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“Veste Bianco” dei TWIK: dolore, silenzi e rinascita nel nuovo singolo in radio dal 7 maggio

“Veste Bianco” dei TWIK: dolore, silenzi e rinascita nel nuovo singolo in radio dal 7 maggio

Il brano fa parte dell’album “Ritrovarsi” e unisce rock, pop e trap in un crescendo sonoro dal forte impatto emotivo “Veste Bianco” è il nuovo singolo dei TWIK, in rotazione radiofonica nazionale a partire dal 7 maggio. Il brano è uno dei momenti più intensi del nuovo album “Ritrovarsi” e affronta il tema della perdita con uno sguardo intimo, crudo e profondamente umano. Attraverso un mix coraggioso di rock, pop e sonorità trap, “Veste Bianco” racconta il dolore e il senso di vuoto che segue la scomparsa di una persona cara. La canzone si sviluppa come un dialogo muto con chi non c’è più, dove il silenzio diventa protagonista e il tempo pare dilatarsi, creando una condizione sospesa in cui il ricordo è l’unico legame possibile. Il brano si apre con arpeggi delicati di pianoforte intrecciati al suono fragile di un metallofono rotto. Una voce stremata guida l’ascoltatore in un’atmosfera rarefatta, quasi immobile, che esplode poi in un ritornello carico di tensione emotiva con bassi, chitarre distorte e urla di dolore. La parte centrale si colora di elementi trap e riflessioni recitate, per poi crescere progressivamente fino all’esplosione finale, simbolo di un grido liberatorio. Ascolta il brano open.spotify.com/intl-it/track/4yblB24CyoogDmfNePc1a8?si=4b7d4ce82aa44a22 “Veste Bianco” è come una cornice senza foto: rappresenta il vuoto, ma anche la memoria. Il bianco diventa metafora di purezza, di protezione, di spazio sacro. Il brano tocca corde profonde legate alla famiglia, all’identità e al processo necessario di elaborazione del lutto. In questo senso, l’errore, il rimpianto e la sofferenza non sono solo ferite, ma passaggi naturali verso una consapevolezza nuova. Con “Veste Bianco”, i TWIK dimostrano ancora una volta la capacità di fondere linguaggi musicali diversi e di affrontare tematiche universali con sensibilità, forza e autenticità. Instagram: instagram.com/twik_music/ Facebook: facebook.com/TwikMusic/ TikTok: tiktok.com/@twiktok_music YouTube: https://youtube.com/@TwikMusic

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CAMOMILLA BLU

La camomilla, il cui nome greco allude al suo profumo quasi di mela dolce, è una pianta angiosperma di cui esistono varie specie e sottospecie. L’uomo nel tempo ha compiuto delle vere selezioni. Tra le varie specie esiste pure la camomilla blu come esite il thè al prezzemolo. il cui nome originale è chamomilla recutita, che contiene una specie di idrocarburo che le da il colore decisamente bluastro. In passato si conoscevano solo due varietà e la più nota era quella detta volgarmente romana. La camomilla blu si può considerare a tutti gli effetti pianta medicinale che gli Egizi usavano per dolori articolari e nevralgie producendo anche degli olii medicinale. Essa si trova in Asia e in Europa, specie nelle zone di montagna come Pirenei, Alpi, Carpazi, Balcani e si può trovare nelle scarpate, nei campi incolti, nei prati, nei bordi delle strade. La camomilla blu ama i terreni non molto umidi, anche calcari. Fiorisce fra maggio e settembre. Il profumo di erbacea è intenso. Essa è utile per otiti, problemi della pelle, eczema, insonnia, problemi digestivi, infiammazioni, arrossamenti, crampi allo stomaco, nausea, vomito, diarrea specie nei bambini, disagi mentali, coliche, cistiti, gonfiori addominali, artriti, dolori mestruali e articolari, emorroidi, reflussi, problemi cutanei. Di solito ha una azione depurativa per fegato e reni, favorisce la eliminazione di tossine, stimola la produzione di bile, riduce il colesterolo e la pressione arteriosa, facilita il transito intestinale e la capacità diuretica, facilita il drenaggio, combatte i diverticoli, abbassa la glicemia, aiuta il torcicollo, è utile per la sciatica e la lombaggine. Un uso eccessivo tuttavia può creare reazioni allergiche di una certa entità accompagnate da nausea, vomito, starnuti e prurito e poi insonnia o eccessiva sonnolenza e irritabilità. Può entrare in contrasto con alcuni farmaci come gli anticoagulanti e sedativi. Nella medicina omeopatica è usata per fare colliri, collutori, impacchi e tisane. Unita alla melatonina ha benefici effetti contro lo stress. È molto utile per i problemi intestinali. Si può assumere la sera fredda o calda a seconda delle esigenze. Molti non sanno neppure della sua esistenza.

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A Reggio Calabria conversazione sul tema "La storia del caffè" a cura del Circolo Culturale

A Reggio Calabria conversazione sul tema "La storia del caffè" a cura del Circolo Culturale

Il prossimo 12 maggio sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile sarà disponibile una conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” sul tema “La storia del caffè”. Nel corso della conversazione si registra la presenza in qualità di gradito ospite del Vice presidente del sodalizi organizzatore reggino, che nel corso del suo intervento analizzerà le varie vicende storiche relative alla famosa bevanda. L’inizio della storia del caffè ha origini incerte. Risale al Medioevo e molto probabilmente la si può collocare tra il X e il XV secolo. La prima prova valida dell’esistenza di una caffetteria, e dunque del caffè consumato come bevanda, risale infatti al XV secolo, in uso tra i monaci sufi dell’attuale Yemen. Nel Medioevo, il caffè inizia il suo percorso partendo dal Sud Ovest dell’Etiopia. Da lì, tra il XIII e il XIV secolo, gli etiopi introducono il caffè dapprima nello Yemen e successivamente lungo la costa orientale del Mar Rosso, fino ad arrivare alla Mecca e a Medina, in Arabia, per poi diffonderlo in tutta la penisola arabica. Con il commercio che si espanse a Costantinopoli e oltre, raggiungendo l'Europa nel Seicento. In città come Venezia, dove il caffè arrivava dal mondo arabo, iniziarono a nascere i primi caffè pubblici, che divennero luoghi di incontro per letterati e intellettuali. Il vero boom del caffè, però, avvenne nel XVII e XVIII secolo. La conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì dodici maggio.

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Christopher vede a Leolandia i Pj Masks Super Pigiamini per la prima volta!

Christopher vede a Leolandia i Pj Masks Super Pigiamini per la prima volta!

oggi ci siamo diretti al parco divertimenti di Leolandia e qui Christopher ha visto i suoi eroi preferiti i Pj Masks Super Pigiamini per la prima volta! Vi posso solo dire che è stata una festa unica e un divertimento per lui cosi grande che alla fine e voluto andare anche a fare una foto con loro!! Articolo completo da leggere sull'evento: trottafamilyshow.it/christopher-incontra-i-super-pigiamini/ Qui potete vedere il video dove Christopher corre a fare una foto con i super pigiamini! Video completo:

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Balliamo per dimenticare, fingiamo per sopravvivere: "Pescicani" di Ruggero Ricci

Balliamo per dimenticare, fingiamo per sopravvivere: "Pescicani" di Ruggero Ricci

«Mi sono svegliato morto, in equilibrio sui binari». Non è un’immagine dark da effetto speciale, ma l’istantanea di uno stato mentale: quello di chi vive sospeso tra il bisogno di sentirsi vivo e la stanchezza di doverlo dimostrare. È così che si apre “Pescicani” (Snow Records/ADA Music/Warner Music Italy), il nuovo singolo di Ruggero Ricci. A metà tra flusso di coscienza e immaginario pop, il brano si muove su ritmi indie-reggae, con suggestioni visionarie e sfumature ironiche, facendo luce sul disorientamento identitario dei venti-trentenni di oggi. “Pescicani” è il ritratto, volutamente instabile, di una generazione che galleggia tra scroll compulsivi, relazioni interrotte e una voglia sottile ma feroce di sparire per reinventarsi. Un carosello di emozioni spiazzante, lucidamente caotico. Il titolo rimanda a figure ambigue, opportuniste, predatrici. Ma nel mondo narrativo creato da Ruggero, i “pescicani” diventano il simbolo grottesco di una festa in cui si balla per dimenticare, si ride per fuggire e si finge per sopravvivere. Una festa che sembra essere diventata il teatro abituale dei giovani adulti: un luogo di evasione, alienazione, performance. «Ho voglia di fingermi un santo, ho voglia di essere un mostro». Un desiderio duplice e antitetico, che riassume bene lo stato d’animo del protagonista: spinto a cambiare forma, identità, linguaggio, senza mai davvero trovare una direzione. In “Pescicani”, non c’è una narrazione lineare: il testo è un quadro frammentato, dove il tempo si rompe, i toni saltano da un’estremità all’altra, e ogni singola parola può diventare una maschera da indossare o un grido trattenuto. Il senso di alienazione si traduce in parole che non cercano coerenza, ma aderiscono al disordine - emotivo, esistenziale, comunicativo -, in cui non è difficile riconoscersi. Tra i temi centrali: la crisi identitaria, l'incomunicabilità, il bisogno di evasione. «Navighiamo tra cuori di plastica, se ci sei, tu dimmi che ci sei»: un verso che è la sintesi di legami che sembrano sempre più vuoti, finti, svuotati di senso. Quello di Ruggero è un diario interrotto, fatto di tentativi, fughe immaginate e parole lasciate a metà. Un racconto senza morale né soluzione, in cui la confusione non è un ostacolo ma il paesaggio naturale di chi cresce cercando legami, connessioni, in un mondo fatto di distanze. In un tempo in cui l’identità è sempre più uno spettacolo da condividere e i ruoli cambiano al ritmo degli algoritmi, “Pescicani”, prodotto da Massimiliano Giorgetti (Majorizm Lab) e Tia Snow, attraversa il rumore di fondo di una generazione che scorre tra maschere digitali e silenzi mai davvero vuoti, quelli di chi cerca se stesso tra scroll compulsivi, inseguendo un punto fermo in mezzo al caos. Il brano gioca con riferimenti alla cultura pop, tra tormentoni e cliché affettivi e linguistici del presente: «Tieniti pronto per entrare a Hollywood», «Dire, fare, baciare, ghostare», «bla bla bla bla pubblicità». Ma sotto la superficie ironica, resta l’amaro di chi si guarda vivere, consapevole di stare sempre un po’ in scena. Si intravede il disagio di un presente in cui tutto sembra recitato — anche la fatica di esserci davvero — e prende forma una domanda implicita: cosa resta di noi, nel rapporto costante con i social, la spettacolarizzazione, il bisogno di interpretare un ruolo? «IN TUTTE QUESTE SETTIMANE HO AVUTO VOGLIA DI SMETTERE DI RECITARE – DICHIARA RICCI -. HO SCRITTO "PESCICANI" COME SE FOSSE UN SOGNO FEBBRILE: CI HO MESSO DENTRO IMMAGINI CHE MI HANNO ATTRAVERSATO MENTRE PROVAVO A CAPIRMI. NON VOLEVO DARE RISPOSTE, SOLO FAR VEDERE IL DISORDINE CON SINCERITÀ.» Nel testo compaiono sogni surreali, come il bungee jumping tra le scuse di una storia finita, e scene quotidiane - «hai parcheggiato fuori mano» - che si mischiano a derive dai toni poetici, visioni che sembrano venire da un dormiveglia inquieto, con uno stile che preferisce la contraddizione alla coerenza. La voce dell'artista diventa quella di molti che, in un presente frammentato, cercano di affermarsi anche quando non sanno chi sono, di esistere anche senza sapere esattamente chi stanno diventando. «MI PIACE PENSARE CHE QUESTA CANZONE POSSA ESSERE ACCOLTA ANCHE DA CHI OGNI TANTO SI SENTE FUORI POSTO, O HA VOGLIA DI SPARIRE PER POI REINVENTARSI – CONCLUDE L’ARTISTA -. NON HO SCRITTO PER SPIEGARMI, MA PER CONDIVIDERE QUEL MOMENTO ASSURDO IN CUI TI RENDI CONTO CHE NON TI RICONOSCI PIÙ.» "Pescicani", accompagnato dal videoclip ufficiale in uscita martedì 13 maggio per la regia di Andrea Artioli e la fotografia di Bronny, è un piccolo caos ragionato, un disordine lucido, un affresco contemporaneo tra malinconia e urgenza di essere ascoltati, capiti. Un ritratto onesto e irriverente di chi si sente perso e lo dice ad alta voce, di chi si vede fuori asse e sceglie di dirlo senza paura. Più che spiegare una condizione, la canzone ne mette a nudo la forma: quella di un presente che sembra sempre sul punto di rompersi, o di ricominciare.

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Trinacria Fest: i profumi e i sapori siciliani invaderanno Sant’Angelo Lodigiano

Trinacria Fest: i profumi e i sapori siciliani invaderanno Sant’Angelo Lodigiano

Sant’Angelo Lodigiano si prepara ad accogliere la vibrante energia della Sicilia con il Trinacria Fest, un evento imperdibile che celebra la cultura, la musica e la gastronomia dell'isola siciliana. Organizzato da Musika Viva, il festival si svolgerà venerdì, sabato e domenica (09-10-11 maggio) in via Forze dell'Ordine 3-1, presso il Cupolone, trasformando la cittadina in un angolo di Sicilia. Un’atmosfera che sarà arricchita da un’iniziativa benefica. Gli organizzatori doneranno al Comune di Sant’Angelo Lodigiano 100 voucher pasto gratuiti. I voucher solidali saranno poi distribuiti ai cittadini in situazione di difficoltà economica, consentendo loro di partecipare alla festa e condividere importanti momenti di convivialità. Trinacria Fest è un festival di natura gastronomica che ha l’obiettivo di valorizzare la tradizione culinaria e l’identità culturale siciliana, i suoi prodotti tipici, nonché le ricette che rendono celebre la cucina siciliana in Italia e nel mondo. Nel menù, preparato da una rodatissima brigata, non mancheranno piatti iconici realizzati con materie di primissima qualità: arancini, panelle, cazzilli, pesce, cannoli e cassate. «Sarà un’occasione speciale per ritrovarsi, in uno spazio coperto, dove è possibile condividere un pasto in compagnia di centinaia o migliaia di persone», rivela Alessandro Fico, organizzatore del maxi evento. Non sarà solo il cibo l’elemento trainante. La Corte di Menelao, format legato all’intrattenimento, propone un programma di alto spessore: venerdì sera cabaret con Gianni Astone, sabato sera musica live con il tributo a Vasco Rossi e domenica a pranzo uno spettacolo di magia a cura di Walter Maffei. Sabato e domenica si esibirà anche Marlene Clouseau con uno show di burlesque sensazionale. E ancora tutti i giorni: trampolieri, fachiri, mangiafuoco, artisti itineranti, e truccabimbi e stand-up comedy con Norma Bozzola. L’ingresso è gratuito. È possibile prenotare il proprio tavolo compilando il modulo disponibile sul sito ufficiale: trinacriafest.it. Per ulteriori informazioni, è attivo il numero Whatsapp: 3890265550. Gli orari sono i seguenti: venerdì 19:00 – 24:00, sabato e domenica 12:00 – 15:00 e 19:00 – 24:00.

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La Basilicata apre le porte al nuovo concorso "IN QUANTI" dell'Associazione Engel Von

La Basilicata apre le porte al nuovo concorso "IN QUANTI" dell'Associazione Engel Von

Pubblicato il bando del Concorso artistico-letterario internazionale Engel von Bergeiche,2025, quest’anno dedicato al tema dell’emigrazione/immigrazione L’Associazione artistico-letteraria Engel von Bergeiche, reduce dal grande successo dell’edizione 2024 del Concorso eponimo intitolato al poeta-scrittore Angelo Calderone, per l’edizione 2025 propone come nuovo tema il fenomeno dell’emigrazione/immigrazione, anche prendendo spunto dalla poesia intitolata “In quanti?”, pubblicata dall’artista di origini ruvesi nel 1988 per i tipi di Seledizioni, Bologna, nella silloge “L’obiettivo”. Il Leitmotiv di questa tematica gira intorno all’attuale scenario socioeconomico transnazionale, purtroppo dominato dall’odio e dal razzismo verso l’altro, diverso da noi, che accompagnano l’ignoranza di taluni esseri eufemisticamente definiti “umani”. L’Associazione E.v.B. vuole, attraverso questo Concorso internazionale, fondato e presieduto da Rossella Calderone (in arte RosCal, figlia del poeta intestatario della competizione), lanciare un grido per squarciare il velo d’ipocrisia che, spesso, nasconde fatti ed eventi tragici che violano la dignità umana dei più diseredati della Terra, colpevoli unicamente di essere nati nel luogo geografico sbagliato e di essere desiderosi di raggiungere il benessere altrove. Questi ultimi, vittime di un anacronistico ed inverosimile “suprematismo bianco”, vengono, pertanto, demonizzati e additati al pubblico ludibrio come “clandestini”, dimenticando deliberatamente che, ad es. l’Italia ha figli in tutto il mondo, tanto da costituire una nazione parallela alla nostra patria. In quanti? per l’appunto, si chiede il poeta: << Quanti di noi son dovuti emigrare, /sin da tempi remoti, / allontanandosi dalle persone a noi care, / nella speranza che la vita nostra/ e la loro potesse migliorare?>>(…). Ordunque, accogliamo le parole e le riflessioni di Engel von Bergeiche, lanciate attraverso la forza icastica della sua arte poetica, per sensibilizzare tutti gli uomini dell’ecumene, contro le aberrazioni perpetrate a danno dei propri simili più deboli e sfortunati. Partendo dall’assunto che, come dice Julia Kristeva nel suo famoso saggio sulle tematiche dell’estraneità e dell’alterità, tutti siamo stranieri a noi stessi, facciamo, dunque, nostri i suoi appelli al senso di umanità, giustizia e solidarietà. Introiettiamo i suoi sani insegnamenti, volti ad illuminare la mente ottenebrata dall’odio instillato dalla nostra società supertecnologica, disumanizzata dalla pandemia e, secondo Kesselgross, se(x)colarizzata dai costumi malsani importati per vie traverse da oltre oceano. Trasformiamo l’antipatia in empatia! Regolamento: associazione-artistico-letteraria-no-profit-engel-von-bergeiche.net/ - facebook.com/profile.php?id=100071366314391 Dirigente del Servizio: Ufficio Stampa & Produzioni MP di Salvo De Vita Distribuzione Europea Digitale: Dott. ssa Mietto Elisa Articolo: Prof. Domenico Calderone Estrapolato dalla pagina web di Melandro News melandronews.it/2025/03/31/pubblicato-il-bando-del-concorso-artistico-letterario-internazionale-engel-von-bergeiche2025-questanno-dedicato-al-tema-dellemigrazione-immigrazione/

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Successo di visitatori per X-ReM Buoninfante al Fuorisalone 2025

Successo di visitatori per X-ReM Buoninfante al Fuorisalone 2025

Nella “Buoninfante Lounge” realizzata in collaborazione con DeejayFoXRadio una maratona di talk su sonno e vita attiva con esperti come il primario del Centro del Sonno del San Raffaele Luigi Ferini Strambi Al Fuori Salone 2025 – nello spazio Opificio 31 di Tortona Rocks, Gruppo Buoninfante, azienda leader nella produzione di materassi, ha presentato l’ultima innovazione. Si tratta di un brevetto della linea X-Bio dedicato al recupero delle energie e al corretto riposo che sarà svelata nell’installazione X-ReM, un percorso interattivo che porterà il pubblico a vivere e comprendere il tessuto a triplo strato di X-Bio, ossia come la tecnologia dei materiali, pari a quelli utilizzati nello sport professionale, contribuisca a creare le condizioni per un buon sonno. A X-ReM il primario del Centro del Sonno del San Raffaele Luigi Ferini Strambi Allo spazio X-ReM - il professor Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del sonno dell’IRCCS dell’Ospedale San Raffele, ha tenuto un talk show relativo alle condizioni fondamentali per un buon riposo. “Dormire bene è importante perché abbassa la pressione, perché fa mangiare meno e potenzia il sistema immunitario. Un altro aspetto importante è che il cervello grazie a un sistema di pulizia che si chiama sistema glinfatico viene ‘pulito’ da tutte le cattive scorie come la betamiloide, una proteina cattiva che può determinare l’Alzehimer. In sostanza, se dormiamo bene il sistema glinfatico funziona altrettanto bene: pulisce il cervello e siamo tutti più protetti. Inoltre, è fondamentale anche la posizione corporea per il funzionamento del sistema glinfatico: quindi sì a dormire tanto, dormire con sonno profondo, ma anche dormire non in posizione supina, ma sul fianco, perché quando dormiamo sul fianco il sistema glinfatico funziona molto meglio”. Lo spazio X-ReM ha accoltoi visitatori visitatore introducendo il tema del movimento connesso al buon riposo. Dopo aver percorso uno spazio in cui vengono individuati i momenti della giornata in cui consumiamo più energia, un tunnel di videowall ha accompagnato il visitatore ad entrare nelle trame della materia del materasso per conoscere dall’interno il suo funzionamento a contatto con il corpo umano. In particolare gli ospiti hanno potuto visualizzare i “power channel” il sistema brevettato di speciali “microcondutture” che fanno scorrere il sudore lungo la superficie facilitandone l’evaporazione ed evitando che l’umidità penetri all’interno del materasso. Questo contribuisce a raffreddare le diverse zone del corpo velocizzando così il processo di termoregolazione, che richiede al fisico un minore dispendio di energia a favore di un più rapido recupero. Nelle ultime stanze c’è invece la possibilità di toccare e provare la consistenza, la comodità e ammirare anche il design del prodotto. “X-Bio con il suo tessuto a triplo strato – spiega Enzo Buoninfante, Ad del Gruppo - è un sistema brevettato, basato su un’avanzata tecnologia di termoregolazione progettato per mantenere una temperatura stabile tutta la notte sia d’estate sia d’inverno e aiuta a ridurre le interruzioni del sonno e a favorire i processi di recupero fisico e mentale”.

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Il Tuo Brand Nasce dalla Tua Storia. Raccontala Bene.

Il Tuo Brand Nasce dalla Tua Storia. Raccontala Bene.

Nel personal branding, la tua storia è il tuo superpotere. Le vittorie contano, ma sono le sfide, i momenti difficili e i tuoi perché che fanno davvero la differenza. 📌 Vuoi essere ricordato? Allora impara a raccontarti: ✅ Parti dal cuore: cosa ti ha spinto a iniziare? ✅ Racconta le sfide: cadute, sacrifici, momenti veri ✅ Mostra l’evoluzione: come sei cresciuto grazie allo sport ✅ Fai vivere le emozioni a chi ti ascolta o ti legge 🎯 Lo storytelling non è solo una tecnica, è la chiave per creare connessioni vere con chi ti segue (e con i brand che potrebbero supportarti). 👉 Scopri la guida completa con struttura narrativa, esempi ed errori da evitare: dracones.it/personal-branding-atleti/it/blog/storytelling-per-atleti-come-raccontare-la-tua-storia-per-costruire-un-brand

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Michele Camillò scrive un brano sull'atroce femminicidio di una ragazza brasiliana a Gambara

Michele Camillò scrive un brano sull'atroce femminicidio di una ragazza brasiliana a Gambara

Il compositore e cantautore Michele Camillò presenta il suo nuovo brano, A Uberlandia c'è ancora il sole, ispirato a un tragico evento che ha scosso la città di Gambara, in provincia di Brescia. Il brano narra la storia di una giovane donna, vittima di un femminicidio ad opera del suo compagno. Con una scrittura semplice ma profonda, Michele Camillò ha voluto dare voce a una realtà troppo spesso ignorata, quella della violenza di genere che colpisce milioni di donne in tutto il mondo. Il brano, dal titolo evocativo, si fa portavoce di una denuncia sociale e di un invito alla riflessione, ponendo al centro della sua narrazione l'assoluta necessità di fermare il ciclo di violenza che affligge tante donne, spesso in silenzio. La tragica vicenda di Gambara, in cui una giovane brasiliana nata a Uberlandia, è stata uccisa dal suo ragazzo, ha ispirato l'artista a esplorare temi complessi come il controllo, la manipolazione e la sofferenza psicologica che possono sfociare in gesti estremi e irrimediabili. Il brano non vuole essere solo un racconto, ma un potente grido di allarme contro l'intollerabile ingiustizia subita da troppe donne, spesso invisibili, in un contesto sociale che ancora fatica a riconoscere la violenza nelle sue forme più subdole. Michele Camillò, da sempre sensibile alle tematiche sociali, ha dichiarato: "Questo brano è un tentativo di raccontare non solo una tragedia, ma anche di dare voce a chi non può più parlare. Spero che possa sensibilizzare il pubblico e portare un piccolo cambiamento nella lotta contro la violenza di genere. È tempo di agire”. Il brano sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali e sarà accompagnato da un videoclip che enfatizza le parole della canzone attraverso immagini potenti e simboliche.

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