è un invito a comprendere che la spiritualità non sta scritta in un libro ma deve essere vissuta.

Leggi tutto

 

Quando un legame si ferma all’inizio: l’immaginario di “Deleted Scenes”

Quando un legame si ferma all’inizio: l’immaginario di “Deleted Scenes”

È insegnante di inglese, attore – il pubblico lo ricorda nel ruolo di Eduard Zonte nella serie “Maggie & Bianca Fashion Friends” – content creator e cantautore. Con “Deleted Scenes”, il suo debut album, Sergio Melone riunisce queste dimensioni apparentemente distanti in un progetto che sintetizza la sua esperienza tra musica, didattica e racconto digitale: dieci brani (più un’intro) in lingua inglese che si muovono tra vita quotidiana e linguaggio cinematografico, con un’impostazione più adulta rispetto ai lavori precedenti. Il punto di partenza sono le scene che non vediamo. Quelle che si fermano prima di trovare una forma, che avrebbero potuto modificare una relazione e che invece sono rimaste e restano confinate nella memoria di chi le aveva immaginate. “Deleted Scenes” nasce da qui, dalle storie che non hanno fatto in tempo a diventare tali, dalle possibilità interrotte sul nascere, dagli inizi che non si sono mai trasformati in un capitolo vero e proprio. Il progetto discografico si incrocia con grande naturalezza alla sua attività di docente: insegnando, Melone si confronta ogni giorno con una generazione che vive relazioni brevi, discontinue, spesso interrotte prima di trovare una forma. Un’osservazione diretta che coincide con quanto emerso da diverse ricerche internazionali degli ultimi anni, secondo cui una quota crescente di rapporti, soprattutto tra i giovani, si ferma nelle primissime fasi, senza arrivare a definirsi come legami stabili. “Deleted Scenes” trova la sua collocazione proprio nella zona intermedia in cui molte relazioni oggi si muovono. Un territorio in cui le probabilità non diventano mai esperienza e che, proprio per questo, lascia una traccia più complessa di quanto appaia. Quello di Melone non è un album costruito sull’intimismo, ma un progetto che prende in prestito una categoria propria del mondo audiovisivo per leggere un fenomeno molto attuale. Le scene tagliate diventano un modo per osservare le relazioni che si arrestano prima di avere una direzione chiara e consentono all’artista di lavorare su questo terreno con una scrittura più solida e più definita, utilizzando l’idea di montaggio come cornice attraverso cui guardare ciò che rimane quando una storia non arriva alla sua versione definitiva. Il disco si apre come un archivio di momenti cancellati: frequentazioni che non hanno trovato la loro forma, messaggi rimasti senza risposta, capitoli che avrebbero potuto diventare altro se solo il tempo, il coraggio o una parola diversa avessero spostato l’asse della storia. Dentro questo archivio prende forma una sequenza di brani che, da prospettive diverse, tornano allo stesso punto d’origine. C’è l’istante in cui una relazione si spezza e la quotidianità perde orientamento (“Without Me”), il rimpianto che riemerge quando tutto è già svanito (“With Me”), la distanza resa come un’eclissi tra due corpi celesti (“The Sun and the Moon”), fino al peso delle parole che segnano un limite definitivo (“The Reason Why I’m Broken”). In altri momenti la grammatica del cinema diventa strutturale: la scena perfetta che vive solo nella mente (“My Perfect Movie Scene”), il dietro le quinte di quello che non è mai stato detto (“Deleted Scene”), la confessione di un sentimento che arriva troppo tardi (“Dear Lover”). E poi c’è lo spazio più intimo, quello del lutto, con “Hey Girl”, in cui l’assenza familiare continua a orientare la vita quotidiana; e la chiusura affidata a “A Million Stars”, che apre uno spiraglio senza forzare un esito consolatorio. «”Deleted Scenes” – dichiara l’artista -. Rappresenta quello che non ho vissuto fino in fondo. Le scene che avrei voluto vedere sullo schermo della mia vita, ma che non sono mai state girate davvero.» Il filo conduttore è la domanda che attraversa tutte le dieci tracce: Cosa resta delle persone che se ne vanno prima che la storia abbia una forma? E cosa resta di noi quando proviamo a mettere ordine tra le possibilità perdute? Il progetto alterna pop ballad intime e un linguaggio che guarda alla narrativa cinematografica più che alla retorica amorosa. Il montaggio diventa la chiave di lettura di un sentimento che si compone e scompone continuamente, lasciando fluire voci interiori, monologhi, tentativi di dialogo, frasi immaginate e altre che arrivano troppo tardi. “Deleted Scenes” porta nel pop una categoria tipica del linguaggio audiovisivo e la usa per leggere un comportamento molto contemporaneo: rapporti che si consumano prima di diventare storie. È in questa zona d’ombra, tra ciò che sarebbe potuto accadere e ciò che non ha avuto il tempo di accadere, che Melone struttura il suo lavoro più consapevole. Un album dove tutto avviene fuori dall’immagine principale: nelle parole che non arrivano, nei frammenti che continuano a incidere anche quando sembrano scomparsi. È in quella parte marginale — quella che di solito resta fuori campo e fuori copione — che Melone trova la sua scrittura più nitida.

Leggi tutto

 

“Mark” il nuovo film con Vito La Grassa

“Mark” il nuovo film con Vito La Grassa

Con la sua presenza scenica intensa e una versatilità capace di attraversare generi e stili, Vito La Grassa continua a stupire nel panorama cinematografico, dai ruoli più introspettivi ai personaggi carismatici e imprevedibili. Il suo percorso artistico è una crescita costante costruita con dedizione, studio e una passione autentica per la recitazione. L'attore e modello Vito La Grassa è il protagonista, assieme all'attrice Rita Bucchieri, di “Mark”. Il nuovo film prodotto da Delta Production e diretto dal fantasioso Fabio Oddo, direttore della fotografia è il talentuoso Sigfrido Junior Hobel. Una squadra di altissimo livello, con le musiche originali dirette dal maestro Carmine Caiazzo direttore d'orchestra di alcuni brani del Festival di Sanremo e autore di colonne sonore per Céline Dion, accompagnano il film con toni delicati e a tratti drammatici. Girato nel suggestivo territorio siciliano tra Palermo, Balestrate, Isola delle Femmine, Trapani e Custonaci, il film utilizza paesaggi e atmosfere non solo come sfondo, ma anche come specchio emotivo dei protagonisti. La Sicilia diventa cassa di risonanza perfetta per un racconto intenso, dove luce e ombra convivono proprio come nella vicenda narrata. Fotografia e regia accompagnano con delicatezza un racconto, guidando lo spettatore in un'esperienza visiva, intima e sognante. La tematica del film tratta un'opera dal forte impatto sociale che apre riflessioni profonde sul concetto di verità, apparenza e distorsione. Il nome di Vito La Grassa è sempre più sinonimo di professionalità e talento. E questo è solo l'inizio: i prossimi film a cui prenderà parte promettono dimostrare un lato ancora più maturo e sorprendente della sua carriera. Il meglio deve ancora avvenire. Articolo: Dott.ssa Mietto Elisa Dirigente del servizio: Ufficio Stampa & Produzioni MP di Salvo De Vita Resp. e Tutela Immagine: Dott. Salvo De Vita Distribuzione Nazionale Digitale: Urban Dream di Mietto Elisa

Leggi tutto

 

Conversazione sul Risorgimento europeo

Conversazione sul Risorgimento europeo

Il prossimo 11 dicembre sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversione sul tema “Lajos Kossuth e Giuseppe Mazzini” , organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” e dal Centro studi italo-ungherese “Árpád” di Reggio Calabria. Tenuto conto della valenza e dell’alto significato storico-culturale, l’incontro ha ricevuto per tali motivazioni, l’Alto Patrocinio dell’Ambasciata di Ungheria. La manifestazione, come evidenziato nel testo epistolare da parte del Primo Consigliere Dott. Zoltán Adány della Ambasciata di Ungheria, inviato alle due co-associazioni reggine, rappresenterà un autorevole contributo alla promozione del dialogo interculturale e offrirà spunti e riflessioni molto interessanti su un periodo storico di grande fermento e di profonde trasformazioni politiche, sociali e culturali. Nel corso dell’incontro, organizzato dalle due co-associazioni reggine, si registrano le presenze del Primo Consigliere Dott. Zoltán Adány della Ambasciata di Ungheria, di Pietro Finelli (Direttore “Domus Mazziniana” Pisa); Gianni Aiello (Presidente Circolo Culturale “L’Agorà”) ed Antonino Megali (Vice presidente Circolo Culturale “L’Agorà”). La conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da giovedì 11 Dicembre.

Leggi tutto

 

Una canzone dedicata a Emanuela Orlandi. Simone Riva canta “La città che non parla”

Una canzone dedicata a Emanuela Orlandi. Simone Riva canta “La città che non parla”

Una canzone per ricordare, per non dimenticare e per dare voce a un dolore che attraversa le generazioni. L’appassionato cantante Simone Riva annuncia l’uscita di “La città che non parla”, un brano profondamente emotivo dedicato alla memoria di Emanuela Orlandi, la quindicenne scomparsa il 22 giugno 1983 e mai più ritrovata. «Guardando la televisione da bambino appresi la notizia della scomparsa di Emanuela Orlandi - racconta Riva -. Un episodio che non ha segnato soltanto l’Italia, ma anche me, in modo profondo. Questa inquietudine l’ho portata dentro fino ad adesso». La canzone nasce proprio da questo sentimento: un’urgenza espressiva, un bisogno di trasformare in musica la memoria di una storia che rimane una ferita aperta nel cuore della nazione. Simone Riva sottolinea come il brano, con un testo scritto di suo pugno, non sia soltanto un omaggio alla giovane Emanuela, ma anche un pensiero rivolto ai suoi familiari, che da oltre quarant’anni portano avanti una battaglia di verità e giustizia. «Voglio dedicare questa canzone alla famiglia Orlandi, che ha vissuto indicibili sofferenze», precisa l’artista. “La città che non parla” è un viaggio sonoro dentro una storia piena di interrogativi. Il testo, carico di immagini evocative, alterna nostalgia, dolore e speranza, chiedendo con voce insistente: “Emanuela, dove sei?”. Una domanda che risuona ancora oggi, come una eco collettiva che non vuole spegnersi. Hanno collaborato alla realizzazione del brano l’arrangiatore e polistrumentista Nicola Ursino, ideando e realizzando interamente la parte musicale; il chitarrista autodidatta Christian Fabiano con un contributo prezioso della sua sei corde; Massimo Pezzoni, poeta e vincitore del Premio Giotto, che ha prestato la voce alla parte introduttiva; Enrico Riva, padre dell’artista, che si è occupato della fotografia. Biografia Simone Riva, classe 1972, ha cominciato a svolgere attività di volontariato, raccogliendo i rifiuti abbandonati, a partire dai cinque anni d’età, dopo che il nonno paterno lo ha rimproverato per aver gettato una bottiglietta di plastica nel camino. Dal 2011 la sua storia di ecologista convinto diventa pubblica, con l’interessamento di giornali, radio e televisioni e la realizzazione di innumerevoli servizi. Per la sua dedizione all’ambiente ha ricevuto oltre venti targhe comunali, un riconoscimento da Regione Lombardia e il prestigioso “Panettone d’oro”, premio alla virtù civica. È inoltre detentore di un record mondiale: dopo la raccolta rifiuti sugli scogli di San Mauro Mare per 25 ore filate e a Mediglia per 30 ore consecutive, nell’autunno 2022 ha siglato l’ultimo record di 50 ore non stop, ottenendo anche una targa ufficiale dal Comune di Peschiera Borromeo. Simone Riva tra il 2022 e 2025 ha inciso diverse canzoni: “Bacchespani”, “Porsea”, “Non abbandonare il cane”, “E invece no”, “La ciappana”, “Giuà l'ucuturash”, “Forse il tuo pisello non lo sa”, “No to violence” della durata record di un solo in un secondo, “L’isola che c’è” per denunciare il problema della plastica in mare, “Miagolandia” dedicata ai gatti trovatelli e al prezioso lavoro dell’omonima Onlus di Mediglia e la cover “Rock'n'Roll Robot” di Alberto Camerini.

Leggi tutto

 

Voglio farmi guardare la fica aperta da tutti

Voglio farmi guardare la fica aperta da tutti

Sono una ragazza monellina e mi piace molto stare senza mutandine con le gambe aperte.. E pensare che tanti ragazzi mi guardano la figa aperta

Leggi tutto

 

Smart city e efficienza energetica: torna Smart Building Expo 2025

Smart city e efficienza energetica: torna Smart Building Expo 2025

A Fiera Milano, dal 19 al 21 novembre, torna Smart Building Expo 2025, l’evento dedicato alla transizione digitale ed ecologica dell’edilizia. Professionisti e aziende si incontrano per condividere idee e tecnologie al servizio della smart city del futuro. Manca poco all’apertura di Smart Building Expo 2025, la manifestazione internazionale organizzata da Fiera Milano e Pentastudio dedicata all’innovazione tecnologica, all’efficienza energetica e all’integrazione dei sistemi. Dal 19 al 21 novembre 2025, progettisti, ingegneri, installatori, imprese e stakeholder pubblici e privati si incontreranno nei padiglioni di Fiera Milano – Rho per confrontarsi sulle nuove sfide della transizione energetica e digitale. Con un’esposizione in crescita del 20% rispetto alla scorsa edizione, SBE 2025 ospiterà numerosi protagonisti dell’industria e della system integration, tra cui ABB, Adeogroup, Eelectron, Finder, Gewiss e Vimar, e offrirà un ricco programma di workshop, eventi formativi e incontri B2B, costruito per coniugare aggiornamento tecnico e opportunità di business. Un’agenda su tre giorni per raccontare l’evoluzione dell’energia urbana Smart Building Expo 2025 si articolerà in tre giornate tematiche, con focus complementari sui grandi pilastri della twin transition: decarbonizzazione, elettrificazione e digitalizzazione urbana. Il 19 novembre si aprirà con un workshop istituzionale sull’EPBD IV, la nuova direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici, promosso da MASE, ANCE, ANIE e Adiconsum, per analizzare il quadro normativo e gli impatti sui prossimi investimenti pubblici e privati. Alle ore 14.00 è attesa anche la tavola rotonda promossa da CNPI e Fondazione Opificium sul Conto Termico 3.0, in vigore da dicembre, per analizzare il ruolo dei professionisti e delle imprese nella riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, con particolare attenzione agli strumenti incentivanti e alle opportunità concrete per il settore impiantistico. A seguire, un approfondimento tecnico sui Data Center, in collaborazione con DEERNS Italia, proporrà soluzioni per ridurre l’impatto energetico delle infrastrutture digitali attraverso intelligenza artificiale, immersion cooling e fonti rinnovabili. Il 20 novembre il tema centrale sarà l’elettrificazione degli edifici, con un workshop dedicato al Real Estate e all’impatto della nuova normativa europea sulla valorizzazione immobiliare. Seguiranno due focus verticali: il primo in collaborazione con Prosiel, affronterà la sostituzione degli impianti a gas con sistemi elettrici integrati; il secondo, con il format Hotellerie 4.0, esplorerà le potenzialità della digitalizzazione negli hotel tra qualità dell’aria, automazione e comfort personalizzato. Il 21 novembre si passerà dalla scala dell’edificio a quella della città. Con il workshop From Building to City, realizzato con Smart Buildings Alliance, si discuterà di smart city, interoperabilità e digital twin, con al centro la nuova norma UNI 11973-2025, destinata a orientare l’evoluzione intelligente del tessuto urbano italiano. Nella stessa giornata si terrà anche il Meeting Nazionale Smart Installer, che ospiterà il progetto europeo LIFE-SKEMA, dedicato alla formazione tecnica per la twin transition, con ENAIP come capofila. Le quattro Piazze dell’Innovazione Cuore pulsante dell’area espositiva saranno anche quest’anno le Piazze dell’Innovazione, veri e propri hub tematici per l’approfondimento e il networking. A firmare i contenuti delle quattro aree saranno Smart Buildings Alliance (SBA) con From Building to City, AIBACS con la Piazza della Building Automation, KNX Italia con la Piazza dell’Integrazione e Rinnovabili con il Rinnovabili District, lo spazio interamente dedicato alla sostenibilità energetica e alle tecnologie emergenti. Torna il Rinnovabili District Anche nel 2025 il Rinnovabili District si conferma come uno spazio dinamico di confronto tra imprese, istituzioni, ricerca e professionisti. Tre giornate di talk, panel tecnici e momenti di networking animeranno un’area immersiva dedicata all’innovazione energetica e urbana. Mercoledì 19 novembre Focus su energie rinnovabili e modelli energetici emergenti: produzione distribuita, prosumer, multiutility e digitalizzazione dell’energia. Speaker confermati: ENEL X, RSE, IREN Mercato, Italia Solare, R2M Solution, Smart Domotic, GSE, LOYTEC, Schneider Electric, Politecnico di Milano, QUMULO. Giovedì 20 novembre Giornata dedicata alle Comunità Energetiche Rinnovabili, alla nuova EPBD IV e all’autoconsumo collettivo. Si discuterà di scalabilità, Smart Readiness Indicator e ruolo dell’EGE. Speaker confermati: E.ON Italia, Rödl & Partner, ENGREEN, EETRA, Consiglio Nazionale Ingegneri, ESCo E2.0, Energy Center del Politecnico di Torino, Asso EGE. Venerdì 21 novembre Al centro: storage, smart grid, idrogeno urbano e infrastrutture per la mobilità elettrica. Approfondimenti su tecnologie di accumulo e città intelligenti. Speaker confermati: PLENITUDE, PRYSMIAN, ECOFLOW, EXIDE TECHNOLOGIES, UFI HYDROGEN, Coordinamento FREE, H2IT. Uno spazio dedicato all’illuminotecnica, grazie alla collaborazione con ASSIL Anche l’illuminazione efficiente sarà protagonista a Smart Building Expo, grazie alla collaborazione con ASSIL, l’associazione confindustriale che rappresenta il settore dei sistemi di illuminazione. Un’area tematica sarà interamente dedicata a questa componente chiave per l’efficientamento energetico degli edifici. Un ecosistema integrato: la proposta di MIBA Il percorso di Smart Building Expo sui temi delle energie alternative e della città sostenibile si inserisce nella visione integrata promossa da MIBA – Milan International Building Alliance, il format fieristico di Fiera Milano che mette al centro l’edificio sostenibile, efficiente e sicuro. SBE si svolgerà infatti in contemporanea con: ● MADE Expo, evento di riferimento per l’edilizia in Italia ● SICUREZZA, tra i principali appuntamenti europei dedicati alla security e alla prevenzione incendi ● GEE – Global Elevator Exhibition, dedicata alla mobilità verticale e orizzontale Una sinergia strategica tra mercati complementari, chiamati a cooperare per costruire il futuro dell’edilizia e delle città intelligenti. Ti aspettiamo dal 19 al 21 novembre 2025 a Fiera Milano. Per ulteriori informazioni: smartbuildingexpo.it Link:rinnovabili.it/green-building/building/smart-building-expo-2025-parte-il-conto-alla-rovescia/

Leggi tutto

 

Pergovetrate di Luigi Pagano: la prima azienda in Sardegna a integrare l’intelligenza artificiale

Pergovetrate di Luigi Pagano: la prima azienda in Sardegna a integrare l’intelligenza artificiale

Pergovetrate di Luigi Pagano: la prima azienda in Sardegna a integrare l’intelligenza artificiale nella progettazione di pergole bioclimatiche e vetrate panoramiche Olbia, Sardegna – 11/11/2025 – L’eccellenza artigianale incontra l’innovazione digitale: Pergovetrate di Luigi Pagano, con sede a Olbia, è la prima azienda in Sardegna ad aver integrato l’intelligenza artificiale (AI) all’interno dei propri processi di progettazione e vendita di pergole bioclimatiche, verande e vetrate panoramiche su misura. Un passo tecnologico pionieristico, reso possibile grazie alla collaborazione con Cleantech-Olbia.it , società innovativa specializzata in soluzioni digitali e automazione intelligente per imprese. Intelligenza Artificiale e Design: un binomio vincente Pergovetrate ha rivoluzionato il concetto di progettazione outdoor introducendo un sistema basato su AI e render 3D fotorealistici. Il cliente può oggi dare una foto della propria casa, giardino o attività e vedere in tempo reale come apparirà la pergola bioclimatica o la vetrata panoramica installata nel suo spazio. Un’innovazione che lascia ogni cliente sbalordito e pienamente soddisfatto, offrendo un’esperienza visiva precisa, emozionale e personalizzata. Grazie a questa tecnologia, l’azienda ha aumentato il volume di lavoro, migliorato l’efficienza interna e portato la customer experience a un livello mai visto prima in Sardegna. “Ogni volta che mostriamo un render, il cliente resta a bocca aperta. Grazie all’intelligenza artificiale implementata da Cleantech-Olbia.it, possiamo mostrare in anteprima il risultato finale, creando fiducia e trasparenza. È il futuro del nostro settore”, spiega Luigi Pagano, fondatore e titolare di Pergovetrate. Pergole bioclimatiche e vetrate panoramiche Made in Italy Il sito ufficiale pergovetrate.it presenta un ampio catalogo di prodotti personalizzabili: Pergole bioclimatiche in alluminio o legno con lamelle orientabili, automatizzate e resistenti agli agenti atmosferici. Vetrate panoramiche scorrevoli o impacchettabili, completamente trasparenti e senza profili verticali. Coperture e chiusure per terrazze, giardini e locali commerciali, perfette per tutte le stagioni. Tutte le strutture sono realizzate con materiali certificati e 100% Made in Italy, con un occhio attento alla sostenibilità, efficienza energetica e design contemporaneo. Un sito intelligente e interattivo Il portale pergovetrate.it è tra i più avanzati del settore in Italia. Integra un assistente virtuale multilingue capace di rispondere automaticamente alle domande dei clienti, fornire preventivi personalizzati, fissare sopralluoghi gratuiti in tutta Italia e persino generare render fotorealistici in tempo reale. Un sistema creato in collaborazione con Cleantech-Olbia.it, che dimostra come la tecnologia AI applicata al design e all’architettura possa migliorare concretamente l’esperienza d’acquisto. Espansione e visione Guardando al futuro, Luigi Pagano promette che Pergovetrate continuerà a migliorare e innovare, facendo dell’intelligenza artificiale un punto di riferimento per la soddisfazione del cliente. “Vogliamo che i nostri clienti vedano con i propri occhi prima di acquistare,” spiega Pagano. “Il nostro obiettivo è che rimangano veramente soddisfatti, perché il nostro lavoro è proprio questo: farli sentire felici. Oggi, grazie al render, ogni cliente può vedere la sua foto con le nostre pergole o vetrate in qualsiasi condizione atmosferica — pioggia, neve, sole o vento — e questo rende tutto più realistico e coinvolgente. Ma non ci fermeremo qui: presto aggiungeremo molte altre funzioni che ci permetteranno di soddisfare ancora di più le loro richieste.” Con questa visione, Pergovetrate di Luigi Pagano si conferma non solo un marchio di qualità, ma anche un simbolo di innovazione e avanguardia tecnologica in Sardegna e in Italia. Informazioni e contatti Pergovetrate di Luigi Pagano 📍 Sede: Olbia, Sardegna (Italia) 🌐 Sito web: pergovetrate.it 📞 Telefono: +39 349 1165020 📧 Email: info@pergovetrate.it Partner tecnologico AI: Cleantech-Olbia.it

Leggi tutto

Il pulsante spazzatura elimina i contenuti di questo autore dalla tua 101, per sempre!